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Autore: lunadivergente21dw    26/01/2023    1 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 29

Fantasmi dal passato

Words count: 2988



 

Amelia voleva perdersi in quel piccolo e dolce momento.
Stava per addormentarsi cullata dal respiro di Bucky mentre osservava i raggi di sole che accendevano le pareti della stanza dal bianco ad un giallo dorato.
Avevano avuto una lunga settimana. Forse essere un Avenger non faceva proprio per lei. O almeno era quello che aveva pensato spesso quella settimana, dopo missioni emotivamente difficili e interviste per migliorare l'opinione pubblica della squadra.
Non era riuscita a passare un solo momento da sola con Bucky e forse era quella l'origine dei suoi pensieri. E per questo cercava di godersi quel piccolo attimo di pace fino in fondo.
Sorrise quando Bucky cominciò a passarle le dita tra i capelli con delicatezza e si spostò leggermente per guardarlo. Condivideva la sua stessa serenità con gli occhi chiusi e un sorrisetto pacifico sul viso illuminato dal sole.
Si ritrovò a sorridere e Bucky aprì un occhio per guardarla. -Cosa c'è?-
-Niente, hai un bel faccino- disse facendolo ridere. Alla luce del sole i suoi occhi brillavano come cristalli, e poteva perdersi ancora una volta a guardarli e affondare nuovamente nel suo sguardo.
-Quindi passerai tutto il tempo a fissarmi?-
-Oh no, ho anche altro in mente- affermò posandogli un bacio sulle labbra, al quale ne seguirono altri.
-If I lay here… If I just lay here, will you lie with me and just forget the world?- canticchiò sentendo la canzone alla radio che aveva acceso prima di usare Bucky come il suo cuscino personale. -Forget what we're told before we get too old…- non riuscì a continuare perché il suo cuscino cominciò a vibrare e sentì l'eco della  risata attraverso il suo torace, tornò a guardarlo senza riuscire a trattenere il sorriso divertito. -Hey, sto cercando di essere romantica canticchiandoti una canzone, non deridermi così- disse dandogli una leggera pacca sul petto mentre cercava di sembrare offesa.
-Scusa ma quanto vecchio vuoi che diventi?- disse cercando di smettere di ridere.
Amelia ripensò all'ultimo verso cantato e si ritrovò a ridere con lui. -Ma lo sai che pur essendo un centenario per me non sei abbastanza vecchio- gli disse.
-Hai mai parlato col tuo terapeuta sul perché cerchi relazioni con uomini centenari?-
-Non vado in terapia-
-Allora ecco la nostra risposta- disse Bucky guadagnandosi un'altra sberla sul torace.
Lui ricominciò a ridere e vedendo come lei cercava di rimanere seria, in mezzo secondo capovolse entrambi e cominciò a farle il solletico, sollecitando urla e proteste in mezzo alle risate. Quando si fermò, Amy era senza fiato e aveva il viso arrossato e le lacrime agli occhi per le troppe risate.
-Non pensavo fossimo già alla fase del solletico nella nostra relazione- disse cercando di riprendere fiato.
Bucky la guardò con un sorriso incerto. -Fase del solletico?-
-Sì, è una fase importante-
Lui inarcò un sopracciglio. -Le fasi del ventunesimo secolo sono strambe-
-Quali erano le fasi nel ventesimo?- chiese Amelia divertita mettendosi a sedere mentre anche lui tornava alla posizione di prima.
-Oh sai, corteggiamento, fidanzamento, matrimonio, figli e morire di polmonite a trentanove anni-disse alzando le spalle.
Amelia ridacchiò. -E trovare casa?-
-Prima della polmonite di sicuro, perché? Dopo la fase del solletico c'è quella della casa?-
-Sì, che ne dici di una casetta in mezzo al nulla fatta di legno? Piena di luce e di libri e di un giradischi.-
-Al frigo ci pensi tu immagino-
-Tranquillo, terrò io al fresco il formaggio per i toast delle due del mattino- affermò facendo cadere qualche fiocco di neve sopra di loro.
Bucky scosse la testa con una risata e la strinse a sé, posandole un bacio tra i capelli. -Quindi devo davvero mettermi a fare il pane?-
-Avevi proposto tu di diventare panettieri-
-Panettieri con orari decenti- le ricordò.
Amy sorrise. -Possiamo preparare il pane la sera per il giorno dopo, sarà ancora fresco-
-Dovremmo cominciare a preparare il nostro lievito madre, sai che bisogna rinfrescarlo ogni quarantotto ore?-
Lei fece una smorfia. -Oh no, il lievito madre mi fa senso. Sembra un alieno, non possiamo usare quello essiccato?- chiese facendolo ridere.
-Forse è meglio, non riusciremmo a tenerlo in vita per più di una settimana-
Amelia alzò gli occhi al cielo con un sorriso. -E come conosci tutte queste cose sul lievito madre alieno?- gli chiese incuriosita.
-Sam guarda sempre programmi di cucina, l'ultima volta voleva replicare una ricetta ma stava sbagliando tutto, sono dovuto intervenire più volte-
-Non ci credo, Sam è l'unica persona in grado di cucinare qualcosa qui dentro-
-Ora mi offendo.-
Amelia sorrise divertita prima di dargli un bacio. -Prima fammi assaggiare qualcosa, e poi vediamo-
-Sei un insolente, te lo hanno mai detto?-
-In effetti nessun…- cominciò per poi essere interrotta dai suoi baci.

