Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Luna_Piena96    16/05/2023    0 recensioni
Katrine Willson.
Dave Hudson .
Donovan.
Jade.
Susan .
Ron.
Sono i protagonisti di questa storia.
Le loro esistenza viene messa a dura prova dalla natura, dagli animali e dagli umani stessi.
Devono convivere e sopravvivere insieme, tra odio, vanità, egoismo, amicizia e amore, gelosia, finzione, morte e scelte, fame e sete.
Entreranno a far parte della loro vita nuove persone.
Chissà come andrà a finire?
Willson e Hudson riusciranno ad amarsi prima o poi o si faranno la guerra tra loro per sempre?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Promessa.


•Dave Hudson•

Perché tra tante persone nell'istituto dovevo proprio sopravvivere con lei?

Sono passate poche ore da quando ho spaccato il naso a Jason e a dire il vero non sono ancora tranquillo.

A me della Willson non me ne frega niente, però odio che quello stronzo, da anni mio avversario, possa solo sfiorare le cose o persone che mi appartengono da una vita.  

Sposto il mio sguardo verso una parte buia della stanza e noto che la Willson dorme beatamente accanto a Jade, la miglior cotta che si sia preso Donovan in tutti questi anni.

Jade non mi sta molto simpatica dato che ha un'amica odiosa, ma ci sa fare con il mio migliore amico e vederlo felice mi rende piú felice di lui.

Detesto tutto di quella ragazza e con tutto intendo, proprio TUTTO.

Non ha stile non ha eleganza sempre e solo vestita come una scappata di casa mai un filo di trucco, sempre con quei capelli arruffati o legati in crocchie e codine strane.

Di normale ha solo l'odore della pelle, quella é l'unica cosa che mi ha colpito quando ho avuto la possibilità di stare a qualche centimetro dal suo corpo.

Lampone e miele ricordo di aver visto questo bagnoschiuma nel bagno della sua umile casa, quando ho dovuto presenziare ad una cena di "famiglia".

Da quando mio padre frequenta sua madre, le cose tra noi sono cambiate.
Ho come l'impressione che mio padre si sia completamente dimenticato di suo figlio per fare posto alla figlia di una donna conosciuta da pochi mesi.

Eravamo inseparabili e lei ci ha divisi; perché buona, brava, carina e molto intelligente, una figlia modello ciò che io non sono e non sarò mai perché ho la testa tra reggiseni, gambe e sigarette.

Distolgo lo sguardo da quella bambina e lo lascio cadere sulla mia ragazza lei si che ha quella marcia in piú quella cosa che ti fa impazzire appena toglie le sue mutandine.

Uno strano rumore mi fa scattare in piedi che mi porta ad avvicinarmi a un armadietto di piccole dimensioni e a mettendoci l'orecchio per sentire scopro che quello non é un suono  ma lo squittire di alcuni topi.

Se quei corvi hanno riscontrato quel virus allora anche i topi potrebbero già averlo contratto.
Sobbalzo sul posto e chiamo Donovan.  
"Donovan svegliati" dico io ma lui non mi sente dorme profondamente. 

"Dave? Tutto apposto?" quella voce mi perseguita ma perché non se ne sta in un angolo a godersi questa misera e poca vita che ci rimane, senza fiatare?

"Dormi" le dico impassibile ma lei si alza e mi raggiunge. 

"Ti vedo indaffarato e molto provato percaso hai bisogno di una mano?'' ho la netta sensazione che mi stia prendendo in giro.

"Ho bisogno che tu scompaia dalla mia vista" sbuffo esausto riuscendo a mettere l'armadietto dritto e al suo posto per coprire l'entrata a un vero e proprio banchetto.

"Tranquillo Hudson é solo questione di tempo" mi dice facendo spallucce indicando con lo sguardo la sua ferita  rimanendo in reggiseno un'altra volta.

"Non morirai di certo per un buco che anche un bambino riuscirebbe a  ricucire"
Devo ricredermi su quello che avevo detto pochi istanti fa e brava la Willson hai un bel balcone.
Ti sei guadagnata un punto.

"Ma di certo se continua a espandersi l'infezione si" borbotta lei rimettendo la giacca.
"Quanto sei drammatica" rido sincero, non una risata malvagia per la prima e ultima volta.

"Non dire nulla a Jade ma se dovessi" si gratta la testa e poi si guarda in giro attenta a ogni persona li dentro.

La incito con lo sguardo.

"Se dovessi diventare come quel coso che ci ha fatto perdere dieci anni di vita o come Hilton che non hai avuto il piacere di conoscere da morto e da zombie come la sottoscritta - ride - mi devi promettere una cosa" mi guarda.

I suoi occhi sono dannatamente persi.
"Dipende" sospiro e mi siedo anche io.

