I'm losing what you saw in me
[...] I can't breathe without you here
I wish you'd never watch me leave
Why'd you let me let you go?
La mascherina gli copre naso e bocca e si frappone tra lui e l’aria del mondo esterno, ma non è per quella che fatica a respirare. C'è qualcosa all’altezza del cuore, una specie di groppo che sembra bloccare tutto il resto.
Che cosa ha fatto? Perché ha lasciato che potesse accadere tutto questo?
Sarebbe facile scaricare tutta la colpa sugli altri, dire che è stato Atsumu lo stronzo e che lui è solo l’innocente vittima della situazione. Ma il punto è che sarebbe una cazzata colossale. Lui c’è dentro tanto quanto Miya; anzi, forse sarebbe più corretto dire che Kiyoomi ci ha messo parecchio del suo.
E ovviamente adesso ne sta pagando le conseguenze.
Non è mai stato una persona facile con cui avere a che fare, trincerato dietro la sua avversione per i germi, la misantropia e i commenti sarcastici. Fatica ad avvicinarsi alle persone, e anche quando succede gli ci vuole parecchio tempo per mettersi davvero a nudo.
Con Atsumu è stato tutto più semplice. Il biondo è riuscito a vedere oltre la corazza, il lato nascosto che aveva un disperato bisogno di essere amato, e ha scelto di rimanere.
Kiyoomi non sa bene che cosa abbia visto in lui l’altro quando parte dei suoi muri sono crollati, sa solo che adesso non c’è più. È sparito quando Atsumu, le lacrime agli occhi e la voce spezzata, ha pronunciato le fatidiche parole che hanno messo fine a tutto quello.
Vorrebbe arrabbiarsi, spaccare qualcosa, urlare, chiedere perché diamine Atsumu l’abbia data vinta alle ansie di Kiyoomi e abbia lasciato che lui, gradualmente, tornasse a nascondersi dietro le barriere che ancora erano rimaste intatte. Il moro lo sa che si è comportato di merda, che è scappato e ha permesso alla sua razionalità – quella fredda, asettica – di avere la meglio su qualsiasi proprio tentativo di venire incontro all’amore di Atsumu.
Più sa di averci provato, più ci pensa, e più Kiyoomi è furioso. Gli manca l’aria, gli si annebbia la vista e la rabbia cresce.
Ma è troppo tardi, adesso, per tornare indietro e implorare Atsumu di non farlo; non permettere che Kiyoomi si allontani e gradualmente lo lasci andare. È troppo tardi e non può far altro che rimpiangere tutto il buono che non ha saputo tenersi vicino.
Hola gente
Il semestre in uni è finito, alleluia (sì, non chiedetemi perché finisca ad aprile, non lo so manco io) quindi eccomi di nuovo qui
Questi due sono la mia otp assoluta in questo fandom, e ovviamente come da copione io devo sottoporre i miei preferiti all'angst gratuito perché sì perché ho una vena di angst grossa come una casa e sono una donna debole
Devo dire che adoro la caratterizzazione di Sakusa come una persona che mostra sempre un sacco di barriere agli altri e fatica a lasciare che qualcuno si avvicini abbastanza da poter vedere che cosa ci cela dietro. Per correlazione, mi piace anche il trope dove Atsumu riesce invece a superarle; è una delle loro dinamiche che più mi piace leggere... Qui invece sono i muri a "vincere", Kiyoomi non è abbastanza coraggioso da farli cadere del tutto e Atsumu non ha la forza di demolirli da solo, soprattutto se vede che non arriva alcun aiuto dall'altra parte
Ringrazio musa07 per aver recensito lo scorso capitolo, ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios