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Autore: paiton    19/02/2023    0 recensioni
Scusate per la lunga assenza ma i viaggi di vacanza mi hanno tolto quasi tutto il tempo per scrivere!
Questo racconto è inserito nel Romanzo “Il Ritorno di Dhaitus” che si può trovare nella sezione “Giochi di ruolo” dentro a “D&D Forgotten Realms”, non è necessario leggere la I Parte della storia per comprendere le vicende della Seconda Parte, tuttavia per affrontare l’intero svolgimento degli eventi è consigliato informarsi bene sulle narrazioni.
Il lettore, trasportato in storie fantastiche si renderà conto di come, attraverso le lettere, le parole, le frasi e il metodo di comunicazione della scrittura in tutte le sue accezioni, quindi Tu… tu ti renderai conto dell’esistenza reale di un mondo fantastico immaginario in cui tuttavia, ciascuno di noi può potenzialmente entrare senza problematiche relative allo spazio fisico, senza accalcarsi insomma.
Grazie dell’attenzione signorine e signore, signorini e signori! Che inizi lo Spettacolo!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Darean è stanca ma non riesce a prendere sonno…
Finalmente arriva Draco dal suo turno di guardia e parla sottovoce stupito: “Hei! Sei ancora sveglia, devi riposarti almeno un pochino nel caso capiti l’inevitabile”
 
“È proprio questo che mi preoccupa… ho una cattiva sensazione che non mi permette di rilassarmi… stiamo attraversando il Mar di Cristallo in piena notte con un sacco di danari. Questa zona brulica di pirati”
 
“Di notte ci avvisteranno a fatica, questo è proprio il nostro vantaggio!” Lui si avvicina alla bell’Elfa e si siede, leggero, sul lato della sua branda; lei si alza solo col busto reggendosi con le sue braccia femminili dai muscoli definiti, è in uniforme da combattimento e indossa l’armatura di pelle, l’arco appoggiato alla parete a fianco della faretra.
 
Lui avvicina le sue labbra a quelle di lei quando si sente un urlo provenire dall’esterno: “Nave in vistaaaa!”
 
I due vengono interrotti proprio in quel momento e sono costretti a ricomporsi, imbracciano le loro armi e salgono velocemente sopra il ponte di coperta. Notano subito che la vedetta sta scendendo per le corde: il generale e Thormec Frittun lo guardano dal basso, sono alla base dell’albero maestro per ascoltare quello che ha ancora da comunicare; anche loro due si affrettano ad avvicinarsi per ascoltare.
 
“Bene, siamo tutti qui” Asserisce Voltok
 
“Una nave senza luci… potrebbe essere un tentativo per farci cadere in trappola… non vedo altre imbarcazioni nella zona” informa il vecchio lupo di mare; la sua faccia è consumata dalla salsedine e i suoi occhi riconoscono bene le ombre nell’oscurità.
 
“È dritta sulla nostra traiettoria, come se si fosse fermata nella direzione della marea in assenza del vento.”
 
“Ti sembra più grande del nostro veliero?” Chiede il generale
 
“Su per giù avrà le dimensioni della nostra imbarcazione.”
 
“Potrebbe essere un veliero che è già stato assaltato dai pirati” propone Frittun
 
“In ogni caso potrebbero già averci visto, preparatevi allo scontro… Andate a chiamare tutti i miei soldati e tutti gli elfi… non si aspetteranno mai di incontrare un’imbarcazione di guerrieri e maghi. Procedi capitano, affianca quel veliero”
 
In breve tempo tutti gli elfi si schierano, hanno le frecce in mano pronte da incoccare, davanti a loro le guardie naniche indossano la loro pesante armatura.
 
Frittun vede avvicinarsi una nave distrutta, le vele letteralmente disgregate stanno appoggiate sui pennoni come pezze logore; nell’ambiente notturno dell’oceano è onnipresente una leggera nebbiolina che rende tutta l’atmosfera molto inquietante. Si sente il rumore di qualche goccia di pece incendiaria che cola dalle frecce mentre le due navi si stanno lentamente affiancando.
I quattro mozzi, che qualche minuto prima avevano abbassato le vele, adesso stanno agganciando assieme i due velieri utilizzando delle particolari strutture in legno, sotto ordine del generale.
 
