Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: jung_lia0812    06/05/2023    0 recensioni
Faithbridge era una volta una delle città più verdi e luminose del mondo intero. In quella terra tanto felice e tranquilla la vita scorreva serena, sotto la guida di un saggio e giusto sovrano. Ma era una pace purtroppo effimera e destinata a finire. Tutto accadde una primavera, pochi mesi dopo la morte del re. Il fratellastro del principe ereditario, così ambizioso e desideroso di indossare la corona, sicuro di meritare il trono più del legittimo erede, decise di macchiarsi del sangue di suo fratello. Pugnalò a morte il sangue del suo sangue, solo per la sua sete di potere. E quello non fu che l'inizio della sua maledizione. Quella che prima era una sola, e minuscola, macchia di male nel suo cuore, si espanse fino ad avvolgerlo completamente, a consumarlo. Di lui non rimase altro che quello, male puro. La famiglia reale, portatrice di quel sangue maledetto ed impuro, era destinata a sottomettersi al male. Nessuno di loro riusciva a resistere al suo richiamo. All'armonioso richiamo dell'oscurità.
Di sovrano in sovrano, secolo dopo secolo, egli non poté essere sconfitto ma soltanto rinchiuso e messo a tacere, grazie al sacrificio dell'ultimo protettore dell'Ordine dei Cavalieri.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
**Tre anni prima**
Come al solito, anche quella sera Liam si trovava chiuso in soffitta. Tutte le volte che faceva qualcosa di sconsiderato, sua madre, per punirlo, era lì che lo rinchiudeva. Non era facile per lei gestire un ragazzino, tutto da sola. Da quando il padre di Liam era morto, lui non aveva fatto altro che mettersi nei guai. Risse a scuola, e ovunque ne avesse l’opportunità. I suoi voti peggioravano giorno dopo giorno e rispondeva in malo modo a sua madre di continuo.
Era comprensibile che non fosse facile per lui affrontare la perdita del padre, ma neanche per sua madre lo era stato. Non aveva neanche potuto piangere la morte dell’uomo che amava perché doveva essere forte anche per suo figlio. Purtroppo Liam non sembrava capirlo. Perciò, erano più le volte che dormiva in soffitta che nel suo letto.
Quella sera, però, fu diversa. Era così arrabbiato che scaraventò sul pavimento alcuni degli scatoloni. Perché, evidentemente la rissa di quel pomeriggio, all’uscita da scuola, non aveva esaurito le sue energie e si sentiva ancora in vena di violenza.
Mentre sbuffava ancora furioso, il suo sguardo cadde sulla montagna di oggetti che si era rovesciata fuori da uno degli scatoloni. In particolare, la sua attenzione fu attratta da un libro, fin troppo vecchio per essere così poco impolverato. La sua copertina di cuoio era consumata, ma era pulita, lucidata come se fosse stato appena comprato. Quando lo aprì, le sue pagine erano completamente ingiallite e ricoperte di piccole macchioline. Ne aveva visti di vecchi libri, nella biblioteca della sua scuola, ma questo era sicuramente molto più antico. Anche il carattere con cui era scritto, ricordava quello che spesso aveva visto nelle foto sui suoi libri di storia. Sembrano pagine di epoca medievale.
Iniziò a scorrere rapidamente con gli occhi alcune righe, ma ben presto Liam finì col trovarsi immerso completamente nella lettura.
Vi era riportata la leggenda riguardante la sua città. Una storia che lui aveva già sentito e risentito. Suo padre gliene aveva parlato così tante volte. Senza contare le volte che, anche a scuola, la sua insegnante di storia l’aveva narrata.
Eppure chissà per quale ragione, non riuscì a smettere di leggere.
 