Si svegliò qualche ora dopo, ancora circondata dalle braccia di Bucky dove sarebbe annegata felicemente senza fare storie. 
-È la terza volta che squilla- bofonchiò con una voce assonnata che Amy trovava carinissima.
Ci mise un po' a capire che si stava riferendo al suo cellulare, quindi sospirò e allungò il braccio per prenderlo. Una videochiamata da Tony.
Declinò la chiamata e si rimise comoda, impaziente di tornare ad abbracciare Bucky ma il telefono ricominciò a squillare. Sbuffò e si mise a sedere appoggiandosi alla testiera del letto e accettò la chiamata cercando di tenere il raggio della fotocamera solo su di sé.
Ma non funzionò del tutto.
Tony sembrava stanco ma sorrise vedendola. -Finalmente una risposta- le disse facendole alzare gli occhi al cielo. -Hai tolto le lucine a forma di stelle dal letto?- chiese poi cercando di scorgere la parete dietro di lei, ma Amelia avvicinò il telefono in modo che solo il suo viso fosse visibile sullo schermo.
-Sì, le ho messe sopra la scrivania, ma probabilmente le rimetterò di nuovo qui- disse nervosamente.
Intanto Bucky si copriva il viso con un braccio mentre cercava di nasconderle il suo sorriso divertito.
-Devi dirmi qualcosa?- continuò poi dando un piccolo calcio sotto le coperte a Bucky, cosa che lo fece sorridere ancora di più.
Tony sospirò pensando qualche secondo prima di risponderle. Lo osservò preoccupata notando come cercava le parole giuste da dirle, ma prima che potesse chiedergli cosa fosse successo, lui parlò.
-Ogni due anni la fondazione Maria Stark accoglie una ventina di studenti da tutto il mondo per visitare la città e i musei, Pepper aveva incluso la visita ai laboratori Stark qualche anno fa e da quest'anno c'è una visita al quartier generale e un incontro veloce con gli Avengers- Spiegò nervosamente.
Lei rimase confusa. -Se mi stai chiedendo se voglio partecipare al tour voglio dirti che non avrebbe senso perché io qui ci vivo- disse con espressione corrucciata.
Tony scosse la testa. -No, lo so che non avrebbe senso. Lasciami finire- disse con tono fin troppo gentile per i suoi gusti. -Io e Pepper stavamo controllando la lista degli studenti che hanno vinto il concorso e beh…-
-Beh?- lo incalzò cercando di capire dove volesse arrivare con quel discorso.
-C'è Ilenia- disse alla fine Tony mettendo fine al giro di parole che voleva evitare l'inevitabile rivelazione.
Ad Amelia si fermò il cuore per qualche secondo mentre la stanza cominciava a girare e stava per posare il telefono sul letto, ma riuscì a rimanere abbastanza cosciente da non farlo per evitare che Tony scoprisse che non era nel suo letto.
-Cosa?- chiese dopo un po' sperando di non aver sentito bene.
-Ilenia ha vinto il concorso e visiterà il quartier generale- ripeté cercando di essere chiaro. -Ma non devi essere presente se non te la senti. Se vuoi posso anche organizzarti una vacanza lontano da qui per…-
Amelia scosse la testa interrompendolo e Tony si zittì. -Quando?-
-Tre settimane- disse facendola sospirare.
-Tony, ora metto giù ma tu non offenderti- disse poi.
Lui fece per protestare ma vedendo la sua espressione si fermò e annuì, capendo che aveva bisogno di tempo per riflettere.
