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Autore: An apple for Malfoy    08/02/2023    0 recensioni
"La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce. “
- Albus Silente
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Ritorno alla realtà...

I giorni di festa trascorsero velocemente, sia alla tana che ad Hogwarts.

La sera prima della partenza, in casa Weasley erano tutti riuniti per cenare insieme quando, ad un certo punto, il Signor Weasley si alzò da tavola, chiedendo di essere congedato per sbrigare alcune cose nel capannone pieno di oggetti babbani dove era solito intrattenersi ogni sera.

Hermione, pensando ancora alla conversazione tra Draco e Blaise nella quale avevano menzionato l'armadio svanitore, decise che avrebbe provato a chiedere all'uomo cosa sapesse a riguardo.

"Signor Weasley! Aspetti", urlò la ragazza raggiungendolo. 

"Hermione? Cosa succede?" le chiese l'uomo, voltandosi accigliato.

"Vede, avrei alcune domande da farle, se non le dispiace" gli disse, provando a riprendere fiato.

"Ragazza mia, certo. Ti dispiace se andiamo nel capannone? Avrei da sbrigare delle cose e forse tu potrai aiutarmi" le rispose sorridente.

"Oh, volentieri."

Arrivati nella struttura molto spartana, Hermione rimase senza parole per l'enorme quantità di oggetti accumulati. Molti di questi erano danneggiati e inutilizzabili, altri invece erano stati riparati ma in modo assai bizzarro.

"Posso chiederle perchè il tostapane contiene delle lettere?" chiese la ragazza, scrutando quello che sapeva bene fosse un elettrodomestico destinato semplicemente a scaldare il pane.

"Tostacosa? Credevo fosse un portalettere. Beh, ottimo. Ora posso collocarlo tra gli oggetti dei quali conosco la destinazione d'uso. Ti ringrazio, mia cara."

Mentre l'uomo era intento a spostare l'oggetto, Hermione ricordò il motivo che l'aveva spinta a chiedergli udienza.

"Vede, devo chiederle qualcosa che riguarda..."

"Draco Malfoy, lo so. Vedi, non sei l'unica ad essere interessata a sapere cosa stia facendo per tu-sai-chi. Harry e Ron mi hanno raccontato tutto riguardo il vostro nuovo interesse. Dirò a te ciò che ho detto loro: l'oggetto che aveva attirato l'attenzione di Malfoy da Magie Sinister, è l'armadio svanitore. Ora, non comprendo cosa Draco possa farci con quell'oggetto ma, a vostro dire, potrebbe rientrare nel piano di quel ragazzo" rispose il Signor  Weasley, interrompendo Hermione.

"Ma a cosa serve con esattezza? " chiese la ragazza, ancora incredula per quella rivelazione.

"E' il gemello di un armadio comunicante. Mi spiego meglio. Durante la Prima Guerra Magica, le persone utilizzavano questi armadi comunicanti per scappare e nascondersi dai mangiamorte. Possono trasportarti ovunque in un batter d'occhio, un po' come la metropolvere."*

"Il gemello dell'armadio che si trova da Magie Sinister? Dove è collocato?"

"Non lo sappiamo, purtroppo. Ma è questo il punto, Malfoy potrebbe invece saperlo."

"Che si trovi a.... no, no, impossibile" sussurrò Hermione più a sè stessa che al Signor Weasley.

"Cosa?"

"Sarebbe una follia, davvero! Non potrebbe essere!"

"Credi che sia ad Hogwarts? Lo ritengo improbabile. Silente lo saprebbe di certo" disse l'uomo scuotendo il capo.

"Esattamente ciò che credo" affermò, poco convinta. Non le sembrava però poi così assurda l'idea. Come avrebbe fatto Silente a sapere della sua esistenza e della sua ubicazione se l'oggetto era posto nella Stanza delle Necessità?

"Ritengo che sia una questione da sottoporre all'Ordine. Domattina mi recherò da Silente e vedremo se sarà il caso di convocare una riunione. Per il momento, credo che tutto ciò che possiamo fare sia andare a dormirci sù, mia cara" le sorrise l'uomo, invitandola ad uscire per prima dal capannone.

"Grazie. Signor Weasley? Potrei chiederle di non far parola della nostra conversazione a Harry e Ron? Vorrei parlar loro personalmente, se non le dispiace."

"Ma certo, Hermione. Buonanotte."

"Buonanotte, a domani."

