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Autore: ArrowVI    20/02/2023    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 16-4: La violenza di Amon [1-2]



 

<< Permettimi di affrontare Asteroth, da solo, Xernes. >>
Quando Andromeda pronunciò quelle parole, l'attenzione cadde improvvisamente sul soldato.
Il suo sguardo fermo e deciso era rivolto sul suo comandante, il soldato si portò una mano al petto, quasi come se si stesse indicando da solo, nella speranza che Xernes Ravier potesse vedere la sua determinazione.

Andromeda era sicuro delle sue abilità.
Piuttosto che dividere le loro forze per affrontare entrambi quei nemici, gli disse, sarebbe stato meglio se gli fosse stato concesso di occuparsi di quel nemico da solo, permettendo a tutto il resto delle loro forze di affrontare Amon in uno scontro con un enorme vantaggio numerico.


<< Assolutamente no. >>
La risposta del Gran Generale fu rapida e concisa, così istantanea che Andrew per un istante pensò che non avesse neanche capito cosa avesse detto.

<< Cosa?! Perché?! >>
Ruggì il soldato, incredulo, non riuscendo a capire per quale motivo avesse rifiutato la sua proposta così repentinamente.


Xernes sospirò, poi fissò il suo subordinato con occhi seri, sollevandosi in piedi dalla sua sedia e reggendosi sul tavolo davanti a se con una sola mano, mentre si chinò leggermente in avanti.

<< Andrew. >>
Disse, con tono calmo ma allo stesso tempo non meno autoritario.

<< Non metto in dubbio le tue abilità. Sono sicuro che tu e Asteroth siate bene o male sullo stesso livello, ma credo comunque saresti tu a uscire vincitore da uno scontro. >>
Continuò.
Quelle parole non fecero altro che far aumentare i dubbi del soldato che, incredulo e infastidito, colpì con forza il tavolo davanti a se con una mano, in preda alla rabbia e alla confusione.

<< E allora perché?! >>
Domandò.

<< Perché lo scontro tra voi due sarebbe lungo e violento. >>
Ruggì il suo superiore.

<< Se stessi cercando solamente qualcuno in grado di sconfiggerlo... >>
Gli rispose Xernes, senza distogliere lo sguardo dal suo subordinato.

<< ...Avrei semplicemente chiesto ad Ehra di liberarsi di lui. >> 
Prima che Andrew potesse controbattere, il Gran Generale gli fece cenno con la mano di aspettare, facendogli capire che non avesse ancora finito la sua spiegazione.

<< Amon è un nemico potente e pericoloso. I miei soldati migliori, mi servono per riuscire a reggere uno scontro con un titano che, altrimenti, non avremmo chance di sconfiggere. >>
Continuò, mentre Andromeda, innervosito ma trattenendosi, rimase in silenzio ad ascoltare.

<< Se chiedessi a Ehra, o te, di occuparvi di Asteroth, non sono sicuro che avremmo abbastanza forza bruta per tener testa ad Amon. >>
Concluse subito dopo.

<< Il modo in cui vi ho divisi, è il modo che reputo più opportuno di agire. I ragazzini, Helena, Mikoto e Vermilion saranno in grado di sconfiggere Asteroth senza nessuna perdita. E, quando avranno sconfitto il loro bersaglio, potranno correre in nostro soccorso. La mia decisione è definitiva. >>




Quando quel fulmine cadde sul campo di battaglia, fu come se Amon fosse scomparso nel nulla in un battito di ciglia.
Con un movimento istantaneo, il demone apparve davanti a Xernes, pronto ad afferrare il suo volto e a schiacciarlo come se fosse un uovo sotto una pressa.

In qualche modo l'uomo riuscì a evitare la presa di Amon, sudore cominciò a scendere dalla sua fronte realizzando che la sua velocità fosse ben superiore a qualsiasi sua aspettativa.
Rapidamente il Generale afferrò la sua spada, e un'intensa scarica di energia attraversò il suo corpo rilasciando la forza delle armi che copiò da Arthur. Rispose all'offensiva di Amon con un fendente dritto nel suo petto, ma la sua lama non lo graffiò nemmeno.

< E' come se avessi provato a tagliare l'acciaio..! >
Pensò Xernes, realizzando che quell'attacco non avesse avuto alcun effetto.

Amon non fece altro che sorridere.
Toccò il Gran Generale nel mento con un singolo dito: una devastante scarica elettrica attraversò il suo corpo, lanciandolo a metri di distanza fino a quando la sua marcia in aria venne arrestata improvvisamente da uno dei muri del palazzo, contro il quale l'uomo collise con un potente impatto che lasciò in esso delle crepe.


