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Autore: Alis_Weasley    16/04/2023    0 recensioni
Dal testo:
E ora cosa doveva fare? Quell’impiastro si aspettava di ricevere l’uovo di Pasqua dei supereroi da lui. Di certo. Per questo aveva sollevato sua madre dall’incarico. Cazzo, era ridicolo.
Katsuki non si sarebbe mai abbassato a tanto. No signori. Piuttosto si sarebbe fatto esplodere il cervello.
[...]
Si ripetè quelle cose come un mantra per tutto il tempo. Eppure questo non fu abbastanza per impedirgli, mentre Deku dormiva beato accoccolato sul suo petto, di pensare “Ma si, che sarà mai. Domani entro nel primo supermercato che trovo e mi tolgo il pensiero. Sempre meglio che vederlo piagnucolare tutto il giorno per non aver ricevuto nulla”.
Peccato che mancavano appena 24 ore a Pasqua e Bakugo Katsuki era un povero illuso.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Inko Midoriya, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PARTE III

La rabbia era sfumata dopo ore trascorse a perlustrare i vari supermercati e si era tramutata in sconsolatezza. Katsuki era seccato perché sentiva di aver perso l’ennesima battaglia. Deku lo aveva battuto giocando sul tempo, col suo uovo perfetto con tanto di nome scritto sopra. Il suo nome. Invece lui era lì che girava come un coglione per la città, litigando con mamme e bambini per un uovo che ormai pareva proprio introvabile. Bakugo non era solito arrendersi, ma sembrava non esserci proprio altro da fare stavolta.

Dopo aver tirato un calcio a un sassolino sul ciglio della strada, sollevò lo sguardo da terra e si rese conto di essere giunto automaticamente nel quartiere in cui lui e Deku erano cresciuti. Proprio a due passi c’era l’ingresso del parchetto in cui avevano trascorso la gran parte dei pomeriggi e, senza pensarci, ci entrò.
Quante risate si era fatto a spese di Deku e quanti pianti il ragazzo dai capelli verdi si era fatto per causa sua, eppure c’erano anche tanti ricordi felici legati a quel posto: loro che facevano a gara a chi faceva il castello di sabbia più bello, che giocavano a proteggere il “forte” dai nemici, che si spingevano a turno sulle altalene. Un giorno Deku era caduto e si era sbucciato le ginocchia, probabilmente (si rese conto) perché lui lo aveva spinto troppo forte, nonostante le sue grida terrorizzate. Bakugo lo aveva persino sgridato, dicendogli che per colpa della sua sbadataggine gli sarebbe toccato un rimprovero da quella strega di sua mamma che sosteneva fosse colpa sua se il povero Izuku tornava sempre pieno di lividi e graffi (ed effettivamente era così) ma poi si era caricato in spalla il bambino in lacrime e lo aveva portato fino a casa con i suoi muscoletti appena accennati. Deku gli si era accoccolato addosso e si era pian piano calmato, reggendosi forte a lui.

Katsuki aveva un inconsapevole sorrisino sulle labbra mentre era seduto sull’altalena del crimine e si dondolava leggermente.
Neppure si accorse che qualcun altro era entrato nel parco e si era fermato proprio di fronte a lui, finchè non lo chiamo: “Katsuki-kun?”

*** 
E quindi ora si ritrovava seduto nel salotto di casa Midorya, mentre Inko Midorya trafficava in cucina per preparare del tè. Non bastava il figlio, per il quale stava letteralmente uscendo pazzo: ora gli toccava sopportare pure la madre…
Inko era sempre stata una donna estremamente gentile, forse pure troppo per i suoi gusti. Era così simile a Deku da dargli sui nervi. Ma aveva sempre preso le sue difese quando sua madre gli tirava le orecchie perché Midorya si era fatto male mentre giocavano insieme. “Sono bambini!” -diceva- “queste cose capitano. E poi Izuku è così felice di giocare con Katsuki, vero tesoro?” e Deku annuiva con quei suoi occhi grandi e quel sorriso enorme stampato in volto, già dimentico del dolore e desideroso solo di giocare ancora con il suo Kacchan.

