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Autore: Bombay    14/02/2023    3 recensioni
Tre brevi storie su tre coppie che hanno festeggiando il San Valentino da adolescenti e lo festeggiano ancora oggi da adulti.
- Gufi imbranati [Akaashi/Bokuto]
- Cioccolatini industriali [Tendo/Ushijima]
- Colmare la distanza [Oikawa/Iwaizumi]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Tendo Satori, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Genere: romantico

Tipo: one shot

Coppia: yaoi

Personaggi: Tooru Oikawa, Hajime Iwaizumi

Rating: PG-13, verde

Avvertimenti: slice of life, fluff

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Colmare la distanza

 

Ieri, 14 febbraio 2013

Sapeva che non doveva andare a scuola quel giorno lo sapeva, doveva darsi per malato, disperso, ma Oikawa aveva suonato alla sua porta più chiassoso e molesto del solito.

“Iwa-chan cos’è quel broncio?” esclamò trascinandolo lungo la via “È San Valentino!!!” chiosò garrulo facendo salire il nervoso a Iwaizumi in maniera smisurata.

“Appunto” sbottò “Odio questa stupida festa” aggiunse facendosi anche più torvo.

“Sei il solito guastafeste, Iwa-chan” brontolò dandogli uno spintone.

“Tu il solito damerino vanesio” ribatté scuotendo il capo.

“Questa festa non ti piace solo perché non sei innamorato” sbuffò continuando però a sorridere.

“E cosa ne sai tu dell’amore” chiese con un sopracciglio alzato.

“Forse più di te” ribatté enigmatico.

“Sei innamorato?” Iwaizumi si rese conto di aver posto la domanda solo quando questa lasciò le sue labbra.

“E chi lo sa”

Hajime non poté indagare oltre perché arrivarono a scuola e manco a dirlo Oikawa fu contornato da ragazzine petulanti e isteriche che in mezzo a balbettii sconnessi gli porgevano lettere rosa, che davano la nausea da quanto erano profumate e scatole di cioccolatini.

Tooru sorrideva e rispondeva cortese, mentre Iwaizumi lo guardava scocciato o meglio quello era il cipiglio che vedevano tutti, In realtà Hajime guardava Oikawa con occhi diversi da tempo oramai: Tooru non era più un bambino, i suoi lineamenti si erano marcati, le sue guance non erano più paffute e morbide, da bambini gliele pizzicava spesso e Oikawa si indispettiva ogni volta.

Il sorriso che gli piegava le labbra di Tooru in quel momento era solare, ma non raggiungeva gli occhi, quegli occhi color cioccolato ultimamente erano tormentati e Iwaizumi si chiedeva perché. Più lui cercava di avvicinarsi più Tooru si faceva indietro.

I gridolini delle ragazze lo riportarono alla realtà, non si stupiva affatto che avesse quello stuolo di ammiratori e ammiratrici. Oikawa era oggettivamente un bel ragazzo, alto e proporzionato, il capitano della squadra di pallavolo, il migliore studente dell’istituto. Agli occhi di tutti era il miglior partito sulla piazza.

“Andiamo idiota o faremo tardi a lezione” esclamò riscuotendosi dalle sue riflessioni, afferrandolo per il colletto della giacca.

Raggiunti gli armadietti Iwaizumi non si stupì affatto della cascata di lettere che uscirono da quello di Tooru, nel momento in cui lo aprì.

Aprì anche il suo trovane alcune anche lui, che seccatura, stava ancora imprecando tra sé e sé quando un ragazzo del secondo anno si avvicinò a loro e porse una busta bianca a Tooru inchinandosi davanti a lui.

“Ti prego di accettarla” bisbigliò e solo quando Tooru la prese si sollevò guardandolo speranzoso negli occhi.

“Grazie” iniziò il diretto interessato “Ma non…”

“Capisco” lo interruppe correndo via.

 

***

 

Seduti uno davanti all’altro sul tavolino basso nella stanza di Oikawa, stavano facendo i compiti di matematica quando Tooru mormorò dal nulla: “Sei geloso, Hajime?”

Iwaizumi smise di scrivere raramente Oikawa lo chiamava per nome e non era un buon segno “No” disse chiudendo il quaderno.

“Sì, invece ho visto la tua reazione quando quel ragazzo di seconda mi ha dato la lettera”

“Sono solo rimasto sorpreso del suo coraggio” sussurrò – quello che non ho io - pensò ed era geloso, sì, delle attenzioni che tutti porgevano a Oikawa perché prima o poi qualcuna se lo sarebbe portato via.

Tooru lo osservò intensamente tanto che Iwaizumi abbassò lo sguardo.

“Sei geloso?” domandò ancora, ed era serio Tooru, non lo stava provocando o stuzzicando.