Uno sguardo terrorizzato si fece largo nel volto di Sarah che, vedendo suo padre cadere al suolo con sangue che usciva dal suo naso, bocca e orecchie, non poté fare altro che urlare il suo nome in preda alla disperazione.
Disperazione che rapidamente si trasformò in rabbia, mentre un grosso cerchio magico cristallino si materializzò ai suoi piedi, con al centro disegnato un semplice fiocco di neve.

La donna allungò una mano verso il demone che aveva appena atterrato suo padre, cominciando a recitare una formula magica.
Era passato molto tempo dall'ultima volta che usò incantesimi di così alto livello che la obbligassero a recitarne le formule.

"Riempi l'aria che ci circonda, congela le acque sotto cui il mio nemico affonda.
 Dai poli fino al deserto, sii la tomba che il mio nemico ha ricoperto.
 Lost Blizzard: Boreas!"


Lost Blizzard: Boreas
Un incantesimo le cui origini sono sconosciute, conosciuto in tutta Gaia per essere uno degli incantesimi più potenti che la razza umana abbia mai visto durante la sua esistenza.
Secondo la leggenda, questo incantesimo sarebbe una versione più debole di quello che una regina provò a usare contro Lucifer, in un disperato tentativo di imprigionarlo all'interno di una tomba di ghiaccio che non si sarebbe mai sciolta... Ciononostante, non si sa che questa storia sia vera, o solo una storiella.


In quell'istante la temperatura sul campo di battaglia cominciò improvvisamente a calare a picco, e un enorme vortice di ghiaccio si manifestò intorno ai soldati, avvolgendoli all'interno di un enorme ciclone che si sollevò fino al cielo, riuscendo perfino a penetrare le nuvole che Amon portò insieme a se.

Il demone provò a scattare verso la ragazza, ma realizzò ben presto che il suo corpo avesse cominciato a congelarsi: i suoi piedi, ormai attaccati al terreno, gli impedirono di muoversi e notò che del ghiaccio si stesse cominciando anche a formare nelle sue braccia.
Venne quindi investito improvvisamente da un enorme getto congelato dal quale non fu in grado di fuggire, imprigionandolo all'interno di un blocco di ghiaccio apparentemente ancora più resistente del Permafrost che usò per bloccare Ifrit.


Per un istante Sarah pensò che quell'attacco sarebbe riuscito a tenere quel demone imprigionato, ma fu Ehra a farle realizzare che non sarebbe stato così, quando le urlò di non abbassare la guardia.
Come un fulmine a ciel sereno, la tomba di ghiaccio che avvolse il demone esplose con un fragoroso boato, rilasciando scariche elettriche su tutto il campo di battaglia che i presenti furono a malapena in grado di evitare.

Il terreno vibrò quando Amon tornò ancora una volta all'offensiva, scattando questa volta contro il suo nuovo bersaglio, Sarah.
Istintivamente la donna sollevò un grosso muro di ghiaccio tra se e il demone, ma fu completamente inutile: Amon penetrò il muro come se fosse fatto di carta, mandandolo completamente in frantumi con un semplice pugno senza rallentare nemmeno per un istante la sua marcia.

In un secondo tentativo, Sarah scagliò contro di lui una infinità di proiettili ghiacciati che, però, rimbalzarono sul corpo del demone come se nulla fossero, lasciandola completamente di stucco.

Sorridendo, Amon la colpì in pieno ventre con un potente calcio, scagliandola nel terreno con un impatto così terrificante che se fosse stato qualsiasi altro essere umano sarebbe esploso in mille pezzi come un palloncino.
Quando il fumo si diradò, nel mezzo di un grosso cratere Ehra fu in grado di vedere il corpo immobile di Sarah, priva di sensi, insanguinato.


Ehra ed Andrew, quest'ultimo in preda ad una collera incontrollabile, scattarono all'unisono verso il loro bersaglio, attaccandolo allo stesso tempo.

Dopo aver evocato il suo Spirito, Andrew avvolse la sua lama con una intensa energia scura, mentre Ehra creò una grossa lama di ghiaccio.
I fendenti dei due soldati vennero facilmente intercettati da Amon con le sue braccia.

Con una mano bloccò l'attacco di Andromeda, afferrando la sua lama come se nulla fosse, mentre la spada di ghiaccio che Ehra materializzò andrò in frantumi non appena collise con l'avambraccio dell'altro suo braccio.

