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Autore: C_Totoro    22/01/2023    1 recensioni
La Battaglia di Hogwarts è stata persa, Lord Voldemort è stato sconfitto. Antonin Dolohov, ancora una volta, si ritrova rinchiuso ad Azkaban ma, il nuovo Governo guidato da Kingsley Shacklebolt, non mira alla punizione dei carcerati quanto, piuttosto, a una riabilitazione. Niente Dissennatori, niente isolamento perpetuo, le visite sono garantite. Sarà Rabastan Lestrange, compagno di cella di Antonin, a convincere quest'ultimo a rilasciare delle interviste esclusive a Rita Skeeter di modo che la reporter della Gazzetta del Profeta possa sfornare il suo nuovo Best Seller: Vita e segreti di un buon Mangiamorte.
[Compariranno un po' tutti i personaggi, quelli con focus maggiore sono segnalati]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Antonin Dolohov, Bellatrix Lestrange, Rabastan Lestrange, Rita Skeeter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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“Credi l’abbia sempre presa in giro? Che ci abbia sempre presi in giro?” Rabastan se ne stava sdraiato sulla sua brandina e continuava a lanciare in aria una pallina di carta, il resto dei fogli di giornale erano abbandonati per terra.
“Suppongo dipenda da ciò che intendi”
“Non fare il filosofo, Tony. Non c’è molto da intendere”
“Lo conoscevi anche tu il Signore Oscuro, Rabastan” disse Antonin, scocciato “Cosa credevi? Che tenesse a noi? Ci torturava… ha ucciso Piton! Credeva gli fosse fedele e lo ha ucciso comunque, solo perché gli era di intralcio”
Tony chiuse gli occhi con un sospiro.
“Dov’è Piton?” chiese Bellatrix guardandosi intorno sospettosa “Perché quel pipistrello troppo cresciuto non è qui?”
Antonin sbuffò “Che vuoi che ti dica, Bella, nemmeno Alecto è qui… non penserai che anche lei sia una traditrice?”
“Per quel che mi riguarda, siete tutti dei traditori”
Lo sguardo di Bellatrix venne catturato dalla figura di Voldemort. Lui non aveva combattuto e ora era di fronte al falò, gli occhi fissi sul fuoco che scoppiettava. I Mangiamorte erano raggruppati intorno ma ben lontani dal punto in cui stava in piedi Voldemort, quasi come se non volessero avvicinarsi troppo al suo spazio vitale.
“Padrone” lo chiamò Bellatrix allontanandosi da Dolohov e avvicinandosi al Signore Oscuro “Dov’è Piton?” chiese senza mezzi termini “Perché non è qui? Io sono sicura che non ci si possa fidare di lui”
Antonin incrociò lo sguardo di Rabastan che alzò gli occhi al cielo esasperato. Certo che Bella quando ci si metteva sapeva essere più testarda di un mulo. L’attenzione di tutti i Mangiamorte era ora catalizzata su Bellatrix, a pochi passi da Voldemort, e su quest’ultimo che invece continuava a fissare il fuoco con insistenza, quasi come se non avesse sentito le parole della sua strega.
“Mio Signore…”
“Taci, Bella”
Bellatrix si morse le labbra e si guardò insofferente intorno, forse sperava che qualcuno dei suoi compagni arrivasse in suo soccorso e la supportasse nelle sue strampalate teorie su Piton. Nessuno, chiaramente, mosse neanche un muscolo per appoggiarla, anzi, si guardarono bene anche solo dallo alzare lo sguardo su di lei.
“Dolohov, Yaxley” chiamò Voldemort. Antonin si mosse seguito da Corban, per qualche motivo, aveva uno strano presentimento, sentiva dei brividi lungo la schiena che non volevano abbandonarlo “Setacciate i dintorni: Potter verrà da me, ne sono certo… non vorrei si perdesse, aiutatelo a trovare la retta via” disse sarcastico, poi si volse verso Bellatrix “Ti devo parlare”.
Gli occhi di Bellatrix si illuminarono “Certo, mio Signore, vi ascolto, sono qui”
Il Signore Oscuro la soppesò per qualche secondo “No, non qui. In privato. Seguimi”
Antonin osservò Bella e Voldemort allontanarsi e si trattenne dall’alzare gli occhi al cielo mentre prendeva la direzione opposta con Yaxley.
“Certo, non mi sembra questo il momento di scopare” borbottò Yaxley mentre lasciavano dietro di loro il Cerchio dei Mangiamorte.
