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Autore: sasha18    14/03/2023    0 recensioni
Megan è morta a 17 anni, ed è tornata in vita grazie ad Albus Silente.
Megan vuole vendicarsi di chi l’ha uccisa (Lucius Malfoy) e quindi si avvicina a Draco.
Megan conosceva i malandrini, infatti è molto protettiva con Harry.
Megan non ha emozioni o sentimenti, non avverte odori/sapori, caldo/freddo, dolore o altro.
Non le batte il cuore.
Sirius Black era il suo ragazzo prima di morire, e Remus il suo migliore amico (oltre che Lily e James)
Megan entra a far parte della vita di Harry verso la fine del suo quarto anno, fingendosi una serpeverde.
Lei era mora, poi ha cambiato il colore dei suoi capelli che sono diventati biondi, non fumava ed era sensibile, adesso beve e fuma, riesce a sedurre chi vuole, sopratutto Draco che si innamora di lei non sapendo che lei lo sta usando.
Megan è convinta che amerà per sempre Sirius.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Regulus Black | Coppie: Albus/Gellert, Blaise/Pansy, Harry/Ginny, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Più contesti
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Flashback
Quella volta Felpato aspettava la sua Megan con un fiore tra le fauci.
«Per me? Grazie.»sorrise la ragazza accarezzando in tutta sicurezza il dorso del cane, dimenticandosi di quella leggera paura.
Colse la rosa bianca che l'era stata regalata ed entrambi si sedettero sotto il solito albero.
«Sai, i miei genitori sono strani in questi giorni, mi scrivono sempre messaggi corti, e mi fanno preoccupare. 
La mia migliore amica Lily tornerà presto, mi ha scritto che quest’estate ha deciso di rispondere alla corrispondenza di James Potter... mio Dio... lui e quel Sirius mi fanno venire il nervoso!» esordì la ragazza rivolgendosi al cane.
«Capisco di essere strana a volte, insomma quando qualcuno mi dà fastidio tendo ad escludermi, e Lily non è d'accordo, ma lei non sa come ci si sente ad essere come me, la costante paura di non essere accettata o ascoltata. Subisco bullismo nello stesso luogo in cui studio, dormo, e in questo caso passo anche le vacanze…» guardò il paesaggio circostante, mentre respirava l’aria fresca e il profumo dei frutti freschi. «La scuola è un po’ come le montagne russe, suppongo, ci sto bene e male insieme, sono abbastanza sicura che riuscirò a resistere fino al diploma, non è giusto che io mi arrenda, sono anche niente male nello studio dopotutto, quando mi impegno, cerco di dare il massimo. Padora è anche meglio, sai? Peccato per il suo progetto di astronomia, Evan Rosier, uno dei serpeverde purosangue, gliel’ha incendiato. Ma io l’ho fermato prima che finisse di dargli fuoco del tutto, e quando stava per colpirmi la professoressa McGranitt l’ha messo in punizione. Le prese in giro durante le lezioni, sono più leggere, anche se trovarsi con il magi-scotch sotto la gonna e sedersi in classe… beh… Pandora ha dovuto coprirmi con la sua felpa, pochi secondi dopo che ho provato ad alzarmi. Non so perché mi sto sfogando con te, sei solo un cane.»
Continuava il suo disegno, ma era un disegno diverso, ritraeva un grosso cane nero accucciato al fianco di una ragazza sotto un albero.
«E poi Sirius Black non mi sopporta. Mi odia, probabilmente. Anzi, sicuramente!» esclamò Megan ridendo nervosamente.
«Sai, vorrei che lui quest'anno fosse diverso, sto cambiando idea da un momento all'altro, perché da un lato vorrei evitarlo, sperando si calmi con i suoi stupidi scherzi, dall'altro vorrei cercare di essere sua amica, conoscendolo meglio... magari potrebbe piacermi, no? Intendo potrebbe essere simpatico» il cane sembrò approvare il discorso della ragazza.
«Ho sentito molte cose su di lui e la sua famiglia, cose abbastanza spiacevoli. Lily mi ha detto che Sirius passa le vacanze da James la maggior parte delle volte. Mi dispiace per lui, davvero tanto. Forse c'è un motivo se si fa beffe degli altri. O è solo il suo caratteraccio. 
Devo ammettere che è un bel ragazzo, però. Avete lo stesso colore di occhi, sai?»
Il cane a quelle parole drizzò le orecchie e poi leccò la gamba di Megan.
