Videogiochi > Genshin Impact
Segui la storia  |       
Autore: ImMeow    27/03/2023    0 recensioni
Una giovane mercante di Mondstadt chiede ad Itto di uscire; Shinobu non si fida molto della nuova conoscente del suo boss. Decide così di indagare.
Itto/Shinobu perché li adoro.
Non scrivo fanfiction di solito quindi i personaggi potrebbero essere abbastanza OOC.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Itto Arataki, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quel campo di banditi era abbastanza attrezzato, tenevano persino dei forzieri probabilmente stracolmi di Mora e altri tesori. Shinobu pensò che ne sarebbe valsa la pena, ci avrebbero persino guadagnato qualcosa. Vi erano due gabbie di legname, senza chiave. I due, probabilmente gemelli, all'interno erano forse i fratelli minori di Stella? Shinobu intuì fossero proprio loro, non avrebbe avuto senso se si fossero sbagliati, dato che avevano trovato e poi seguito di nascosto la bandita con la coda di cavallo; la Tenryou Commission era piena di professionisti, quindi non c'era nulla di cui avrebbero dovuto preoccuparsi. Presto quei bambini sarebbero stati sani e salvi. L'accampamento era circondato da membri della Commission, nascosti nella fitta flora di Inazuma. Tra di loro vi era anche Shinobu, l'unico membro donna dell'Arataki Gang, che li avrebbe aiutati a stanare i cacciatori di tesori. Il piano era perfetto.

Dovevano soltanto aspettare che Stella arrivasse e fingesse di aver adempito il suo compito, così i banditi avrebbero abbassato la guardia, liberato i gemelli, e loro avrebbero aspettato che la famiglia si allontanasse da lì e solo allora li avrebbero attaccati. Chissà perché Stella tardava ad arrivare.

All'improvviso si sentì un frastuono, qualcuno che arrivava di corsa, con passi pesanti. Notarono la figura dopo un po': un uomo alto, robusto con i capelli lunghi e due corna rosse si avvicinava velocemente all'accampamento.

E ti pareva, pensò Shinobu.

«Chi ne vuole assaggiare un po'?», chiese l'omaccione, tirando fuori una grossa spada claymore; con due o tre possenti colpi caricati infusi di elemento Geo buttò a terra almeno quindici banditi allo stesso tempo. Il colpo fece sì che ognuno di essi finì a terra, privi di sensi. Ne rimase uno solo, un uomo alto quanto Itto che con una pala lo colpì alle spalle.

«Ehi, non è giusto!» l'oni urlò dal dolore, per poi voltarsi e cercare di colpire il nemico invano. La sua spalla era gravemente ferita, ma non era motivo per arrendersi. Prima che il bandito potesse di nuovo colpirlo, Kuki Shinobu decise che era venuto il momento di uscire allo scoperto. Si mise in mezzo al suo capo e al bandito e cominciò ad attaccare quest'ultimo con la spada, ma fu quando dall'alto arrivò una freccia infusa di elemento Electro che anche l'ultimo dei banditi svenne.

«Shinobu!! Sono così così felice di vederti!»

Itto corse verso la donna minuta e, sollevandola da terra, la strinse forte a sé scompigliandole i capelli. Shinobu si lasciò abbracciare sentendosi arrossire da sotto la sua maschera; cosa che fortunatamente nessuno dei presenti notò. «Ahi ahi ahi» fece l'oni subito dopo.

«Stai attento, capo, è davvero una brutta ferita...» si preoccupò Shinobu che, ora seduta sulle gambe di Itto, iniziò ad accarezzargli il braccio per poi trarre via la mano immediatamente. Non era solita comportarsi così con il capo. Itto, però, stavolta ci fece caso.

«penso che per la signorina Shinobu sia lo stesso.», ricordò.

«Non preoccuparti, Shinobu. Non sarà un semplice colpo di pala a fermarmi.» le sorrise.

«Per quanto tempo ancora volete continuare questa scenetta da film romantico?»

Uno dei gemelli aveva parlato. Infatti sì, erano ancora chiusi in gabbia e nessuno sapeva dove avessero nascosto le chiavi.

Sentirono dei passi. Era il generale della Tenryou Commission: Kujou Sara, ovvero colei che aveva lanciato la freccia. «Ormai non mi sorprendo più che arrivi questo idiota a mandare in frantumi ogni piano dettagliato.» Sospirò. «Sono tutti fuori gioco, ora a chi chiediamo la locazione esatta delle chiavi?»

Giusto. Non sarebbero stati in grado di liberare i gemelli così. Itto non ci aveva pensato. E onestamente in quel momento non ci stava pensando nemmeno Shinobu.

«Tengu!!»" urlò Itto. «Anche stavolta sei riuscita a rubarmi la scena. La prossima volta, LA PROSSIMA VOLTA, sarà la resa dei conti! Non mi lascerò aiutare da te!»

«Un semplice grazie no?» sospirò Shinobu. «La ringrazio, signorina Kujou» continuò lei rivolgendosi a Sara.