“Ma non scopano” rispose Antonin “Il Signore Oscuro ha altro per la testa”
“Mi domando come faccia ad avere altro per la testa con Bellatrix che gli si propone sempre…”
Dolohov alzò le spalle. Camminarono in silenzio per alcuni istanti, la bacchetta alta e pronta.
“Secondo te Potter verrà?” domandò Yaxley dopo diversi minuti di silenzio.
“Lui è sicuro di sì” rispose Antonin.
“Dici che potrebbe…” Yaxley si guardò intorno e abbassò il tono della voce drasticamente “… sbagliarsi?”
“Forse?” rispose Antonin con lo stesso tono “Fatto sta che deve schiattare, non abbiamo alternativa. Finché Potter vive la Resistenza avrà speranza”
Un rumore li fece sussultare all’improvviso.
“Cos’è stato?” chiese Yaxley alzando la bacchetta. Antonin gli fece segno di fare silenzio. Si sentivano delle voci attutite… possibile fosse Potter che parlava con i suoi amichetti?
“Padrone…”
Yaxley e Dolohov si scambiarono uno sguardo: il loro primo istinto fu quello di girare i tacchi e allontanarsi il più possibile di lì ma poi… annuirono e si mossero in direzione delle voci tentando di fare meno rumore possibile. Antonin non avrebbe saputo dire per quale motivo aveva la necessità di sentire Voldemort e Bellatrix parlare, semplicemente, la curiosità lo aveva travolto: cosa si dicevano quei due in privato?
“Bella, devi imparare a tenere la bocca chiusa” la riprese Voldemort, aveva un tono di voce scocciato e sibilante che difficilmente utilizzava con Bellatrix.
“Mio Signore, io mi preoccupo…”
“Ho tutto sotto controllo” la interruppe Voldemort “Non devi immischiarti, hai capito?”
“Ma Piton!”
“Non ti è mai venuto in mente che io non volessi attirare l’attenzione sulla sua assenza?”
Bellatrix rimase senza parole per alcuni istanti “E perché, mio Signore?” domandò, poi aggiunse risentita “Non ditemi che gli avete dato una missione! Mio Signore, io lo so che voi… che… che io… oh ma Piton! Piton, Padrone, ve lo posso giurare, trama qualcosa”
“Piton” disse Voldemort il tono di voce basso “Non è più un problema, ammesso e non concesso che lo sia mai stato”
Bellatrix rimase in silenzio, in viso un’espressione dubbiosa.
“L’ho ucciso”
Antonin vide Bellatrix sgranare gli occhi sorpresa; Yaxley tirò un colpo sul braccio di Dolohov, incredulo. Com’era possibile? Nei mesi passati Voldemort non aveva dato segni di non fidarsi di Piton. Perché aveva ucciso un suo Mangiamorte, così, senza motivo? Possibile che Bella, infine, fosse riuscita a persuaderlo della slealtà di Severus Piton?
“Ucciso, mio Signore?” chiese Bella, quasi spaventata di aver capito male.
“Sì, Bella. Ucciso. Che c’è, non dirmi che ora sei dispiaciuta?”
“No. Non dispiaciuta” Bella fece una pausa “Solo sorpresa”
“Che ti abbia dato retta?”
“Non lo avete fatto per me”
“E chi te lo dice?”
Bellatrix rimase in silenzio e Antonin la vide mordersi le labbra “Lo avete fatto per me, Padrone?”
“No”
Bellatrix rimase in attesa di una spiegazione che non arrivò.
“E perché allora, mio Signore, lo avete eliminato se credevate fosse un vostro servo fedele?”
“Perché ogni tanto sono costretto a fare scelte che non vorrei… la magia e il potere vengono prima di ogni cosa, per me, lo sai meglio di chiunque altro”
“Certo, Padrone” Bellatrix sembrava titubante “È per la bacchetta?”
“Sai essere perspicace quando vuoi, Bella” Voldemort sembrava sorpreso “Come l’hai capito?”
“Non siete stato voi a uccidere Silente” spiegò Bellatrix “Ma… mio Signore… Olivander diceva che è la bacchetta a scegliere il mago”
“E quindi? Diceva anche che la fedeltà si può vincere”
“È così…” Bella fece una pausa “Padrone, usate la vostra bacchetta”
“La bacchetta di Potter-”
“È stata spezzata” lo interruppe Bellatrix “Lo abbiamo verificato tramite il prior incantatio. Ho un brutto presentimento”
Antonin vide Voldemort avvicinarsi a Bellatrix e afferrarla con forza per i capelli. Bella si lasciò sfuggire un gemito “Devi imparare ad analizzare le situazioni con il cervello e non solo usare il tuo istinto, i tuoi… presentimenti…”
“Padrone!” mormorò Bella “E se la bacchetta non fosse mai stata di Piton? Magari neanche di Silente? Non possiamo sapere la fedeltà di quella bacchetta… ma della vostra… della vostra ne abbiamo certezza!”
“E cosa vorresti fare, Bellatrix?” sibilò Voldemort “Restituirmi la mia bacchetta e andare in giro senza?”
Bellatrix abbassò lo sguardo quasi imbarazzata.
“No…” Voldemort rise “Tu vorresti la Stecca della Morte, la bacchetta più potente… tu vorresti fare cambio con me”
“Padrone, non mi interessa quella bacchetta!”
“Sei come tutti gli altri”
“No! Mio Signore…”
Antonin fece segno a Yaxley di muoversi e andare via.
“L’ha ucciso!” esclamò Yaxley non appena furono lontani abbastanza da essere sicuri di non essere uditi “Non pensavo che lo avrebbe mai fatto”
Antonin rimase in silenzio. Non era particolarmente legato a Piton, anzi, eppure il fatto che il Signore Oscuro l’avesse ucciso senza un vero e proprio motivo lo turbava, in qualche modo.
“Ma poi scusa” proseguì Yaxley “Lui… lui ha dato la sua bacchetta a Bellatrix?”
“Così parrebbe” rispose Dolohov cercando di dare attenzione a Corban.
“Ma perché?” insisté Yaxley “La sua bacchetta, Tony!”
“Lui ha l’altra…”
“Dai, cazzo! Tu daresti la tua bacchetta a qualcuno?”
“Bella era senza” ragionò piano Antonin “Cosa se ne fa di Bellatrix senza bacchetta?”
“Cosa se ne fa di Lucius?”
Antonin si mise a ridere “Se pensi che Bellatrix e Lucius per lui siano sullo stesso livello non hai davvero capito nulla, Corban…”
“Tony, io mi sono fatto quattordici anni ad Azkaban per lui! Anzi, quindici! E ora sono qui a marcire per il resto dell’eternità. Per lui” sottolineò Rabastan.
Antonin sbuffò ritornando alla realtà e focalizzandosi di nuovo sul suo compagno di cella “Parli come Bellatrix…”
Perché è la verità!
“No, Rabastan. Tu non ti sei fatto quattordici anni ad Azkaban per lui. Tu hai fatto quattordici anni ad Azkaban per la Causa! Lui sapeva benissimo quale fosse la differenza”
“Be’, io invece non la so, va bene?”
Antonin sbatté le palpebre e si mise seduto buttando giù le gambe dalla brandina “La differenza è che noi lo seguivamo perché pensavamo fosse l’unica persona in grado di guidarci e ottenere ciò che volevamo: un mondo depurato dai sudici Sanguesporco, un mondo in cui noi maghi saremmo stati al potere. Che fosse lui o un altro Mago Oscuro… a noi non sarebbe cambiato nulla”
Rabastan rimase in silenzio, faceva solo volare la pallina sempre più in alto.
“Bella lo seguiva perché ne era innamorata e per lei era insostituibile”
La pallina scontrò il soffitto della cella e quel colpo le fece cambiare traiettoria. Rabastan mancò la presa e la pallina gli finì dentro l’occhio “Per Salazar!” esclamò rigirandosi sul letto con le mani sul viso. Antonin alzò gli occhi al cielo.
“Certo che sei cretino”
Rabastan si alzò e andò verso lo specchio che c’era nella cella per guardarsi l’occhio arrossato “Secondo te l’avrebbe uccisa?” chiese dopo qualche minuto di silenzio.
“Chi?”
“Bella. Se fosse stata di intralcio come Piton… l’avrebbe uccisa, così, su due piedi?”
Antonin fissò il viso di Rabastan riflesso nello specchio. L’avrebbe uccisa? Sapeva bene che Lord Voldemort non guardava in faccia a nessuno: la magia e il potere erano le uniche cose che per lui avevano importanza. Era sempre stato così e mai sarebbe potuto essere altrimenti. Ma l’urlo che aveva fatto alla morte di Bellatrix, la furia cieca che lo aveva preso… neanche per Nagini aveva reagito a quel modo. Per Nagini che aveva in sé un pezzo della sua anima. E le aveva dato la sua bacchetta. La sua bacchetta…
“Io… non lo so” rispose Antonin “Tu cosa ne pensi?”
