LA COERENZA
(1996)
Ho giocato la mia vita,
con i dadi all’osteria,
ho pensato tante volte di barare e andare via.
Ho provato a dare un senso al crocifisso con il santo,
ho rubato e bestemmiato,
qualche volta ho pure pianto, e già…
Cos’è mai, la vita, se non una continua scommessa con se stessi? Un tentativo di raggiungere un obiettivo, quello che ci si è prefissato. Magari, qualche volta, per arrivare là dove si desidera, si è persino disposti a barare, a imbrogliare le carte e magari anche a rubare…
Ma davvero conta, tutto questo?
Davvero è l’obiettivo finale, qualsiasi esso sia, il motore della nostra esistenza?
Quello che conta, infine, è essere se stessi.
Coerenti.
Continuare a credere in ciò in cui abbiamo sempre creduto, senza tradire i nostri valori per un guadagno privo di reale senso e significato.
Coerenza non significa non cambiare mai idea. Coerenza significa, anche, ammettere di aver sbagliato e essere disposti a mutare il nostro parere, quando serve.
Soltanto così, solo in questo modo, possiamo sfidare il mondo intero. Che poi si vinca o si perda, non ha importanza.
Ciò che conta è non tradirsi.
L’ho cercata e l’ho pagata,
se la chiamano coerenza,
questa cosa ha un prezzo fisso,
non potevo farne senza.
E preferisco essere vinto contro un muro a torso nudo
che cantare la vittoria
ben protetto da uno scudo, e già…