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Autore: GladiaDelmarre    10/05/2023    3 recensioni
Joel ed Ellie stanno compiendo un viaggio difficile, dove rischiano la vita quotidianamente, ma allo stesso tempo possono anche succedere cose sorprendentemente belle. Ogni capitolo rappresenta uno di questi momenti.
Se questa storia vi piace, fatemelo sapere!
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Queste piccole OS partono da un'iniziativa con la mia amica Martina, con 10 prompt+1 a Maggio e altri 6 a Giugno.
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Cenni di underage - linguaggio volgare - age gap - violenza tipica del canon
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Ellie, Joel
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Not all those who wander are lost'
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La Zona di Quarantena di Cleveland aveva avuto una vita breve, solo cinque anni. Era stata abbandonata quando la FEDRA aveva deciso di bombardare la città per contenere il gran numero di infetti. Negli ultimi 15 anni quindi la città era stata lentamente erosa dalle intemperie e adesso si presentava come una zona di guerra abbandonata. Era sicuramente un posto pericoloso, molto più dei campi e delle forteste che la circondavano, ma poteva contenere anche razioni di cibo, munizioni e attrezzature. Non era passato molto tempo dalla fuga da Pittsburg ed Ellie sembrava ancora scossa dalla morte di Sam ed Henry. Joel le avrebbe volentieri risparmiato aggressioni o disavventure che nelle grandi città accadevano più di frequente, ma dovevano assolutamente cercare di rifornirsi, visto che nei giorni precedenti non erano stati fortunati nei centri più piccoli. 

 

“Joel, che cos’è quello?” 

Ellie stava indicando una grande palazzo che aveva mantenuto un aspetto sontuoso nonostante fosse in parte in rovina. 

“Un museo, credo”.

“Possiamo entrare?”.

 

Joel guardò con più attenzione. Una scritta “FEDRA” era stata dipinta su una delle colonne del frontone. I musei erano stati usati spesso come basi militari. Poteva valere la pena dare un’occhiata all’interno. 

 

“Se non ci sono spore” annuì.

 

Nella sala d’ingresso avevano trovato resti di materiale appartenuto alla FEDRA, ma niente di utilizzabile. Probabilmente altri erano passati prima di loro, lasciandosi alle spalle solo quello che non serviva. 

 

“Cerchiamo ancora, vieni”.

 

Il cortile sul retro doveva essere stato molto bello. Ampio e luminoso, con delle enormi vetrate sul tetto. Adesso la struttura in metallo che le sorreggeva era crollata in più punti, probabilmente a causa dei bombardamenti, e le vetrate erano frantumate. Piante simili ad ampie cortine verdi scendevano dalle larghe aperture in alto, e rampicanti carichi di fiori coprivano i muri laterali.

 

Il resto dell’edificio era quasi del tutto crollato. 

 

Joel ed Ellie si aggirarono per le sale sventrate, ormai invase dalla vegetazione. I quadri sui muri erano stati resi quasi del tutto irriconoscibili dall’acqua e dalle muffe, mentre le teche di vetro erano in pezzi, e quello che un tempo contenevano era sparso tra l’erba sul vecchio pavimento.

 

L’atmosfera di quel posto era di una calma irreale e ovattata. Camminarono a lungo in mezzo alle rovine di quello che un tempo era stato un museo d’arte medievale, e di cui ormai restava poco più che lo scheletro, osservando in silenzio i resti di una cultura che non gli era mai appartenuta: troppo antica per Ellie, figlia di un mondo nuovo e violento, troppo estranea a Joel, che non se ne era mai curato troppo.

 

Una vecchia armatura giaceva tra erba e fiori. Un tempo indossata da un guerriero a cavallo, non avrebbe protetto più nessuno. 



Note: Anche questa volta, il bellissimo acquerello di Martina:

 
   
 
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