Amy terminò la chiamata e lanciò il cellulare ai piedi del letto prima di alzarsi di scatto. Rimase lì in piedi cercando di dare un senso alle parole appena pronunciate da Tony.
Ilenia.
Sarebbe stata di nuovo nella stessa stanza con la sua migliore amica dopo due anni.
La sua migliore amica che la credeva morta. E che avrebbe continuato a crederlo visto che non la avrebbe vista in faccia ma con la maschera di Frost Woman.
E se le avessero chiesto qualcosa avrebbe riconosciuto la sua voce? Conoscendola avrebbe indagato, e cosa avrebbe pensato scoprendo la verità? Probabilmente la avrebbe odiata, chi non lo farebbe se la propria migliore amica si fingesse morta? 
-Amelia. Respira.-
All'improvviso si accorse di essere ancora ferma nello stesso punto ma che Bucky era davanti a lei e la guardava con apprensione.
Solo dopo si accorse di essere andata in iperventilazione, e sembrò andare ancora più in panico ma Bucky cominciò a parlarle piano e spiegarle come riprendere la calma.
Lei non poté far altro che ascoltare la sua voce calma che le diceva di inspirare profondamente prima di rilasciare l'aria e a poco a poco il suo respiro si fece più stabile.
Bucky sembrò sollevato e le asciugò una lacrima che le rigava la guancia. Non si era accorta nemmeno delle sue lacrime silenziose.
-Va meglio?- Le sussurrò accarezzandole con tenerezza la guancia.
Riuscì solo ad annuire debolmente e a Bucky bastò quello per stringerla a sé.
-Amy…-
Lei sprofondò il viso nel suo petto e si lasciò abbracciare, ricambiando l'abbraccio solo più tardi.
-Devo fare finta di non conoscere la mia migliore amica mentre saremo insieme nella stessa stanza- riuscì a dire dopo qualche singhiozzo mentre lui le accarezzava la schiena cercando di calmarla.
-Non devi per forza essere presente, lo hai sentito- disse. -Come al contrario non sei obbligata a continuare a farle credere di essere morta- disse poi.
Amelia provò a connettere quello che stava dicendo e alla fine alzò la testa per guardarlo meglio.
-Non devi per forza mentirle per sempre- le disse asciugandole nuove lacrime. -Credimi, i migliori amici sono capaci di ritrovarti anche settant'anni dopo la tua presunta morte. Parlo per esperienza.- affermò rubandole un sorriso divertito.
-Ilenia è più testarda di Steve-
-Allora non hai scampo.- Disse facendola ridacchiare.
-Grazie- gli disse dopo un po'. -Devo pensarci su-
-Prenditi tutto il tempo che ti serve- le disse dandole un bacio sulla fronte.
Amelia sorrise e sciolse l'abbraccio per poi dirigersi verso la porta.
-Amy, aspetta- Lei lo guardò confusa ma poi capì. -Sì, scusami. Creo un portale per non farmi vedere dagli altri-
Bucky la guardò confuso. -Non mi interessa se gli altri ti vedono uscire dalla mia stanza, volevo solo dirti che puoi rimanere- Le disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Amelia si ritrovò ad arrossire mentre annuiva debolmente, toccata dalle parole dell'uomo.
L'attimo dopo era di nuovo tra le sue braccia cercando di pensare a quello che doveva fare mentre Bucky le sussurrava parole di conforto tra una carezza e l'altra.

