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Autore: Signorina Granger    14/02/2023    2 recensioni
Raccolta di OS a tema San Valentino💖💘
I. Alphard & Anjali
II. Joël & Sabrina
III. Hector & Adela
IV. Erik & Maxine
V. Marley & Malai
VI. Hiro & Tallulah
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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II. Un ex Tombeur de Femmes innamorato



 
Era San Valentino, un gelido San Valentino, erano da poco passate le 20 e Sabrina St John non aveva la più pallida idea di dove fosse diretta: sedeva sul sedile del passeggero della sua stessa auto, l’amatissima Alfa Romeo bianca vintage che trattava pressochè come una figlia e che quella sera aveva avuto il coraggio di far guidare a qualcun altro per la prima volta da che la possedeva.
Non avere le mani sul sottile volante color cuoio e i piedi sui pedali era una sensazione piuttosto strana, ma Joël quella sera aveva insistito, e le aveva teso la mano destra per farsi affidare le chiavi asserendo di volerle dire dove intendeva portarla e che quindi necessitava di guidare personalmente. La prospettiva di affidare la sua auto a qualcun altro e di non avere idea di dove avrebbe passato la serata non era poi così allettante per una mente organizzata e metodica come quella di Sabrina, abituata a pianificare tutto e a sapere sempre che cosa l’attendeva, ma disgraziatamente Joël Moyal, il suo sorriso seducente con tanto di fossette e i suoi occhi blu sembravano esercitare una sorta di mistico potere persuasivo su di lei, e la strega aveva rapidamente finito col farsi convincere.
Aveva cercato di estromettere la loro destinazione a Joël per tutto il giorno, specie quando si era ritrovata in procinto di vestirsi: come poteva sapere che cosa indossare, se non aveva idea di dove stessero andando? Aveva tentato di farlo presente al fidanzato, ma ogni sforzo si era rivelato vano, perché Joël non aveva mai abbandonato quel sorriso fastidiosamente divertito – quando amava essere un passo davanti a lei – e si era limitato a guardarla sbuffare e infastidirsi progressivamente sempre di più con tanto di luccichio deliziato negli occhi blu. Anche ora, mentre l’auto bianca sfrecciava nell’oscurità percorrendo le strade tortuose che attraversavano la Riviera Francese, Sabrina non aveva idea di che cosa l’aspettasse: la direzione era quella di Nizza, ma era tutto ciò che per il momento le era dato sapere.
“Stiamo andando a Nizza?”
Sabrina, stretta nel pesante cappotto color cammello che si era premurata di indossare prima di uscire insieme a sciarpa, guanti e basco di lana neri – tutto ciò che Joël si era degnato di dirle era stato consigliarle di vestirsi pesante e di abbandonare calze e abiti eleganti quanto leggeri – smise di studiare pensosa lo scorcio del Mediterraneo che le si offriva davanti agli occhi per voltare il capo in direzione del fidanzato, inarcando un sopracciglio mentre ne studiava il volto per cercare di cogliere anche la più minima reazione rivelatrice.
“Non esattamente.”
Joël non distolse lo sguardo dalla strada semi-buia mentre guidava stringendo il volante con la mano destra, il gomito appoggiato mollemente sulla portiera accanto, ma anche dalla sua angolazione Sabrina riuscì a scorgere l’accenno di un sorrisetto attraversargli il volto insieme alle ormai note, terribili fossette.
“Come sarebbe “non esattamente”? Non puoi dirmelo nemmeno ora?”
“Rovinerei la sorpresa proprio all’ultimo! Sei la donna più testarda che conosca.”
Joël parlò scuotendo la testa con un movimento appena percettibile del capo, forse per darle l’illusione di essere esasperato dalle sue domande, ma il sorriso del musicista si allargò quando udì la donna sbuffare e borbottare infastidita, incupendosi un poco mentre incrociava rigidamente le braccia al petto:
“Io detesto le sorprese, e lo sai benissimo. Anche perché, conoscendoti, potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa.”
“Sei sempre così diffidente nei miei confronti. Non me lo riesco a spiegare.”
“Hai ragione, è un vero mistero.”
Sabrina alzò gli occhi al cielo, chiedendosi perché si fosse circondata di uomini pericolosamente imprevedibili e a volte poco affidabili – suo padre e suo fratello le erano capitati, certo, ma in compenso Joël Moyal se l’era scelto – mentre Joël, sempre senza smettere di sorridere, allungava una mano verso di lei per posargliela dolcemente su una gamba, assicurandole che quella sorpresa le sarebbe piaciuta.
“Non per vantarmi, ma penso che la ricorderai come la miglior sorpresa della tua vita. O almeno fino ad ora, perché chissà quante altre te ne riserverò.”
Sabrina si sentì quasi rabbrividire – e non per la bassa temperatura – all’idea di Joël che spuntava dal nulla e la portava chissà dove senza darle informazioni e senza preavviso, ma non disse nulla: sapeva che, qualsiasi sarebbe stata la sua risposta, le sue parole lo avrebbero solo incoraggiato ancora di più.
 
Quando finalmente l’auto rallentò e, infine, si fermò, Sabrina si guardò attorno chiedendosi sinceramente se Joël non si fosse perso senza volerlo ammettere: del resto per lei quei luoghi erano molto più familiari che per lui, lei che tra Nizza e Monte Carlo ci era cresciuta, ma quando riportò lo sguardo sul fidanzato notò una strana traccia di noncuranza sul suo volto, come se fossero arrivati esattamente dove lui aveva previsto. In una specie di campo, dopo essersi allontanati dalla costa? Sembrava la location perfetta per l’incipit di un film horror.
“Stai facendo di tutto per incoraggiare un pazzo a spuntare dal nulla e affettarci con una motosega?”
“Donna di mala fede. Ecco, tieni.”
Joël parlò scuotendo la testa con disapprovazione mentre, slacciata la cintura di sicurezza, si voltava per recuperare qualcosa dal sedile posteriore, consegnando a Sabrina una spessa coperta grigia che la strega prese guardandolo attonita togliere la capote nera dell’auto.
Se non altro ora capiva perché Joël le avesse consigliato di vestirsi pesante e il perché della coperta, ma Sabrina continuava a non avere idea del perché si trovassero in quel punto buio, deserto e sperduto, e continuò a guardare perplessa il fidanzato mentre si slacciava la cintura a sua volta, affrettandosi ad avvolgersi la coperta attorno quando percepì un primo brivido di freddo.
Joël invece, apparentemente incurante del freddo – forse temprato dagli anni vissuti a New Orleans e dagli inverni ben più rigidi della Luisiana – si sfilò il telefono da una tasca del cappotto per scrivere qualcosa a qualcuno, abbozzando l’ennesimo sorrisetto compiaciuto quando lo ripose tornando a guardare Sabrina, che lo osservava con l’aria spaesata di chi non ha la più pallida idea di che cosa stia succedendo.
“Non hai ancora capito? Caspita, ti devo aver sopravalutata, ero convinto che avresti capito quando ho tolto la capote… Forse questi ti aiuteranno.”
Joël si sporse verso il cruscotto dell’auto per aprire lo sportello, cercando di non ridere quando percepì la pressione dello sguardo infastidito di Sabrina sulla propria nuca: se c’era qualcosa che la strega mal sopportava, oltre alle sorprese, era sentirsi sbeffeggiare.
“Come potrei aver capito, se non vedo niente? E vieni qui, non voglio che ti prendi una polmonite.”
Anche se sbuffando Sabrina si mosse sul sedile di pelle per avvolgere un lembo della coperta anche attorno a Joël, che la ringraziò mostrandole il suo candido e affascinante sorriso prima di passarle un abnorme confezione di M&M’s gialla e un cestino di carta chiuso da un coperchio di plastica che conteneva fiumi di popcorn salati.
“Cosa…”
Sabrina guardò attonita il cibo che Joël le aveva messo in mano – esattamente il genere di schifezze per cui andava matta e che si era dovuta negare per praticamente tutta la vita –, la voce ridotta ad un sussurro, ma prima che potesse dire altro un enorme fascio di luce che si diramò da dietro l’auto la sorprese, portandola a sobbalzare prima di voltarsi prima verso il retro dell’auto e poi verso la direzione opposta, ritrovandosi a guardare un enorme rettangolo luminoso proiettato su quella che sembrava la facciata di un vecchio capannone abbandonato.
Sabrina, le labbra carnose dischiuse per la sorpresa, guardò sgomenta il logo della Paramount proiettato ad una ventina di metri da lei mentre Joël si sistemava la coperta sulle spalle sorridendo soddisfatto, guardando la sorpresa farsi largo sul bel volto della strega invece che il maxi-schermo improvvisato. Quando poi il logo della casa di produzione lasciò il posto ad un nome, il suo nome, Joël vide le pupille dilatarsi negli occhi scuri di Sabrina e la strega, sgomenta ed euforica al tempo stesso, voltarsi verso di lui subito dopo per guardarlo con uno dei sorrisi più raggianti che la avesse mai visto sul volto:
“Ma è… è uno dei miei film preferiti!”
“Lo so. Allora, che ne pensi della mia sorpresa?”
Joël fece per aprire l’enorme cestino di carta dei popcorn per prenderne una manciata, fortemente soddisfatto della perfetta riuscita della sua sorpresa, ma Sabrina intercettò i suoi gesti e si sporse verso di lui per baciarlo prima di dargli il tempo di farlo, scoccandogli più e più baci a stampo sulle labbra prima di allontanare il viso dal suo di qualche centimetro per sorridergli e ringraziarlo con un mormorio, gli occhi scuri luccicanti e visibilmente felici mentre i titoli di testa scorrevano davanti a loro sulla facciata del capanno.
“Ne sono felice. Cerca solo di non mangiarteli tutti, i popcorn, sto morendo di fame.”
Joël le strizzò l’occhio prima di intrecciare una mano a quella della strega e con l’altra aprire il cestino per raccogliere una manciata di popcorn, ruotando la testa per rivolgersi allo schermo pur continuando a percepire lo sguardo meravigliato di Sabrina su di sé:
“Ma come hai fatto?!”
“Shh! Non vorrai perderti l’inizio di un film che sai a memoria, spero.”
Joël sollevò le loro mani intrecciate per depositare un bacio sul dorso di quella della strega, sorridendole con un che di adorante nello sguardo prima che Sabrina, capita l’antifona, annuisse e appoggiasse il capo sulla sua spalla per farsi rapire dalla voce narrante della sua attrice preferita. Forse in fondo, anche se passava da sempre la sua vita a pianificare tutto, preferiva non saperlo.







Continuiamo con le coppie dell'Hotel con la mia bambina e il suo musicista, che amo follemente❤️
Grazie ancora a Neardja, penso la più grande fan delle coppie di questa storia che sono ormai in procinto di salutare, per avermi chiesto di scrivere di questi due❤️

 
   
 
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