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Autore: Bombay    20/03/2023    2 recensioni
Dal testo: - Nonostante fosse fisicamente debilitato e moralmente triste dopotutto era stato un bel compleanno, con una visita inaspettata ma gradita, doveva ricordarsi di ringraziare Motoya. -
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kiyoomi Sakusa, Wakatoshi Ushijima
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Genere: romantico

Tipo: one shot

Personaggi: Kiyoomi Sakusa, Wakatoshi Ushijima

Rating: PG, verde

Avvertimenti: slice of life

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

A volte basta poco

 

Quando la mano fredda gli si posò sulla fronte bollente trasalì spaventato e si ritrasse socchiudendo gli occhi, mettendo a fuoco la persona accanto al suo letto.

Spalancando gli occhi sorpreso era convinto che fosse suo cugino e invece…

 

“Wakatoshi” sussurrò aveva la bocca impastata e secca, doveva essere una allucinazione della febbre, Ushijima non poteva essere a casa sua.

Invece, quest’ultimo, aprì un poco le tende facendo entrare la luce del sole guardandolo serio.

“Ero preoccupato, Kiyoomi, non rispondi al telefono da due giorni” lo rimproverò versando dell'acqua in un bicchiere e porgendogliela.

Sakusa si mise a sedere sorbendo qualche sorso, non riusciva a tenere nulla nello stomaco, si era beccato una bella influenza gastro intestinale e stava davvero uno schifo.

 

“Sono vivo, è passato Miya ieri… era ieri?” bisbigliò confuso, mentre Wakatoshi gli porgeva una capsula.

“Atsumu ti gira ancora troppo intorno” sbuffò mentre l’altro prendeva la medicina.

“Sei geloso?”

“Sì”

Kiyoomi non poté fare a meno di sorridere: stavano insieme da sei mesi e purtroppo si vedevano poco per gli impegni e la distanza, però funzionava, almeno fino ad ora, anche perché sia lui che Ushijima avevano bisogno dei propri spazi personali e decisamente ne avevano in abbondanza.

“Cosa fai qui, non hai l’allenamento?”

Ushijima stava a Tokyo e lui a Osaka erano tre ore e mezza di treno andata e altrettante di ritorno.

“Ieri avevamo la partita con gli EJP Raijin, oggi niente allenamento, avevamo deciso di vederci, ricordi?” spiegò e Sakusa annuì era da venerdì che stava male, si era inabissato a letto e ne emergeva solo per vomitare e prendere l’antipiretico, poi crollava miseramente addormentato.

“Komori mi ha detto che stavi male e mi ha dato le chiavi del tuo appartamento”

“Ora capisco…” aggiunse stendendosi e nascondendosi quasi completamente sotto il piumone.

“Mettiti una mascherina, Toshi, non voglio che ti ammali anche tu” bisbigliò, stancamente sentì Ushijima muoversi per casa sua mentre aspettava che l’antipiretico facesse il suo effetto.

 

“Chi ha vinto?” chiese dopo un po’ sospirando il senso di stordimento lo stava abbandonando e sentiva meno caldo, la febbre stava scendendo.

Wakatoshi si era sistemato su una sedia accanto al letto e come gli aveva suggerito aveva indossato una mascherina.

“Noi”

“Suna e Toya saranno particolarmente abbattuti”

“Ci penserà Osamu a tirar su loro il morale”

Sakusa ridacchiò mettendosi seduto rimanendo avviluppato nel piumone.

“Te ne sei accorto anche tu?”

“Bisogna essere ciechi per non accorgersene” ribatté senza scomporsi, mentre gli sbucciava una mela e gli porgeva uno spicchio, che l’altro sbocconcellò lentamente, sperando di non riproporlo a breve.

“Non dovevo andare al festival dello sport domenica scorsa, i marmocchi presenti mi hanno attaccato questa dannata influenza” sbuffò prendendo un altro spicchio, aveva fame era un buon segno.

“Non credo che tu l’abbia presa lì, queste influenza hanno incubazioni di quindici giorni” disse serafico.

“Da quando sei un medico?” sbuffò spostando il ricciolo che gli cadeva dalla fronte e Ushijima seguì quel movimento.

“Sono nozioni base”

Sakusa si strinse nelle spalle “Devo dare la colpa a qualcuno, e i mocciosi sono quelli più adatti, non se ne avranno a male. Mi secca perdere allenamenti e partite”

“E il tuo compleanno”

Kiyoomi sbatté le palpebre un paio di volte finendo di masticare un pezzetto di mela.

“È oggi” confermò Ushijima vedendo il dubbio sul suo volto.

“Un bel compleanno davvero” sbottò sarcastico lasciandosi andare sul cuscino con un sospiro; non che lui facesse chissà che cosa per il suo compleanno, ma era la prima volta che aveva il ragazzo e sicuramente sarebbe stato più interessante passarlo con lui che con il cugino.

“A questo proposito” disse Wakatoshi, porgendogli una busta bianca e anonima, Sakusa la prese perplesso “Per me?”

“Vedi qualcun altro qui”

Un sorriso piegò le labbra di Sakusa, sapeva che Ushijima aveva fatto solo una constatazione e non una battuta però… tastò la busta, c’era qualcosa di rigido dentro.

“Che cos’è?”

“Aprila”

Si rimise a sedere e strappò la busta sul lato corto e da questa fece scivolare fuori due tessere di due negozi: uno di abbigliamento e uno sportivo.

“Non sapevo cosa regalarti così ho preferito farti delle prepagate così scegli tu cosa più ti aggrada o serve”

“Grazie” sussurrò era stato un pensiero davvero azzeccato, si era ricordato del suo compleanno, si era macinato ore di treno ed era lì anche se lui era messo peggio di uno straccio sporco, a volte bastava davvero poco per fare felice qualcuno.

Sospirò avvilito e Wakatoshi si spostò dalla sedia al bordo del letto, di abbassò la mascherina e gli baciò la fronte calda.

“Mi dispiace” bisbigliò Sakusa mortificato.

“Non devi… non è colpa tua”

L’altro sbuffò infastidito, sdraiandosi nuovamente mettendo su un broncio adorabile “Lo so, ma ci vediamo già così poco”

“Se i Jackal vincono la prossima partita, quella dopo la giocate contro di noi, c’è il post partita”

“Tra due settimane”

“Dovresti essere in forma per quel giorno”

“Spero di esserlo prima” bofonchiò chiudendo gli occhi stancamente, sentì la mano di Ushijima scostargli i capelli dalla fonte e continuando ad accarezzargli i riccioli neri.

Nonostante fosse fisicamente debilitato e moralmente triste dopotutto era stato un bel compleanno, con una visita inaspettata ma gradita, doveva ricordarsi di ringraziare Motoya.

 

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Note dell’Autrice

Come potevo mancare al compleanno di Omi e quindi ecco qui una shottina.

Grazie a chi è arrivato fino a qui e ha voglia di dire la sua.

A presto.

Bombay

   
 
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