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Autore: keli    13/09/2009    2 recensioni
Introduzione modificata. E’ vietato usare puntini, simboli e simili che ricreino l’effetto del doppio tag br.Rinoa81, assistente amministratrice.
Un sorriso mi si dipinge sul volto, verdo la perplessità nel suo sguardo d'onice
Vedo qualcosa che non è apatia, nei suoi occhi neri, così simili a quelli del fratello minore, eppure così diversi. Si avvicina a me, chinandosi, con l'eleganza che lo contraddistingue, e sento il suo fiato caldo sul viso
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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oOoO Dietro uno Sguardo OoOo



”Credevo che tra odio e amore vi fosse un confine molto sottile. E lo credo tutt’ora. Ma ora che l’ho superato, non so più da che parte mi trovi. In quella della Ragione, o in quella del Caos”
[Sakura Haruno Docet]




Seduta sul letto a baldacchino osservo il vuoto davanti a me come se fosse la cosa più eccitante di questo mondo. Mi sono svegliata nel mio letto, sotto le coperte rimboccate, eppure ero così convinta che fossi in quella stanza con… con lui. Quasi mi domando se realmente sia successo, che quella camera esista davvero nella villa e che forse mi sono sognata semplicemente tutto. Eppure sento ancora il residuo del suo profumo buono a dosso a me e so, semplicemente lo so, che non ho sognato un bel niente. E mi va bene così, davvero, anche il solo sapere che quel momento c’è stato mi basta. Forse dovrei ringraziarlo per avermi riportata in camera quando mi sono addormentata. A questo pensiero arrossisco di imbarazzo. Mio Dio che vergogna! Mi ha vista dormire e io scema che sono crollata come un sasso! Eppure la sua musica era qualcosa di stupendo, come una ninna nanna, impossibile per me resistervi. Sono solo una sciocca sentimentale, forse è questo il mio principale problema. Mi rimetto in piedi decidendo di cambiarmi. E’ stato già fin troppo sciocco andare in giro così conciata per metà giornata ora può bastare. Indosso uno dei miei abiti più sobri, rosso, senza maniche con la doppia gonna e un piccolo cerchio bianco sul petto, proprio sopra il cuore, emblema degli Haruno da diverse generazioni. Mi guardo allo specchio per un ultima volta. Così può andare, ora posso cercare Itachi e porgergli le mie scuse oltre che ringraziarlo. Appena metto piede fuori dalla stanza, però, mi arriva una amara conclusione che non avevo pensato. Io non conosco Villa Uchiha e il suo padrone chi sa dove si sarà andato a cacciare! Perfetto quindi sono bloccata qui, ma che bello!
<< M-miss Sakura ha bi-bisogno di una m-mano? >>
La voce dolce della piccola cameriera mi arriva come un aiuto divino inaspettato. Mi volto verso di lei che mi guarda tra l’intimorito e l’incuriosito annuendo vigorosamente.
<< Oh Hinata menomale che ci sei tu! Sai per caso dove si trova Itachi? >>
<< Mio fratello non è in casa, e da quando in qua hai il permesso di chiamarlo per nome?! >>
Rabbrividisco perché ovviamente la voce che mi ha risposto non appartiene a Hinata ma è una voce che conosco altrettanto bene, o quasi. Come si può dimenticare quel tono da sottuttoio che ti canzona anche con due semplici parole? Quella voce che trasuda cinismo da ogni parte? Mi volto, scambiando lo sguardo con il minore degli Uchiha che mi fissa dal suo trono di ferro all’inizio del corridoio. Sta fermo, il busto eretto in un portamento fiero malgrado la sua situazione, le mani candide sopra le grandi ruote, gli occhi neri, due pozzi profondi rubati alla notte, che mi sfidano quasi a ribattere quanto ha detto. L’odio, è così difficile da capire?! Non lo posso soffrire, anche se è decisamente un bel ragazzo e, a conti fatti, dovrebbe suscitarmi compassione. Altro che compassione! Io lo ammazzerei se potessi. Lui sembra cogliere qualcosa nel mio sorriso forzato che gli fa piegare le labbra in un ghigno derisorio.
