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Autore: Shadow Doom    27/01/2023    1 recensioni
Dopo essere sopravvissuti ad un oscuro e misterioso incidente, Cloud ed i suoi amici cercano di iniziare una nuova vita all'insegna della normalità. Purtroppo però ci sono alcuni fantasmi dai quali non è possibile sfuggire.
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Un nuovo inizio

 

Cloud Strife, un giovane ragazzo dal passato burrascoso, si stava sottoponendo agli ultimi esami per verificare la propria idoneità a lasciare l'ospedale nel quale era stato ricoverato da diverse settimane a causa di un oscuro incidente che lui e gli altri coinvolti in esso avevano giurato di non rievocare mai più.

 

“ Allora bel giovanotto, le analisi sono andate bene. I valori del sangue sono tornati normali e lo stesso vale per la pressione. Anche fisicamente stai recuperando, mi raccomando però: evita eccessivi sforzi per qualche mese. Quindi niente sala pesi o attività di combattimento” spiegò la dottoressa che lo aveva in cura.

 

La donna era sulla quarantina inoltrata, ma non dimostrava affatto quell'età. Infatti la sua pelle era perfettamente liscia come un'adolescente, un po' come ogni cosa del suo aspetto, inoltre possedeva lo spirito e l'allegria di una giovincella. Fu proprio ciò a colpire, insieme agli occhi di un verde intensissimo, Cloud ed a spingerlo ad essere leggermente più disponibile verso di lei rispetto ai suoi standard.

 

“ Quindi mi dimette?” “ Certo, ma prima c'è una notizia poco allegra...” “ E' successo qualcosa agli altri?” “ Ti preoccupi per i tuoi amici, visto che non sei così duro come vuoi far credere?” “ Le pare il momento” mugugnò imbarazzato il biondo suscitando nel medico una divertita risatina.

Una volta che si ricompose lo avvertì di una cosa importante: “ Cloud immagino che ti sia reso conto da solo di quanto la tua schiena fosse messa male quando ti hanno portato qui, vero?” “ Sì, mi stupisce di riuscire di nuovo a camminare” “ Già, è stato un mezzo miracolo” “ Solo mezzo?” “ Se fosse stato intero non avresti più problemi, invece...” “ Sa che non mi piacciono i giri di parole, vada dritto al punto” “ Hai dei danni permanenti” “ Questo significa?” “ Che sentirai dei dolori per tutta la vita e forse non solo...”.

 

A quel punto lo guardò fissò con un'espressione seria, una che non aveva mai visto in lei.

“ Sarò sincera, potresti peggiorare. Non ho mai visto nulla del genere prima perciò non posso dirti nulla con certezza, ma c'è la possibilità che con il tempo il danno si estenda fino alla colonna vertebrale e che vada ad intaccare il midollo spinale” “ Potrei essere costretto ad una sedia a rotelle?” “ C'è questa possibilità, però stai tranquillo: farò tutto ciò che è in mio potere per impedirlo” “ Quindi ci rivedremo?” “ Sei dispiaciuto?” “ Non ho detto questo” “ Ottimo perché ti dovrò visitare mensilmente. Naturalmente se il male che senti dovesse aumentare o estendersi alle gambe chiamami senza pensarci” “ Lo farò” “ Bravo ragazzo” “ C'è qualcosa che posso fare?” “ Naturalmente devi evitare di subire traumi su quell'area e prendere le medicine che adesso ti prescriverò con rigore e precisione. Mi raccomando, è fondamentale” “ Nient'altro?” “ Mi spiace, ma no” “ Va bene così...Grazie di tutto dottoressa”.

Strife le porse gentilmente una mano, ma la donna decise di abbracciarlo in fare materno sussurrandogli: “ Visto che ci aspetta un lungo rapporto puoi chiamarmi per nome” “ D'accordo, Selena” rispose piuttosto irrigidito il giovane poco avvezzo al contatto fisico, “ Grande, ci vediamo a fine mese per il primo controllo e ricorda di proteggere sempre quella bella schiena”.

Lasciato libero di andare, Cloud riprese i pochi affetti personali che aveva con sé e si diresse verso l'uscita.

 

Di solito non gradiva quando qualcuno violava il suo spazio personale, cosa che valeva con quasi tutti i suoi amici, persino per quelli più stretti, ma non provò alcun fastidio quando Selena l'aveva stretto a sé. Aveva percepito quell'azione come quella di una madre preoccupata e ciò gli fece decisamente piacere.

Non sapeva perché, però la dottoressa l'aveva da subito preso sotto la sua ala protettiva, non trattandolo mai da paziente bensì da figlio. Era piuttosto sicuro che suddetto atteggiamento derivasse dalla circostanza che le ricordasse qualcuno di speciale, ma non provò mai ad indagare ben conscio di quanto potesse fare male rievocare le persone care, specialmente quando non c'erano più.

 

Giunto nella hall trovò ad attenderlo parte di coloro che avevano condiviso la sua stessa disavventura, i quali rappresentavano anche i suoi amici.

Si trattava di tre ragazze, Jessie, Tifa e Yuffie, ed un paio di giovani, Biggs e Vincent, che non esitarono a salutarlo calorosamente.

 

“ Cloud, finalmente!” esclamò la rossa sollevata, “ Ci hai fatto preoccupare sai? Pensavamo che ti saresti fatto vecchio prima di uscire da qui” commentò la più giovane con la solita simpatia che la contraddistingueva.

Lockhart invece gli si avvicinò a cautamente domandandogli titubante: “ Stai bene?” “ Se non lo fossi non mi avrebbero dimesso” “ Vedo con piacere che non sei cambiato di una virgola, sei il solito burbero Cloud” intervenne Biggs con un sorriso divertito.

“ Visto che stai bene dovremo andare” commentò Valentaine, “ Dove?” “ Nel campus Cloud” “ Quale campus?” “ Ci hanno offerto delle borse di studio nel campus universitario più prestigioso di Midgar, una sorta di premio per quello che abbiamo fatto” “ Capisco...”.

 

Notando come l'amico di infanzia si fosse incupito nel sentire quelle parole, Tifa prese in mano la situazione: “ Sarà meglio farlo domani, Cloud è appena uscito, avrà sicuro bisogno di riambientarsi” “ Ottima argomentazione, credo che tu ci abbia convinti tutti. Però non torneremo dritti a casa, dobbiamo festeggiare” aggiunse Yuffie prima di esclamare in coro con Jessie: “ Andiamo alla Coffee House!”.

 

Le attività sociali non erano l'ideale per Strife, ma scelse di non ribattere sentendo il bisogno di un po' di normalità.

   
 
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