“E’ da tanto che non ti vedo da queste parti Katsuki-kun, come stai? Le cose vanno bene tra te e Izuku?” domandò dolcemente la donna.
Lui quasi si strozzò con il biscotto che stava spizzicando.
“Ah… Uhm, si” rispose, leggermente in imbarazzo.
“Domani è Pasqua”
“Già”
“Sei passato a trovare i tuoi genitori per gli auguri?”
“No, macchè. Quei due vecchi mi basta sentirli per telefono. Dovevo comprare delle cose al supermercato…” rispose vago.
“Oh, vi mancavano degli ingredienti quindi?”
“Ah?”
“Si… Izuku mi ha telefonato prima, era tutto indaffarato in cucina per il pranzo di domani. Mi ha chiesto qualche consiglio e … oh- ma forse era una sorpresa..,” realizzò portandosi la mano a coprirsi la bocca, mortificata.
Katsuki si portò le mani al viso in segno di disperazione. Deku era incredibile. Una piaga incredibile. Stava anche preparando il pranzo di Pasqua e avrebbe di certo cucinato i piatti preferiti di Katsuki. Ora si che era incazzato. Era incazzato e si sentiva una merda.
“Cazzo” sbottò. “Cioè… scusi”
“C’è qualcosa che ti preoccupa Katsuki-kun…?” domandò Inko, apprensiva, sedendosi vicino a lui.
“Io- Deku- cioè Izuku non aprirà alcun uovo quest’anno, per colpa mia. Non ho fatto in tempo…e ora i supermercati sono stati praticamente svaligiati” ammise Bakugo controvoglia, trovando particolarmente interessante il tappeto del salotto di casa Midorya.
Rimase spiazzato quando una risata cristallina invase la stanza.
Sollevò i suoi occhi su quelli verdi di Inko Midorya che brillavano di divertimento e di qualcos’altro.
“Che c’è da ridere?” frecciò risentito.
“Scusa Katsuki-kun” disse lei asciugandosi una lacrima e tentando di tornare seria “mi devi perdonare ma temevo potesse succedere una cosa simile, che magari per gli impegni lavorativi tu non facessi in tempo…” -disse così, ma Katsuki le credette poco-“Insomma… io, forse più per abitudine che altro…”
Dio, aveva lo stesso vizio di borbottare cose incomprensibili del figlio.
“Cosa?!” la incalzò lui. Cominciava ad avere mal di testa e non aveva ancora risolto quel dannato problema.
Inko si alzò senza aggiungere altro e sparì per qualche secondo, lasciandolo confuso sul divano.
Fece capolino qualche attimo dopo con aria colpevole ma con le guanciotte ancora rosse per le risate di poco prima. “Ecco io ne avevo comprato uno per sicurezza” disse piano, mostrandogli una carta colorata con All Might in bella vista.
Santa Inko Midorya, pensò Bakugo Katsuki. Non tutti possono vantare una suocera così provvidenziale.
Aspett- suocera?! Ma che stava dicendo? Doveva essersi proprio rincoglionito.
 