“Faithbridge era una volta una delle città più verdi e luminose del mondo intero. In quella terra tanto felice e tranquilla, la vita vi scorreva serena, sotto la guida di un saggio e giusto sovrano.
Ma era una pace purtroppo destinata a finire.
Tutto accadde una primavera, pochi mesi dopo la morte del re.
Il fratellastro del principe ereditario, così ambizioso e desideroso di indossare la corona, sicuro di meritare il trono più del legittimo erede, decise di macchiarsi del sangue di suo fratello. Pugnalò a morte il sangue del suo sangue, solo per la sua sete di potere. E quello, non fu che l’inizio della sua maledizione. La prima macchia nera nel suo avido cuore. Perché il sangue richiede altro sangue, ed il nuovo re non fece che spargerne sempre più.
Quella che prima era una sola e minuscola macchia di male nel suo cuore, si espanse fino ad avvolgerlo completamente, a consumarlo. Di lui non rimase atro che quello, male puro. Si deformò fino a diventare una viscida macchia nera, bisognosa di un corpo per continuare a compiere quello che chiamava il suo destino, ma non era altro che avidità e sete di potere.
La famiglia reale, portatrice di quel sangue maledetto ed impuro, era destinata a sottomettersi al male di quel viscido essere. Compiuta la maggiore età, infatti, nessuno di loro riusciva a resistere al suo richiamo. All’armonioso richiamo dell’oscurità.
Di sovrano in sovrano, secolo dopo secolo, egli continuò a generare corpi adatti per impossessarsene, per sopravvivere e continuare a regnare, affiancato dai suoi più fedeli servitori trasformatisi in mostruose creature deformi e malvagie quanto lui.
Soltanto un sovrano fu previdente.
Prima che fosse troppo tardi, incaricò il suo fedele generale di trovare l’unica arma che avrebbe potuto porre fine a quella terribile maledizione.
Il re sapeva di non avere scampo, ma ripose ogni sua speranza nella sua discendenza.
L’erede al trono fu marchiato con una croce d'immenso valore, forgiata dal ferro dei chiodi macchiati del sangue del Salvatore, colui che aveva sacrificato la sua vita provando quanto puro e buono un cuore umano potesse essere.
Purtroppo, quel marchio fu in grado di proteggere l’erede al trono dalla possessione, ma non dalla stessa furia fratricida che aveva dato inizio a quella terribile maledizione.
Il male non poté essere sconfitto, ma soltanto rinchiuso e messo a tacere, grazie al sacrificio dell’ultimo protettore dell’Ordine dei Cavalieri. Egli cancellò col fuoco il marchio che lo proteggeva e lasciò che il Maligno lo possedesse, per poi darsi fuoco ed intrappolarlo.
Ma sarebbe stato solo temporaneo, prima o poi, il Maligno si sarebbe liberato ed il male si sarebbe ridestato.”
 
Non somigliava, neanche lontanamente, alla storia che suo padre gli aveva narrato. Liam ricordava perfettamente che suo padre gli aveva parlato di un vittorioso condottiero, che aveva sconfitto il male, e non di un re perito per mano di suo fratello.
  «Deve esserci un errore… » disse. Sfogliò le altre pagine ma si rese ben presto conto che erano tutte vuote. «Che senso ha un libro così grande per una storia così breve? Dov’è il resto?»
Arrivato all’ultima pagina, trovò un foglio dal colorito più chiaro, più nuovo del resto del libro. Era scritto a mano. Liam riconobbe immediatamente la pessima grafia di suo padre, la stessa che aveva sempre faticato a decifrare. Avvicinò il foglio nel tentativo di leggerlo. Era una lettera rivolta a sua madre. Le diceva di prendersi cura di loro figlio e che non doveva nascondergli il suo destino. Una parte in particolare attirò il ragazzo.
 
“So bene quanto vorresti evitargli questo fardello, ma Liam ha un compito e tu non puoi intrometterti.
È pericoloso, eppure qualcuno dovrà pur farlo. Il suo coinvolgimento è necessario ed è un punto fermo del tessuto spazio-temporale, proprio come la nascita del Maligno. È qualcosa che, non importa quanto cercherai di prevenire, o cambiare, accadrà inevitabilmente. Nostro figlio fa parte dell’Ordine dei Cavalieri, è stato scelto per questo. Lo sappiamo entrambi. Ha il dovere di fermare il male prima che si ridesti. Lascia che il Gran Maestro Hyun-Shik lo aiuti a compiere il fato che lo aspetta, non opporti.”
 
Liam cominciò a domandarsi se quella storia fosse davvero solo una leggenda o fosse realtà. Ma soprattutto, quella lettera, gli fece comprendere quanto era stato stupido negli ultimi mesi, quanto aveva ferito sua madre con quel comportamento.
Che quella storia fosse stata vera, o no, non aveva importanza, sapeva solo che era il momento di riprendere il controllo della sua vita, di iniziare a comportarsi come un ragazzo modello. Sua madre aveva già perso l'uomo che amava, non poteva darle altri dispiaceri.
L’aveva sentita più volte piangere di nascosto, chiusa in camera, ma era troppo concentrato su sé stesso per rendersi conto che, col suo comportamento, la stava facendo solo sentire peggio.
Era il momento di stare vicini, di consolarsi a vicenda, non di litigare e discutere con toni per nulla pacati. E lui aveva diciotto anni, non poteva permettersi di fare i capricci come un bambino.
Dal giorno seguente iniziò a comportarsi in maniera impeccabile. Eleanore iniziò seriamente a temere che un alieno ne avesse preso il controllo, visto il suo repentino cambiamento. L’unica cosa che il figlio le aveva detto, quella sera, quando lo aveva liberato, fu “scusa”. Non una parola di più.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: jung_lia0812