“Che se avesse ucciso Bella gli avrei tagliato le palle”
Antonin scosse la testa: parlare di cose serie con Rabastan era inutile.
“Non credo” disse infine Antonin mentre uscivano dalla cella per avviarsi al refettorio. Sia Antonin che Mulciber erano stati sospesi dalla cucina e quindi al momento Antonin si ritrovava disoccupato. Non sapevano cosa fargli fare e ancora gli Auror non erano riusciti a prendere una decisione. Un’unica cosa era certa: non potevano starsene con le mani in mano, era mandatorio che i detenuti avessero un’occupazione e si rendessero in qualche modo utili.
“Credo avrebbe trovato un’altra soluzione. Non avrebbe ucciso Bella”
Rabastan rimase in silenzio per qualche secondo “Mi piacerebbe pensare che lui ricambiasse anche solo un centesimo di quello che lei provava per lui… ma… io non credo…”
“Credo fosse solo diverso il modo di esprimerlo” ragionò Antonin.
Rabastan scosse la testa “Comunque sai” disse per cambiare discorso “Penso dovremmo fondare un comitato” proseguì Rabastan sedendosi al tavolo con Lucius e Rodolphus “ATMOSFERA: Associazione per la Tutela dei Mangiamorte Oltremodo Smarriti, Furiosi E Ragionevolmente Afflitti”
Rodolphus alzò un sopracciglio in direzione del fratello più piccolo “Cosa stai farneticando, Rabastan?”
“No, ascoltatemi: ci meritiamo un’associazione che tuteli i nostri diritti. Insomma, ci siamo votati a un Mago Oscuro che ci avrebbe uccisi solo perché non gli venivamo più utili… e ora siamo ad Azkaban per lui – di nuovo – e lui si è fatto uccidere da un mago da quattro soldi…”
“La ricerca dei colpevoli per questa situazione, prevede guardarsi allo specchio” disse Rodolphus “Non mettere su associazioni inutili. Se siamo dei coglioni…”
“Se preferisci posso trovare un nome che comprenda anche coglioni…”
“Non è questo il punto”
“Ma sai che invece potrebbe essere una buona idea?” fece Lucius dopo qualche momento di silenzio “Tony con le sue interviste si è ingraziato l’opinione pubblica… e, obiettivamente, il Signore Oscuro era un abile manipolatore. Possiamo mettere su ATMOSFERA e far credere…”
“Oh, stai zitto Malfoy” sbottò Antonin “Te la sei già cavata una volta così, credi davvero che lo stesso piano possa funzionare due volte?”
“Non voglio marcire qua dentro”
“Ma anche fossimo fuori… cosa faremmo?” chiese Antonin. Era da qualche tempo che quella domanda continuava a martellargli in testa. Aveva votato praticamente tutta la sua vita al Signore Oscuro e alla Causa… cosa era senza di quello? Ammesso che uscisse da Azkaban… cosa poteva farne della sua vita?
“Vivere?” rispose Lucius “Ho un figlio, una moglie…”
“Tu che non hai marcito per quattordici anni ad Azkaban” interruppe Tony “Ma io… noi… cosa abbiamo?”
Nessuno rispose. Continuarono a mangiare in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri fino a quando non arrivò il momento delle visite e Tony si diresse verso la sala colloqui ancora pensieroso.
“Oh, buonasera, Tony”
“Buonasera, Rita” rispose Antonin cercando di concentrarsi sulla donna di fronte a lui. Rita Skeeter era, come sempre, vestita di verde acido, i boccoli biondi le ricadevano perfetti sulle spalle.
“Te la senti di riprendere da dove abbiamo interrotto l’altra volta?”
Antonin alzò un sopracciglio confuso.
“I Mangiamorte che hanno tradito Tu-Sai-Chi” si spiegò Rita riordinando gli appunti “Abbiamo parlato di Regulus… ma vorrei sapere di più di Severus Piton”
Piton” sibilò Antonin scuotendo la testa. Lui, come tutti gli altri, ci era cascato. Non aveva creduto a Bellatrix… a Bella che invece lo aveva inquadrato dal primo momento “Cosa vuoi sapere?”
