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Autore: Ino chan    11/09/2009    5 recensioni
-Tu chi sei?- soffiò l'animagus.- James Potter.-
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'I lost my Home'
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Per una strana quadratura cosmica qualche giorno dopo Tonks e Andrea anche Alice e Lily scoprirono di essere in dolce attesa

 

 

 

 

Per una strana quadratura cosmica qualche giorno dopo Tonks e Andrea anche Alice e Lily scoprirono di essere in dolce attesa. Sembrava che il destino si fosse messo in moto all’improvviso, seguendo un disegno che i maghi dell’appena risorto Ordine della Fenice non riusciva a capire, ma che allo stesso tempo aveva un qualche senso logico… Da qualche parte, qualcuno, rapiva valenti streghe, le costringeva a mettere al mondo dei bambini e poi le uccideva e loro… Stavano dando alla luce una nuova classe di maghi coetanea di questi bambini perduti. Una nuova guerra per una nuova generazione. Andrea si massaggiò la pancia mentre guardava Remus muoversi dietro il bancone dell’Azalee Bar.  Erano passati cinque mesi, la sua pancia si stava facendo bella grossa e lei sentiva il suo maschietto rigirarsi già iperattivo come suo padre. Sorrise e fece segno al licantropo di lasciare quello che stava facendo e avvicinarsi –Sentì?- gli chiese mentre si premeva una sua mano sul fianco sinistro.
Remus annuì e lei si lasciò sfuggire un sospiro –Sai che ancora non ci credo?-

-Sono le prime volte che lo senti, è normale.- Fece una leggera pressione col palmo e quel minuscolo piedino batté in risposta –Che meraviglia…- mormorò sincero e nella stesso momento Andrea incupì l’espressione.

 -Che c’è?-

-No. Niente.-

Non era compito suo dirgli che stava per diventare papà. Toccava a Tonks prendere il coraggio a due mani e sganciargli la bomba “A me toccare dirlo a Sirius e lui non ha un animo tranquillo come Remmy.”scosse la testa e sorrise – Hai notizie del Cagnaccio?- chiese .

-Se vuoi sapere come sta… Vai in Romania e degli che sta per diventare padre.-

-Come siamo nervosi.- Remus spostò lo sguardo verso il suo viso e Andrea fu costretta a strozzare una risatina imbarazzata. Remus ce l’aveva con lui, James aveva minacciato di ucciderla dopo il parto, solo Frank sembrava ancora provare un minimo affetto nei suoi riguardi.


”E solo perché la notizia del secondo genito lo ha leggermente rimbambito…”

 

Remus si raddrizzò e tornò al boccale che stava asciugando –Te l’ho detto brutta cretina.- disse col suo tono da papà scontento che tante soddisfazioni gli aveva portato nella vita- Lui voleva chiederti di partire assieme… Sei TU che hai sbagliato! Sei TU che devi inginocchiarti sui ceci e chiedere perdo…Andrea?- Andrea era sparita all’improvviso  dalla sua visuale. Si sporse dal bancone e la trovò schiena a terra –Andiamo stupida alzati, che ti fa male stare per terra.-  fece il giro e la rimise in piedi –Lo so che è difficile, ma devi buttare questo tuo benedetto orgoglio fuori dalla finestra.-

 

-E tu che mi dici?-

 

-Io?-

 

-Oh andiamo orsetto non fare lo gnorri con me…Da quanto tempo è che non vedi Tonks?- voleva spingerlo a cercarla, ad andare da lei per sbattere contro la verità. Dora aspettava il suo maschietto e nonostante la solitudine era pazza di gioia. Remus fece una smorfia e lei a fatica si issò sullo sgabello.

 

-Remus John Lupin.-

 

-Andrea Lenor Moody.-

 

-Uao conosci il mio secondo nome!- il licantropo aggrottò le sopracciglia e lei mosse le mani ridendo. Non poteva farci niente, da quando era incinta ogni tanto le saltava un neurone e le venivano queste battute del cacchio –Dimmi che Tonks non ti manca.-

 

Lo vide tremare.

 

-Andiamo alza i tuoi bei occhioni e dimmi che è stata veramente una botta e via quella sera.- Remus deglutì aria e Andrea alzò le braccia come per dire *Giuria, io ho finito! Siate clementi con questo povero idiota.* prese un altro sorso di latte e spostò la testa verso l’appena arrivato Kingsley.

 

-Holà mi amor!-

-Avete visto Hestia?-

-Hestia?- fece eco Remus.