“È un veliero fantasma” informa Frittun
 
“Ma dai… pensavo fosse la Costa Crociere” risponde ironico Draco “Non hanno neanche la piscina sti poveracci”
 
Appena Darean e Frittun si avvicinano all’altra nave due scheletri balzano in aria verso di loro e provano a colpirli; prontamente l’Elfa schiva l’attacco accucciandosi sulla sinistra mentre Frittun sente il dolore della lama metallica che lo sta tagliando. Per fortuna la sua armatura ferma il forte colpo subìto e gli resta solamente una ferita superficiale e una contusione sull’avambraccio.
Le due guardie naniche attaccano gli scheletri con le asce bipenni frantumandoli al primo colpo; a terra restano due mucchietti di ossa e le loro spade arrugginite.
 
“Attenzione arcieri, non sappiamo quanti altri si siano nascosti…!”
 
Gli elfi accendono le loro frecce infuocandole e le scagliano in diversi punti della nave: la visibilità a corta e lunga distanza risulta molto migliorata e si sente un tonfo come se qualcosa di grosso fosse caduto in acqua.
 
“Questi scheletri sono deboli… Draco e Frittun… andate voi in avanscoperta, noi siamo pronti a colpire chiunque si avvicini” Ordina Voltok
 
Draco salta nell’altra nave con un lungo balzo atterrando in maniera più leggera possibile, sperando che le assi di legno reggano il suo peso. Mentre è in volo osserva sia a destra che a sinistra e urla:
 
“Sono acquattati da entrambi i lati!”
 
Frittun impugna con maggiore intensità il suo martello e si prepara a correre dal lato destro; entrambi sentono un intenso odore di materiale in putrefazione.
 
Tutti gli scheletri accorrono verso di loro ma, appena si alzano in piedi, cinque frecce vengono scoccate e solo una di queste si conficca nel cranio del malcapitato che ha appena iniziato a correre; cade a terra esanime.
Anche Voltok si lancia prontamente sull’altra nave, verso sinistra, sguainando la sua spada da guerra e sferra un potente colpo dall’alto verso il basso al primo che arriva: anche se ha provato a ripararsi con la sua spada arrugginita, il fendente oltrepassa la lama di parata e il suo corpo, se così si può chiamare, va in pezzi.
 
Lo scheletro che lo segue prova a colpire il generale alla gamba senza successo.
 
Gli altri due nemici arrivano contro Frittun che si destreggia fra le loro lame senza farsi nemmeno sfiorare.
Draco carica un soffio infuocato e lo indirizza verso i due corpi senza carne; adesso sono ancora più spaventosi perché le fiamme escono dalle loro orbite oculari, sono tutti infiammati e le giunture scricchiolano.
 
Un'altra raffica di frecce vola attorno a loro senza colpire nessuno. Il nemico che prima era finito a terra si rialza e viene infilzato anche dall’altro lato del cranio che questa volta si spacca in due producendo il rumore delle noci frantumate.
 
“Arcieriiiii! State ancora dormendooo!!??” Voltok è inferocito… una delle loro frecce è appena passata vicinissimo alla sua spalla.
 
Frittun, con un oculato colpo di martello, sbriciola i due scheletri bruciacchiati e la pesante arma rompe tre assi marce, tutto il pavimento scricchiola. Voltok prova a distruggere l’ultimo scheletro rimasto con un altro fendente ma la sua pesante spada lo manca e si conficca in un’intercapedine del legno. A questo punto il nemico lo colpisce sulla schiena e subito urla: “Aaaa! Maledetto! Ti farò diventare uno spuntino per i lupi!”
 
Un'altra pioggia di frecce arriva indirizzata su di lui, la parte del busto viene disgregata mentre la restante metà, dalle anche in basso, resta ferma immobile: Voltok la calcia e invia i pezzi contro gli elfi.
 
“Ci voleva così tanto per centrarlo?! Ottimo colpo miei prodi” e intanto cerca di capire l’entità del danno ricevuto toccandosi il dorso; si guarda la mano piena di sangue.
 
Frittun pronuncia un incantesimo di guarigione e riesce a curare sia le sue ferite che quelle del generale che lo ringrazia.
 
