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Autore: Luna_Piena96    12/05/2023    0 recensioni
Katrine Willson.
Dave Hudson .
Donovan.
Jade.
Susan .
Ron.
Sono i protagonisti di questa storia.
Le loro esistenza viene messa a dura prova dalla natura, dagli animali e dagli umani stessi.
Devono convivere e sopravvivere insieme, tra odio, vanità, egoismo, amicizia e amore, gelosia, finzione, morte e scelte, fame e sete.
Entreranno a far parte della loro vita nuove persone.
Chissà come andrà a finire?
Willson e Hudson riusciranno ad amarsi prima o poi o si faranno la guerra tra loro per sempre?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Protezione.

"Willson ma tu sei impazzita?"

La sua grande mano afferra con forza la mia.

Sembra che il mondo stia giocando a scacchi con me, ed io ovviamente chi sono? La pedina meno importante di tutta la scacchiera. 

Dave ed io per la prima e forse ultima volta ci guardiamo intensamente negli occhi.
Ho un brivido lungo la schiena non appena lo sguardo si fa sempre piú pesante su di me.

Avremmo continuato a guardarci all'infinito se non fosse che i nostri due amici ci urlano di fare attenzione.

Dave ha sempre avuto questo astio nei miei confronti e ancora oggi non so a cosa é dovuto. 
Comportandosi da coglione patentato con me, ha fatto si che coltivassi anche io odio e rammarico verso i suoi confronti.

"Io pazza? Molto bene ma non sono io quella senza cuore che ha lasciato un amico nel momento del bisogno e sia chiaro Hudson, ripago con la stessa moneta!" dico tenendo lo sguardo ancora ben saldo al suo.

Come una calamita.
Scendo finalmente da li ritrovando il giusto equilibrio con ancora la mano di Dave ancorata alla mia.

Non appena si accorge delle nostre mani intrecciate la ritrae scottato, distogliendo subito lo sguardo dolce e meno complicato dal mio, tornando ad essere il solito menefreghista.

"Smettila di lamentarti bambina tu non sei mia amica" tiene duro e mi guarda piú arrabbiato di prima. 
"La tua moneta vale meno di zero per me" finisce con uno sguardo cattivo e privo di emozioni.

Potrei aver cambiato colore in meno di due secondi, ma quale, non saprei dirlo. 
"Possiamo andare" dice tirandomi con una forza assurda a se.

"Katrine, Dave ha trovato una botola" 
Donovan prende per mano Jade per proteggerla da eventuali pericoli.

"Sei al sicuro con queste cose" dice lui a Jade e lei annuisce serena.
Ha le braccia fasciate da cartoni e un resistente scotch a farle da scudo.

Sono grata di averla nella mia vita e lo sarò sempre, anche perchè se lei non ci fosse stata, ora sarei la ragazza più sola al mondo.
So bene che se Hudson e Donovan sono qui, è solo per lei.

"Oh grazie a Dio. Dove di preciso?'' ho davvero il bisogno di sapere le cose in modo chiaro in questo momento ma il modo in cui stringe la mia mano Dave é chiaro che preferirebbe farmi fuori.
La stringe cosí forte che potrebbe non circolare più sangue.

"Sono domande da fare adesso Kate?" sbotta per poi fare scontrare le nostre spalle lasciando subito dopo la mano.
I suoi occhi emanano rabbia e stizza, cosi abbasso lo sguardo.

"Che differenza fa saperlo, lo vedrai quando saremo li sani e salvi" dice allontanandomi da lui un'altra volta scottato.
Cosa che a me va piú che bene visto che non lo tollero più, non tollero più questi comportamenti odiosi.

"Potrebbero succedere troppe cose fin quando arriviamo alla botola, volevo sapere solo per tranquillizzarmi... " 
Non riesco a stare zitta la mia ansia è un passo avanti a tutto ciò che penso, dico o faccio.

Se prima si sono scontrate le nostre spalle delicatamente, ora Hudson mi sbatte contro la porta con tutta la forza che ha, facendomi sussultare dal dolore.

"Aia ti sei rincoglionito?" spingo via il bastardo senza cuore.
Persino Jade e Donovan si sono girati spaventati dal rumore che ha fatto la mia schiena contro gli armadietti.

"L'unica cosa che può succedere é che io ti lasci un'altra volta qui Willson...'' mi guarda senza alcuna emozione ed io resto in silenzio nel momento in cui si avvicina pericolosamente a me.

"O stai zitta e mi segui oppure ti faccio fuori con le mie mani, ringrazia loro due se sono qui a farmi ammazzare per te!" 
Finalmente si allontana, il suo essere cosi vicino ha messo a dura prova il mio povero cuore.

Se prima mi sentivo in qualche modo protetta data la sua vicinanza e il suo coraggio ora non piú.