«Felpato, sei meglio di un diario! Guarda, ho disegnato noi due, ti piace? Domani ti porto qualcosa di buono da mangiare.»
E i due continuarono a rilassarsi nel caldo mese di Agosto, ignorando il resto.
Hogwarts (Meg)
Il nuovo anno scolastico.
Dovrò rivedere tutte quelle facce pallide e ridicole di questa nuova fottuta generazione.
Immagino che ora dovrò subire gli sguardi di disapprovazione da parte dei corvonero e sguardi di compassione da parte dei tassorosso... ah, e non mancheranno le occhiatacce dei serpeverde e il disgusto sulle facce dei grifondoro. 
Qualcos'altro? Oh, certo! I professori, o meglio, Piton.
Severus  a volte si comporta come se non aspettasse altro che un mio passo falso, così da farmi dire addio al mio piano.
L'unica persona di cui posso fidarmi è Silente, e Wendy, la mia gatta, è l’unica che non mi tortura con raccomandazioni a cui palesemente non darò ascolto. Fanny, la fenice, invece, si tiene a distanza, e quando fumo davanti a lei, scuote il capo, quasi con rabbia: se fosse umana probabilmente mi prenderebbe a sberle, ne sono convinta.
Non mi va di andare a lezione, e poi c'è una certa tensione nell'aria, come se io stessa potessi toccarla, Wendy infatti è irrequieta.
Mi dirigo verso il cortile, aspettando che qualcuno si faccia vivo. Le mura di pietra e il giardino non sono cambiati di una virgola, sempiterni, come se la scuola non potesse invecchiare mai…proprio come me. Il cancello in ferro è spalancato, e mentre mi appropinquo a scorgere qualcuno in lontananza, un piccolo gufo, dal piumaggio quasi dorato, si posa accanto a me, muovendo la testina allegramente. Posa sul mio grembo una lettera, il sigillo è color mogano, immediatamente apro la busta e leggo ciò che c'è scritto senza controllare chi la manda.
"Cara Megan, non perdere le speranze, sono in viaggio, e tra qualche ora sarò ad Hogwarts. Comportati bene, ciò significa, niente mosse avventate. 
A. S."
«Perché diavolo dovrei fare mosse avventate?»mi chiedo bruscamente, guardando il gufo, che indietreggia con le zampette, sul gradino dove sono seduta, perdendo qualche piuma. «Evidentemente ci sono novità, spero mi dica dove è stato.» Il gufo riprende a muovere la testolina, e si riavvicina. «Beh? Ancora qui?»mi rivolgo alla creatura che tristemente riprende il volo accompagnato da un mio sospiro seccato.
Finalmente i primi studenti arrivano, comodamente seduti su carrozze violacee trainate da Therstral -cavalli alati, neri senza peluria, dal muso di drago e con occhi interamente bianchi, enormi ali da pipistrello e code ossee e molto lunghe- gli unici che possono vederli hanno visto la morte da vicino... Chi meglio di me, io sono la morte in vita. Non ricordo se è la prima volta che li vedo, parte della mia memoria non mi sovviene.
Come ormai da abitudine, mi accendo una sigaretta, inalando il fumo e poi tirandolo fuori. Draco mi ha regalato un accendino d'argento, argento vero, la fiamma che produce è di un verde smeraldo intenso, ma la cosa peggiore è il serpente inciso sul dorso dell'oggetto.
Come rifiutare un regalo così orribile eppure così utile? Se non altro con questo aggeggio il fuoco non si esaurisce mai, e io adoro il fuoco.
Mi sorprende che abbia comprato qualcosa di così simile agli artefatti babbani, anche se è stregato a dovere.
«Signorina, iniziamo già senza divisa, e dia qui.» Minerva McGranitt i fa sparire la sigaretta, dissolvendola in un cumulo di sabbia. Ha già osservato la mia minigonna di seta nera e la mia maglia, abbinata, con scollo a barca. Dopo l'incontro con Draco, tutti hanno saputo che "sono tornata prima dalle vacanze". 
Anche se Silente si è assentato, ovviamente la seconda persona di cui Silente si fida di più, dopo se stesso, è Minerva.  
«Durante le mie lezioni, non ammetterò più roba così immonda! Si alzi.» «Assolutamente, non vorrei mai farle arricciare a quel modo così buffo il naso a causa della puzza di tabacco.» mi alzo dalla scalinata, sorridendo alla professoressa dal cappello a punta.
«Ha ricevuto la lettera di suo zio?» domanda vedendo nella mia mano la missiva.
«Certo, ma suppongo che lei si voglia assicurare che ho recepito il messaggio per quanto concerne la mia condotta, mi dica che sbaglio.».
«Non sbaglia.» mi risponde la McGranitt.
«Perché dovrei comportarmi male? Lei sa qualcosa che io non so? Andiamo, so essere giudiziosa e anche molto discreta. Di che si tratta?» incrocio le mani dietro la schiena.
«Niente trattamenti speciali, lo saprà insieme ai suoi compagni durante il discorso del preside. Da parte mia non riceverà alcuna informazione, me ne infischio della parentela, l’educazione viene prima di tutto. Continui a mantenere la sua discrezione e capacità di giudizio anche in aula, e sono certa che non avrà alcun tipo di problema con l’autorità.» sentenzia severamente la professoressa. Dovevo aspettarmelo, è sempre stata incorruttibile.                 «Ma certo…Conti pure su di me.» sorrido forzatamente.
Una chioma folta e riccioluta, si avvicina, è Hermione, o meglio Herman – come la chiamo io- la ragazza nata babbana di grifondoro che l’anno scorso mi ha rimproverato più volte per farmi indossare la divisa.
Hermione mi sorride, e prima che potessi accorgermene Ron Weasley -il sesto figlio di ben sette fratelli- corre ad abbracciarmi. Non so se ricambiare, resto con la mano in cui tengo l’accendino sospesa. Si è tagliato i capelli rossi, e indossa la camicia dell’uniforme con la cravatta sgualcita, forse per la corsa, su cui spicca la spilla da prefetto, identica a quella di Herman.
«Se non ti levi, ti do fuoco.» gli sussurro e ottengo quello che voglio. Un po’ spaventato si stacca da me, schiarendosi la voce e arrossendo., mentre la Granger gli scocca un’occhiataccia fulminante.
«Felice di vedervi.» esclamo agitando le mani. «I vostri bagagli?»
«Oh, la scuola ha inserito un sistema di localizzazione che permette di teletrasportare le nostre valige direttamente nelle nostre camere. Non è ingegnoso?» Hermione mi informa con un certo entusiasmo. «Come mai sei già qui, Megan?»
«Ciao Harry!» urlo appena lo intravedo accanto ad una ragazza bionda, e viro verso di loro, così da ignorare la domanda del nuovo prefetto grifondoro.
«Ciao Megan!» ricambia il saluto ma sembra nervoso, e si sistema gli occhiali a cerchio sul naso. Inizio subito a pensare alle mille torture che quei depravati potrebbero avergli inflitto. Studio ogni centimetro della sua pelle, ma nulla, nessun graffio, solo un pochino di peluria sul mento.
«Piacere, io sono...»la studentessa corvonero -come evinco dal colore della sua cravatta- si presenta: la potrei descrivere come una persona molto singolare. Non l’ho notata l’anno scorso, forse ero troppo concentrata su Harry.
Prendo tra le dita la sua collana fatta di tappi di burrobirra e conchiglie marine.
«Pandora...» emetto un sussurro talmente basso che nessuno riesce a coglierlo, anche se dubito che Hermione non se ne sia accorta, peggio di una ricetrasmittente babbana.
«Luna Lovegood.» continua la ragazza rimanendo con un sorriso che definirei ebete, ma è schifosamente dolce e innocente. Non riuscirei ad essere stronza o sarcasticamente pungente nei suoi confronti.
«Certo, Luna.» annuisco, ricambiando lo sguardo, negli occhi celesti.
«Un aggeggio curioso.» riscontra, indicando l’accendino d’argento.
«È un accendino.» spiego a Pandora, cioè a Luna.
Si somigliano davvero tantissimo, e pensare che anche lei è morta, anni fa, quando ero ancora viva...  «Con un serpente.» continua Harry senza guardarmi negli occhi, ravviso una nota di fastidio. Non voglio assillarlo con le domande, ci sarà tempo per capire il motivo del suo nervosismo, sicuramente Petunia l’avrà violentato psicologicamente.
Poco più avanti, avvisto Draco e una ragazza dai capelli scuri, Pansy Parkinson.
«Scusate, io vi raggiungo, devo fare due chiacchiere con il nuovo prefetto.» esordisco andando verso Malfoy. Purtroppo mi rendo conto che Pansy ha la stessa spilla di Draco. Questa ragazza ha reso evidente sin da subito il suo disgusto nei miei confronti.