“Potter dice che fino all’ultimo il Signore Oscuro era convinto della sua lealtà”
“È così” rispose Antonin con un’alzata di spalle “Piton ha ucciso Silente… sembrava a tutti una prova sufficiente… beh, a quasi tutti…
“Quasi?”
“Bellatrix” disse Antonin “Lei… a lei Piton non piaceva”
“Come mai?”
“Si… si ricordava che era stato innamorato di quella… Lily Evans… Potter…”
“E?”
“Diceva che non si perdona la persona che ti porta via chi si ama”
“È stato Piton a portare al Signore Oscuro la Profezia, vero?”
Antonin annuì.
“Che sonno!” sbottò Evan soffocando uno sbadiglio “Non capisco perché dobbiamo rimanere qui…”
“Il Signore Oscuro ha detto che vuole sempre qualcuno al Quartier Generale” rispose Dolohov sistemandosi meglio sulla poltrona.
“Sì, infatti c’ha sempre Bella, no?” chiese Evan insofferente “Tony, io ho una vita”
“Una vita che hai votato al Signore Oscuro” lo riprese Antonin “Vedi di crescere, Evan, non sei più un bambino”
“Ma come i bambini mi piace giocare col cibo” disse Evan “La Caccia al Babbano dell’altra sera è stata la migliore di sempre, torturarli dà una profonda soddisfazione. Il modo in cui urlano e si dibattono, proprio come dei porci…” Evan rise “Peccato che Bella sia sempre qualche punto avanti a me”
“Bellatrix è proprio portata, direi una vocazione”
“Beh, lui le ha insegnato le Arti Oscure di persona…” Evan sbadigliò di nuovo “Non possiamo fare una sortita al villaggio vicino, prendere un paio di Babbani e cruciarli? Almeno non sprechiamo la serata”
“Non sono gli ordini che ci ha dato il Signore Oscu-” Antonin si interruppe e girò il viso verso la porta del salotto “Hai sentito?” chiese alzandosi in piedi “È entrato qualcuno”
“Solo chi ha il Marchio può entrare” commentò Evan sempre più annoiato.
Antonin tirò fuori la bacchetta, era già a pochi metri dalla porta quando quella si aprì con uno schiocco.
“Devo parlare… parlare… con il Signore Oscuro!”
Antonin assottigliò lo sguardo cercando di mettere a fuoco la figura nera che stava piegata col fiato corto davanti a lui.
“Piton?” chiese Evan alzandosi in piedi e raggiungendo Dolohov “Che cosa ci fai qua?”
“Devo parlare con il Signore Oscuro! Io ho… ho sentito una cosa…”
“Cosa?” chiese Antonin guardingo “Cosa hai sentito?”
“È un’informazione che devo condividere direttamente con il Signore Oscuro!” esclamò Piton raddrizzandosi “Dov’è?”
“Da qualche parte a divertirsi con mia cugina mentre noi stiamo qua a fare la mu… OHI! Ma dove vai?” Evan si volse verso Antonin “Ma dove va quel coglione?”
Dolohov scosse la testa, alzò le spalle e si mise a rincorrere Piton su per le scale della villa che portavano agli appartamenti privati del Signore Oscuro “Piton! Torna qui!” sibilò Antonin ma quello ormai era già in cima alle scale “Piton!” ripeté ancora Antonin seguito da Evan.
“Non ho voglia di beccarmi una Cruciatus per colpa di Piton” commentò Rosier salendo i gradini a due alla volta “Quando lo prendo lo strozzo”
Evan e Antonin continuavano a rincorrere Piton ma lo raggiunsero quando era già davanti alla porta d’ingresso del Signore Oscuro.
“Non ti azzardare, Severus…” sibilò Evan. Troppo tardi, Piton aveva già abbassato la maniglia.
“Cosa devo fare, con te, Bella? Ti ostini a indugiare in sentimenti inappropriati…”
“Mio Signore, non sono cose che posso controllare! Non cambia nulla, io ve lo assicuro…”
Voldemort si volse di scatto verso l’ingresso, aveva arpionato il mento di Bellatrix con la mano destra, il viso solo a un palmo da quello di lei.
“Cosa succede?” domandò lasciando andare Bellatrix mentre Piton, Dolohov e Rosier entravano “Spero per voi che sia qualcosa d’importante perché, ve lo assicuro, non apprezzo essere disturbato quando ho espressamente chiesto di non essere interrotto”
“Mio Signore, perdonateci ma-”
“Padrone, ho sentito una cosa” interruppe Piton. Era pallido e non riusciva a mantenere lo sguardo del Signore Oscuro.
