Serie TV > Star Trek
Segui la storia  |       
Autore: michaelgosling    22/04/2023    0 recensioni
Tre amiche appassionate una di Harry Potter, una di Star Trek e una della Disney in seguito ad un incidente vengono catapultate ognuna in uno di questi universi, ma non di quello di cui sono fan.
Proveranno ad usare quello che sanno della storia per renderla migliore? O le loro azioni porteranno ad un finale peggiore? La loro presenza influenzerà queste storie molto più di quanto immaginano, perché una sola persona può cambiare tutto.
[Fandom Variabile: il Fandom in cui verrà pubblicata la storia dipenderà dall'ambientazione dell'ultimo capitolo pubblicato. Sarà comunque possibile trovare la storia anche negli altri due Fandom nella categoria Crossover]
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





QUEL CASTELLO DELLA SCOZIA – CAPITOLO 11
 










 
 
 
 
“Oh oh oh guarda chi c’è, la piccola Rolland.”
 
“Cosa hai fatto? Sembri un po’ giù.”
 
Yvonne sospirò.
 
Fred e George l’avevano raggiunta uno da destra e uno da sinistra, canticchiando come fossero dei personaggi buffi in una favola per bambini.
 
Qualcuno forse avrebbe trovato carino e divertente il fatto che si completassero le frasi a vicenda, ma non lei. E non in quel momento.
 
Giusto i gemellini ci mancavano.
 
Forzò un sorriso sperando che bastasse per farli andare via, ma ovviamente, non bastò.
 
“Un dolcetto per tirarti su?” propose uno di loro, porgendole una mano sulla quale teneva quello che sembrava un piccolo pasticcino.
 
“No. Grazie.” Rispose lentamente lei guardandolo, come se guardarlo più a lungo l’avrebbe aiutata a capire se si trattava di Fred o di George.
 
“Insisto.”
 
“Insistiamo.”
 
Yvonne guardò prima l’uno poi l’altro, rendendosi conto solo in quel momento di quanto fossero più alti rispetto a lei, nonostante due soli anni di differenza.
 
Senza dire una parola, prese il dolcetto e li guardò andare via, mentre continuavano a borbottare e canticchiare qualcosa. Quando furono fuori vista guardò il dolcetto dall’aspetto raffinato e gustoso, poi lo buttò nel primo cestino che trovò: i suoi incontri con i gemelli Weasley erano sempre stati brevi e fugaci, ma lei li conosceva abbastanza da sapere che quel dolcetto nascondeva uno scherzo e lei di certo non ci sarebbe cascata.
 
In verità non sapeva nemmeno lei perché fosse di cattivo umore, non è che ci fosse una ragione specifica. Era più una sensazione, come se qualcosa di molto spiacevole le stesse accadendo sotto il naso, e lei non potesse fare nulla per impedirlo.
 
Andò nella Sala Grande per mangiare qualcosa, del cibo vero questa volta, non come quello che i Weasley le avevano offerto, e dopo una decina di minuti arrivarono Harry, Ron e Hermione che si sedettero vicino a lei, cosa che non le diede particolarmente fastidio, ormai ci aveva fatto l’abitudine, purché la ignorassero.
 
In verità, era piuttosto tranquilla al riguardo.
 
Come da copione, i tre erano diventati inseparabili dalla notte di Halloween, e avendo formato il loro trio ormai lei era salva.
 
Almeno una cosa che va per il verso giusto.
 
Ora Hermione era un capitolo definitivamente chiuso dato che non avrebbe più interagito con lei, così come Harry e Ron del resto, anche se effettivamente con loro due non era mai stato neanche aperto un capitolo ed era meglio così.
 
Ora non avrebbe più dovuto preoccuparsi di averli troppo intorno perché sarebbe stata poco più di una sconosciuta per loro, e po—
 
“Ciao, Yvonne.” Disse Hermione con naturalezza girandosi verso Yvonne, la quale rischiò di soffocare dallo stupore.
 
“Ehm.. ciao..?” borbottò in risposta, faticando a respirare.
 
“Noi domani pomeriggio andiamo in Biblioteca a studiare, perché non vieni anche tu?”
 
Se Yvonne avesse avuto ancora qualcosa tra i denti in quel momento, lo avrebbe usato per strozzarsi intenzionalmente.
 
Perché Hermione le stava parlando? E soprattutto, perché la stava invitando ad unirsi a loro?
Non aveva alcun senso!
Era andato tutto come previsto, no?
Ora aveva Harry! E Ron! Non aveva più bisogno di lei. Perché le rivolgeva ancora la parola?
 