“Te l’ho già detto non…”

“Io sì” lo interruppe abbassando quegli occhi castani e tormentandosi le ciocche brune con le dita “Di te, intendo”

Iwaizumi rimase immobile incapace di dire o fare qualcosa, ma fu Oikawa a proseguire “Quando ho visto che avevi ricevuto un sacco di lettere, ma non ho mai avuto il coraggio di lasciarci la mia nel tuo armadietto”

Era arrossito? Tooru Oikawa era arrossito davanti a lui mentre gli confessava cosa?

“Cosa stai dicendo, Tooru” domandò in un soffio mentre gli occhi del capitano tornavano a posarsi nei suoi.

“Questa mattina mi hai chiesto cosa ne so dell’amore e se sono innamorato. Beh so poco dell’amore in verità, ma si sono innamorato di te”

Iwaizumi rimase immobile per un lungo momento tanto che Oikawa prese a guardarsi intorno nervoso, quindi lo afferrò per la camicia e Tooru strinse forte gli occhi, convinto che Iwaizumi gli avrebbe dato una testata, ma furono le sue labbra a posarsi sulle proprie con garbo e quasi esitanti.

“Sei un idiota…” sbottò tornando a baciarlo ancora.

“Sì forse hai ragione” rispose sdraiandosi sul pavimento, portandolo con sé riprendendo a baciarlo.

Era iniziata così quella sera, tra i libri di matematica e chimica dopo una giornata molto simile alle altre.

 

 

Oggi, 14 febbraio 2023

Il segnale acustico del pc lo avvisò della videochiamata in arrivo.

“Puntuale come sempre Iwa-chan” lo salutò aprendo la comunicazione.

Iwaizumi sbadigliò a casa era notte fonda, doveva essersi messo la sveglia per alzarsi e videochiamare.

- Ciao, è arrivata la scatola di cioccolatini? -

Oikawa la agitò davanti alla telecamera, con un sorriso “Tempestiva come questa chiamata”

- Buon anniversario - mormorò Hajime e a Tooru si strinse il cuore; quello era il loro decimo anniversario e ogni anno lo passavano così in videochiamata, perché lui era dall’altra parte del mondo per realizzare i suoi sogni. Perché il quattordici febbraio era troppo vicino a Natale e troppo lontano dalle vacanze estive per fare un altro viaggio intercontinentale e poi era in pieno campionato.

“Buon anniversario” ripose con un sorriso triste, loro non festeggiavano più San Valentino quello era diventato solo il giorno in cui si erano messi insieme.

“Sono dieci anni che mi sopporti, Iwa-chan” iniziò tormentandosi i capelli.

- Sì hai ragione, forse è la volta buona che ti mollo - lo provocò con un sorriso sghembo.

“Non vorrai mollarmi in videochiamata, spero” chiosò indignato “Prima voglio scoparti un’ultima volta” asserì e doveva essere una battuta, ma non riuscì a sorridere.

“Mi manchi Hajime ogni giorno di più” ammise stringendosi nelle spalle “Questa situazione mi pesa”

- Lo so Tooru pesa anche a me, ma guarda dove sei arrivato -

“A quale prezzo però”

- Smettila o chiudo la chiamata -

“Scusa… è solo che nell’appartamento accanto al mio si è trasferita una coppietta e ci danno dentro come conigli, le pareti sono così sottili che si sente tutto. Fa male sentirli fare l’amore”

- Tooru… -

 

In quel momento Oikawa sentì la sirena di una ambulanza che passava nella strada accanto e la udì chiaramente anche nelle casse del computer, non era possibile.

Oikawa corrugò la fronte pensieroso, reclinando il capo di lato, ora che ci faceva caso Iwaizumi aveva impostato lo sfondo dietro di sé, cosa che non faceva mai.

Un sospetto e una speranza gli fece battere il cuore più forte.

“Scusami un secondo devo andare in bagno” disse andando invece alla finestra, l’aprì e si sporse e non poteva crederci.

“Iwa-chan” lo chiamò e il moro alzò la testa e sorrise facendo un cenno con la mano, spegnendo il tablet che aveva in mano.

“Cosa ci dai qui?”

“Dieci anni Tooru, è il minimo che potessi fare” gridò con le mani sui fianchi “Mi apri il portone o restiamo qui a strillare in strada”

“Ho altri programmi per la giornata” gli vociò di rimando tornando in casa armeggiando con il citofono.

Iwaizumi fece appena in tempo a varcare e chiudere la porta che Oikawa gli gettò le braccia al collo saltandogli letteralmente in braccio. Hajime lo sostenne dal sedere, barcollando raggiunse la camera cadendo rovinosamente sul letto

“Facciamo sentire ai novelli sposi come si fa l’amore” sentenziò baciandogli la bocca, Tooru rise, rise forte di cuore sentendosi più leggero.

Era così che continuava nella loro capacità di sorprendersi ogni volta come fosse la prima e di amarsi a distanza.

 

---

Note dell’Autrice.

Ecco qui l’ultima shot, non potevano mancare loro due.

Grazie a chi ha letto ed ha voglia di dire la sua.

A presto!

Bombay

 

   
 
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