“Sentito una cosa?” ripeté Voldemort inclinando il capo di lato irritato “Mi hai disturbato per un pettegolezzo?”
“Oh, no mio Signore! Non un pettegolezzo!” esclamò Piton agitato “Una profezia. Ho sentito una profezia che vi… vi riguarda”
Voldemort rimase in silenzio per diversi secondi “E cosa dice questa profezia? Da chi è stata fatta?”
“Da… da… mio Signore… non l’ho capito chi fosse. La voce era strana, come in una trance… ma era presente Silente!”
“Silente?”
“Sì, mio Signore” fece una pausa “Forse dovremmo rimanere soli, mio Signore. La profezia è…”
“Parla” gli ordinò Voldemort “Non ho problemi a condividere informazioni con i miei Mangiamorte più fidati”
Piton fece un sospiro profondo “La Profezia diceva qualcosa come… come… Colui che ha il potere di
sconfiggere il Signore Oscuro si avvicina… nato da coloro che per tre volte gli hanno resistito, nato al
morire del settimo mese…”
Voldemort rimase in silenzio quasi come non avesse capito le parole di Piton. Antonin ed Evan erano raggelati e increduli.  
“Non dire scempiaggini, Piton!” esclamò Bellatrix agitata “Nessuno può sconfiggere il Signore Oscuro”
“Non sono io a dirlo. È una Profezia. Suppongo tu sappia cosa sono le Profezie, Lestrange, no?”
“Mi stai dando della stupida?”
“Silenzio” sibilò Voldemort per poi avvicinarsi a Piton che, istintivamente, indietreggiò. Voldemort sogghignò, con un gesto della bacchetta lo bloccò e poi legò i suoi occhi a quelli del Mangiamorte più giovane. Antonin capì subito che gli stava praticando la Legilimanzia.
“Sembra non esserci dubbio” commentò Voldemort, infine “La persona col potere di sconfiggermi… è nata alla fine di luglio… da persone che mi hanno sfidato tre volte…”
“Padrone” s’inserì Bellatrix, sembrava sconvolta “Non ha senso come Profezia… lasciate perdere”
“Lasciare perdere?” chiese Voldemort “Il tuo suggerimento è quello di fare finta di nulla? Rimanere così, in attesa?” la sua voce pulsava di ira “Cosa dici, tu, Antonin? Condividi le idee bislacche di Bellatrix?”
Antonin si sentì subito a disagio “Io… Padrone… ma siamo sicuri sia una profezia?”
“Non ci sono dubbi al riguardo. Il fatto è… che Piton è stato sbattuto fuori dal locale prima che potesse terminare di sentirla”
“Credo allora dovremmo concentrarci sul sentirla per intero” propose Antonin “Senza avere una chiara idea…”
Voldemort si volse infastidito. Sembrava non accettare nessun tipo di consiglio che non prevedesse andare a uccidere neonati.
“Vi viene in mente qualcuno?” interruppe Voldemort prendendo a passeggiare per la stanza irato “Qualcuno che possa essere un buon candidato come mia nemesi?”
“Ci sono i Paciock, mio Signore” disse Evan “I due Auror. Vi hanno sfidato tre volte e loro figlio è nato alla fine di luglio… lo so perché Augusta Paciock prende il tè con mia madre”
“I Potter” aggiunse Bellatrix dopo alcuni istanti di silenzio “Si sono sempre messi di mezzo e hanno avuto un marmocchio Mezzosangue proprio il 31 di luglio”
“Dove abitano i Potter?”
“Non saprei, Padrone. Ma non sarà un problema scoprirlo”
“NO!” urlò Piton.
Antonin sussultò e si volse verso Severus scioccato. Cosa stava facendo quel deficiente?
“Non i Potter, Padrone… vi prego…”
“Non i Potter?” chiese Voldemort voltandosi verso Piton gli si avvicinò e continuò a guardarlo fisso negli occhi “Come sarebbe a dire non i Potter?”
Piton sembrò rimpicciolire “Mio Signore io… io…”
Voldemort rise “Vorresti sbatterti la Sanguesporco Potter?”
Bellatrix finse un conato e poi rise.