Rimango in silenzio per tutta la strada che percorriamo per arrivare alla sua botola.
Persino Jade e Donovan si girano di tanto in tanto per vedere se sono ancora viva e vegeta dietro di loro.

"Dave falla passare avanti sai che non è sicuro" dice esausto Donovan ma lui ha deciso cosi e nessuno deve mettere bocca sulle sue decisioni. 

Di merda ma pur sempre decisioni.

Le mie mani continuano a torturarsi in maniera insistente, ho la netta sensazione di perdere aria ogni metro di strada, un altro attacco di panico.

"Dave fermati" dico io reggendomi al muro, ma questo non si gira e sbuffa. 

Le gambe non reggono piú e cado sul pavimento freddo creando un tonfo da fare girare tutti anche lui per la prima volta sembra preoccupato.

Si fionda verso di me ignorando gli sguardi sorpresi dei presenti.
"Katrine che hai?" È bello sentire il mio nome da lui, non lo ha mai fatto prima.

Non riesco nemmeno ad alzare lo sguardo.
"Ha un altro attacco di panico" spiega Jade abbassandosi attenta verso di me.

"Non puoi permetterti di cedere ora Willson, riprenditi e subito!" Borbotta lui alzandosi.

"Non è a comando Dave, smettila non stressarla" lo rimprovera Donovan e lui passa una mano sul viso frustrato. 

Non appena il mio cuore si rilassa con l'aiuto di Jade, mi soffermo a guardare alcuni corpi sventrati a qualche metro da noi, accorgendomi subito dopo di una cosa strana.

"Avete notato?" domando alzandomi lentamente, facendo voltare tutti nella direzione che ho appena indicato.

''Si perché non siamo ancora ciechi"
sbotta lui alzando le mani al cielo.
Mi ha aiutato ma rimane un coglione.

"Tu lo sei dato che non ti sei accorto che il sangue c'é ma il corpo no" mi avvicino contando tutti gli altri corpi.

"Non aveva un attacco di panico?" 
Ma questo percaso gioisce a vedermi in stati di estremo pericolo?

Altrimenti non si spiega.
"Perché fai sempre storie?" sbuffa il suo amico.
"Ma sei con me o contro di me?" 
Donovan lo ignora e prende Jade dalle mani avvicinandola a lui il piú possibile.

Come fa questo ragazzo premuroso e dolce ad essere suo amico? 

"É tornato in vita ragazzi, proprio come Hilton" metto una mano sul mio cuore che batte nuovamente forte.

"Come fa un morto a tornare in vita? Quante cazzate riesci a sputare da quella bocca?" sbotta incredulo dando le spalle a tutti noi.

"Quanto basta per lavarti quella faccia di merda e farti rinsavire dal tuo stesso ego'' ormai sono vicina a lui cosi lo spingo un'altra volta, questa volta rabbiosa.

"Parliamo di ego? Pensa a te che sei un inutile essere umano ma ti senti la madonna scesa in terra" scoppia a ridere lui ma io lo spingo dinuovo con una forza brutale da farlo sbattere al muro.

1 a 1 Hudson.

"Qui l'unica che si sente la madonna ma é solo una zoccola di fogna é la tua ragazza, non osare piú parlarmi cosi" lui si avvicina a me prendendomi dal collo.

"Smettetela!" questa volta é Jade che ci divide spingendoci, sfinita dai nostri continui litigi.
Smetto di parlare sicura di avere fatto girare le palle anche alla mia migliore amica.
Questa volta abbiamo esagerato tutti e due.

Hudson da un pugno all'armadietto per non darlo sicuramente a me.
Non appena mi volto verso di lui il mio cuore perde un battito quel corpo che mancava all'appello, era a pochi metri da noi.
Rimango immobile a guardare quello che ormai definirei zombie correrci contro.

"Corri Willson" Dave mi trascina con se non dandomi nemmeno il tempo di guardare il suo viso.

Dopo una lunga ed eterna corsa si decide a dire quelle famose parole.
"Siamo arrivati" 
Chiudendoci nella stanza del preside una volta aver seminato quel mostro.

Sono difronte a lui, attaccata al suo petto possente ascoltando il ritmo del suo respiro.
Non ce ne eravamo accorti non prima di guardarci negli occhi l'ennesima volta in quella giornata.

"Finalmente" dico respirando anche io a pieni polmoni dopo questa corsa nel buio.

"Sentiranno il tuo sangue e faranno irruzione, Don brucia la maglia e la giacchetta della Willson prima di farla scendere '' l'amico annuisce.
Io rimango a bocca aperta.

"Devo rimanere in reggiseno con questo freddo?" chiedo battendo già i denti al pensiero.
"Meglio in reggiseno che morta non credi?" dice ridendo alle mie spalle.

