RITORNEREI
(1975)
Ritornerei,
sulla strada che mi chiama,
dal cane schiacciato sotto un camion
alla signora che ride sempre
sotto un sole da oriente…
Un sacco in spalla, pochi spicci in tasca e tanti sogni in testa. Così si andava.
Non si andava per chiedersi dove si fosse diretti. Non era la meta ciò che contava. Non è mai la meta. È il viaggio, l’importante. È il potersi incamminare, l’idea di andare avanti, senza sapere né dove, né perché.
Non è forse la vita un lungo viaggio? Non è forse la vita quella strada su cui ci incamminiamo di continuo, pronti a scoprire qualcosa? A ogni incrocio un volto nuovo, a ogni svolta una sorpresa. Bisogna sapersi perdere sulla strada, per potersi ritrovare.
Senza cartine, senza navigatori, senza nulla.
Solo noi e la strada, davanti e dietro.
Un nastro di cemento che ci chiama, per condurci chissà dove, chissà da chi.
E chissà perché.
E rivedrei
sulla strada che mi chiama,
dipinte sul viso di chi mi ama,
la fretta e l’ansia di raccontare
cose ancora da scoprire…