Ehra non riuscì a credere ai suoi occhi: sembrava quasi che i loro attacchi non avessero la minima efficacia; con un rapido calcio il demone lanciò via Andromeda, poi si concentrò sulla donna, afferrandola per il collo. Un'atroce scarica elettrica attraversò il suo intero corpo, fulminandola così intensamente che le sembrò che il sangue dentro le sue vene sarebbe potuto ribollire da un momento all'altro.
Le urla intense di dolore della donna riecheggiarono intorno al giardino del palazzo, riuscendo perfino a nascondere i fulmini creati dalla tempesta di Amon, in più occasioni.


Ritenendosi soddisfatto, quando Ehra smise di urlare, Amon lasciò andare la presa sulla donna che cadde al suolo con un forte tonfo, immobile.

<< Che delusione. Avevo aspettative più alte per te, Morgana. >>
Ridacchiò il demone.

<< Strega o meno, non sei nulla contro di me. >>

Poi, posò ancora una volta il suo sguardo su Andromeda: un ghigno divertito improvvisamente si materializzò nel suo volto.

<< Tu sei il tipo che ha ucciso Azael, hai detto? >>
Ridacchiò.
Andromeda non gli rispose. Ringhiando dalla rabbia rivolse la sua lama verso di lui, pronto per un secondo round.

<< Mostramelo. >>
Quella singola parola colse Andrew alla sprovvista.

<< Fammi vedere l'attacco che hai usato per ucciderlo. Non lo eviterò, né proverò a bloccarlo. >>
Quelle parole... Andrew sapeva lo stesse sfottendo.

<< Sono sicuro che non avrà effetto. >>
Continuò subito dopo.
Poi uno sguardo omicida si fece rapidamente largo nel suo volto, accompagnato da un enorme sorriso sadico ed eccitato.

<< Voglio vedere la disperazione nel tuo volto, prima di ucciderti. Ho deciso che sarai tu il primo. >>


Furioso, Andromeda urlò il nome del suo Spirito.
Un grosso umanoide formato da nuvole scure si materializzò alle sue spalle, armato di una lunga Katana, simile a quella del soldato, con una minacciosa armatura e un cappello da Shogun.
Insieme a quella figura, l'energia nera avvolse anche il corpo e la lama del soldato, che si preparò a mettere tutte le sue forze nel suo prossimo attacco.

<< Bastardo...! >>
Ruggì.

<< Te ne pentirai! >>
Esclamò subito dopo.
Amon non fece altro che sorridere, attendendo di vedere quale fosse il suo attacco migliore.

<< Ho qualcosa di migliore da mostrarti! >>
Ruggì il soldato, evocando ancora una volta il suo Spirito, poi rivolse la lama verso le sue spalle, all'altezza delle spalle.

<< Susanoo! 100%! >>
In quell'istante il terreno ai suoi piedi andò in frantumi.
Amon fischiettò, quasi come se quella scena non lo preoccupasse nemmeno.


<< Blacksteel Wind, Iaido: Muso Shinden-Ryu! >>
Dopo aver pronunciato quelle parole, il soldato scattò con una velocità così elevata da cogliere perfino Amon alla sprovvista.

L'attacco si concluse in un battito di ciglia.
Dopo aver raggiunto il suo bersaglio, il soldato lo colpì in pieno petto con un devastante fendente che sarebbe stato in grado di tagliare a metà perfino una montagna.


Ciononostante, contro quel demone, non ebbe alcun effetto.
Andromeda non poté fare altro se non fissare con incredulità il corpo del demone: il suo attacco era riuscito a ferirlo, ma non aveva lasciato altro se non un grosso graffio nel suo petto.

<< E' uno... Scherzo...? >>
Balbettò il soldato.

<< Ha fatto un po' male. >>
Controbatté Amon, con un tono infastidito.

<< Suppongo ora sia il mio turno, giusto? >>
Non appena disse quelle parole, Andrew realizzò immediatamente di essere in pericolo ma non fece in tempo ad allontanarsi: il demone lo afferrò con forza per i capelli, poi, con l'altra mano, lo disarmò con un rapido gesto che gli fece perdere la presa sulla sua fidata katana.

Sollevando il soldato per aria, tenendolo per i capelli, Amon cominciò a ridacchiare mentre il soldato provò a liberarsi dalla sua presa, dimenandosi senza successo.

<< Quanto ci metterai a romperti, soldato? >>
Gli domandò, bersagliandolo con forza e in pieno volto con continui e violenti pugni.

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Fine del capitolo 16-4, grazie di avermi seguito e alla prossima!

 

   
 
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