S'incamminó lentamente verso la tana, passeggiando e respirando quell'aria pungente di una notte fredda di gennaio. Non avrebbe saputo dire se, dopo quella conversazione, le idee ora le erano più chiare o più confuse di prima. L'unica certezza era quel dannato armadio svanitore del quale Draco sicuramente sapeva qualcosa in più. Serviva a lui per entrare ed uscire dalla scuola? O avrebbe dovuto farvi entrare qualcuno? Voldemort non avrebbe certamente utilizzato un trucco così blando per accedere al castello. Qual'era esattamente l'obiettivo di Draco?

"Hermione, potresti dare ad Harry la mappa? L'ha dimenticata in soggiorno" disse Ron, porgendo la pergamena alla ragazza appena entrata in casa.

"Ma sei in stanza con lui, perché non gliela consegni tu?" chiese, confusa.

"Beh, io... Io ho da fare" rispose il rosso con tono evasivo.

"A quest'ora? Dovresti essere a letto. Domani partiamo presto per King's Cross."

"Potrei farti la stessa osservazione."

"Lascia perdere, Hermione. Ron è impegnato a scrivere lunghissime lettere a Lav-Lav. Vedi, si applica più per queste cose che per la scuola" disse Ginny con tono pungente, entrando nel salone.

"Chiudi il becco. Voi due siete insopportabili!" rispose Ron, congedandosi da entrambe.

"È così idiota. Dovresti leggere cosa scrivono in quelle letterine" disse Ginny, simulando un conato di vomito.

"Preferisco di no, grazie" rispose Hermione con la faccia disgustata.

"Andiamo o domani dovrai caricarmi in spalla per portarmi su quel treno."

"Andiamo" rispose Hermione, ridendo.

Prima della partenza , il signor Weasley si raccomandò con i ragazzi riguardo il loro comportamento una volta tornati a scuola.

"Non mettetevi in situazioni di pericolo. Siete al sicuro ad Hogwarts. Silente è stato informato della situazione " disse, passando il suo sguardo su ognuno di loro. "Tonks sarà nei paraggi. Rivolgetevi a lei , a Silente o alla professoressa McGranitt per qualsiasi cosa. Non esitate a scriverci ma fatelo con dei messaggi in codice."

I ragazzi annuirono e salutarono la signora e il signor Weasley alla stazione di King's Cross.

"Cosa faremo con Malfoy?" chiese Harry.

Passarono alcuni secondi prima che qualcuno rispondesse.

"Hai sentito il signor Weasley? E' già tutto sotto il controllo dell'Ordine" disse Hermione, liquidano la questione. Sapeva che Harry non avrebbe lasciato perdere facilmente, non dopo quello che si erano detti. La ragazza avrebbe dovuto essere più cauta e certamente più collaborativa con gli amici questa volta.

"Ragazzi, se non vi dispiace vado a... vado da Lavanda. In questi giorni non abbiamo avuto modo di vederci" disse Ron alzandosi e aspettando una qualche risposta dagli amici. Hermione, Harry e Ginny gli rivolsero uno sguardo di sdegnosa noncuranza.

"Ho capito... ci si vede dopo per prepararci a scendere" rispose, rassegnato.

Una volta uscito, fu Ginny a parlare per prima.

"Comprendo che gli ormoni in questa fase della sua vita siano l'unica cosa che lo spinga ad essere costantemente attaccato alla Brown, ma sono stufa del fatto che non si stia per nulla interessando ad altro" osservò la ragazza.

Harry ed Hermione si rivolsero uno sguardo di approvazione.

"Cosa avete voi due? Perché quello sguardo?"

"Quale sguardo?" chiese Harry, sapendo di essere stato colto sul fatto.

"Non importa, vado anche io. Ho... devo dare a Luna una cosa" disse Ginny, con lo stesso modo di fare del fratello che poco prima aveva liquidato gli amici per amoreggiare con la sua ragazza.

"Siamo gli unici ad essere stati esclusi dall'essere risucchiati dal vortice dell'amore", si ritrovò a constatare Harry.

"Direi che per ora abbiamo altro a cui pensare, non credi?" rispose Hermione, sbattendo sulla gamba del ragazzo la copia arrotolata de Il Cavillo.

"Scusa, non volevo toccare un tasto dolente. Comunque concordo, per ora dobbiamo concentrarci su altro e Ron dovrebbe fare lo stesso..."

"Harry, credo che Ron non abbia capito bene a cosa stiamo andando incontro, come nessuno qui. Dobbiamo essere cauti d'ora in poi, qualsiasi cosa facciamo."

"Lo so, Hermione. Non so come ma scopriremo cosa nasconde Malfoy."