La mente di Yvonne era nel caos e nella confusione più totale, ma riuscì comunque a pensare a qualche scusa per declinare, una scusa che risultasse credibile, almeno.
 
“Io.. ehm.. non voglio imporre la mia presenza. Sono sicura che studierete meglio senza che io vi disturbi.”
 
“Non disturbi affatto.” Fece Hermione.
 
“Vieni pure.” Concordò Potter.
 
Fecero per prendere le loro cose e alzarsi.
 
“Ci vediamo domani. Alle 15. Biblioteca.” Fece Ron, mentre si affrettava ad andare via con Harry e Hermione, lasciando una stupefatta Yvonne a bocca aperta.
 
“Ma.. ma.. ma io..”
 
Troppo tardi.
Loro erano già usciti, e lei ancora faticava a capire cosa fosse appena successo.
E perché.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Erano passate un paio d’ore e il Sole aveva iniziato a tramontare, eppure Yvonne non aveva ancora trovato una risposta. L’ora del coprifuoco si stava avvicinando e sarebbe stato saggio da parte sua tornare al Dormitorio, ma la sua mente le impediva di pensare razionalmente e si era trovata senza volerlo nei giardini di Hogwarts, ma quando se ne era resa conto aveva continuato comunque ad allontanarsi dal castello.
 
Quando è entrata nel ponte coperto che conduceva sempre più lontano dal suo Dormitorio, si imbatté in Malfoy.
 
Lui la guardò per una manciata di secondi, sembrava sia arrabbiato che combattuto, ma le passò oltre senza neanche un mezzo insulto.
 
Malfoy.
Solo un’altra delle mille cose che sono andate male.
 
Quando il Serpeverde la superò, Yvonne affrettò il passo e finì con il ritrovarsi al di là del ponte coperto. Vide una figura in mezzo all’immenso prato verde, una figura familiare. Un asino.
 
Dal cielo, una luce accecante la travolse, il che era logicamente inspiegabile dato che il Sole ormai era tramontato. Alzò il braccio sinistro per coprirsi, ma quando lo riabbassò l’asino, così come la luce, sparirono.
 
Al suo posto trovò un uomo.
 
Quell’uomo.
 
“Tu?!?”
 
“Ciao Yvonne.” L’anziano dalle sembianze di suo nonno teneva entrambe le mani appoggiate al suo bastone, come fosse stanco e bastasse un filo di vento per farlo cadere.
 
Ciao Yvonne un cazzo.
 
“Cosa fai qui? Tu non puoi essere qui! Ci sono delle regole! Non puoi venire qui!”
 
Oddio, ora sembro Hermione.
 
“Sono preoccupato per te. Non rispondi alle mie lettere e volevo vedere come te la passavi.”
 
“Male.” Sbottò seccamente lei “..e se non rispondo alle tue lettere, cosa ti fa credere che voglia parlarti di persona?”
 
D’un tratto, comprese di avere tanta rabbia nei confronti di quell’uomo.
 
E’ stato lui a mandarmi qui.
E’ colpa sua se mi sta succedendo tutto questo.
E scommetto che è responsabile anche della mia separazione forzata da Arielle e Nolwenn.
E come se tutto questo non bastasse, ha anche la faccia tosta di assumere le sembianze di una persona a me cara nella speranza che mi faccia abbindolare, non è così?
 
“Voglio solo aiutarti.” Rispose lui normalmente, come se quella fosse una conversazione ordinaria.
 
“Vuoi aiutarmi? Allora rimandami a casa! Rimandami da Yvonne e Arielle! Questo non è il mio posto!”
 
“Spiacente, non posso.”
 
“Perché? Perché no??” ora la rabbia di Yvonne si stava trasformando in stanchezza e disperazione.
 
“Hai seguito il mio suggerimento?” chiese bruscamente l’uomo, ignorando deliberatamente quello che gli aveva appena chiesto Yvonne.
 
Yvonne sospirò. “Quale suggerimento?”
 
“Quello di farti degli amici.”
 
“Io degli amici ce li ho già! E tu mi stai tenendo lontana da loro! Come puoi pensare che io possa.. possa aprirmi con delle altre persone, quando quelle a cui tengo di più sono lontano da me e non..” respirò a fatica “..non so se stanno bene. Se sono vive.”
 
L’uomo deglutì nervosamente, apparendo visibilmente a disagio.
 
“Loro stanno bene. Ma non posso portarti da loro.”
 
“Non mi basta.”
 
“Non ti basta?”
 
“No. Non mi basta. Perché dovrei credere alla tua parola?? Le voglio vedere!”
 
“Capisco la tua rabbia..” il vecchio guardò il proprio bastone, come se d’un tratto si vergognasse “..e capisco che ti senti persa senza di loro. Ma davvero ti manca casa tua?”
 
