Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: rocchi68    26/03/2023    1 recensioni
Scott Deacon, uomo di discreto successo, durante una serata in casa racconta, sotto pressione della figlia, di come ha ritrovato una persona speciale dopo tanti anni di distanza e di silenzio, ricordando e scontrandosi spesso con un passato e un presente complicato.
Non ricorderà mai il periodo del reality, troppo negativo, ma solo ciò che l'ha portato a essere felice.
O almeno questo è quello che traspare dal suo solito sorriso.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Dawn, Scott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I suoi genitori erano delle persone complicate da capire e da aggirare.
Ricordava perfettamente quanto gli era stato difficile saltare un giorno di scuola, con la loro attenzione costante al libretto personale e ad eventuali termometri appoggiati su lampadine utili per esibire una lieve febbriciattola.
Una volta era stato mandato a scuola con un 38 pieno ed era tornato a casa che gli pareva d’essere stato investito da una mandria di bufali impazziti.
Non che fosse sempre stato così onesto: la loro dimostrazione di sfiducia era una chiara conseguenza di tutte le volte che aveva provato a farli fessi.
Era semplice.
Elementare.
Tu inganni noi una volta, noi dubiteremo di te in continuazione.
Forse era anche colpa di Alberta: lei da bambina era tremenda e li aveva addestrati per bene, così da non ripetere errori anche con ulteriori figli.
Così aveva preferito non preparare nulla con Dawn.
Niente trucchi, inganni o storie campate per aria.
Sarebbe andata così come doveva essere.
E quella mattina quando era andata a prenderla per poi portarla a casa a bere un semplice caffè con tanto di pasticcini al seguito, non era stato di buona compagnia.
 
“Andrà tutto bene.” La rassicurò, rivolgendole un sorriso prima di aprire la porta.
 
“Ma Scott…”
 
“Mio padre non c’è perché è al lavoro, dovrai solo convincere mia sorella che è l’osso più duro, ma basterà tirare fuori qualcosa sul suo matrimonio e andrà in tilt.” Sorrise, facendola annuire.
 
“Sicuro?”
 
“Al massimo potrò ripetere che sei un po’ timida e magari ci concedono questo invito.”
 
“Va bene, Scott.”
 
“Aspetta…io…beh…grazie.” Soffiò in imbarazzo.
 
“Andiamo prima che tua madre abbia qualche dubbio.” Lo incoraggiò, mentre Scott l’accolse nell’ingresso, invitandola poi a seguirlo in salotto, dove sua madre era intenta a leggere una rivista e Alberta a scrivere come un’indemoniata al cellulare.
 
“Mamma…sorellona…vi presento la mia ragazza.” Soffiò, portandole ad allontanare i loro passatempi per studiare quella sconosciuta.
 
“Signora…ehm cioè signore…no beh…io…io…”
 
“Scusatela è un po’ timida.” S’intromise Scott.
 
“Tranquilla tesoro, non siamo una famiglia di cannibali.” Tentò la madre del rosso, sperando di metterla a suo agio.
 
“Mio fratello è un tale idiota, ma sembra che i suoi neuroni abbiano funzionato bene per una volta.”
 
“Sempre dolcissima Alberta.” La sbeffeggiò Scott, guadagnandosi una linguaccia come risposta.
 
“Ecco io sono…mi chiamo…”
 
“Dawn giusto?” Domandò Alberta, facendola tentennare.
 
“Io…beh sì…”
 
“Ti abbiamo vista in televisione, sappiamo diverse cose sul tuo conto. Mio fratello è stato una carogna a buttarti fuori in un modo così inelegante.”
 
“Era un gioco…ed eravamo così stupidi e immaturi.” Soffiò, ritrovando un po’ di sicurezza, mentre la signora Deacon le faceva cenno di accomodarsi su una delle tante sedie a disposizione.
 
“L’hai perdonato?” Domandò Alberta.
 
“Con me in questi ultimi mesi è stato dolcissimo.”
 
“Perché mi piaci.” Ammise Scott, facendola arrossire.
 
“Io…ecco…”
 
“Non sei abituata a queste confessioni?” Domandò la signora Deacon.
 
“Il mio ex non era così romantico.”
 
“Mio fratello non ci ha ancora detto come vi siete messi insieme, se potessi farlo tu al suo posto sarebbe molto meglio.” Seguitò Alberta, preparandosi mentalmente già altre domande con cui tartassare la fidanzata del fratello.
 
“Oddio…è così complicato da spiegare.”
 
“L’ho aiutata con una questione privata, poi una cosa tira l’altra ed eccoci qua.” Riassunse Scott, ricevendo un’occhiataccia dalla sorella.
 
“L’ho chiesto a Dawn…non a te furbacchione.”
 