E così calò il silenzio nel vagone, consentendo ai due di perdersi nei propri pensieri. La ragazza si ritrovò a constatare che presto avrebbe dovuto avere a che fare di nuovo con Draco. Ciò la spaventava ma la incuriosiva perché avrebbe finalmente avuto modo di scoprire il suo piano. Ora, aveva qualche informazione in più riguardo l'armadio e, forse, sapeva anche che era quello l'oggetto divenuto il costante pensiero di Malfoy.

Quando l'espresso per Hogwarts giunse alla stazione di Hogsmeade, il trio e Ginny, vennero prelevati da una Tonks stranamente troppo ordinaria, con i capelli di un castano spento e con l'aria abbattuta.

"Ciao, Tonks. Come stai?" chiese Harry.

"Bene, Harry. Grazie" rispose la donna in tono piatto. "Voi? Siete pronti a ricominciare ?"

I ragazzi si guardarono con aria interrogativa.

"Beh, spero solo che questi mesi non ci riservino troppe sorprese. Ma cosa sarebbe Hogwarts se non accadesse ogni anno qualcosa, giusto?" esclamò Ron.

"Giusto. Voi prestate attenzione e non esitate a chiamarmi se succede qualcosa" rispose Tonks, dando una pacca sulla spalla del ragazzo.

Raggiunsero il castello, salutandola all'ingresso, luogo che la donna avrebbe pattugliato.

"Certo che era strana , vero?" osservó Ron. "Mamma dice che sta così per la morte di Sirius. Fleur invece dice che è per Lupin, pare si evitino da un po'. Anche se non capisco il perché" disse, scrollando le spalle.

Nessuno aggiunse una parola a quelle affermazioni. Sapevano che per nessuno fosse un periodo facile, tantomeno per chi aveva affrontato insieme a loro una battaglia, subendo delle perdite.

Entrarono nel castello e si diressero nella Sala Grande dove, ad attenderli, c'era un banchetto prelibato e Silente pronto a prendere parola.

"Buonasera a tutti, cari studenti. Non voglio trattenervi troppo da questo delizioso banchetto ma è mio dovere informarvi che le protezioni ad Hogwarts sono state rafforzate. Nessuno potrà uscire o entrare nel castello senza essere sottoposto a rigidi controlli secondo le nuove procedure. Tutti gli insegnanti saranno a turno di ronda per la scuola. Il Ministero ha voluto che ci siano degli auror a pattugliare l'intera struttura per ovvie ragioni. Tutta la posta che riceverete sarà controllata e poi, se ritenuta idonea, consegnata. E' severamente vietato l'ingresso alla Foresta Proibita per tutti gli studenti. Confido nel vostro giudizio. Detto questo, sono sicuro che questa sera il pasticcio di zucca andrà a ruba!" sentenziò Silente, battendo due volte le mani e rimpinzando così le tavolate di ulteriore cibo.

"Il Ministero, ora più che mai, si sta immischiando negli affari di Hogwarts e di Silente. Ho sentito da papà che le cose lì non sono messe bene. Tira aria di crisi", osservó Ron in risposta alle parole dell'uomo.

"Non sono affatto sorpreso" gli rispose Harry, osservando l'uomo dalla folta barba grigia che, forse, dietro quella finta maschera di apparente serenità, nascondeva preoccupazione riguardo la situazione.

Iniziarono a mangiare quando Ron biascicò col cibo in bocca, tentando di dire qualcosa di poco comprendibile.
"Hemmione , Maffoy ti guadda. Cofa affidenti ha da guaddare?"

La ragazza si girò di scattò verso il biondo che la fissava con sguardo impenetrabile. La grifondoro aggrottò le sopracciglia e il ragazzo sembrò risvegliarsi improvvisamente dal suo torpore, sgranando gli occhi e drizzando la schiena. Le rivolse un ultimo sguardo e riprese a stuzzicare con la forchetta il cibo che aveva nel piatto. Hermione indugiò qualche secondo su di lui prima di girarsi verso ai suoi amici, scrollando semplicemente le spalle a mo' di risposta a Ron, rimanendo poi in silenzio per tutta la cena.

Si alzarono e fecero per uscire dalla sala quando Ginny afferrò Hermione per il polso prima che potesse varcare la soglia. La ragazza si voltò e vide l'amica e ... McLaggen.

"Hermione , lui è Cormac McLaggen. Cormac , lei è Hermione Granger" disse Ginny, con un finto sorriso stampato in faccia.

Aveva completamente dimenticato che la festa di Lumacorno si sarebbe tenuta l'indomani. Avrebbe dovuto andarci con McLaggen visto che non aveva nessuno da portare. Così si limitò a stringergli la mano e a sforzarsi nel sorridere
"Piacere!"
Il ragazzo, con un ghigno malizioso e sguardo lascivo, la squadrava dalla testa ai piedi, mettendola in imbarazzo.