-Piccolina, capelli neri, belle guanciotte.-

-Sì la conosciamo Hestia.-

-L’avete vista?-

I due al bancone si scambiarono uno sguardo. Uno sollevò le spalle, l’altra scosse i riccioli . L’auror sgranò gli occhi e con un gemito si lasciò cadere su una seggiola –Oh Merlino.- mormorò mentre si prendeva la testa fra le mani e la scrollava con forza –OH MERLINO!-

 

-Che succede?- chiese Remus mentre Andrea scendeva dallo sgabello e gli andava accanto. L’uomo guardò prima uno e poi l’altro e con voce rotta sussurrò –Credo che sia stata rapita anche lei!-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Alastor Moody era pazzo di rabbia. Un’altra strega era scomparsa dalla circolazione, ma stavolta era una questione personale. Stavolta a sparire era stata la sua piccola Hestia.
Coetanea di Andrea e a lei molto simile caratterialmente parlando, l’aveva sempre considerata come una seconda figlia. La piccoletta da proteggere in battaglia e da vantare con gli altri capi Auror –Due ragazze ho addestrato e ho fatto due centri.- voltò il capo verso Emmeline e dopo un lungo momento di silenzio le disse –Tu … Finchè questa storia non finisce torni ad abitare con i tuoi.-

 

-Cosa? Malocchio, guarda che so badare a me stessa!-

-Anche Hestia e guarda.- indicò il comodino rovesciato e le tracce di sangue , l’Auror rabbrividì e l’uomo lasciò cadere le spalle con un sospiro – Una legimante del suo livello… Credo che le faranno fare la stessa fine delle altre poverette… - si pizzicò la radice del moncone di naso che aveva e la ragazza stinse le braccia attorno al busto -Le faranno mettere al mondo un bambino col dono della lagimanzia innata e poi…-

 

-La uccideranno…-

 

-Temo proprio di sì.-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

 

Tonks si massaggiò le tempie con due dita mentre Kingsley snocciolava piano, piano i dettagli del rapimento di Hestia, chiuse gli occhi e appoggiò le mani sulla pancia – Piccola ti senti male?- la ragazza scosse il capo e l’Auror si sporse verso di lei attraverso il tavolo –Che c’è ?-

-Niente… E’ la luna piena…-

-Cos…- rimase per un momento silenzio poi annuì –Ah, già è vero.- Si rilassò sulla seggiola e la ragazza  emise un lungo gemito indolenzito. Il piccolo era un licantropo e soffriva le fasi lunari e Tonks per riflesso pativa il suo malessere –Ascolta.- disse –Quando lo dirai a Remus?-

 

-Quando Ted prenderà i M.A.G.O.

Kingsley spalancò gli occhi e la metaformagus prese un lungo sorso di tè –Ah, si…Lo chiamerò, Ted come suo nonno.- disse fraintendo volontariamente l’espressione scioccato dall’amico –L’ho sempre trovato un bel …-

 

-CHE COSA?-

Dora abbassò la testa mentre il mago si alzava in piedi rovesciando la sedia  - Non glie lo dirai? – la ragazza chiuse gli occhi e lui batté entrambe le mani sul tavolo –Ti sei drogata? Perché?-

 

-Se non vuole me, non vuole nemmeno il nostro bambino,no?-

-Mah?-

-Non voglio che si metta con me per dovere. Non lo sopporterei…. Lo crescerò da sola, posso farcela e se mi dovesse chiedere qualcosa mentirò.-  sollevò lo sguardo verso il volto scioccato di Kingsley e serrò la mascella in segno di risolutezza. L’Auror si portò una mano al viso – Tu sei scema.- le disse smontando con un colpo solo il castello delle sue sicurezze.

 

-Perché?-

-Questo piccolo è malato come il padre. Ergo avrà il marchio della bestia… E Remus non è così idiota. Ci metterà mezzo secondo a capire che è roba sua.- guardò Dora sorridere e uno strano brivido gli corse lungo la schiena. Era la prima volta che la vedeva così determinata – Che hai architettato?-

 

-Chi ti ha detto che Remus conoscerà mio figlio prima della sua maggiore età?-

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Sirius doveva ammetterlo. Quella donna iniziava a fargli paura. La veggente invitata dal ministero della magia a indagare sul caso delle streghe scomparse, era una romena schizzata convinta di parlare con gli angeli . Il suo spirito guida era un cammello di nome Alfonso e quando parlava, beh, sputava un tantino. Sirius si tolse gli occhiali da sole mentre la donna tirava su lo sguardo dal pentolone su cui era china –Passami quella testa di capretto.- disse .

-Che ti devo passare.-

-Quella testa di capretto.-

Sirius guardò il macabro feticcio sul tavolo e scosse il capo –MAH PIGLIATELO DA SOLA VECCHIA SCEMA!- urlò e la veggente imbronciò le labbra. Erano passati cinque mesi da che quello strano tipo aveva messo piede a casa sua e ancora non era in grado di trattarla con rispetto.

-Ci credo che Andrea ti ha mollato.-

Sirius lasciò cadere gli occhiali e guardò la vecchia strega –Prego?-

La donna si lasciò sfuggire una risatina gracchiante mentre gettava nella pozione la testa di capretto –E speriamo che quel bimbo non prenda il tuo brutto carattere!-

 

 

Fine capitolo.

 

 

 

   
 
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