Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms
Segui la storia  |       
Autore: Ladyhawke83    20/04/2023    4 recensioni
Avevo tanta voglia di tornare a scrivere e questa raccolta di One shot è stata scritta proprio grazie alla “challenge senza scadenza”del gruppo Facebook “Prompts are The Way ~” che mi ha un po’ sbloccato.
I prompts scelti li ho trovati perfetti per ritornare a scrivere dei miei due ragazzacci “mai una gioia” preferiti: Vargas e Callisto.
Vargas riflette sul “dopo” Callisto…
Chi mi legge e mi conosce già, non faticherà a capire da dove riprendo le fila, anzi sono andata un po’ a ritroso in verità, nella loro storia.
Per tutti gli altri: se non vi è chiaro qualcosa, sappiate che ho scritto del loro primo incontro/scontro nella storia “Il bianco e il nero. Il Re e il Mago.”
Questa sarà una nuova raccolta di One shot varie sul rapporto Vargas e Callisto.
Sono passati 5 anni da quella prima storia erotica e slash che ho scritto, e dopo ne sono venute molte altre di di loro, ma a quella resto particolarmente affezionata.
Buona lettura
Ladyhawke83
Genere: Erotico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa storia partecipa alla challenge “Una parola al giorno toglie il blocco di scrittura di torno!” del gruppo Facebook Prompts are the way

 

PROMPT 19/04/23: Dub-con. Affrontate i sentimenti di un personaggio coinvolto in una situazione erotica con dubbio consenso. Può essere scritto da parte di chi il consenso non permette di averlo interamente o da chi non è in condizioni di darlo totalmente.



Il Re e il Mago. Papaveri selvaggi.

 

Vargas fu risvegliato da un brivido freddo sulla pelle, fissando il cielo, si accorse che una spessa coltre di nuvole oscurava la luce della luna e delle stelle.

Tentò di rimettersi seduto, ma una violenta fitta alla testa, seguita da un rimescolamento dello stomaco, gli ricordò dei fiumi di alcol bevuti qualche ora prima, che non aveva ancora smaltito.

Era solo.

Sudato, mezzo nudo, graffiato, ma solo.

Callisto aveva avuto la decenza, il pudore quello no, lo stregone non sapeva nemmeno cosa fosse il pudore, di non farsi trovare lì con lui. Sapeva fin troppo bene che se Vargas lo avesse trovato a portata di magia, gli avrebbe fatto rimpiangere ogni bacio, ogni carezza, ogni sussurro, ogni spinta, così si era defilato. Il Re Drago era scappato un’altra volta di fronte alla responsabilità delle sue azioni.

Lo aveva preso con la forza, violato nel suo più intimo sentire e non aveva neanche il coraggio di palesarsi per chiedergli scusa?

Ma poi Vargas si domandò se davvero voleva delle scuse da Callisto: a cosa sarebbero servite?

Niente avrebbe riportato indietro la loro amata druida Isabeau e niente avrebbe cancellato i segni che lui, qualche ora prima, gli aveva lasciato sul corpo e dentro l’anima.

Vargas si guardò le braccia, l’addome e i polsi, ripensò al tocco deciso, ma gentile, di Callisto ed ebbe un brivido.

Davvero, Vargas si chiese, era stato violentato dallo stregone? Non era forse il caso di ammettere a se stesso che lo aveva voluto anche lui?

Avrebbe potuto fermarlo.

Era stato baciato da Callisto, e non lo aveva fatto smettere. Tra i due era sempre stato Vargas il più forte, mentalmente e magicamente, eppure gli aveva permesso di farlo di nuovo, anzi ad un certo punto, durante uno di quei baci aveva anche provato un certo piacere. Non lo avrebbe mai ammesso apertamente, ma le labbra di Callisto sapevano di “casa”, più di qualsiasi altra persona o luogo avesse conosciuto prima.

Vargas mosse le gambe come per portarsi le ginocchia al petto e sentì dolore: quel dolore. Inequivocabile.

Chiuse gli occhi e si rivide mentre gli urlava contro parole indicibili, con lo sguardo in fiamme, l’odio condensato in ogni respiro, in ogni spinta di Callisto che Vargas cercava di contrastare, ogni affondo dello stregone era stato per lui solo dolore e vergogna?

O c’era dell’altro?

Il mago sentiva qualcosa che non voleva ammettere: piacere forse? Desiderio?

Aveva lasciato fare tutto a Callisto perché voleva punirsi. Vargas, con quel gesto di provocazione, sapeva avrebbe portato Callisto al limite, ma facendosi possedere dallo stregone credeva di potersi togliere di dosso la sensazione di essere sporco, di insanguinato. Si era ubriacato per non pensare più di essere stato l’assassino della donna per la quale entrambi, mago e stregone avevano rinunciato a tutto.

Il mezzelfo sbuffò premendosi le mani sugli occhi doloranti e gonfi di stanchezza.

Si alzò molto lentamente con la testa che ancora pulsava e che gli doleva ogni volta che cercava di fissare un punto fermo in quella strana stanza fluttuante.

A terra, sulle mattonelle a scacchi bianche e nere, stava abbandonata una bottiglia vuota di Yllienten e la corona del Re Drago.

Vargas raccolse il prezioso emblema dorato che faceva di Callisto un Re a tutti gli effetti e, nel farlo, notò che ne scivolò fuori un biglietto.

Spiegando la carta Vargas riconobbe la grafia incerta, ruvida, troppo calcata, di Callisto.

Una tregua, un’offerta di pace, un tentativo di scuse.

 

“Siamo papaveri selvaggi, quelli che restano ai margini e crescono nei posti più impensati.

Quelli che non fanno numero, che non vanno nei giardini curati e ordinati, che amano le erbacce e le loro storie complicate.”(1)

 

C.

 

“Il solito cazzone che pensa di usare la poesia come si usa il miele su una ferita”. Sussurrò fra sé il mago.

Le parole di Vargas volevano essere di scherno, di rimprovero verso lo stregone, ma non riuscì a trattenere un timido sorriso di approvazione, che gli fece riaprire la ferita che aveva al labbro in seguito al cazzotto che Callisto gli aveva tirato senza troppe cerimonie, prima di baciarlo.

“È proprio un cazzone, ma se mi lascia la cicatrice, lo ammazzo!”

 

***

  1. Le parole di Callisto sono prese in prestito dal libro “Il numero più grande è due” di Fabrizio Caramagna

 

Note dell’autrice: ogni tanto riemergo, ormai lo sapete.

Avevo tanta voglia di tornare a scrivere e questa storia è stata scritta proprio grazie alla “challenge senza scadenza”del gruppo Facebook “Prompts are The Way ~” mi ha un po’ sbloccato.

Il prompt scelto l’ho trovato perfetto per ritornare a scrivere dei miei due “mai una gioia” preferiti: Vargas e Callisto.

Vargas riflette sul “dopo” Callisto…

Chi mi legge e mi conosce già, non faticherà a capire da dove riprendo le fila, anzi sono andata un po’ a ritroso in verità, nella loro storia.

Per tutti gli altri: se non vi è chiaro qualcosa, sappiate che ho scritto del loro primo incontro/scontro nella storia “Il bianco e il nero. Il Re e il Mago.”

Sono passati 5 anni da quella prima storia erotica e slash che ho scritto, e dopo ne sono venute molte altre di di loro, ma a quella resto particolarmente affezionata.

Buona lettura

Ladyhawke83

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms / Vai alla pagina dell'autore: Ladyhawke83