<< Si-signorino Sasuke no-non crede che… >>
Azzarda la ragazza al mio fianco, lo sguardo basso, rossa in viso, forse nel vano tentativo di difendermi. Lui alza lo sguardo su di lei, scuotendo il capo, improvvisamente più dolce o almeno così mi sembra
<< Non importa Hinata, vai pure >>
<< Ma… >>
<< Ho detto vai! >>
Ecco, lo sapevo, mi sono sbagliata. E’ tornato il solito bastardo autoritario. La giovane trema per un attimo, e posso cogliere il luccichiò dei suoi occhi mentre si volta balbettando qualche scusa e scappando letteralmente via, lasciandomi in questo modo, sola con lui. Assottiglio lo sguardo, fissandola malevola profondamente irritata
<< Come ti permetti… perché l’hai trattata così? Lei voleva solo aiutarmi! >>
<< Frena le parole piccola ingrata, come ti permetti di parlarmi a questo modo?! Tu sei solo un ospite in questa casa non puoi azzardarti a far nulla >>
Replica lui, piccato, guardandomi con gli occhi neri ardenti di qualcosa che più che cattiveria sembra una rabbia repressa a stento. Mi ammutolisco. Ha ragione, è vero, sono solo un ospite… ma la Hyuga non aveva fatto nulla di male! E poi, perché diavolo sembra avercela in questo modo con me? Forse perché cammino, perché sono normale?!
<< Ma con Naruto non sei così… >>
Mormoro sovrappensiero, senza valutare il peso delle mie parole. Il suo sguardo si fa dapprima sorpreso, poi sospettoso e infine vuoto. Un vuoto che crea desolazione, come se riuscisse a espandersi al suo corpo e allontanarlo dalle persone. Si c’è un vuoto tra me e lui, un baratro più che tangibile che non riesco a sorpassare.
<< Tu cosa ne sai di Naruto? >>
Opss. E ora che faccio? Abbasso lo sguardo, colta in fallo, cercando di cambiare discorso.
<< Possiamo fare pace? Non abbiamo iniziato col piede giusto ed è in parte colpa mia lo so… >>
Tento il tutto per tutto e non so nemmeno perché ci provo. Lui sta volta si irrigidisce e l’espressione del suo viso si fa quasi minacciosa, mi spaventa.
<< Infatti tu hai sbagliato e io non ho nessuna intenzione di fare “la pace” con te, sei solo una ragazzina petulante e noiosa >>
Quel noiosa è la goccia che fa traboccare il vaso. Sgrano gli occhi, fissandolo inebetita per qualche secondo. Sei noiosa, noiosa, noiosa. Quest’unica parola rimbomba nella mia mente come se fosse vuota, ferendomi dentro più di tutto quello che ha detto fin ora. Sento le lacrime farsi strada involontarie agli angoli degli occhi e le ricaccio indietro, prepotente, passandovi sopra il dorso della mano. Non posso farmi vedere debole, non da lui. Se lo facessi avrei definitivamente perso, gli avrei dato ragione e non è quello che intendo fare. Non mi rassegnerò piccolo borioso di un Uchiha! Non lo farò mai. Nessuno può permettersi di trattarmi così, nemmeno un conte da strapazzo come te!
<< … sarò anche noiosa, ma tu sei un essere ignobile, senza cuore >>
Sussurro piano talmente piano che sono sicura che non mi ha sentita. Tremo e come la cameriera poco prima, anch’io gli do le spalle prendendo a correre per il lungo corridoio senza una meta lasciandolo la, da solo, come è giusto che sia, come quello che si merita. Non posso stare un solo secondo di più con lui, non c’è la faccio e non sono così forte come sembro. Senza che me ne renda conto sono finita nuovamente fuori dalla villa, precisamente dietro la struttura dove vedo estendersi un giardino enorme che prima (come avevo fatto?) non avevo notato. Rimango immobile, stupita da tale bellezza e grandezza. Si estende