«Non è nulla» rispose l'altra ignorando totalmente ciò di cui l'oni stava blaterando; poi si voltò verso uno dei gemelli: «Avete qualche idea riguardo l'ubicazione delle chiavi? Ne hanno parlato?»

«Non dovrebbero essere lontane.» disse il gemello con i capelli color cioccolato. «...credo.»

«Non hai visto?!» fece l'altro ragazzo un po' irritato, il colore dei suoi capelli era leggermente più chiaro di quelli del fratello,

«Hanno scavato una buca appena sotto l'accampamento.» e indicando un cumulo di terra con il dito, annuì: «Ecco, dovrebbero essere proprio in quel punto.»

Sara prese una delle pale dei cacciatori di tesori privi di senso. «Va bene allora, mettiamoci al lavoro.»

La ricerca si rivelò più ardua del previsto e, nonostante la sua spalla dolorante, persino Itto non volle rifiutarsi di aiutare a causa del suo orgoglio, ovviamente era restio al sentirsi sconfitto ancora una volta contro la sua rivale. Nel frattempo gli altri membri della Commission erano usciti allo scoperto e, sotto ordine di Kujou, portarono via i banditi. Rimasero Itto e Kujou a scavare, mentre per quanto riguarda Shinobu, ella decise di fare un salto in città per recuperare le provviste che aveva acquistato in mattinata e soprattutto del disinfettante e delle bende per medicare la ferita del suo capo. Genta, Akira e Mamoru la accolsero calorosamente al loro solito punto di incontro con gli occhi lucidi che diventarono lacrimoni una volta che la giovane donna ebbe raccontato loro dell'accaduto e specialmente della brutta ferita che il loro capo si era procurato. Invadenti com'erano decisero di unirsi e portare altro cibo, come carne di maiale, melonlavanda e persino un barbecue portatile, poiché avevano intuito che, dopo una giornata del genere, tutti quanti loro ne avrebbero avuto bisogno.

«Boss!!» urlarono insieme non appena Shinobu li accompagnò all'accampamento. «Come stai? Boss!»

«La vostra amica Kuki Shinobu ne è già a conoscenza, ma non è un colpo di pala a scalfirmi!»

Gli sguardi di ammirazione dei suoi sottoposti svanirono quando i tre uomini notarono Stella, arrivata lì durante l'assenza di Kuki, e subito dopo restarono intimiditi per via del portamento della donna, oltre che dalla sua estrema bellezza... Per quanto ella fosse una donna ricca che sembrava non essersi mai sporcata le mani in vita sua e nonostante l'assenza di altri attrezzi utilizzabili, cominciò a rovinarsi la manicure aiutando a scavare con le sue stesse mani. Mamoru e gli altri seguirono il suo esempio.

Shinobu, invece, disinfettante e bende tra le mani, trascinò via Itto costringendolo a smettere di scavare.

«Disinfettante doloroso, non mi avrai!!» urlava l'oni.

«Va bene va bene, però ora stai fermo.» diceva Shinobu mentre Itto continuava a dimenarsi e a gridare quanto gli facesse male, così rumoroso che sia gli altri membri della gang che Stella andarono più volte ad assicurarsi che andasse tutto bene.

«Non preoccupatevi, non sto cercando di ucciderlo.» diceva Shinobu ogni volta che qualcuno le chiedeva se fosse tutto okay,

«Non ancora, almeno.»

«Ahia, Shinobu, sii più delicata!» esclamò l'oni, ancora una volta.

«E questo è il "grande Arataki Numero Uno Itto"» iniziò a dire lei, sarcastica, «Una pala non può scalfirlo, un po' di disinfettante invece sì.»

Tutti risero. Quando Shinobu ebbe finito, Itto si sentì definitivamente meglio. Pronto ad essere d'aiuto agli altri. Purtroppo Shinobu non era della stessa idea: lo prese per la giacca e se lo portò via con lei nella tenda dei banditi. Gli offrì un po' d'acqua e gli disse: «Hai bisogno di riposo, non voglio sentire scuse.»

Dopo aver bevuto un sorso, Itto non ebbe tempo di replicare, cadde esausto e si appisolò sulle cosce della sua sottoposta. Lei, quasi timidamente, gli posò una mano sulla fronte per capire la sua temperatura. Temperatura regolare. Tutto perfetto. Continuò ad osservarlo mentre dormiva e, assicurandosi che nessuno la vedesse, iniziò ad accarezzargli i lunghi capelli e a rigirarseli tra le dita; sentiva il leggero suono del respiro di lui così vicino che lo faceva apparire quasi come una persona tranquilla in quel momento... e invece no, dopo poco tempo iniziò a russare in modo estremamente rumoroso. Non era possibile che la persona che le piaceva potesse essere così chiassosa anche durante il sonno!

Arrivato il tramonto, le chiavi finalmente saltarono fuori e i gemelli poterono finalmente abbracciare la loro sorella maggiore. Erano tutti esausti, affamati e avevano probabilmente bisogno di una doccia fresca.

Itto si svegliò poco dopo, per via dei morsi della fame e un po' per il dolore alla spalla. Quella era una giornata in cui si era svegliato prima del solito pensando che sarebbe andata a gonfie vele e ne era uscito distrutto, figuriamoci se l'avesse iniziata pensando sarebbe stata un disastro.