Ha un nastrino verde nei capelli corvini a caschetto, e mi guarda dall’alto in basso, con un’espressione giudicante emanata dagli occhi color verde petrolio, e le labbra carnose serrate, a completare il tutto il naso lungo, e ben delineato, che aggiunge un tocco di serietà al tutto. Nonostante sia una ragazza affascinante e molto desiderata da quasi tutti gli studenti serpeverde e non – di qualsiasi genere-, a Pansy interessano le attenzioni del mio ragazzo.  «Salve, Dray hai visite.» gli fa notare facendomi un cenno.
Draco mi avvolge un braccio intorno alla vita.«Pan, ci siamo già visti, anche Meg è tornata in anticipo.» Pansy incrocia le braccia e mi guarda ancora più sprezzante, nonostante questo la frangetta non si muove di un millimetro, invero, è famosa soprattutto per il suo essere impeccabile, sia nell’aspetto sia nel perseguire le proprie ambizioni. E dal poco che ho potuto osservare, tralasciando le voci di corridoio, è esattamente così. Io aggiungerei anche crudele e un po’ bulla. Ma non deve temere, le insegnerò io un po’ di quella capacità di giudizio di cui parlava Minerva.


Hogwarts
Harry prende posto nella Sala Grande accanto a Ron. 
È scosso da ciò che è successo durante l'estate, per fortuna ha incontrato una persona buona, come Luna Lovegood, e i due hanno molto in comune.
Harry è stato sottoposto a un processo, al Ministero della Magia, e la cosa peggiore è stata venire a conoscenza di una verità alquanto scomoda. Per salvare il cugino Dudley, da un attacco da parte dei Dissennatori -creature oscure, che risucchiano l’anima delle vittime, portano il gelo al loro passaggio, e sono di solito a guardia del carcere di Azkaban-. Harry ha evocato un patronus, mettendoli in fuga, e così, facendo magie fuori dalla scuola, ha infranto la legge. Grazie all’aiuto del preside è stato scagionato.
Ha rivisto Sirius Black, questa volta ha potuto abbracciarlo, ed ha trascorso gli ultimi giorni delle vacanze a Grimmauld Place n°12, la vecchia casa del suo padrino, insieme a Hermione ed alla famiglia Weasley. Inoltre ha potuto conoscere altre persone appartenenti all'Ordine, ed ha rincontrato Remus Lupin, in più o meno ottima forma. Per di più, durante la sua permanenza a casa Black, gli è stato raccontato dell'Ordine della Fenice, un gruppo di ex studenti, di cui facevano parte anche i suoi genitori, uniti contro i mangiamorte. Mentre tagliuzza la carne nel suo piatto, però, rimugina sul segreto che ha scoperto, motivo del suo nervosismo.
«Ci credete? Draco Malfoy prefetto! Roba da matti!» scuote la testa Ron.
«Già...» sospira Potter, bevendo il suo succo di zucca.
«Harry, ci dirai mai cosa è successo, cosa hai sentito per avere quella faccia?» domanda Hermione in un sibilo.
«Nulla di importante, sono solo stanco.» taglia corto il ragazzo, schiarendosi la voce.
«E tu smettila di fissarla!» questa volta Granger si rivolge a Ron, che si sta concentrando su la ragazza del nuovo prefetto.
«Eh?» boccheggia Weasley, senza neanche guardare negli occhi la sua amica.
«Sul serio Ron, non è il caso!» lo ammonisce Harry, che è in attesa dell'arrivo del preside.
Draco Malfoy, dal canto suo, stringe a sé la sua ragazza, e la bacia come se fosse l'unica persona di cui avesse davvero bisogno.
«Dovrebbe cambiare prospettiva.» commenta Ron, stringendo le labbra.
«Non è per te, Ronald, insomma, l'hai vista? Draco sembra avere occhi solo per lei. E dire che credevo sarebbe finito con Pansy.» sussurra Hermione.
Harry tiene lo sguardo fisso sul una fetta di pane tostato.
«Ora basta, è inutile che ci speri, lei non fa per te!» alza la voce verso Ron.
Ron, Hermione e metà casa Grifondoro sussultano alla voce che risuona in sala. «Va bene, non ti scaldare, così…» risponde Ron mortificato.
Harry non conclude il pasto e si alza per poi andare verso l'uscita, ma viene fermato da Hagrid.
   
 
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