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Autore: j3nnif3r    13/04/2023    0 recensioni
Una raccolta di brevi storie sui personaggi che hanno partecipato all'evento Windblume 2023. E molto fangirling per Cyno.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Collei, Cyno, Jean Gunnhildr, Lisa Minci, Tighnari
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il primo dettaglio che Tighnari ha notato di Cyno sono le mani. O meglio, le dita.

Quanto tempo è passato? Sembra tantissimo, forse però non è molto. Ormai, è normale che lui ci sia; a ogni ritorno, ne riconosce i passi quando ancora non è nemmeno vicino. Ha un modo di camminare soltanto suo, come chiunque, e Tighnari li riconosce più o meno tutti, ma Cyno è diverso e non ha mai dubbi.

Le dita, comunque. La prima volta erano sporche di sangue.

 

"Oh, lei è..." dice la ragazza. Ha il viso in fiamme, gli occhi bassi. Tenta di sorridere, ma si vergogna. "Lei è il..."

Cyno annuisce per evitarle altro imbarazzo. Tighnari sa quanto per lui sia fastidioso venire riconosciuto, ma sa anche quanto gli importi di nasconderlo. Infatti si sta impegnando: sorride alla sconosciuta, le stringe una mano, inclina il capo al momento giusto e fa un piccolo gesto per scostare i capelli, come fosse per caso, ma invece sa bene l'effetto che ha. Quella è andata; emette degli urletti confusi, saltella, guarda la sua amica e insieme squittiscono, se avessero una coda starebbero scodinzolando.

Be', non è strano. Succede sempre, appena qualcuno si accorge di Cyno. Che spreco, essere così magnetici ma così incapaci di socializzare.

"Però... mi raccomando" sta dicendo a una delle due. Posa un dito sulle labbra, il segno del silenzio. "Sono in incognito, non rivelate a nessuno della mia presenza qui. Posso fidarmi di voi?"

Tighnari incrocia le braccia e guarda altrove. Gli tocca aspettare e assistere a quello scempio, non c'è nulla da fare.

Loro non sanno nulla del resto, non possono immaginarlo. E Cyno adora che non lo sappiano, in fondo.

 

La prima volta, che non era sul serio la prima, Cyno teneva in braccio Collei e aveva gli occhi sgranati e stanchi.

Non è che non l'avesse mai visto, al contrario. Si erano incrociati spesso, e in passato era successo altro, a cui Tighnari non voleva pensare troppo. Aveva conosciuto il lato più duro del Generale, prima di quel momento, e non pensava che un giorno l'avrebbe trovato a strisciare sulla sua porta con in braccio una ragazza.

Ma era stato il primo momento in cui aveva visto quello sguardo, poi così comune negli occhi di Collei, anche in Cyno.

Come un ricordo che emerge nonostante tutto.

 

"Posso toccare le orecchie?" starnazza una delle fan. L'altra pare implodere al pensiero.

Che stupide. Come se non fosse evidentemente un copricapo, quello. Cyno ha delle orecchie umane normalissime, si vedono pure. Che idiote.

E anche se fosse, lo chiedono come se domandare una cosa del genere fosse accettabile.

"Ma certo!" esclama quel cretino, invece, senza pudore. E ride, e ridono, e Tighnari fa un sospiro.

"Quello... è un suo amico?" domanda una delle due, l'altra.

Cyno si gira a guardarlo, gli sorride un momento. Come a dire: dai, stai al gioco, so che capisci, è divertente.

Tighnari ha dovuto faticare per anni, prima di ottenere da lui sorrisi di quel tipo. Non ha intenzione di regalarne un pezzo alle fangirl agitate di Mondstadt. Quindi alza un sopracciglio e se ne va, e basta.

"Oh, forse... Generale, non sarà mica..."

La seconda fan si mette le mani sulle guance e spalanca la bocca. "Non... non sarete fidanzati??"

"Oooh, ma certo! Signor Cyno, abbiamo fatto ingelosire il suo ragazzo?"

Le sente starnazzare mentre cammina, ma non intende voltarsi. Che vadano al diavolo tutti e tre, è stufo di fare l'accompagnatore. Ok per Lisa, era comprensibile, ma anche questo...

"Ehi."

Oh.

Eccolo.

Tighnari adesso accetta di girarsi, perché la presa sulla sua spalla non può solo ignorarla.

"Che vuoi? Torna dalle tue ammiratrici."

Cyno si acciglia e poi lo prende per mano. "Andiamo via, allora."

"No, no, tu continua pure."

Quelle li fissano e continuano a urlare, tutte felici di vederli vicini. Tighnari ritira la sua mano di scatto, la passa fra i capelli.

Nessuno giudica o fraintende, a Sumeru, nella foresta. Vorrebbe tornarci subito. Non gli importa di passare per il fidanzato geloso o il fratello iperprotettivo, vorrebbe soltanto che... cosa? Che fosse...

Cyno riprende la sua mano e stringe, con un'espressione fin troppo seria. Poi lo trascina via, corre, e lui non può che seguirlo, anche se è arrabbiato e non sa che faccia fare quando si fermeranno.

Non vuole chiarire nulla.

Non vuole ricevere domande.

Vuole solo che tutto rimanga com'è, e basta.

 

Quando si fermano, ha il fiatone. Si china a prender fiato, evita di incrociare lo sguardo di Cyno. Non sa nemmeno dove sono finiti, non conosce bene quella città. Sembra un cimitero. Un ambiente adeguato al suo umore, ottimo.

"Nari..."

"Mh...?"

Cyno gli posa una mano sul petto, per ascoltare il cuore. Sta battendo forte.

Quello è il loro gesto, ciò che Tighnari fa a Cyno quando lui non riesce a dormire e si sveglia soffrendo come se gli mancasse il fiato. Quando torna a rifugiarsi sotto le coperte, senza spiegare nulla, senza raccontare cosa è successo, Tighnari non chiede e si limita a fargli spazio e stringerlo.

Se non riesce a calmarsi, gli ascolta il cuore e gli parla fin quando non cede al sonno.

Quel gesto significa: ci sono, ti ascolto. Ed è solo per loro due, nessun altro può capirlo.

Un comportamento classico di Cyno, che non sa mai come fare l'essere umano ma poi ti schiaffa in faccia un gesto così commovente da far venire le lacrime. Sarebbe troppo facile sostenere che non lo faccia apposta, ma forse è proprio così. Forse è incapace sul serio di essere comprensibile.

"Ti odio" gli mormora, e l'altro prima lo scruta con attenzione, per essere sicuro che il momento sia passato, poi ride e lo spinge. Finiscono sull'erba, a scambiarsi pugni per finta.

 

"Sicura che stiano bene?" chiede Sucrose, massaggiandosi il mento.

Non si sono nascoste per spiare, erano solo lì accanto per caso. Sembrava un momento drammatico, quindi hanno preferito rimanere immobili e attendere, ma ora la scena è più difficile da capire.

Collei fa un risolino nervoso e annuisce.

Sarebbe difficile da spiegare, ma è normale.

 

   
 
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