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Autore: paiton    07/02/2023    0 recensioni
Scusate per la lunga assenza ma i viaggi di vacanza mi hanno tolto quasi tutto il tempo per scrivere!
Questo racconto è inserito nel Romanzo “Il Ritorno di Dhaitus” che si può trovare nella sezione “Giochi di ruolo” dentro a “D&D Forgotten Realms”, non è necessario leggere la I Parte della storia per comprendere le vicende della Seconda Parte, tuttavia per affrontare l’intero svolgimento degli eventi è consigliato informarsi bene sulle narrazioni.
Il lettore, trasportato in storie fantastiche si renderà conto di come, attraverso le lettere, le parole, le frasi e il metodo di comunicazione della scrittura in tutte le sue accezioni, quindi Tu… tu ti renderai conto dell’esistenza reale di un mondo fantastico immaginario in cui tuttavia, ciascuno di noi può potenzialmente entrare senza problematiche relative allo spazio fisico, senza accalcarsi insomma.
Grazie dell’attenzione signorine e signore, signorini e signori! Che inizi lo Spettacolo!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Chi si trova nella luce vede i folli che continuano a crogiolarsi nell’oscurità.
Coloro che si trovano nell’oscurità invece, non possono credere a chi vive nella luce”

Da un’antica leggenda della Foresta Antica
 
 
Frittun sta correndo nella piazza in cerca di Draco, lo scorge seduto su un gradino di marmo, alle sue spalle una stupenda fontana che rappresenta azzurri cuccioli di un drago di mare che sputano acqua, dalla testa fino alla coda hanno tante piccole crestine, con la sommità bianca, che ricordano le onde spumose.
 
“Andiamo suvvia! C’è una carrozza ad aspettarci!”
 
“Siete finalmente riusciti a risolvere quello stupido indovinello… Cosa direbbe l’altra figura se gli chiedessi qual è lo specchio che porta a morte certa? E poi scegli quella che ti indica…”
 
“Maledetto! Sapevi la soluzione e ci hai fatto penare per tutto questo tempo?!”
 
“Mi sono fatto un giro di perlustrazione nei dintorni nel frattempo…”
 
Arrivati al mezzo di trasporto vedono una bella carrozza con il bassofondo finemente intagliato e l’imperiale colorato d’argento; dall’apertura per salire, Draco vede sia il generale che Darean: hanno un nastro nero annodato attorno agli occhi e stanno seduti al suo interno.
 
“Cos’è questa storia… Un rapimento?”
 
“Tranquillo drago, sono solo delle precauzioni. Voi adesso siete nostri clienti, vi dobbiamo trattare egregiamente!” Risponde il cocchiere facendo l’occhiolino.
 
Un altro uomo, magro, alto e vestito in giacca e cravatta, benda i due avventurieri rimasti.
 
Dopo un lungo tragitto pieno di curve e saliscendi, la carrozza rallenta costantemente fino a fermarsi.
 
“Siamo arrivati a destinazione, potete togliervi le bende.”
 
Darean è la prima a togliersi il drappo impolverato e si trova davanti ad una malmessa catapecchia di legno, alcune assi delle pareti esterne giacciono a penzoloni e il leggero venticello fa scricchiolare la vecchia struttura apparentemente abbandonata.
 
Draco è pronto ad utilizzare il suo soffio infuocato ma Frittun gli mette una mano davanti allo sterno per fermarlo.
 
Il cocchiere intima al cavallo di picchiare tre volte a terra con lo zoccolo.
 
Pochi secondi dopo escono dalla casa altri due individui armati, Darean vede che entrambi hanno lo stesso simbolo tatuato sul collo; fanno cenno a loro di avvicinarsi mentre si guardano attorno circospetti.
 
Nell’entrata della catapecchia c’è una secondo ingresso, tutto costruito di pregiati materiali: una porta di marmo bianco costellato di lucenti puntini verdi chiaro. La luce è fioca e proviene da due piccole candele, Draco non riesce a scorgere esattamente di quale attrezzatura da combattimento siano dotate le due guardie, che si sono posizionate una da un lato e una dall’altro rispetto al pesante portone.
 
Nessuno fiata e i tre amici si lanciano delle occhiate a vicenda con aria interrogativa; le due ante si aprono verso l’interno e una lastra di pietra giace a terra, davanti a loro:
 
“Prego salite, vi stavo attendendo” una voce arriva dall’oscurità
 
Frittun lancia l’incantesimo individuazione del magico, senza che gli altri se ne rendano conto, e sente una potente aura provenire dal fondo oscuro del cunicolo; appena tutti si posizionano sopra la lastra questa inizia a muoversi in diagonale verso il basso. La forza magica aumenta mentre scendono finché, arrivati nella stanza interrata dalla luce soffusa, si materializza in un potente irraggiamento rosso che viene creato da un piccolo punto specifico; l’intensità del magico diventa tale da accecare momentaneamente Frittun che è costretto a desistere.
 