"Ma non è normale Dave" é troppo preso dalle risate per notare quanto il mio corpo stia soffrendo. 
Sospiro esausta, non voglio fare altre polemiche, stresserei e metterei per l'ennesima volta in pericolo tutti e non voglio.

Mi tolgo la giacchetta e poi la maglia rimanendo completamente scoperta agli occhi dei due.
Donovan mi guarda dispiaciuto e lui invece in modo alquanto strano.

"Ora possiamo entrare" ha lo sguardo di uno che ce l'ha fatto nel suo intento.

Pensavo che a nascondersi ci fossero solo Ron e Susan ma a quanto pare mi sono sbagliata.

Mi giro subito dopo scontrando il mio petto, volutamente, per nascondermi, con Hudson che mi guarda sorpreso. 
"Ci stai prendendo gusto moscerino" abbassa lo sguardo nei miei occhi ed io rossa in volto, ingoio un enorme quantità di saliva.

"Non voglio scendere" gli dico mentre cerco disperatamente di salire su quel maledetto gradino per aprire la botola e andarmene.

"Ed io ti dico che devi, non mi va di perdere la pazienza un' altra volta..." risponde dando un colpo secco alla porta della botola per chiuderla definitivamente.

"Tu non capisci Hudson, c'é gente che io non conosco e non accetto di essere guardata in intimo da sconosciuti dai fai uno sforzo" lo supplico con le mani a mo di preghiera.

"Anche io non ti conosco infondo, ma ti sto guardando" fa un passo avanti e io scendo nuovamente di un gradino é cosí vicino che posso sentire l'odore di sigaretta.

"Non ho voglia di scherzare Dave non ora!" lo guardo e lui guarda un punto fisso dietro di me.
"Nemmeno io" mi sorpassa facendomi scendere gli ultimi gradini al contrario.

Vorrei sparire ma non sono ancora diventata una maga.
Chiedo a chiunque in quella stanza ma nessuno mi degna di una parola o di uno sguardo.
"Che avete da guardare?" urlo esausta e arrabbiata fino al midollo.

"Guardiamo quello che hai nascosto per anni" non conosco questa voce ne l'ho mai sentita, quindi piú incazzata di prima, mi giro curiosa e noto che é un ragazzo dell'altro istituto.

"Coglione bada a come parli" Jade esce i suoi artigli.

"Qui l'unico che si é nascosto per anni sei tu perchè non ho la piú pallida idea di chi tu sia" dico sedendomi e coprendo il mio seno con le braccia.

"Se vuoi privatamente ti faccio vedere chi e come sono" non so se scoppiare a ridere oppure a piangere fatto sta che gli occhi di tutti, compreso quelli di Hudson, sono puntati su di lui.

"Se non chiudi quella fogna di bocca ti attacco al muro" Donovan si avvicina a quel ragazzo minacciosamente.

"Ma davvero?" si alza per sfidarlo.
Hudson si avvicina ai due divertito.

"Dato che stai facendo il latin lover perché non le dai la giacca? magari la ragazza in futuro potrebbe anche farci un pensierino per vedere chi e come sei. " il suo tono di voce è cosi tranquillo da fare paura.

"Qui dentro fa freddo ognuno pensi a se stesso'' dice il ragazzo sorpassando i due per raggiungere i suoi amici.

"Mi dispiace per te ma se vuoi stare qui con la tua combriccola devi fare ciò che dico io'' lo ferma prendendogli una mano e il ragazzo la strattona via.

L'ultima volta che un suo avversario lo ha strattonato in campo solo per un tornaconto personale é andata male o peggio, malissimo.

"Hudson lascialo stare" rassegnata e infreddolita mi stringo di piú mentre Jade mi abbraccia per farmi calore cosí chiudo gli occhi sollevata.
Però questo silenzio e questo sollievo durano dannatamente poco poiché a portarmi alla realtà é un forte rumore di ossa rotte.

Hudson come immaginavo fa vedere chi è che comanda in questa stanza.
"Dalle la giacca e torna dai tuoi amici"
Il ragazzo vorrebbe ammazzarlo ma si alza e mi raggiunge lasciando cadere la sua giacca ai miei piedi.
"Grazie" dico guardandolo ma lui che non ha niente di maschile sputa a due centimetri da me.

"Visto che sei la sua puttana" questa volta sono io a fermare Hudson non appena si scaraventa su di lui mettendomi proprio al centro. 

"Non ne vale la pena, tanto sai meglio di me che non lo sono e non vorrò mai esserlo" sono sotto al suo sguardo che vaga rabbioso da me a quello del suo nuovo nemico.
"Potresti sempre diventarlo"

"Preferirei morire piuttosto."
Lo spingo e me ne vado via coprendo finalmente il mio corpo con la giacca di quello stupido troglodita.

E d'ora in poi che si fa?



   
 
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