 
***


Amelia ci aveva pensato a lungo in quelle settimane e oramai le ore che la dividevano dall'incontro si stavano esaurendo.
Non aveva chiuso occhio tutta la notte e alla fine si era ritrovata nella sala comune del quartier generale a bere tè e continuare un modellino Lego che Natasha e Clint avevano lasciato sul tavolino da caffè.
Doveva ricordarsi di smontarlo nuovamente per evitare l'ira dei due ex assassini. Anche se probabilmente se ne sarebbero accorti comunque; sospirò, pensando che avrebbe dovuto stare all'erta per qualche scherzo vendicativo nei giorni seguenti.
Ad un certo punto nel cuore della notte Bucky l'aveva raggiunta come se i pensieri di Amelia fossero stati troppo rumorosi da disturbare anche il suo, di sonno.
Non aprì nemmeno bocca, le posò un bacio sulla fronte e rimase accanto a lei, aiutandola a finire il modellino e versandole altro tè caldo nella tazza quando si svuotava.
Nemmeno una parola.
E Amelia trovò la sua presenza così confortante che quasi gli propose di tornare a letto per abbracciarlo e farsi cullare in un dolce sonno con la sua sola presenza.
Verso le quattro di mattina la sorprese spostandosi nell'angolo cucina e lo osservò posizionare farina e altro accanto a un foglietto e alla bilancia.
-Ti preparo il pane- le sussurrò dall'altra parte della stanza in risposta al suo sguardo curioso.
Amelia attraversò la stanza e lo osservò versare farina e acqua in una ciotola mentre continuava a controllare il foglietto dove con la sua indistinguibile calligrafia aveva scritto passaggio per passaggio.
Sorrise immaginandoselo tutto concentrato a scrivere i passaggi della ricetta accuratamente.
Dopo aver fatto lievitare l'impasto, Bucky le chiese di aiutarlo a formare delle piccole pagnotte e prima di infornarle ci disegnarono sopra.
Amy, terminato il disegno sulla sua, lanciò un'occhiata al disegno di lui. -Cos'è?-
Bucky la guardò un po' offeso per non aver riconosciuto le sue doti artistiche, ma tornò presto a sorridere vedendola arrossire alla sua spiegazione subito seguita da un occhiolino. -Un fiocco di neve-
-Sai che non devi flirtare con me? Mi hai già conquistata tempo fa, Barnes.
-Lui sorrise alzando un sopracciglio, poi osservò la pagnotta della ragazza. -Un sole?- Chiese curioso.
-Sì. Perché tu, James, sei il sole più splendente anche nella notte più buia.- Affermò. -Ma sei anche la luna con la calma che porti, ma se dovessi stare qui a paragonati a ogni cosa bella a cui posso pensare finirei per nominare l'intero sistema galattico- terminò senza rendersi conto di quello che stava dicendo.
Lui la guardò sorpreso e un leggero rossore gli dipingeva le guance, visibile solo grazie alla luce che emanava il forno.-E poi io non dovrei flirtare.- disse scuotendo la testa prima di tirarla a sé per baciarla.
Quella mattina la squadra trovò i due a spalmare crema alle nocciole su del pane ancora caldo, presumendo che Tony avesse mandato loro qualcosa per iniziare bene la lunga giornata che li aspettava.
Solo alcuni si accorsero degli sguardi persi dei due innamorati.