“Non si tratta di… di sesso… Padrone… Lily… Lily è stata una buona amica con me. Non uccidetela, mio Signore! Lei… ne sono… innamorato…”
Voldemort si fece serio, i suoi lineamenti si fecero più duri “Hai visto, Bella? Un altro come te. Un altro che si lascia irretire da sentimenti dannosi e sbagliati. Inutili”
“Padrone…” mormorò Bella imbarazzata.
Antonin fece guizzare il suo sguardo da Bella al Signore Oscuro. Dunque era quello di cui stavano parlando quando avevano fatto irruzione?
“Cosa c’è? Mi ammorbi sempre con i tuoi sentimentalismi e adesso sei imbarazzata davanti ai tuoi tre compagni? Bisogna condividere tutto con il Cerchio. Piton è innamorato della Sanguesporco Potter… tu pensi di provare sentimenti per me, tuo Signore e Padrone…”
Antonin fissò Bellatrix. Aveva detto al Signore Oscuro di amarlo? Si era completamente rincitrullita?
“Amore” proseguì Voldemort disgustato “Non esiste nessun amore, Piton. Tantomeno per una schifosa Sanguesporco”
“Padrone!” Severus era agitato e Antonin ne fu impressionato. Non lo aveva mai visto così, lui che era sempre controllato e attento a non mostrare i propri sentimenti… doveva tenerci proprio a quella Lily per rischiare di indisporre ulteriormente il Signore Oscuro “Potrebbero essere i Paciock” disse Piton “Loro figlio è un Purosangue…”
“Mi occuperò anche dei Paciock” affermò Voldemort “Ma credo che i Potter debbano avere la priorità”
“Padrone…” Piton sembrava sul punto di mettersi a piangere.
“Basta così, Piton, se non vuoi che tu sia il primo a morire” lo interruppe Voldemort “Trovatemi gli indirizzi di questi maghi. Bisogna agire in fretta”
“Risparmiate Lily, Padrone!”  lo pregò Piton buttandosi in ginocchio “Non vi serve ucciderla! È il bambino il problema, non lei… Padrone… risparmiatela. Vi prego… farò qualsiasi cosa…”
Voldemort chinò il capo di lato, Antonin capì che era sorpreso… e come avrebbe potuto non esserlo? Gli aveva ordinato di tacere, di smetterla se non voleva morire, ma Piton insisteva… come se la propria morte non fosse nulla se comparata a quella di Lily Evans in Potter.
“Vuoi che la risparmi?”
“Sì”
“Posso uccidere Potter e il pargolo ma non lei?”
“Padrone, voi potete fare ciò che più vi aggrada… vi sto chiedendo un… un favore… un… vi prego”
“Anche se è Sanguesporco la desideri?”
Piton rimase in silenzio e arrossì.
“E sia” disse infine Voldemort “Cercherò di risparmiarla, Severus. Anche se sono persuaso che esistano donne più pure e degne delle tue attenzioni…”
“Senz’altro mio Signore… ma Lily…”
“Basta così. Non m’interessa” Voldemort si volse verso gli altri Mangiamorte “Voglio che mi troviate l’indirizzo di queste famiglie. Entrambe. Date la precedenza ai Potter. I Paciock verranno eliminati solo come sicurezza”
“Padrone…” era stata Bellatrix a parlare.
“No, Bella, taci. Esegui i miei ordini come gli altri. E ora lasciatemi”
Uscirono tutti e quattro dalla stanza ma, come furono fuori, Bella si scagliò su Piton puntandogli la bacchetta alla gola “Ti rendi conto cosa hai fatto?”
Piton si divincolò “Tu avresti fatto lo stesso! Si tratta di una minaccia…”
“Minaccia??? Non esiste minaccia per il Signore Oscuro!”
“Tu avresti fatto lo stesso”
“Io non avrei messo la vita di una Sanguesporco prima della sua…”
“Fatti gli affari tuoi, Lestrange”
“Che c’è?” chiese Bella con una vocina infantile “Ti dà fastidio che la si chiami Sanguesporco?” ridacchiò “È la più lurida delle puttane”
“Smettetela” Antonin si mise in mezzo “Non è questo il momento”
“Tony!”
“No, Bella. Il Signore Oscuro ci ha dato degli ordini. Dobbiamo eseguirli”
“Non mi fido di Piton… uno che mette prima la vita di una Babbana rispetto a quella del Signore Oscuro…”
“Per te è facile” sibilò Piton “Tu lo ami, non lo metti al primo posto perché sei fedele alla Causa… tu sei fedele a lui perché ti piace farti…”
Bellatrix agitò la bacchetta.
