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Autore: Orso Scrive    10/03/2023    1 recensioni
Dal 1963 a oggi, ci sono state due costanti irrinunciabili: la minaccia della guerra atomica e i Nomadi. Sulla prima non ho voce in capitolo. Ma sui Nomadi, qualcosa da dire ce l’ho pure io. Insomma, quest’anno compiono sessant’anni. Sessant’anni suonati, è proprio il caso di dirlo! Ho pensato, allora, di scrivere dei brevi racconti – in certi casi, poco più che semplici pensieri – ispirati ad alcune delle loro canzoni. È il mio personale tributo a questo gruppo musicale che, con le sue note, mi ha accompagnato in pratica da sempre.
Per dirla a modo loro, come sempre, sempre Nomadi!
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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NOI NON CI SAREMO

(1966)

 

 

Vedremo soltanto una sfera di fuoco

più grande del sole

più vasta del mondo…

 

 

«Non lo faranno», dico io, alzando le spalle. «Non arriveranno a tanto. Minacciano, fanno la voce grossa, mostrano i muscoli. Tutto qui. È solo una gara per dimostrare chi di loro ce l’ha più grosso. È sempre la solita storia. Niente di cui preoccuparsi.»

Lei mi getta uno sguardo nervoso, prima di tornare a volgerlo allo schermo acceso della televisione. Dietro il logo in sovrimpressione del telegiornale, il Capo di Stato sta ancora urlando nel microfono, minacciando una rappresaglia atomica contro il Capo dello Stato dall’altra parte del mondo.

Sono mesi, ormai, che va avanti questa storia.

«Niente di cui preoccuparsi», ripeto.

Ma ho ragione?

Tutto è cominciato per… ma chi se lo ricorda più? Uno dei due deve aver fatto delle allusioni sull’altro, su sua moglie, sul suo modo di gestire la vita coniugale; l’altro non si è fatto attendere e ha subito replicato a tono. “Quel cornuto deve tacere”, ha detto in mondovisione, davanti al Parlamento in seduta plenaria. È pure stato divertente, e chi potrebbe negarlo. Due pezzi grossi che, a suon di comunicati e di dichiarazioni ufficiali, si sono dati l’un l’altro del cornuto, del becco e chi più ne ha più ne metta.

Solo che, molto in fretta, quelle che all’inizio erano sembrate battute salaci e reciproche si sono trasformate in ben altro.

Molto altro.

Troppo.

Qualcosa che, dai trafiletti patinati dei giornaletti di gossip che si trovano nei negozi delle parrucchiere, è passato a occupare con sempre maggiore insistenza le prime pagine delle agenzie di stampa e delle maggiori testate nazionali ed estere.

Le parole si sono fatte sempre più grosse, i toni si sono alzati fino a rasentare l’isterismo. E dalle parole si è passati ai fatti, senza quasi nemmeno rendersene conto. Eserciti in stato d’allerta, esercitazioni aeree vicinissime ai confini, grandi manovre navali e via discorrendo.

E poi sono stati lanciati i primi missili.

“Tutti esplosi in volo senza creare danno”, è stato dichiarato. Ma intanto sono stati lanciati.

Dire che io sia spaventato è dire poco. Comincio sul serio a temere che siamo davvero raggiungendo un punto di non ritorno. Però non voglio spaventare lei. Voglio che lei continui a pensare che vada tutto bene.

Purtroppo, questa sera, passa in televisione il nostro film preferito, e io commesso l’errore gravissimo di accendere quella stupida scatola animata prima del tempo. Così, le immagini del telegiornale ci si sono stampate in fronte.

«Non lo faranno», dico ancora. «Sono tutti e due troppo ricchi. Hanno schiere di belle donne pronte a soddisfarli in ogni momento. Gli piace fare la bella vita, a quelli. Hanno solo da perderci, nel fare una cosa del genere. E poi non è così facile, eh. L’ordine parte da loro, ma deve passare attraverso un mucchio di generali e altri ufficiali: e, se anche loro si dimostrassero due completi imbecilli, ci sarà sempre qualcuno di abbastanza intelligente da bloccare il processo.»

Mi impadronisco del telecomando e cambio canale. Zappico fino a trovare dei cartoni animati. Le passo un braccio sulle spalle e la stringo a me.

«Andrà tutto bene», sussurro.

«Non credere di ingannarmi così facilmente», replica lei. «Lo sappiamo tutti e due molto bene che non andrà affatto bene…»

Non faccio nemmeno in tempo a contraddirla.

 

 

La luce esplode nell’oscurità.

 

 

Ma dalla fine avrà inizio un mondo nuovo…

 

E dai boschi e dal mare ritorna la vita

e ancora la terra sarà popolata.

Per notti e giorni il sole farà le mille stagioni

e ancora il mondo percorrerà

gli spazi di sempre

per mille secoli almeno,

ma noi non ci saremo, noi non ci saremo…

 

 
 
   
 
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