Darean invece, si sta concentrando per capire da dove proviene quella puzza di putrefazione che sente nell’aria; prende in mano il perone appena arrivato sulla nave. lo annusa e si rende conto che è totalmente inodore.
 
“Acido!”
Urla arrivano dal loro veliero. Molti arcieri e due guardie naniche si dimenano sul pavimento scalciando e divincolandosi come lombrichi sotto al sole cocente; tutti si voltano e vedono il fumo denso che sale dai loro corpi e dalle loro armature. Arrivano un paio di frecce infuocate che si piantano vicino ai loro corpi. Altri due elfi riescono a togliersi velocemente l’armatura di pelle ricoperta da uno strato di denso liquido puzzolente, le loro mani sono ustionate e sciolte e si può vedere la carne viva, in alcuni punti anche i muscoli e le vene pulsanti.
 
Darean, osservando attentamente le tracce di acido, capisce da quale direzione è sopraggiunto l’attacco e corre subito dal lato opposto del loro veliero: appena arriva nei pressi della sponda si trova di fronte al muso di un grande drago d’ossa che spunta dal basso; il suo fetore di putrefazione è terrificante tanto che lei resta immobile per qualche secondo, totalmente paralizzata dalla paura e dall’odore di morte.
 
Il Drago emette una serie di ruggiti e finisce con un sordo muggito; Draco non riesce a riconoscere il significato dell’antico linguaggio e neppure gli altri conoscono questo dialetto nato nell’era draconiana.
 
Tranne una sola, singola, parola…
 
“…tesoro…”
 
Draco lo urla agli altri “Vuole il nostro tesoro! Ecco cosa desidera…”
 
Il Drago, con uno scatto fulmineo, cerca di mordere Darean e riesce ad afferrarle il braccio destro; i denti aguzzi si conficcano nella sua carne.
Frittun parte di corsa verso la bestia, gli ultimi arcieri rimasti in piedi sparano due frecce nella gola del drago che si conficcano proprio tra una vertebra e l’altra.
 
La creatura è costretta a mollare la presa, fa un balzo lontano sbattendo le ali e tenta di togliersi i dardi con le unghie, per riacquistare la mobilità del collo.
 
Due guardie, con l’aiuto di Voltok, staccano le armature ai soldati colpiti dalla gettata di acido… Frittun, nella foga, pianta il suo martello sulla sponda della nave mentre il drago d’ossa spezza le due frecce. Anche Darean scocca una freccia ma il dolore all’avambraccio non le permette di prendere bene la mira; sembra che la sfortuna stia facendo il suo brutto gioco.
 
“Lorian e Devolich non ce l’hanno fatta! Gli altri sono messi male.” Urla il generale con gli occhi infiammati dalla rabbia; stringe con forza l’elsa della sua spada e la porta in direzione del grande drago che si sta preparando ad attaccare di nuovo, le due guardie che gli stanno dietro si mettono in posizione di difesa.
 
Darean e Frittun non possono credere ai loro occhi mentre Bran Latewin, arrivando con la rincorsa utilizza la sponda della nave come un trampolino e prova a sferrare un potentissimo colpo al Drago…
 
Lo manca brutalmente…
 
Cade fuori dalla nave con spada e armatura…
 
Si sente un tonfo.

 
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Nota dell’autore e consigli per i lettori.
Bran Latewind è un coraggioso personaggio che appartiene alla prima parte della storia, che si può facilmente trovare nelle mie pubblicazioni. Molti lettori non si sono accorti che lui è l’unico ad essere già entrato nell’altro mondo costruito in questa serie di capitoli. La lettura di “Un gioco dentro all’Universo” in “Alla ricerca di Dhaitus” (sezione fantascienza) è indispensabile per comprendere lo svolgimento degli eventi da adesso in poi.

Questi capitoli sono una rivisitazione e un rimodellamento della trama di un gioco di ruolo iniziato tre anni fa e forse non ancora concluso. I personaggi rappresentati sono effettivamente gestiti da persone reali (i cui nomi reali resteranno segreti); un po' come un libro d’avventura scritto a più mani.

Grazie molte per l’attenzione e spero che il racconto vi appassioni e vi incuriosisca, sono sempre aperto a consigli, idee e critiche di ogni tipo.
Buona permanenza in EFP, la dimensione degli scrittori! 
   
 
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