Per
una strana quadratura cosmica qualche giorno dopo Tonks
e Andrea anche Alice e Lily scoprirono di essere in dolce attesa. Sembrava che
il destino si fosse messo in moto all’improvviso, seguendo un disegno che i maghi
dell’appena risorto Ordine della Fenice non riusciva a capire, ma che allo
stesso tempo aveva un qualche senso logico… Da qualche
parte, qualcuno, rapiva valenti streghe, le costringeva a mettere al mondo dei
bambini e poi le uccideva e loro… Stavano dando alla luce una nuova classe di
maghi coetanea di questi bambini perduti. Una
nuova guerra per una nuova generazione. Andrea si massaggiò la pancia
mentre guardava Remus muoversi dietro il bancone dell’Azalee Bar. Erano passati cinque mesi, la sua pancia si
stava facendo bella grossa e lei sentiva il suo maschietto rigirarsi già iperattivo come suo padre. Sorrise e fece segno al
licantropo di lasciare quello che stava facendo e avvicinarsi –Sentì?- gli
chiese mentre si premeva una sua mano sul fianco sinistro.
Remus annuì e lei si lasciò sfuggire un sospiro –Sai che ancora non ci credo?-
-Sono
le prime volte che lo senti, è normale.- Fece una leggera pressione col palmo e
quel minuscolo piedino batté in risposta –Che
meraviglia…- mormorò sincero e nella stesso momento Andrea incupì
l’espressione.
-Che c’è?-
-No. Niente.-
Non
era compito suo dirgli che stava per diventare papà. Toccava a Tonks prendere il coraggio a due mani e sganciargli la
bomba “A me toccare dirlo a Sirius e lui non ha un animo tranquillo come Remmy.”scosse la testa e sorrise – Hai notizie del
Cagnaccio?- chiese .
-Se
vuoi sapere come sta… Vai in Romania e degli che sta
per diventare padre.-
-Come
siamo nervosi.- Remus spostò
lo sguardo verso il suo viso e Andrea fu costretta a strozzare una risatina
imbarazzata. Remus ce l’aveva
con lui, James aveva minacciato di ucciderla dopo il
parto, solo Frank sembrava ancora provare un minimo
affetto nei suoi riguardi.
”E solo perché la notizia del secondo genito lo ha leggermente rimbambito…”
Remus
si raddrizzò e tornò al boccale che stava asciugando –Te l’ho detto brutta
cretina.- disse col suo tono da papà scontento che tante soddisfazioni gli
aveva portato nella vita- Lui voleva chiederti di partire assieme… Sei TU che hai sbagliato! Sei TU che devi inginocchiarti sui
ceci e chiedere perdo…Andrea?- Andrea era sparita
all’improvviso dalla sua visuale. Si
sporse dal bancone e la trovò schiena a terra –Andiamo stupida
alzati, che ti fa male stare per terra.-
fece il giro e la rimise in piedi –Lo so che è difficile, ma devi
buttare questo tuo benedetto orgoglio fuori dalla finestra.-
-E
tu che mi dici?-
-Io?-
-Oh
andiamo orsetto non fare lo gnorri con me…Da quanto tempo è che non vedi Tonks?- voleva spingerlo a
cercarla, ad andare da lei per sbattere contro la verità. Dora aspettava il suo
maschietto e nonostante la solitudine era pazza di gioia. Remus
fece una smorfia e lei a fatica si issò sullo
sgabello.
-Remus John Lupin.-
-Andrea Lenor Moody.-
-Uao
conosci il mio secondo nome!- il licantropo aggrottò
le sopracciglia e lei mosse le mani ridendo. Non poteva farci niente, da quando
era incinta ogni tanto le saltava un neurone e le venivano
queste battute del cacchio –Dimmi che Tonks non ti
manca.-
Lo
vide tremare.
-Andiamo
alza i tuoi bei occhioni e
dimmi che è stata veramente una botta e via quella sera.- Remus
deglutì aria e Andrea alzò le braccia come per dire *Giuria, io ho finito! Siate clementi con questo povero idiota.* prese un altro sorso di latte e spostò la testa verso
l’appena arrivato Kingsley.
-Holà
mi amor!-
-Avete
visto Hestia?-
-Hestia?-
fece eco Remus.
-Piccolina,
capelli neri, belle guanciotte.-
-Sì
la conosciamo Hestia.-
-L’avete
vista?-
I
due al bancone si scambiarono uno sguardo. Uno sollevò le spalle, l’altra
scosse i riccioli . L’auror
sgranò gli occhi e con un gemito si lasciò cadere su una seggiola –Oh Merlino.-
mormorò mentre si prendeva la testa fra le mani e la scrollava con forza –OH
MERLINO!-
-Che
succede?- chiese Remus mentre Andrea scendeva dallo
sgabello e gli andava accanto. L’uomo guardò
prima uno e poi l’altro e con voce rotta sussurrò –Credo che sia stata rapita
anche lei!-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Alastor
Moody era pazzo di rabbia. Un’altra strega era
scomparsa dalla circolazione, ma stavolta era una questione personale. Stavolta
a sparire era stata la sua piccola Hestia.