“HO DETTO BESTA!” sbottò Antonin mettendosi di nuovo in mezzo “Evan, cazzo, mi vuoi aiutare?”
“Piton, vieni con me. Andiamo dai Malfoy, magari sanno qualcosa dei Paciock”
Severus ed Evan si smaterializzarono.
“Bella…” chiamò Antonin.
“Non mi fido, Tony” disse Bella alzando lo sguardo sull’amico “Per proteggere quella sarebbe disposto a qualsiasi cosa”
“Dai, che cazzo, se la vuole scopare, è la sua amichetta d’infanzia… non fare la tragica Bella”
“No, Tony. Il suo sguardo non mente. È quello di un uomo innamorato. È quello di un traditore”
Rita si picchiettò il mento con la piuma.
“Sin da subito, dunque, aveva intuito”
“Forse perché il sentimento era lo stesso” ragionò Tony “Anche se diretto verso un’altra persona”
“Tu non hai mai dubitato di Severus?”
Antonin alzò le spalle “Anche io ero sorpreso di vederlo così… così espressivo. Piton è sempre stato uno schivo, ben attento a non condividere e, infatti, dopo quella volta… non è mai più successo si lasciasse andare a quel modo”
“Cosa hai pensato quando hai saputo che il Signore Oscuro lo aveva ucciso?”
Antonin alzò le spalle “Nulla. Cioè… ero sorpreso. Il Signore Oscuro puniva ma difficilmente uccideva i suoi sottoposti, a meno che non ci fosse di mezzo del tradimento”
“Nessuno era al sicuro”
“Nessuno” annuì Antonin, tranne Bellatrix, pensò distrattamente.
“Bene, Tony” disse Rita riponendo la penna prendi-appunti nella borsetta di coccodrillo “Con questo, direi che abbiamo concluso”
Antonin si raddrizzò “Concluso?”
“Sì, i nostri incontri” precisò Rita alzandosi poi in piedi “Ho tutto il materiale che mi occorre, gli articoli hanno fomentato il pubblico, il libro con tutti questi dettagliucci andrà a ruba”
Antonin rimase come paralizzato “Concluso?” ripeté come inebetito.
“Concluso. Finish. Caput” precisò Rita allegra “Ti manderò una copia stai tranquillo!”
Antonin sentì l’ansia prenderlo e scendergli sul cuore: come avrebbe passato il resto della sua esistenza? “Ma ho tanto altro da raccontare!” esclamò alzandosi in piedi a sua volta “Ci sono altre riunioni, altri dettagli… le aveva dato la sua bacchetta! Il Signore Oscuro! Aveva dato la sua bacchetta a Bellatrix…”
Rita si passò la lingua sulle labbra “Per ora non serve, semmai dovessi avere bisogno…”
“Non puoi lasciarmi così”
Gli occhi di Rita scintillarono “Oh, Tony! Ti sei affezionato a me?”
Antonin fece una smorfia. Non poteva pensare alla monotonia di Azkaban, al nulla che ne sarebbe conseguito “Fammi lavorare per te!” esclamò Dolohov proprio quando Rita era già alla porta “Posso… posso fare il reporter”
“Proprio un bel reporter” rise Rita “Chiuso in prigione”
“Appunto!” esclamò Antonin lasciandosi trasportare “Posso farti la cronaca di Azkaban, ci sono tanti dettagli, tante… tante cose che il pubblico fuori non può sapere sulla vita qui… sui Mangiamorte… sai che stiamo pensando di mettere su un comitato?”
“Un comitato?”
“Sì, ATMOSFERA: Associazione per la Tutela dei Mangiamorte Oltremodo Smarriti, Furiosi E Ragionevolmente Afflitti”
Rita scosse la testa “Questa cazzata l’ha sparata Rabastan, vero?” si aggiustò gli occhiali sul naso “Fammici pensare, Tony. Forse potrebbe non essere una cattiva idea…”
 
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Vorrei ringraziare Black Beauty, l’idea di ATMOSFERA è la sua. Per il resto, ci si vede presto col capitolo 10 (l’ultimo).
P.S. so che Piton è un po’ OOC ma ho anche pensato che aveva sui vent’anni, meno autocontrollo e soprattutto ancora fedele a Voldemort.
A presto, 
Clo
  
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