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Autore: Shadow Doom    28/01/2023    1 recensioni
Dopo essere sopravvissuti ad un oscuro e misterioso incidente, Cloud ed i suoi amici cercano di iniziare una nuova vita all'insegna della normalità. Purtroppo però ci sono alcuni fantasmi dai quali non è possibile sfuggire.
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Un dolcetto speciale

 

Cloud non aveva mai sentito parlare di del fantomatico “Coffee House”, sapendolo bene Yuffie e Jessie iniziarono a spiegarli che si trattava di un localino molto grazioso, aperto giusto da un paio di settimane e perciò stava cercando di attirare nuova clientela tramite vantaggiosissime offerte.

Amanti come erano di bevande calde e pasticcini, le specialità della casa, le due erano già diventate clienti fisse, avevano persino acquistato la carta fedeltà così da avere vari sconti. Di tanto in tanto trascinavano con sé anche Biggs e Tifa, non invece Vincent il quale non gradiva certe cose e lo diede dimostrazione anche adesso decidendo di andarsene per conto suo a sbrigare delle faccende.

 

Mentre proseguivano in direzione dell'edifico il gruppo fu loquace come sempre. Normalmente Strife si irritava per un chiacchiericcio tanto rumoroso, ma non questa volta. Dopo tanto tempo in isolamento precauzionale era sollevato di sentire la voce degli amici. Tuttavia non prestò particolare attenzione a ciò che stavano dicendo, percepì solo di sfuggita qualcosa su una nuova fiamma di Zack, cosa che non lo stupì affatto considerato il talento da Casanova del migliore amico, si limitò ad sentire il suono dei compagni.

 

Tifa, resasi conto della sua assenza mentale, gli si avvicinò chiedendogli con giustificabile preoccupazione: “ Cloud sei stanco?” “ No, perché dovrei esserlo?” “ Sei stato in ospedale per tanto tempo, pensavo che andare subito in giro avrebbe potuto metterti in difficoltà” “ Mi sento in forze, mi stavo solo godendo l'aria fresca” “ Immagino che faccia piacere” “ Già, mi è mancata”.

Mentre pronunciava quest'ultima frase, lo sguardo del giovane vagò sull'intera comitiva rendendo evidente a cosa si stesse realmente riferendo. Lockhart, capendo quanto complicato fosse per lui ammettere ciò, non gli fece notare nulla bensì gli sorrise semplicemente rincuorata; finalmente tutto stava tornando alla normalità.

 

Per quanto duro volesse apparire, il corpo del biondo non si era ancora ripreso e quindi non avrebbe potuto camminare a lungo. Per sua fortuna il locale non era molto distante dall'ospedale, giusto a qualche centinaio di metri, per cui non ebbe troppi problemi a raggiungerlo con le sue sole forze.

Quando se lo trovò davanti rimase decisamente sorpreso dal suo aspetto, moderno e con poche pertinenze. Dato che era stato trovata da Jessie e Yuffie pensava ad un qualcosa di più “Kawaii”, ma si sbagliava.

L'interno, a differenza dall'esterno, era molto accogliente ed intimo: le luci calde e soffuse unite ad un ambiente pulito lo rendevano davvero piacevole alla vista.

Sarebbe stato perfetto se non ci fosse stata un'incredibile folla.

 

“ Quanta gente, le altre volte non era così” “ Questo perché è l'ora di punta Biggs, ma non temere” commentò la più giovane del gruppo con un sorrisetto orgoglioso, “ Niente ferma Yuffie!”.

Esclamato ciò tirò fuori dalla tasca della giacca una scheda VIP d'oro la quale, tra le altre cose, permetteva di accedere ad una modesta area riservata.

“ Cosa!?” “ Sorpresa Jessie?” “ Certo! Come hai fatto ad ottenerla?” “ Semplice, ho vinto la gara a chi mangia più dolci” “ C'era una gara? Perché non me l'hai detto?” “ Eri impegnata a cercare il nostro dormitorio e non volevo distrarti” “ Bugiarda, l'hai fatto per avere un vantaggio su di me” “ Beccata” “ Sei tremenda, ma stai certa che ti raggiungerò” “ Vedremo...”

 

Arrivati nella zona esclusiva e preso un tavolo comodo, la bella mora esclamò felice: “ Sei grande Yuffie! E' perfetto qui” “ Lo so, sono impareggiabile” “ Vero, sei la nostra matta” “ Ehi!” “ Intendevo il Joker delle carte da poker” “ Quindi stai dicendo che posso assumere ogni valore?” “ Già” “ Ok, allora era un complimento” “ Certo” “ Sarebbe stato più corretto intenderlo nel termine comune...” mormorò Biggs a Strife suscitandogli un leggero sorriso.

“ Hai detto qualcosa testa a spazzola!?” lo imbeccò la Wutai, “ Assolutamente no” “ Non mi convinci” “ Ti dico che non ho proferito parola” “Mmmm...” “ Perché non smetti di mettermi sotto torchio ed andiamo a prenderci qualcosa?” “ Lo farò se paghi tu la mia parte” “ Va bene, va bene” “ Grande! Sbrighiamoci allora, ho una fame” “ Io resto qui” intervenne Strife.

