Inspira, espira. 
Lei sa di fresco, sa di buono, di fuori posto. Sa di tutto quello che lui non ha mai conosciuto e non conoscerà mai: è profumo.
"Emmeline, che sorpresa! Posso farti compagnia?"

Mundungus chiude gli occhi solo per un attimo, o così gli pare, giusto il tempo di cercare inutilmente di decifrare quell'odore. Non ci riesce, ma percepisce qualcosa di nuovo: pelle levigata sui suoi polpastrelli ruvidi e la sua voce più suadente di quanto l'abbia mai immaginata – e lei lui l'ha immaginata innumerevoli, sofferte volte.
Che ci fai in uno sporco locale di Nocturne Alley? le chiede e lei inaspettatamente ride, mentre si fa più vicina, al punto da essere spalla contro spalla.
Forse Emmeline è ubriaca, pensa, c'è un'espressione strana nei suoi occhi e le sue labbra sembrano più piene ora che sono alla distanza di un soffio.
Forse sono venuta a cercare te, gli risponde e i ciondoli del suo bracciale tintinnano mentre solleva una mano e gliela posa delicatamente sulla guancia.
Potrebbe baciarla, dovrebbe farlo e poi portarla via, in quella sudicia stalla che è casa sua magari, stringerla tra le sue braccia forti e farle dimenticare qualunque altro uomo lei abbia mai avuto prima. Nessun uomo la venererebbe come sarebbe in grado di fare lui, nessun uomo è così ossessionato dai suoi movimenti, dal suo sguardo e dal suo profumo, nessunuomotranneluipotrebbe–

(Inspira,
espira.

Espira,
i n s p i r a.)

Mundungus riapre gli occhi e di fronte allo sguardo freddo di lei, il sogno s'infrange, e quasi non sente più nemmeno il suo profumo. Mundungus lo sa: non conoscerà mai l'effetto che fa il vino mieloso assaggiato dalle sue labbra piene e rosse, o la luce dei suoi occhi scuri quando il loro ghiaccio abituale si rompe, o ancora la morbidezza della sua pelle nuda.
Puzzi mai, Emmeline, sotto tutti quegli strati di profumo?
Ti ubriachi mai, Emmeline, perdi mai il tuo algido controllo?
Non lo saprà, perché le donne come lei preferiscono gli innocenti in prigione ai criminali a piede libero, disdegnano la rozza semplicità di chi vive di espedienti e si perdono dietro all'ideale romantico di chi rimane toujour pour anche cadendo a pezzi.
Si farà spogliare, dopo, da mani disperate e forse troppo poco adoranti e a lei piacerà così, piacerà cadere e soffrire e implorare e urlare davanti a chi considera migliore. E lui, sì, lui saprà se puzza dopo aver sudato tra le lenzuola, se da ubriaca piange o ride o ama più dolcemente.
Sirius Black raccoglierà i suoi occhi dolci e i suoi sorrisi auntetici; a lui, invece, è destinata solo una smorfia disgustata e un'occhiata in tralice, mentre Emmeline sceglie di continuare a bere da sola – nella sua bolla inattingibile di profumo.

Inspira, espira.
Lui sa di vecchio, sa di falso, di perfettamemte al suo posto ma nel posto sbagliato. Sa di tutto quello che lei non vuole e non vorrà mai: non è profumo.
"Puzzi di alcol e sudore, Mundungus".