“Mi ero appena lasciata con il mio ex che continuava a infastidirmi, io e Scott ci siamo trovati in un bar e abbiamo iniziato a parlare…mi ha aiutato tanto.”
 
“Come?” Domandò la madre di Scott, continuando a sorriderle.
 
“Era così sciupata che mi veniva il nervoso a vederla così giù per colpa di un bastardo.”
 
“Scott…”
 
“Come potevo permettere alla ragazza che ho sempre amato un tracollo simile? Io…io…non l’avrei mai accettato.” Ringhiò, appoggiando una mano sulla sua spalla.
 
“Non ho capito granché.” Ammise la donna, mentre la sua mente fluttuante andava già al prossimo matrimonio del suo Scott.
 
“Il mio ex continuava a darmi noia…non riuscivo a fare quattro passi, ad uscire con le mie amiche senza sentirmi osservata. Scott, dopo quella chiacchierata, l’ha affrontato a brutto muso e ha preteso che mi lasciasse in pace e di tenersi a distanza, se non voleva andare incontro a spiacevoli conseguenze.” Spiegò, raccontando una piccola e innocente bugia.
 
“Dopo che ha mollato il colpo, siamo usciti insieme diverse volte, a Natale mi sono dichiarato e…beh lo sapete…vorrei che venisse anche lei al matrimonio di Alberta.”
 
“Da qui a due mesi le cose possono cambiare.” Mormorò la donna, fissandoli intensamente.
 
“No…non lo lascerò mai.” Replicò Dawn.
 
“Tu no…lui forse sì.”
 
“Ma…”
 
“La volpe perde il pelo, ma non il vizio.” Borbottò Alberta, sperando che la madre continuasse a reggere il suo gioco, giusto per capire se quel rapporto aveva un qualche futuro o era solo un fuoco di paglia che presto si sarebbe spento.
 
“Voi non potete sapere quello che prova!” Ribatté Dawn, difendendo l’amico che si era zittito dinanzi a quella discussione.
 
“Scott sa che abbiamo ragione.” Seguitò la donna.
 
“Non sapete cos’ha nel cuore.”
 
“Oh sì che lo sappiamo…lo conosciamo molto bene.” Brontolò Alberta, credendo di spiazzarla.
 
“In cuor suo Scott sa che questa storia non ha futuro e solo perché tu, Dawn, hai visto un qualcosa in lui che semplicemente non esiste.”
 
“Vi state sbagliando…tutte e due.” Continuò la ragazza, voltandosi a fissare il rosso.
 
“Io…”
 
“Diglielo Scott che siamo fatti per stare insieme e che nulla potrà mai più dividerci.”
 
“Sì è vero.” Bofonchiò con un filo di voce, risultando ben poco credibile.
 
“Se siamo qui non è per una bugia o per un tentativo: ci teniamo a questa storia.” Spiegò seria.
 
“Comunque sia non credo che per un invito rischierò molto.” Sviò Alberta, soddisfatta di quello scontro che aveva chiarito quanto quell’idiota di suo fratello fosse cresciuto in quegli ultimi periodi.
 
“Pensi che sarei mai venuta solo per un invito? Io ci tenevo davvero a conoscervi.” Soffiò Dawn, facendola sorridere.
 
“Il mio Scott a volte sa essere cattivo.”
 
“Mamma…dai!” La richiamò il diretto interessato.
 
“Pensi che sia cresciuto dal reality e non sia più così cattivo da usare i tuoi segreti a suo vantaggio personale?”
 
“Voi credete che lui sia l’unico ad avere dei difetti, ne ho parecchi anch’io.” Rispose sinceramente, lasciandole spiazzate.
 
“Ma…”
 
“Amare non significa appiattirsi su quello che è meglio per il partner, ma accettarne e apprezzarne anche i difetti. Troppo comodo diventare perfetti così all’improvviso, io amo i difetti altrui…li posso capire e comprendere, alcuni continueranno a darmi fastidio, altri li vedo come dettagli unici che mi hanno spinta a innamorarmi.”
 
“Tipo?” Chiese la donna, esortandola a continuare.
 
“Scott è un casinista, arriva sempre con troppo anticipo, sa mentire fin troppo bene, ma questo non fa di lui un mostro.”
 
“Come?”
 
“Mi ha messo al primo posto, sa farsi perdonare, riesce a farmi ridere e a darmi ottimi consigli. Lui è speciale, ma forse ancora non se ne è reso conto.” Chiuse, notando con la coda dell’occhio come Scott fosse rimasto a bocca aperta.
 
“Considerando tutti i posti, avrete la fortuna di stare vicino a zia Anna.” Ghignò Alberta, credendo che non fosse il caso di stressarli troppo.
 