 

Di solito Yuffie o Jessie avrebbero preso in giro la sua pigrizia, ma vedendo quanto affaticato fosse gliela fecero passare liscia, bontà che non si sarebbe più ripetuta.

 

“ Mettiti comodo Cloud, penso io alla tua ordinazione” lo rassicurò Lockhart, “ Prendo” “ Un caffè macchiato, conosco i tuoi gusti” “...Grazie”.

 

Nel momento in cui gli amici si diressero verso il bancone, Strife ebbe l'opportunità di restare un po' da solo ad osservare l'ambiente o per meglio dire le persone. Sembravano tutte così felici e spensierate esattamente come lo erano lui e gli altri prima dell'incidente; ecco che involontariamente la mente lo portò a quel maledetto giorno. Per scacciare via il tremendo ricordo si mise le mani sulla testa spingendo le tempie con forza mente chiudeva gli occhi fermamente.

La sua strategia purtroppo non funzionò. Stava rivivendo uno ad uno quegli orribili momenti, ma quando sentì una melodiosa voce chiamarlo improvvisamente le oscure immagini svanirono.

 

“ Ehi, stai bene?”.

 

A quella domanda Cloud alzò lo sguardo incontrato degli stupendi occhi verdi. Erano talmente simili a quelli di Selena che inizialmente pensò che fosse lei, una volta però che mise a fuoco la figura capì di essere in errore. Infatti aveva davanti una cameriera della sua età, dotata di un' insolita aria innocente amplificata dal fiocco rosa che aveva tra i capelli.

 

“ Mi sa che non stai bene” aggiunse la fanciulla inclinando il viso di lato, gesto semplice ma allo stesso abbastanza potente da scuotere il biondo e portarlo a risponderle, sebbene con l'atteggiamento freddo che riservava a chiunque, specialmente agli sconosciuti.

 

“ Sì, sto bene” “ Non mi sembra, hai mal di testa?” “ Ho detto che sto bene” “ Allora perché ti tieni la testa?”.

 

A quel punto il ragazzo tolse di scatto le mani del capo, movimento che suscitò una risatina nell'interlocutrice, una che fece lo fece rabbrividire: non ne capiva la ragione e poi il suono era unico e bellissimo.

 

“ Sei qui da solo?” “ No” “ Con chi allora? La tua fidanzata?” “ No, con degli amici” “ Serio?” “ Sì, sono lì” “ Vedo...Sei amico di Yuffie e Jessie!? Sai che sono tra le migliori clienti del posto?” “ Ne avevo una mezza idea”.

 

“ Aerith! Il tavolo aspetta!” la rimproverò il capo dello staff interrompendo il loro dialogo.

“ Arrivo! Scusa, ma devo andare. Magari la prossima volta avremo modo di parlare di più”.

Detto ciò tornò a lavoro lasciando un Cloud perplesso e titubante.

 

“ Ecco fatto, abbiamo ordinato!” affermò allegra Yuffie, “ Sì e tra poco arriverà tutto. Qui il servizio è rapidissimo” aggiunse Jessie che vedendo il particolare stato dell'amico gli chiese: “ Cloud? E' successo qualcosa?” “ No, perché?” “ Sei strano, più del solito. Hai visto qualcuna che ti piace?” “ Ma che vai dicendo!” “ Guarda come ti scaldi, ho fatto centro. Dimmi che è?” “ Non è come pensi” “ Dovrò scoprirlo da sola, intrigrante...”.

 

La strenua difesa del biondo subì un pensate attacco quando arrivò ciò che gli avevano scelto. Non fu Aerith a servirli, ma ciò non lo salvò in quanto vicino al latte macchiato preso da Tifa c'era un pasticcino al cioccolato fondente accompagnato da un bigliettino scritto velocemente, ma con cura che recitava: “ Omaggio della casa. Il fondente fa bene alla testa ;)”.

 

“ Visto che avevo ragione! Cosa c'è scritto?” “ Niente Jessie” “ E dai Cloud, facci vedere!” “ Non ti ci mettere anche tu Yuffie” “ Adesso siamo tutti curiosi, amico” “ Anche tu Biggs?” “ Dai lasciatelo stare per ora, non è ancora in forma” si intromise Lockhart con un leggero fastidio nella voce, “ Salvato da Tifa ancora una volta, ma non sarà sempre così” affermarono in coro le due amiche iniziando a consumare le loro squisite ordinazioni.

 

Cloud le imitò, vagando però con lo sguardo fino ad incontrare involontariamente gli occhi di Aerith la quale non esitò a fargli un furbo occhiolino prima di prendere una nuova comanda.

 

“ Perché?” fu l'unica cosa che riuscì a pensare il giovane, non capendo la ragione di tanta gentilezza.

   
 
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