per quasi tutta la vallata dietro la casa, circondato da alberi e cespugli di rose, cosparso di verde lungo un vialetto acciottolato. E non è strano che tale grandezza mi faccia sentire ancora più piccola e inutile, mentre mi accuccio a terra stringendomi le gambe al petto e prendendo a singhiozzare, le lacrime che scorrono sul mio volto come fiumi in piena che hanno sfondato argini immaginari in cui li avevo confinate. Mi sento così idiota! Perché sto piangendo solo a causa sua ed è come se lo ritenessi importante in qualche sciocco e astruso modo.
<< Non piangere per quell’idiota >>
Sobbalzo sentendo qualcuno al mio fianco e aprendo gli occhi. Davanti a me il giovane giardiniere biondo, accucciato a terra, lo sguardo azzurro fisso nel mio e un sorriso incoraggiante, splendete e accecante come mille soli. E mentre mi sorride sento che è come se ci conoscessimo da una vita, eppure c’è qualcosa che non mi convince anche se io stessa non capisco cosa.
<< Non sei un ragazzo >>
Continua, scettico, e sorrido anch’io, divertita da questa sua ingenuità genuina. Lui allarga il sorriso lasciandosi cadere a terra, al mio fianco, le gambe incrociate e annuendo soddisfatto. E’ riuscito nel suo intento a quanto pare. Lo guardo di sottecchi sorpresa e imbarazzata al tempo stesso.
<< No, mi dispiace averti mentito. Ricominciamo da capo, Sakura Haruno, piacere! Ehi aspetta… ma tu che come facevi a sapere… >>
Faccio sospettosa. E’ il suo turno questa volta di arrossire, mentre si massaggia il capo da dietro con la mancina, socchiudendo gli occhi topazio imbarazzato
<< Me l’ha detto Hinata. Siamo amici da una vita, ci credi? In pratica siamo entrati a servizio insieme! Semplicemente l’ho trovata a piangere in lavanderia e mi ha raccontato tutto. Era preoccupata per quello che quell’insopportabile sottuttoio di Sas’ke ti avrebbe potuto dire >>
Sorrido, tirando su col naso e passando il dorso della mano a cacciar le lacrime dagli occhi. Che cara ragazza, dovrò ringraziarla come merita… è la migliore amica che abbia in questo posto, l’unica a dirla tutta. Sobbalzo quando Naruto posa una mano sul mio capo, scompigliandolo e aiutandomi a mettermi all’impiedi con aria saputa.
<< Su su, devi andarti a preparare ora no? >>
Lo guardo confusa
<< Perché? >>
Ricambia il mio sguardo stupito allargando le braccia come se si trovasse di fianco ad un idiota. Poi nei suoi occhi passa una scintilla che non so se definire divertita o irritata.
<< Te lo doveva dire Sasuke prima che ti prendesse a parole. Sta sera c’è l’annuale ballo in maschera che danno gli Uchiha e quest’anno è proprio in tuo onore, così ha voluto Lord Itachi almeno >>
Lo guardo, inebettita. B-ballo in maschera? Il piccolo lord aveva premurosamente evitato di mettermi a parte di questo, forse sperando che facessi brutta figura. Oh ma mi sentirà! Gli e la farò pagare, oh se non gli e la farò pagare! Il biondo nota il mio sguardo perso e sorride, grattandosi confuso la chioma folta.
<< Credo che Hinata abbia il tuo vestito… >>
<< Oh Naruto sei un tesoro, grazie! >>
Esclamo, prendendogli le mani e guardandolo grata prima di dargli le spalle e scappare dall’altra parte della casa alla ricerca della mia dolce cameriera, lasciandolo ancor più confuso e imbarazzato di prima, lì in quel meraviglioso giardino.



Angolino di Keli

E’ un tormento perdere l’ispirazione e ritrovarla in modo così idiota -.- Comuuunque xD Ringrazio chi continua a seguirmi e chi legge soltanto! Il prossimo capitolo sarà incentrato sul “Ballo in Maschera” chi sa cosa accadrà? Nella speranza che non passi troppo tempo per il nuovo aggiornamento, vi saluto!Un bacio!
  
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