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Autore: Bankotsu90    19/01/2023    0 recensioni
[Girls Und Panzer]
[Girls Und Panzer]Spin-off de "Age of Saunders" (ambientato tra i capitoli 28 e 68). All'accademia BC Freedom arriva una nuova studentessa, in un momento in cui regna una forte tensione tra le fazioni "Escalator" e "Examinator". Su richiesta di Marie, presidente del consiglio studentesco, dovrà adoperarsi per riconciliare le due parti, la cui inimicizia danneggia la scuola e il team di sensha-do.
Genere: Drammatico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Foresta di Aokigahara, prefettura di Yamanashi, 9 maggio, ore 13:47
 
Il sole spendeva sulla famigerata foresta dei suicidi, uno dei luoghi più famigerati del Giappone, dove da tempo immemore le persone si recavano per togliersi la vita. Ogni anno in quell'immensa distesa verdeggiante (3000 ettari) decine di persone compivano l’impensabile, impiccandosi o tramite overdose di medicinali. Le autorità locali, oltre a recuperare i cadaveri, avevano piazzato nella foresta dei cartelli muniti di scritte che miravano a dissuadere gli aspiranti suicidi ma non sempre funzionavano.  Nonostante la fama sinistra, Aokigahara era anche una meta turistica, un po’ per la sua macabra reputazione è un po’ per l’ambiente naturale rigoglioso. Una delle principali attrazioni era il Lago Suijin (il nome derivava dal dio dell’acqua nella religione shintoista), uno specchio d’acqua largo 2 chilometri e pullulante di fauna ittica (anguille, pesci vari). Sulla sua superficie riscaldata dai raggi solari si muoveva un motoscafo con un logo bianco e celeste sulla fiancata destra.
 
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A bordo stavano due ragazze: una con capelli ramati e occhi turchesi, l’altra con lunghi capelli castani scuri e occhi dello stesso colore.  Entrambe indossavano la stessa uniforme: color verde oliva, con berretto; sotto la giacca portavano una cravatta nera, sopra una camicia bianca. Sul braccio destro avevano il suddetto logo.
 
Allora, Megumi… Questo posto ti pare adatto?” Domandò la prima.
 
La ragazza di nome Megumi annuì.
 
Hai, Azumi-chan. Siamo sufficientemente lontane dalla riva.
 
Le due ragazze si scambiarono uno sguardo di intesa, poi si liberarono delle divise, sotto cui celavano dei bikini (blu per Azumi, rosso per Megumi).
 
Una di noi dovrà rimanere a bordo, o la barca andrà alla deriva.” Affermò la bruna.
 
Azumi annuì.
 
Faremo a turno. Tuffati tu per prima.” Disse.
 
Megumi annuì a sua volta, ma invece di gettarsi in acqua mise mano a un binocolo posato sul pavimento, con cui si mise a scrutare con attenzione le rive del lago.
 
Non dirmi che hai paura dei guardoni!”  La canzonò Azumi.
 
Sono dappertutto, quelli…” Replicò la castana.
 
Ma siamo in mezzo a una foresta!
 
Megumi non le badò, continuando a guardare le sponde.  Notò per prima cosa una coppia di cervi, intenta a dissetarsi, e poi…
 
Mh?
 
Sulla riva c’era una ragazza, sicuramente una studentessa, coi corti capelli castani e occhi dello stesso colore. Era inginocchiata e teneva la mano destra immersa nell'acqua.
 
Non dirmi che ne hai visto davvero uno!” Disse Azumi, notando l’attenzione con cui guardava.
 
Megumi le passò il binocolo, indicando il punto da lei osservato.  
 
Guarda tu stessa.
 
Azumi fece come le era stato detto. Notò anche lei la studentessa, che ora si era alzata in piedi e fissava la superficie del lago con un’aria affranta.
 
Una aspirante suicida…” Commentò, con preoccupazione.
 
Cosa te lo fa credere?” Le chiese l’amica.
 
La sua espressione… Non è affatto quella di una turista che ammira il paesaggio.
 
Intanto la ragazza si era liberata dei vestiti e, rimasta in intimo, si tuffò.
 
 
Non vorrà mica...
 
Pensò Azumi.
 
Tieni questo!” Disse, porgendo il binocolo a Megumi.
 
Che intenzioni hai?” Le chiese quest’ultima.
 
Lei la guardò con determinazione.
 
Quella vuole annegarsi… Devo salvarla!
 
Ma… È lontana da qui! Non so se farai in tempo!” Obiettò Megumi.
 
Lo sguardo di Azumi si fece più duro.
 
Non importa… Devo tentare! Non rimarrò a guardare mentre muore!
 
E detto ciò si tuffò in acqua, nuotando verso il punto dove l’aveva vista tuffarsi.
 
Kuso… Non posso lasciare la barca incustodita, o mi sarei lanciata anche io!

Pensò Megumi, frustrata.
 
******
 
Azumi nuotò più forte che poteva, con energiche bracciate.
 
Ero venuta qui per farmi una nuotata… E ora mi tocca attuare un salvataggio!
 
Pensò, mentre un senso crescente di ansia la attanagliava.
 
Non sapeva quale tragedia avesse colpito quella ragazza al punto da spingerla a compiere l’estremo gesto, e in quel momento neppure le interessava. Dopo avrebbe avuto tutto il tempo per indagare. Ora c’era un essere umano che stava annegando, e doveva salvarla a ogni costo. Ad un certo punto si fermò e si guardò intorno.
 
In superficie non la vedo… Deve essersi immersa!
 
Prese un respiro profondo ed entrò in apnea, scendendo verso il basso.
 
Non ho molto tempo, a breve dovrò risalire in superficie… Dov'è?
 
Si guardò intorno, finché non la vide.  Era a circa 3 metri da lei, aveva gli occhi chiusi.
 
Kami-sama… Fate che sia ancora viva!
 
Facendosi forza la raggiunse, la afferrò per un braccio e con lei riemerse.
 
Stai bene?” Le chiese, istintivamente.
 
La castana non rispose, era ancora priva di sensi.
 
Non mi dite che è morta…
 
Pensò lei, angosciata.
 
In quel momento vide il motoscafo con a bordo Megumi dirigersi nella sua direzione, fermandosi vicino a lei.
 
Come sta?” Domandò la bruna.
 
Priva di sensi… Speriamo che sia solo svenuta! Tirala su, presto!” Le ordinò Azumi.
 
Pur con qualche fatica, le due ragazze riuscirono a caricare a bordo la sconosciuta, adagiandola sul pavimento dell’imbarcazione.
 
Presto, praticale delle compressioni toraciche!
 
Megumi obbedì e, dopo un paio di tentativi, dalla bocca della castana uscì un fiotto d’acqua. Fatto ciò la sua soccorritrice appoggiò l’orecchio al petto di lei.  Dopo qualche secondo assunse una espressione sollevata.
 
È viva!” Esclamò, rimettendosi in piedi.
 
Ma adesso cosa facciamo?” Domandò.
 
Mi sembra ovvio… La portiamo al nostro accampamento.” Le rispose Azumi.
 
La bruna la guardò perplessa.
 
Ma… Cosa diremo alle altre?
 
La ramata le scoccò una occhiataccia.
 
La verità, ovviamente! Ora fai partire questa bagnarola, prima torniamo meglio è!
 
Megumi annuì, poi si mise al posto di guida, pensando:
 
Speriamo di non avere grane da questa faccenda...
   
 
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