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Autore: Rumenna    05/03/2023    0 recensioni
Estate dei sedici anni: il momento in cui credi che sarete amici per tutta la vita, in cui pensi che basti crederci per farcela, in cui essere ricambiata dalla tua crush sia il dilemma più grande della tua esistenza, in cui una canzone da tre minuti e quaranta secondi può risollevarti di morale.
Ma poi in un batter d'occhio ti ritrovi a sfogliare un vecchio album di fotografie e a chiederti dove siano finiti quei sogni, quelle serate a confidarci di quanto detestavamo il mondo e soprattutto a chiederti dove siano finiti quegli amici.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non vado più alla pizzeria, non parlo a mio zio da giorni e anche mia madre pare trattarlo freddamente.

Mi ha consigliato di andare a stare da mio padre per qualche giorno, ovviamente ho preso subito la palla al balzo ed ho invitato anche Cinzia, se non l'avessi fatto si sarebbe comunque autoinvitata, si può dire che ormai è di famiglia.

L'mmancabile selfie di Cinzia ai finestrini del treno le fruttano un sacco di commenti, io invece sono presa da altrettanto importante faccenda: aprire tutte le buste degli snack che ho svaligiato al distributore automatico della stazione.

«Carol non puoi capire, ieri ho visto Kevin uscire dal cinema con una ragazza sotto il braccio!»

«La delusione d'amore del secolo.»

«Cos'è questo sarcasmo adesso? Non starai ancora pensando al carcerato?»

«No, ma non mi rallegra il fatto che me lo ricordi. Comunque non credevo che fossi così presa da quel Kevin…» mi ingozzo come un cinghiale assalendo la busta di patatine al pomodoro.

«No, presa non direi, però un po' mi dispiace di averlo perso…» si infila una stecca di liquirizia tra le guance.

«Ma non dire scemenze, quando ti piace sul serio un ragazzo non te lo lasci mai sfuggire e quando l'hai acchiappato te lo mangi in un boccone!»

«Ma non è vero!» Cinzia fa un'espressione estremamente stupita e sconvolta.

«Ti ricordi Marco come e dove l'hai conosciuto?» alzo il sopracciglio.

«Marco ed io eravamo predestinati, ci siamo sentiti attratti dalle stelle fin dalla prima volta che ci siamo visti, al diavolo il contesto!» Cinzia si fa aria con le lunghe unghie che oggi sono imbrilloccate a tema acquario.

«Eravamo imbucate ad una festa di laurea di uno sconosciuto in una discoteca dalla reputazione discutibile! Da un momento all'altro mi sono voltata e ti ho vista avvinghiata a ballare con questo ragazzo che non si sa nemmeno da dov'è sbucato fuori! Tu fai tutte le cose al contrario...» ci litighiamo l'ultima patatina al formaggio e anche la busta delle gommose a forma di pesciolini.

«Che c'entra com'è iniziata? Ci siamo voluti bene davvero finché è durata, molla subito il mio pesciolino alla fragola!» mi da un piccolo schiaffo sulla mano, impossessandosi del pesciolino.

Marco è stato il fidanzato più importante e duraturo di Cinzia, si sono lasciati poco dopo che lui l'ha portata a conoscere sua madre, che per i suoi gusti non era altro che un'oca senza cervello. Quella strega ha fatto di tutto per dividerli, ho saputo che quando finalmente ci è riuscita ha dato una grande festa in un noto ristorante di Rosadoro.

Dopo aver divorato patatine di tutti i gusti possibili ed immaginabili, focaccine, gommose e caramelle varie, inizio ad avere un po' di nausea.

«Carol manca ancora un po' all'arrivo, dovresti andare al bagno prima di vomitarmi sulla gonna nuova!»

«Non mi piacciono i bagni pubblici...» già, ma il mio stomaco non la pensa allo stesso modo. I binari decidono di fare una curva prepotente che causa al mio stomaco l'unico stimolo di cui aveva bisogno per farmi alzare di scatto e correre verso il bagno.

A un passo dalla porta una ragazza mi spintona via e si infila nel bagno prima di me, sbattendo la porta.

Addio dignità.


                                                                                  *
 

Mi sono nascosta dietro Cinzia per tutto il tragitto in stazione per la vergogna, ringrazio la mia statura per questo.

«Fred non dovrebbe essere qui ad aspettarti?» mi domanda Cinzia accarezzandomi la testa.

«Ha detto che mi sta aspettando fuori.» la ragazza che mi ha soffiato la porta del bagno mi passa accanto con il suo gruppo di amici indicandomi e ridendo. «Ehi!» Cinzia mi ferma e mi trascina via. «Lasciami, Cinzia! Non mi faccio mettere i piedi in testa da una sciacquetta del genere!»

«Vuoi litigare proprio adesso mentre tuo padre ti sta aspettando? Da quanto tempo non vi vedete? Ti sembra giusto mostrarti davanti a lui spettinata e con un occhio nero?»

A volte Cinzia è così saggia, è come un amuleto per me, che mi rassicura e mi fa restare di buon umore. Respiro profondamente e riprendo a camminare senza voltarmi.

All'uscita della stazione ecco la macchina rosso fiammante di papà, mi avvicino e solo dopo riesco a vederlo.

«Ciao, belle! Che facce tristi, non vi è piaciuto il viaggio? Il tragitto da Rosadoro a qui è piacevole, c'è un lungo tratto di mare!»

Papà, che è della mia stessa statura, mi abbraccia energicamente e saluta Cinzia, poi prende entrambe le nostre valigie e le sistema nel bagagliaio.

Dall'interno dell'auto si intravede del movimento: i gemellini stanno saltellando sui sedili posteriori ansiosi di assalirmi di coccole.

Faccio un sospiro ed entro, finendo inghiottita dalle loro urla felici e dalla loro cascata di ricci a forma di funghetto.

«Un momento, tutti fermi e zitti, indovino io!» dico loro fingendo di essere in difficoltà, mentre i bambini ridacchiano convinti di non essere riconoscibili. Per me è semplicissimo distinguere Ethan da Filippo, sono diversi: Ethan ha i lineamenti dei viso più rotondi e gli occhi un po' all'ingiú anche se in molti fanno fatica a capirlo. Sbaglio di proposito ma loro se ne accorgono, poi iniziano ad assalirmi con le canzoni che stanno imparando a scuola durante tutto il tragitto.

Adoro questi bambini, in realtà non c'è nessunissima storia tragica dietro la separazione dei miei genitori: non si amavano più e si sono lasciati, vanno anche piuttosto d'accordo.
Papà si è risposato con Laura che ha origini africane, ma nella sua famiglia sono italiani da due generazioni, da cui sono nati questi due splendidi marmocchietti.

Ci sono tutti i presupposti per trascorrere una vacanza piacevole.

 

   
 
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