"Finalmente conosco l'affascinante Hermione Granger. Piacere tutto mio" e fece un baciamano che lasciò Hermione paralizzata, certamente non per l'emozione di quel gesto così antico quanto inaspettato.
Cercò di divincolarsi dai tentacoli del giovane, staccando la mano dalla sua presa.

"Beh, pensavo che potremmo andare insieme alla festa organizzata domani sera da Lumacorno, se per te va bene" disse Hermione, piuttosto incerta.

"Più che bene , Granger" disse il ragazzo con ancora quel ghigno stampato sul viso.

"Bene, allora a domani sera" e fu così che Hermione si congedò da quell'imbarazzante conversazione , intenzionata a fuggire via da lì il prima possibile.

"Dannate feste e dannati obblighi", bisbiglió la ragazza.

Stava per voltarsi quando vide Malfoy bloccato in piedi con le braccia incrociate mentre la guardava con aria divertita. Hermione scosse il capo e mimò con le labbra "cosa vuoi?"

Il giovane sollevò le spalle, continuando a fissarla divertito. La ragazza si voltó ed uscì dalla sala, richiamata dagli amici per tornare nei dormitori.

"Quello è pazzo. Hai visto come ti guardava? " disse Ron.

"Malfoy? Lascia perdere" disse Hermione.

"No , che Malfoy! Parlavo di McLaggen. Quello ha dei tentacoli al posto delle braccia. Perché diamine gli hai chiesto di andare alla festa di Lumacorno?" le chiese Ron.

Non aveva notato nulla di McLaggen se non il fatto ovvio, ovvero che fosse un bel ragazzo. Non le interessava e non prestò più di tanta attenzione ai dettagli, in effetti. Pensò solo a Malfoy che si prendeva gioco di lei,  sicuramente divertito dalla situazione. Hermione arricciò il naso e la bocca ripensando alla sua espressione.

"Beh , non ci vedo nulla di male. A me serviva qualcuno da portare alla festa e lui si è reso disponibile. Tranquillo per i tentacoli, so badare a me stessa." disse Hermione.

"Contenta tu" rispose Ron , alzando le spalle in segno di resa.

La ragazza, infastidita, accellerò il passo e raggiunse dormitori femminili di Grifondoro. Si preparò per mettersi a letto e pregò Merlino di cancellarle dalla mente la faccia di Malfoy.

Draco e Blaise entrarono nella sala comune di Serpeverde. Il biondo, ripensando alla scena di poco prima , accennó un sorriso. Non avrebbe saputo dire con certezza se il suo fosse divertimento o un timido sentimento di gelosia per quella spensierata situazione che in quel momento per lui era come una boccata d'aria.
Forse, il sentimento di gelosia era decisamente ciò che avvertiva vedendo quel tanto detestato trio ridere e scherzare.
Certamente, ora più che mai, si sentiva solo. Ma lo era veramente o credeva che mai avrebbe provato ciò che loro avevano?
Cercando una risposta a questi quesiti, venne però destato dai suoi pensieri dall'amico.

"Draco, ma che hai? Comunque (lanciò un muffliato) per domani sera è tutto pronto. Mi raccomando, per nessun motivo devi farti vedere lì vicino. Capito? " disse Blaise.

Il biondo fece cenno di sì col capo e, il sorriso di prima, sparì, sostituito da un'espressione di amara rassegnazione.
Avevano progettato il secondo tentativo nei minimi dettagli. Questa volta non avrebbero fallito, gli assicurò l'amico. Sempre servendosi di Madama Rosmerta sotto maledizione imperius, i due avevano fatto in modo di far recapitare la sera dell'evento a Lumacorno una bottiglia di idromele ovviamente avvelenato, oggetto che l'uomo avrebbe poi dovuto a sua volta consegnare a Silente in regalo. Blaise, essendo invitato alla festa , si sarebbe assicurato della riuscita del piano e Draco avrebbe poi fatto in modo che quella stessa sera, il professore consegnasse la bottiglia al destinatario. Questa volta, non voleva che il piano fallisse e non voleva che qualcuno ne rimanesse accidentalmente coinvolto. 

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Ho volutamente inserito questo particolare, presente solo nel film (scena tra Arthur e Harry), perché trovo che, grazie a questo, avrebbero potuto prevedere con netto anticipo i piani di Draco. Servirà ovviamente ai fini della trama quindi non è casuale come scena.

 

   
 
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