***
Quindi infine sopraggiunse la mattina di Pasqua.
Bakugo pensò di aver raggiunto l’apoteosi dell’idiozia quando sgusciò piano da sotto le coperte per non far rumore e si apprestò a sistemare il maledetto uovo di cioccolato sul tavolo della cucina.
Ma si corresse subito. Anche in questo lui sarebbe sempre stato secondo. L’idiota numero uno era Midorya Izuku che, chissà quando, in piena notte si era alzato per fare la stessa cosa. Gli venne da imprecare e ridere allo stesso tempo mentre guardava le due uova dei supereroi vicine. Dopodichè tornò a letto, come se nulla fosse.
Finse di dormire anche quando Izuku si sporse su di lui e gli sussurrò all’orecchio “Buona Pasqua Kacchan” prima di lasciargli un casto bacino all’angolo della bocca.
Poi rimase in trepidante attesa (e si sentì ancora più idiota per questo) mentre ascoltava il suono dei piedi nudi del suo ragazzo che lo portavano in salotto, forse per preparare la colazione da portargli a letto. I passi si arrestarono. Seguì un verso di sorpresa. Un urletto eccitato. Poi un singhiozzo. Stava piangendo quell’idiota? Poi una risata talmente forte da fracassargli i timpani. Altri passi, stavolta affrettati. Un corpo caldo e pesante che si buttava a peso morto su di lui.
“Kacchan! Kacchan! Oh, Kacchan!” gridava Deku mentre lo riempiva di baci ovunque riuscisse a posarli.
Lui fece un verso seccato mentre cercava di coprirsi la faccia col braccio, fingendo di voler dormire ancora.
“Kacchan! Grazie, era proprio quello che volevo! Grazie grazie graz-
Non avrebbe retto ancora per molto quella situazione e per questo Katsuki aveva deciso di stroncarla sul nascere avventandosi con irruenza sulla bocca di Deku, zittendolo e sovrastandolo col proprio corpo, costringendolo sotto di lui.
“Mpf! Kacch-ah! Mmm… “ mugugnava il ragazzo con le lentiggini mentre veniva schiacciato contro il materasso.
Katsuki strinse possessivamente le sue natiche tra le mani strappandogli un piccolo verso di dolore. Tracciò il contorno delle sue labbra con la lingua, mentre spingeva la propria erezione contro la coscia di Izuku.
“Kacchan… Dio, vorrei fosse Pasqua tutti i giorni a questo punto” gemette contro le sue labbra il suo ragazzo.
Katsuki rabbrividì a quel solo pensiero, si staccò da Izuku e con orrore disse “non dirlo neppure per scherzo” facendolo scoppiare a ridere fragorosamente.
Poi con lascivia fece scorrere la propria mano sull’addome di Midorya, fino a raggiungerne il membro teso. Lo strinse strappandogli un gemito di apprezzamento.
“Le uova di Pasqua…” provò a protestare debolmente Izuku.
“Dovranno aspettare” rispose perentorio Katsuki mentre iniziava a masturbarlo con decisione.
 
Nel frattempo sul tavolo della cucina le uova aspettarono a lungo, perché era Pasqua e Katsuki aveva deciso che voleva farsela piacere. Lo decise più o meno tra il primo e il secondo round mentre Izuku gridava per il piacere sotto ai suoi colpi. Ma tanto erano in due, si facevano compagnia e accanto alla scritta “Kacchan” ne era comparsa un’altra che recitava “Deku”.
 
***
Si, la Pasqua piacque a Bakugo Katsuki più o meno per un’ora. Fino a quando le fatidiche uova non vennero aperte…
“MI E’ USCITO ALL MIGHT! KACCHAN!! GUARDA KACCHAN! PROPRIO QUELLO CHE VOLEVO! E’ IN UN FORMATO CHE MI MANCAVA!” strepitava eccitato Izuku, saltando sulla sedia.
“E non urlare, cazzo!” sbraitò Katsuki tirandogli uno scappellotto.
“Kacchan! A te cosa è uscito..? Dai fa-ehi-fammi vedere! Oh… è present Mic…”

“….”

“…”

“Non ti azzardare a ridere, ti ammazzo!”
“N-no…scusa è che…”
“Ok, sei morto”
“N-no! Ti prego! Fermo! Possiamo fare a cambio se vuoi, K-Kacchaaaaaan..!”
“Tzè! Ma figurati se a me importano ste cose da nerd! Crepa!”
“Aiuto! AHAHAHAH FERMO KACCHAN! Il solletico no ti pregoooooo…..”
Per fortuna Pasqua durava solo un giorno, pensò Bakugo Katsuki.

 ***

"Kacchan?"
"Mh"
“Cosa facciamo domani per Pasquetta?”
“…”




*** Angolo autrice ***
Scusate il ritardo ma a una settimana di distanza da Pasqua ce l'ho fatta a terminare <3
Purtroppo gli impegni mi hanno impedito di farlo prima.
Spero vi sia piaciuta, sarei molto contenta di ricevere qualche feedback.
Alla prossima,
Alis

 
   
 
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