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Autore: elenabastet    22/02/2023    3 recensioni
Questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.
Genere: Angst, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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QUANDO SIAMO MORTI

 

Rating: pubblico maturo, lutti, amori, morte, paranormale.

Fandom: Lady Oscar, con cross over con The X-Files.

Note: questa storia nacque come idea molti anni fa, da un progetto che avevo in comune con la fan Anna Paola Gini detta Sionnach. Poi ci siamo perse di vista, io ho rimaneggiato. Mi baso sulle prime stagioni di The X-Files, non ci sono Doggett e Reyes e Mulder e Scully non stanno ancora insieme. Ho voluto mettere insieme le mie due coppie preferite di sempre in una storia.

 

Capitolo primo

Parigi. Aeroporto di Orly

Mulder, Scully e Skinner si guardarono attorno, ancora stanchi e un po’ intontiti dal lungo viaggio in aereo. Avevano dormito, avevano letto qualche rivista e visto il film Il patriota, che caso strano parlava proprio della Guerra d’Indipendenza americana, il fatto da cui era partito il loro prossimo caso.

“Sai, Mulder, ho sempre trovato interessante che questi giovani di un Paese così lontano, allora molto più di oggi, siano venuti oltre oceano per combattere per una causa di libertà facendola loro...”, aveva detto ad un certo punto Scully a Mulder.

“Anch’io, anche se dietro c’erano gli interessi politici della Francia che voleva indebolire l’Inghilterra. C’entravano senz’altro la voglia di avventura, di evasione, di avere nuove opportunità in un mondo dove viaggiare era molto più difficile che oggi… del resto è una cosa che torna nel corso dei secoli, questa di andare a combattere in guerre lontane, basti pensare ai giovani che si arruolarono per l’indipendenza della Grecia o contro il franchismo in Spagna. Chi studia la Storia non può che trovare interessanti questi fatti”, aveva risposto Mulder.

Era bello scambiarsi pareri con Scully anche non legati al loro lavoro, non avrebbe mai potuto fare a meno di lei, lei era davvero unica, e quello che provava per lei non l’aveva mai provato per nessun altra, era più dell’amicizia, più dell’amore, più di tutto, ma a volte preferiva farlo tacere, pensando a tutto quello che era successo a Scully per colpa sua.

Skinner era taciturno, senz’altro preoccupato, anche se Mulder e Scully non sapevano tutti i motivi delle sue preoccupazioni, non solo legate a Camilla.

Quando sbarcarono dall’aereo, videro subito chi li stava aspettando, una giovane donna dai capelli bruni e dagli occhi azzurri, con in mano un cartello con sopra scritto Agents Mulder et Scully.

“Buon giorno e benvenuti a tutti e tre”, disse la giovane, “sono Angélique Grandy e sono molto felice che abbiate accettato di darmi una mano”.

“Dovere”, disse Skinner, mentre Mulder e Scully risposero:

“Noi ci occupiamo di questo tipo di casi, ma abbiamo bisogno di conoscere più elementi sulla situazione di Camilla”.

“Vi dirò tutto quello che so, non preoccupatevi”.

Angélique fece accomodare Mulder, Scully e Skinner su una bellissima Due Cavalli d’epoca di colore argento e partì in direzione di Parigi.

“Vi ho trovato tre stanze, secondo le vostre istruzioni, in un albergo nel Marais vicino a casa nostra… devo dirvi innanzitutto una cosa, Camilla ed io siamo… beh siamo una coppia, voglio chiarire subito questa cosa”.

“Non vedo che problema ci sia”, disse Skinner, parlando a nome di tutti, “noi dobbiamo aiutarvi a capire cosa sta succedendo e se qualcuno ha fatto del male a Camilla, o cosa comunque le è successo.”

“Grazie, io tengo molto a lei”, disse Angélique, con un tono di voce che non nascondeva preoccupazione e commozione. Poi iniziò a parlare.

“Allora, poco più di una settimana fa Camilla è partita dicendo che sarebbe andata ad Arras a fare alcune ricerche su uno di questi militari che partirono per l’America intorno al 1778, tale Henri Perrier. Mi ha detto che sarebbe tornata in serata, io le ho consigliato di cercare una pensione per eventualmente pernottare lì, Arras non è lontana, sono poco più di due ore di viaggio, ma se le ricerche si allungavano troppo poteva essere un’idea. Tra l’altro, Arras è una cittadina carina, con un bel centro storico, posti belli dove mangiare, negozi, insomma è un bel posto dove passare del tempo e fermarsi più del previsto. Lei mi ha detto che mi avrebbe avvisata se tardava...”

Angélique si fermò per un attimo e Mulder percepì la sua angoscia, un’angoscia che lui conosceva bene, da quando era bambino con sua sorella Samantha, sparita nel nulla. Poi lei riprese.