Coetanea di Andrea e a lei molto simile
caratterialmente parlando, l’aveva sempre considerata come una seconda figlia.
La piccoletta da proteggere in battaglia e da vantare con gli altri capi Auror –Due ragazze ho addestrato e
ho fatto due centri.- voltò il capo verso Emmeline e
dopo un lungo momento di silenzio le disse –Tu … Finchè
questa storia non finisce torni ad abitare con i tuoi.-
-Cosa?
Malocchio, guarda che so badare a me stessa!-
-Anche
Hestia e guarda.- indicò il comodino rovesciato e le
tracce di sangue , l’Auror
rabbrividì e l’uomo lasciò cadere le spalle con un sospiro – Una legimante del suo livello… Credo che le faranno fare la
stessa fine delle altre poverette… - si pizzicò la radice del moncone di naso
che aveva e la ragazza stinse le braccia attorno al busto -Le faranno mettere
al mondo un bambino col dono della lagimanzia innata
e poi…-
-La
uccideranno…-
-Temo
proprio di sì.-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Tonks
si massaggiò le tempie con due dita mentre Kingsley
snocciolava piano, piano i dettagli del rapimento di Hestia,
chiuse gli occhi e appoggiò le mani sulla pancia – Piccola ti senti male?- la ragazza scosse il capo e l’Auror
si sporse verso di lei attraverso il tavolo –Che c’è ?-
-Niente…
E’ la luna piena…-
-Cos…-
rimase per un momento silenzio poi annuì –Ah, già è vero.- Si rilassò sulla
seggiola e la ragazza emise un lungo gemito
indolenzito. Il piccolo era un licantropo e soffriva le fasi lunari e Tonks per riflesso pativa il suo malessere –Ascolta.- disse
–Quando lo dirai a Remus?-
-Quando
Ted prenderà i M.A.G.O.
Kingsley
spalancò gli occhi e la metaformagus prese un lungo
sorso di tè –Ah, si…Lo chiamerò, Ted
come suo nonno.- disse fraintendo volontariamente l’espressione scioccato
dall’amico –L’ho sempre trovato un bel …-
-CHE
COSA?-
Dora
abbassò la testa mentre il mago si alzava in piedi rovesciando la sedia - Non glie lo dirai?
– la ragazza chiuse gli occhi e lui batté entrambe le mani sul tavolo –Ti sei drogata? Perché?-
-Se
non vuole me, non vuole nemmeno il nostro bambino,no?-
-Mah?-
-Non
voglio che si metta con me per dovere. Non lo sopporterei…. Lo crescerò da sola,
posso farcela e se mi dovesse chiedere qualcosa
mentirò.- sollevò lo sguardo verso il
volto scioccato di Kingsley e serrò la mascella in
segno di risolutezza. L’Auror si portò
una mano al viso – Tu sei scema.- le disse smontando con un colpo solo
il castello delle sue sicurezze.
-Perché?-
-Questo
piccolo è malato come il padre. Ergo avrà il marchio della bestia… E Remus non è così idiota. Ci metterà mezzo secondo a capire
che è roba sua.- guardò Dora sorridere e uno strano brivido
gli corse lungo la schiena. Era la prima volta che la vedeva così
determinata – Che hai architettato?-
-Chi
ti ha detto che Remus conoscerà mio
figlio prima della sua maggiore età?-
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Sirius
doveva ammetterlo. Quella donna iniziava a fargli paura. La veggente invitata
dal ministero della magia a indagare sul caso delle
streghe scomparse, era una romena schizzata convinta di parlare con gli angeli
. Il suo spirito guida era un cammello di nome Alfonso e quando parlava, beh,
sputava un tantino. Sirius si tolse gli occhiali da
sole mentre la donna tirava su lo sguardo dal pentolone su cui era china
–Passami quella testa di capretto.- disse .
-Che
ti devo passare.-
-Quella
testa di capretto.-
Sirius
guardò il macabro feticcio sul tavolo e scosse il capo –MAH PIGLIATELO
DA SOLA VECCHIA SCEMA!- urlò e la veggente imbronciò le labbra. Erano passati
cinque mesi da che quello strano tipo aveva messo piede a casa sua e ancora non
era in grado di trattarla con rispetto.
-Ci
credo che Andrea ti ha mollato.-
Sirius
lasciò cadere gli occhiali e guardò la vecchia strega –Prego?-
La
donna si lasciò sfuggire una risatina gracchiante
mentre gettava nella pozione la testa di capretto –E speriamo che quel bimbo
non prenda il tuo brutto carattere!-
Fine capitolo.