Shinobu l'aveva lasciato solo nella tenda e da fuori si sentiva un certo odore di carne alla brace. Era davvero affamato e se ne accorsero tutti non appena sentirono un rumore forte quasi come quello di un tuono; il tempo però sembrava ancora sereno. Il rumore si rivelò essere lo stomaco di Itto che non aveva mangiato nulla dalla sera precedente.

Vide la mano di qualcuno con uno spiedino di carne sbucare dall'entrata della tenda. «Vuoi uno?» chiese una voce femminile.

«Grazie, Shinobu.» e iniziò a mangiare in fretta e furia, sentiva che il dolore allo stomaco che l'aveva accompagnato per tutta la giornata andava pian piano ad affievolirsi.

«Se ti sei riposato abbastanza puoi venire di là, abbiamo preparato altro cibo.»

Ovviamente l'oni non se lo fece ripetere due volte. Si sedette di fianco ai membri della sua gang. Non gli piaceva molto l'idea, ma persino la sua rivale si era fermata a mangiare con loro.

«Kujou tengu, sappi che questa è la prima e ultima volta che ti fermi a mangiare nello stesso spazio di Arataki Itto!» esclamò.

Uno dei due gemelli, quello dai capelli scuri, chiese: «come mai ce l'hai tanto con Kujou? È una persona gentile...»

"Come mai?! Come mai?!! Ha rubato la mia Vision durante il Decreto della Caccia alla Vision; da quel giorno ci siamo sfidati ogni volta che ne abbiamo avuto l'occasione, ed è da allora la mia più grande rivale.»

Shinobu scrollò le spalle. «Rivalità unilaterale.»

«Già.» aggiunse Kujou Sara bevendo un sorso d'acqua. «E non ha mai vinto.»

«Ad ogni modo, nonostante sia stata una giornata dura e nonostante ci sia anche lei, sono felice di essere qui con la mia famiglia.» sorrise Itto, iniziando a versare acqua in ogni bicchiere vuoto. «E sono felice che siamo riusciti a riunire anche un'altra famiglia.»

«Famiglia?» chiese l'altro gemello. «Non sembrate imparentati come noi e nostra sorella.»

«Comunque non mi sono presentato, sono Marcus e quello è mio fratello, Arthur!»

«Chi dice che per essere una famiglia si debba per forza essere imparentati?» rise e, abbracciando gli uomini della sua gang, «Vedi, l'Arataki gang è una famiglia e nessuno di noi ha un legame di sangue!»

«Oh?» fecero i gemelli all'unisono.

«E quale sarebbe il vostro legame di parentela? Vediamo...» aggiunse la giovane Stella.

«Per iniziare Genta, Mamoru e Akira sono come fratelli! E Shinobu per me è...»

Stella gli lanciò uno sguardo, con tanto di occhiolino.

"Un passo, nulla di così esagerato, prova fare un passo"

«Oh, e Shinobu è...»

«Sbrigati un po'! Cosa sarei io?» rise la diretta interessata.

«Ehm, l'Arataki gang è una famiglia... e Shinobu, Shinobu è mia moglie!» esclamò lui, imbarazzato.

Ci fu un silenzio piuttosto imbarazzante. Shinobu, senza maschera stavolta, si copriva invano il rossore del suo viso con le mani.

Avevo detto un passo, non una proposta di matrimonio! pensò Stella.

Dopo la confusione iniziale, i tre "fratelli" di Itto iniziarono ad esultare e adularlo.

«Wooo, sei grande, capo!»

«Perché non hai detto nulla?!»

Che orribili gusti, per una persona così intelligente, pensò Kujou notando la reazione di Kuki.

Shinobu iniziò a sentirsi sempre più imbarazzata, voleva uscirsene con una battuta sarcastica come faceva sempre, ma dalle labbra le fuoriuscì un semplice: «E quand'è che lo avremmo deciso?»

«Shinobu, mi disp-» iniziò Itto.

Lei non lo lasciò finire e se ne andò via, nella tenda.

«Le piaci.» disse Stella prendendo un altro boccone.

«Senza dubbio. Di solito è una persona logica e posata, ma quell'affermazione l'ha abbastanza scombussolata.» aggiunse Sara.

Tutto ciò a cui riusciva a pensare Itto, da quel momento in poi, era come chiarire la situazione con Shinobu. Ormai era abbastanza chiaro che i loro sentimenti fossero reciproci, ma lui non era molto intelligente quando si trattava di questioni amorose e lei era una persona abbastanza chiusa. Se non fosse stato per la mercante di Mondstadt, nessuno dei due avrebbe mai saputo dell'altro. Avrebbero continuato ad essere amici a vita, magari. Non sarebbe stato bello comunque così? Ma, Arataki Itto in quel momento capì: non amava immaginare il futuro con un'altra persona perché voleva che al suo fianco, come persona più importante, ci fosse sempre Shinobu.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Genshin Impact / Vai alla pagina dell'autore: ImMeow