“Camilla chiama sempre, è molto precisa, molto più di me. Ho iniziato a preoccuparmi alle nove e mezza di sera, non avevo avuto sue notizie, avevo avuto una giornata intensa al lavoro, presso la Biblioteca del Musée de Cluny, ma non avevo trovato chiamate perse da lei, solo un messaggio in tarda mattinata in cui mi diceva che era arrivata e che andava a visitare un archivio che era vicino al vecchio cimitero. Ho passato ore di vera angoscia, telefonando ad ospedali, chiamando la polizia, che però non voleva intervenire, essendo adulta volevano aspettare, pensavano ad un allontanamento volontario. Sono andata ad Arras appena ho potuto, ma di lei non c’era traccia. Poi, il mattino del secondo giorno da quando era partita, mi hanno chiamata, l’hanno trovata ad Arras che vagava senza meta, aveva in tasca il cellulare con le mie chiamate perse, il mio numero e tutti i suoi documenti...”

Scully sentiva di dover fare una domanda, una domanda dura e imbarazzante, ma necessaria. Ma Angélique la prevenì:

“Non ha subito nessun tipo di violenza, né è stata derubata di niente, aveva la sua catenina d’oro, il cellulare, il portatile, i soldi, tutto a posto. Veramente… aveva delle ferite, superficiali, come dei graffi, fatti credo con delle piante. Da allora non è più lei, racconta cose strane, dice di chiamarsi in un altro modo...”

Scully e Mulder avevano letto la documentazione su Camilla O’Malley, non si parlava di problemi psichiatrici e nemmeno di strani eventi nel suo passato.

“Non è violenta?”, chiese Mulder.

“No, però si arrabbia se la contraddico o la ostacolo, si è lasciata portare a casa, dicendo cose strane, che quella non era la sua Parigi. Vi sembrerà strano, ma è come se… beh, è come se fosse una donna di un’altra epoca, precisamente del tempo della Rivoluzione”.

Mulder e Scully si guardarono, non avevano mai avuto a che fare con casi di quel genere, ricordavano mutanti che si ibernavano e si risvegliavano per nutrirsi ogni trent’anni, sequestri alieni, sette… c’era stato quell’uomo che diceva di essere immortale, e quell’altro uomo che ringiovaniva, ma una storia del genere era nuova per loro…

“Camilla mi ha anche detto il suo nome, Rosalie Lamorlière. Ogni tanto è lei, ha riconosciuto i nostri gatti, ma poi quell’altra prende il sopravvento, dice che deve fare in modo che loro due tornino insieme...”

“Dove ha capito che parla dell’epoca della Rivoluzione francese?”, intervenne Skinner, che aveva ascoltato pensieroso. Per caso quello era un periodo che l’aveva sempre affascinato, forse perché in Francia si erano ispirati a cosa era successo negli Stati Uniti per portare avanti una nuova battaglia per la libertà.

“Parla dei personaggi di quell’epoca, Maria Antonietta, il re, Robespierre, Saint Just, come se li conoscesse e vivesse quei giorni.”

“Se ne intende?”, chiese Mulder.

“Camilla è un’esperta di Storia del Settecento, io sono specializzata in Storia medievale, su cui è incentrato il Musée de Cluny”.

“Quindi lei conosce bene quell’epoca...” continuò Mulder.

“Ma di colpo è come se lei vivesse nell’epoca rivoluzionaria, ben diverso da un semplice interesse. Per quanto possiamo conoscere e aver studiato un periodo storico lontano dal nostro, non sarà mai come se ci avessimo vissuto, ma Camilla ragiona come se fosse in quel tempo. E c’è un’altra cosa: Rosalie Lamorlière è un personaggio realmente esistito, era una giovane rivoluzionaria, pare di nobili origini, che accudì la regina Maria Antonietta negli ultimi giorni della sua vita...”, disse Angélique.

“Camilla conosceva la sua storia prima di questi fatti?”, chiese Mulder.

“Non me ne aveva mai parlato, è un personaggio pare misterioso e considerato minore. Comunque la vedrete e sentirete, questo è qualcosa di veramente strano...”

Erano intanto arrivati alla loro destinazione, e Mulder, Scully e Skinner ammirarono la bella Place des Vosges, centro dello storico quartiere del Marais. L’appartamento dove vivevano Camilla e Angélique era su un lato della piazza, all’ultimo piano di un palazzo storico a cui era stato poi aggiunto, per fortuna, l’ascensore.

Entrando nella casa delle due giovani, Scully ci trovò qualcosa di sua sorella Melissa: tanti libri, due o tre gatti che giravano, oggetti particolari, tra l’etnico e il vintage. Fu presa dalla nostalgia e dalla tristezza.

Angélique fece loro strada dalla stanza in cui erano entrati fino ad uno studio con le pareti piene di libri, dove Camilla era seduta vicino alla finestra con in grembo un gatto bianco e nero.

La giovane sentì entrare della gente e si voltò, trasalendo dopo aver visto Mulder, Scully e Skinner.

“Siete tornati, finalmente… Ora vi ho ritrovati e vi aiuterò, non vi lascerò più che vi uccidano… miei amati Oscar e André!”

 

  
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