Amy era grata a Bucky per esserle stato accanto, riusciva a farle dimenticare le sue preoccupazioni così facilmente che cominciava a sospettare avesse un qualche super potere segreto.
Le era accanto anche in quel momento, mentre osservavano Tony, Natasha e Steve parlare al gruppo al di fuori del quartier generale.
Sarebbero entrati a momenti, avrebbe rivisto Ilenia, le avrebbe detto tutto, o forse no e… Stava per avere un attacco di panico?
-Fai dei respiri profondi, puoi andartene quando vuoi- le sussurrò Bucky stringendole la mano.
Lei chiuse gli occhi cercando di controllare il proprio respiro. -Mi viene da vomitare- disse cercando di non fargli notare come le tremavano le mani, ma ovviamente lui se ne era accorto.
-Elencami tutte le cose gialle che riesci a vedere in questa stanza- le disse.
Lei lo guardò confusa anche se non poteva vederla dato che indossava la maschera.
-Avanti- le disse dolcemente per incoraggiarla.
Lei si guardò intorno. -Vaso, calamita, cornice, calzini di Clint, le foglie della pianta… Nessuno la annaffia?- chiese facendo sorridere Bucky. -Lampada…- continuò finché non sentì la porta aprirsi e un chiacchiericcio eccitato riempì la stanza.
Bucky le strinse un'ultima volta la mano prima di lasciarla andare. -Se vuoi andartene tirami la manica e penso a tutto io, andrà tutto bene- le sussurrò.
Amelia ebbe il tempo di annuire leggermente prima di notare subito la sua migliore amica tra il gruppo di studenti.
Si era tagliata i capelli, quella fu la prima cosa che notò e voleva dirlo ad alta voce, probabilmente anche lei le avrebbe detto la stessa cosa visto che l'ultima volta che la aveva vista li avevi lunghi il doppio.
Ilenia stava ascoltando quello che stava dicendo Tony e Amy sorrise sapendo che Iron man era la sua cotta da quando erano due ragazzine, doveva essere emozionata.
Eppure non lesse nessuna emozione nello sguardo dell'amica, soprattutto quando si girò verso di lei e la guardò con aria seria.
Amelia rimase immobilizzata, catturata dallo sguardo di Ilenia.
Non poteva saperlo, era impossibile. Eppure continuava a guardarla come quando era andata a casa sua e aveva rotto il cd del suo cantante preferito sedendocisi sopra per sbaglio.
Continuò a sentire il suo sguardo addosso per tutta la durata dell'incontro, mentre gli studenti facevano domande ai vari supereroi, alcune anche a lei. E dubitava che il modificatore di voce installato nella tuta la stesse davvero aiutando.
Dopo le domande ci fu il momento delle foto prima che il gruppo si postasse nel giardino per provare lo scudo di Captain America e per la lezione di tiro con l'arco e quella di difesa con Clint e Natasha.
Amelia si accorse troppo tardi che Ilenia si era messa proprio accanto a lei per la foto, e appena il gruppo cominciò a disperdersi le rivolse la parola.
-Per quanto hai intenzione di fare finta di niente?-
Amelia la fissò senza sapere cosa dire.
-Quando avevamo dodici anni hai congelato una bottiglia di aranciata davanti a me e ho fatto finta di niente. Quando ne avevamo quindici ho visto la tua foto con Stark in camera, ti eri dimenticata di nasconderla.- disse con tono accusatorio e al contempo dolce.
Amy si guardò intorno prima di tornare a guardarla. -Non qui.- Fu l'unica cosa che riuscì a dire.
Ilenia rilasciò una mezza risata sarcastica. -E dove allora? Al tuo prossimo funerale?-






















*Scena post-credit*
Clint e Natasha si sedettero sul divano pronti a continuare il loro modellino.
Ma c'era chiaramente qualcosa che non andava.
-Qualcuno lo ha toccato.- disse il primo.
-Telecamere di sicurezza?- domandò Nat
-Telecamere di sicurezza.- Ripeté l'amico.
I due si alzarono allo stesso tempo come delle nuotatrici sincronizzate per andare a ispezionare le telecamere.




























_Angolo autrice
Ecco un altro capitolo, pieno di momenti dolci e intensi.
Cosa ne pensate?
Ilenia e Amelia riusciranno a chiarirsi?
Grazie a tutti coloro che hanno inserito la storia tra preferite/seguite/ricordate, a chi mi ha lasciato qualche recensione e ai lettori fantasma.
Ci vediamo al prossimo capitolo!
   
 
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