“Chi sarebbe?” Domandò Dawn incuriosita, girandosi verso Scott che era rimasto in piedi alle sue spalle.
 
“Una persona speciale.”
 
“E voi due…cercate di imparare qualcosa di buono in questo periodo.” Mugugnò la signora Deacon.
 
“Che significa mamma?”
 
“A buon intenditor poche parole, ma è evidente che tra voi qualcosa non sia come dovrebbe essere.”
 
“Come fa a dirlo?” Replicò Dawn.
 
“Semplicemente so riconoscere quando i miei figli provano a farmi fessa…che Scott se ne stia spesso zitto davanti alle critiche o non ti abbia nemmeno difeso può significare due cose.”
 
“Cioè?”
 
“O sa che puoi difenderti da sola oppure non sa che cosa dire per cavarti dai casini.”
 
“Tra noi le cose vanno bene, mamma.” Ribatté Scott, facendola sorridere.
 
“Credo che li abbiamo tartassati anche troppo, mamma.” Li difese Alberta, alzandosi per andare in cucina e tornando dopo qualche minuto con un pacchettino di pasticcini.
 
“Sai com’è tuo padre su queste cose.”
 
“Cioè?” Chiese Dawn.
 
“Se venisse a sapere che abbiamo bocciato l’invito per suo fratello, accettando, allo stesso tempo, una ragazza che dovrebbe essere la fidanzata di suo figlio, quando è ben evidente che è solo un teatrino predisposto per evitare stupidi pettegolezzi…ecco che urlerebbe come un matto.”
 
“Ma noi…” Soffiò Scott, fermandosi dinanzi allo sguardo gelido di sua madre.
 
“Non state insieme…siete belli da vedere quando state in silenzio o vi concedete qualche piccola dimostrazione d’affetto, quasi da quadro oserei dire, ma a sentirvi parlare è ben evidente che non siete una coppia.”
 
“Da cosa sarebbe evidente?” Continuò Dawn che non voleva perdere l’occasione di fare una bella figura al matrimonio di Alberta.
 
“Come ho detto…non parlate all’unisono, non vi sostenete, quando gli hai chiesto di dire che state insieme, si è fermato e abbiamo colto dell’imbarazzo, non ti ha quasi mai sfiorato o ti ha sussurrato qualcosa: sembrate solamente due amici.”
 
“Potreste non dire niente a papà?” Domandò Scott, facendole sospirare.
 
“Quindi questa è la verità: volevate fregarci.” Mugugnò Alberta.
 
“Mi spiace…volevo contraccambiare il favore.” Soffiò Dawn, alzandosi in piedi e girandosi verso l’amico che annuì mestamente.
 
“Abbiamo fatto del nostro meglio.”
 
“Ma a causa mia dovrai andare da solo.” Obiettò, credendo che dinanzi a quella verità ecco che il suo invito sarebbe stato stracciato.
 
“Un momento…abbiamo solo detto che non state insieme, non che l’invito è stato rifiutato.” S’intromise Alberta, facendo sussultare la ragazza.
 
“Ma io…”
 
“Hai mentito, hai fatto una brutta impressione se pensiamo solo a quante balle hai raccontato, ma hai avuto coraggio e, quindi, beh…a me sta bene.” Sorrise, vedendo sua madre annuire per quella scelta matura.
 
“Posso davvero?” Domandò, fissando negli occhi l’amico.
 
“Le hai sentite no?”
 
“Ma Scott…io…”
 
“Mi hai aiutato e hai contraccambiato il favore.” Mormorò divertito, abbracciandola e chiudendo gli occhi, non rendendosi conto che sua madre e sorella si stavano scambiando uno sguardo complice e un sorriso che valeva più di mille parole.








Angolo autore:

Mi è concesso essere un po' zuccheroso senza che Ryuk si metta per forza in mezzo?

Ryuk: Un momento...hai buttato giù tu questa parte?

Perchè? Guarda che cuore e testa mi funzionano ancora bene.

Ryuk: Anacleto...

Anacleto: Sì Ryuk, domani nevica

Ma per chi mi avete preso?

Sarò pure inaffidabile, puntiglioso, nervoso, immune ai sentimentalismi, ma vi assicuro che qualcosa funziona

Ryuk: Andiamo bene

Ed è passato solo un mesetto di assenza

Sapete una cosa?

Ryuk: Quale? Che non ti siamo mancati?

No

Il tempo è passato in fretta in quest'ultimo mese o è che gennaio dura sempre il triplo rispetto agli altri mesi?

Ryuk: A boh

Saluti, non so se tornerò per Pasqua per aggiornare (anche se ci spero che vi faccio almeno gli auguri)

E alla prossima!
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: rocchi68