“Non potete nemmeno immaginare quanto sia potente” Sbiascica sottovoce il monaco mentre cerca con la mano di appoggiarsi a Darean, che le sta affianco: “Non abbiamo nessuna possibilità in uno scontro con lui, speriamo che ci dia ciò di cui necessitiamo e andiamocene”.
 
In fondo sta dritta in piedi, immobile, una figura calva dalle forme umane, senza sopracciglia, con una tunica monocolore verde; osservando meglio i suoi occhi molto grandi risultano pacati e calmi ed hanno una grossa ed innaturale pupilla nera: “Benvenuti nel mio covo segreto cari avventurieri da Illigar, ho già fatto preparare due forzieri con ciò che vi serve” Usa la mano per mostrare la direzione destra ed effettivamente si intravedono due casse di legno massello, ciascuna rinforzata con quattro grosse listarelle di metallo che fanno arco sopra di esse e altre due strisce di metallo in orizzontale.
“Le chiavi sono già inserite nelle rispettive serrature. Generale, mi affido alla vostra lealtà per la restituzione del denaro tuttavia vorrei avere una garanzia della vostra sola parola, non temete non è nulla di invasivo…”
 
Volkom si accarezza la barba: “Lei sa tutto di noi ma noi non sappiamo niente di lei e tutte le misure che ha deciso di prendere sono alquanto sospette…”
 
 “Mi creda, questa noiosa ed elaborata procedura che sono costretto ad attuare non piace neanche a me, anzi, ne farei volentieri a meno se non avessero tentato altre volte di ottenere prestiti senza restituirmi il dovuto”
 
“Possiamo controllare il contenuto dei due forzieri?”
 
“Certamente, guardate pure” Appena l’uomo pelato finisce di parlare, il mantello che vestiva cade sul pavimento mentre una leggera brezza sorvola la stanza senza finestre fino ad arrivare alle due chiavi che roteano di centottanta gradi; i due forzieri si aprono.
 
Tutti e quattro restano sconcertati perché l’uomo che stava parlando con loro è completamente senza arti, poggia con ciò che gli resta delle cosce su di un piedistallo di candido marmo e il suo corpo è vestito di una cotta di squame di drago d’oro.
 
“Potete controllare voi stessi il valore dei forzieri, è ciò che avete richiesto in monete d’oro”
 
Il Generale si avvicina per primo, impugna una manciata di quattrini dal forziere e ne confronta il peso con le monete che tiene nella sua bisaccia, poi fa cenno a Draco di avvicinarsi.
 
“Per me è tutto regolare, tu cosa ne pensi?”
 
Il ladro di professione estrae dal forziere tutte le monete riversandole sul pavimento per andare a controllare l’ultimo strato d’oro sul fondo.
 
“Frittun, sembra che stia dicendo la verità, è proprio ciò che abbiamo chiesto in prestito” Informa così tutti i presenti.
 
L’uomo senza arti si compiace: “Adesso che avete potuto constatare la mia lealtà vi chiedo soltanto due volontari per la causa” Sciocca le dita e tutti i denari tornano del forziere.
 
Frittun si propone per primo e anche Draco accetta.
 
“Una sola cosa ancora, sento che tu” e indica il draconide “Porti un libro dal grande potere magico, sei disposto a fare un affare con me?”
 
Draco scuote la testa: “Porto con me questo grimorio e non lo scambierei per niente al mondo, mi dispiace signore.”
 
“Fa pure come credi, potrei pagarlo molto bene. Avrete sei mesi per riportarmi la somma che vi è stata prestata più cinquantamila monete d’oro, pensate di riuscire nell’impresa?”
 
“Grazie molte per la sua disponibilità signore, le riporteremo il dovuto appena riusciremo a racimolare la somma” Risponde Voltok e fa cenno a Draco di prendere i pesanti forzieri.
 
“Non preoccupatevi, ve li faccio portare con la carrozza fino al porto dove avete attraccato la nave” Sciocca ancora le dita e due auree rosse si fermano una su Frittun e una su Draco. Poi i forzieri prendono il volo e si vanno a posizionare attorno a lui, che levita fino alla lastra di pietra da cui sono venuti.
 
 
 
I Quattro amici stanno salpando dal grande porto di Reichenab, è quasi sera ed il Sole si sta per nascondere dietro ad un grande pianeta rosso ed imponente. Frittun sta osservando il simbolo del marchio che quel Signore di Reichenab ha lasciato sulla pelle di Draco.
 
“Tenete d’occhio i forzieri, non perdeteli mai di vista” Ordina Voltok alle guardie elfiche ed ai guerrieri nanici che hanno varcato con loro il Mar di Cristallo.
 
“Anche io farò la guardia turnandomi con gli altri” Lo informa Darean “Ho un brutto presentimento”
   
 
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