“Che vuoi dire?”
 
“Perdonami.. ma a me è sembrato che fossi estremamente infelice nel tuo mondo.”
 
“Tu non sai un cazzo.”
 
“Ti sto dando una seconda possibilità.”
 
“Non la voglio. Non l’ho mai voluta.”
 
“Puoi vivere una seconda infanzia e una seconda adolescenza. Migliori di quelle che hai avuto.”
 
Ora fu Yvonne a deglutire nervosamente.
 
“La mia infanzia e la mia adolescenza sono state quelle che sono state. Mi hanno reso quella che sono. E non me ne vergogno.”
 
Yvonne sentiva i battiti del cuore accelerare e la voce le tremava, cosa che le succedeva sempre quando parlava e pensava al suo passato, ma era orgogliosa di come fosse riuscita ad arrivare alla consapevolezza che non era stata colpa sua. E non avrebbe mai permesso a nessuno di farle credere il contrario.
 
 
“Non dovresti infatti. Quello che ti è successo non è stata colpa tua, ma forse, questa volta, le cose potrebbero andare diversamente.”
 
Yvonne voleva solo piangere e urlare, ma si mise a ridere istericamente.
 
Forse sto davvero impazzendo.
 
Era davvero strana la vita, era come un unico grande scherzo di cattivo gusto, decisamente peggiore degli stupidi dolcetti dei Weasley.
 
Quando era bambina, nel suo mondo, tutto quello che voleva era la compagnia. Tanti amici, tante persone accanto a lei da aiutare nel momento del bisogno, e che facessero altrettanto con lei. Era tremendamente timida, anche più di Arielle, ma il suo desiderio di fare amicizia la spingeva a sforzarsi, ed era sempre così gentile e amichevole. E sorridente. Ma nessuno la voleva. Tutti la ritenevano strana, tutti la guardavano e la additavano, e non ne aveva mai capito il motivo. E in adolescenza era subentrato anche il bullismo, e anche di quello non aveva mai capito il motivo. Poi lo capì. Non era lei il problema, ma il mondo intorno a sé, ma ormai era troppo rotta, troppo spezzata per tornare ad essere quella che era stata.
 
E quella consapevolezza ce l’aveva ancora, anche se tornata bambina in un altro universo. Era tornata bambina, ma non era più quella bambina. E ora, ora che voleva starsene per conto suo, che aveva imparato a convivere con la solitudine, ora che non voleva avere amici e teneva tutti lontani, tutti improvvisamente la volevano vicina. Neville che cercava di parlarle ogni volta che si vedevano nonostante lei avesse fatto tutto quanto in suo potere per tenerlo lontano, Hermione che continuava a parlarle anche se si sarebbe dovuta dimenticare di lei. Beverly e Andrea che erano sempre state splendide, che erano le amiche che avrebbe sempre voluto avere, che erano le sue Arielle e Nolwenn.
 
Quando smise di ridere, arrivarono le lacrime.
 
“Ho paura.” Mormorò, più a sé stessa che al vecchio.
 
“Lo so.” Lo sentì avvicinarsi “ma andrà meglio.”
 
“A me non sembra. A me sembra che le cose vadano sempre peggio. E non so cosa devo fare.”
 
“Hai bisogno di riposare. Torna al Dormitorio. Non conosco alla perfezione le regole di Hogwarts, ma sono piuttosto sicuro che agli studenti del primo anno non sia permesso gironzolare fuori dal castello quando è già buio. E domani, puoi andare in Biblioteca. Alle quindici, dico bene?”
 
Yvonne guardò l’uomo dritto negli occhi. “Perché? Perché Hermione mi ha invitato? Perché sta succedendo?”
 
“Penso che tu conosca la risposta a queste domande, ma che non sia ancora pronta per ammetterla a te stessa. Quando lo sarai, parleremo di nuovo.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Yvonne tornò al castello frettolosamente, per paura che qualcuno la scoprisse e la mettesse in punizione e lei stessa sentiva un po’ di paura, come se il castello si fosse fatto più inquietante di notte.
 
Era quasi arrivata alla Torre di Grifondoro, ma quando vide un’ombra avvicinarsi andò nel panico. Era così spaventata che non pensò neanche di nascondersi, nel caso si trattasse di un professore o di un prefetto.
 
Ma si trovò davanti l’ultima persona che si sarebbe aspettata.
 
Qualcuno che sembrava perso e smarrito, come lei.
 
“Cosa devo fare?” soffiò in un sussurro Malfoy.
 
 
 
 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Star Trek / Vai alla pagina dell'autore: michaelgosling