"Dato che tu mi odi e mi disprezzi da una vita ho pensato che saresti giusto o meglio, la persona perfetta per...dai si hai capito! per farmi fuori sul serio. E non aspettare oltre, appena i miei occhi diverranno neri tu divertiti..." 
Non so se a colpirmi é il suo modo di dire una cosa del genere, senza paura, o come si sia rassegnata al suo unico e miserabile destino.

"Prometto" le dico annuendo.
Se mio padre lo venisse a scoprire mi ammazzerebbe con le sue stesse mani.

"Ricordati che lo hai promesso e so che sei un ragazzo di parola quindi..." Le sue mani cominciano a torturarsi tra loro da quello che ho scoperto da Jade, che quando si comporta cosi è l'inizio di un attacco di panico.

"Si sono di parola, ma adesso voglio stare da solo" le dico e lei non fiata, per la prima volta fa quello che le ho detto senza urlarmi contro parole e bestemmie di tutti i tipi.

Cerco di chiudere gli occhi ma il solo pensiero di fare una cosa del genere mi trucida le viscere, sono un figlio di puttana non un psicopatico omicida.

Coerenza e chiacchiere a parte non odio Katrine per come é fatta ma per quello che mi ha tolto in questi mesi.
Non avevo già una madre ora non ho neanche un padre, chissà forse siamo rimasti entrambi soli al mondo. 

"Dave" mi richiama il mio amico con un tono di voce profondo.
"Dimmi Don" lo guardo negli occhi so che ha ascoltato tutto e non ha voluto mettere bocca.
"Perché glielo hai promesso?" dice lui conoscendo infondo chi sono davvero e non chi sembro di essere.

"Non lo so ma non dire niente a Jade ti prego fratello" respiro profondamente e poi insieme guardiamo le due care e sincere amiche difronte a noi.

"Non lo dirò a nessuno Dave neanche agli altri qui dentro, questa volta devi proteggere qualcuno che se lo merita e non Susan o Ron, che guardali, non si sono nemmeno degnati di dirti un grazie perché sei stato tu a salvarli" lo guardo male, sta parlando della mia donna non una persona qualunque.

"Donovan sai che Susan merita tutte le mie attenzioni" sbotto esausto mi sto letteralmente facendo trascinare nell'oblio della Willson ma che ha di cosi tanto speciale?

"A me sembra che tutte le tue attenzioni le riponga tra le braccia di Ron" rimango in silenzio quando li guardo dormire insieme.
"Sono solo amici" dico io alzandomi e raggiungendo i due.

-

Katrine Willson


Mi hanno sempre affascinato film di disastri ambientali, zombie e altro ma viverli é tutta un' altra cazzo di cosa.

Quel nodo che avevo al centro del mio cuore si é appena sciolto.
Hudson ha accettato quello che gli ho ordinato di fare senza indugiare.

L'unico che poteva accettare una cosa del genere era solo lui e quindi buon per me scelta piú che perfetta.

"Di cosa parlavi con Dave?" domanda Jade sedendosi al mio fianco.
"Piú che parlare noi litighiamo" rido ma in realtà le stavo letteralmente dicendo una bugia.

"Katrine eravate troppo silenziosi per litigare, solitamente quando voi due litigate, fate molto rumore." alza un sopracciglio.
"Parlavamo dei nostri genitori" mento e lei guarda un punto indefinito della stanza.

"Già chissà dove saranno se sono vivi e se sono al sicuro" una lacrima solca la sua guancia.
"I nostri genitori sono al sicuro vedrai prima o poi torneremo da loro"



Poche ore dopo siamo tutti sveglie e annoiati.
"Dovremmo mangiare qualcosa" dice il ragazzo che mi ha prestato la giacca controvoglia.
"Tipo cosa Jason non abbiamo niente e non possiamo uscire" borbotta una ragazza al suo fianco.

"Ho portato una cartella piena di cibo basterà per due o massimo tre giorni" ho davvero un sacco di fame anche io.

"Quindi condividerai anche con noi?" Chiede Hudson appoggiato al poggia mani delle scale.
"Assolutamente no" dice la ragazza al suo fianco prendendo dallo zaino con forza un pacchetto di patatine che il suo amico stesso glielo toglie di mano.

"Certo - guarda male l'amica -  io e la mia combriccola siamo d'accordo..." all'improvviso mi è proprio diventato simpatico. 

"Bene ma prima di mangiare io e te dobbiamo parlare e decidere cosa fare una volta che questo cibo finisce" dice ed io vorrei dirgli, invece, che poteva farlo benissimo dopo come faccio a ragionare se non ho messo niente nello stomaco?

"D'ora in poi decidete voi per noi?" ho la netta sensazione che queste ragazze cioè Susan e Samantha siano state separate alla nascita.

"Non voglio impartire ordini e non ho voglia di essere odiato per le scelte che farò ma se ora sono questi i nostri comportamenti quindi in seguito sarà peggio, allora è meglio cosi, qualcuno deve mettere ordine e regole tra noi" dice Jason e questo mi affascina.

Quel ragazzo scorbutico e pieno di se aveva fatto posto ad un' altra persona.

"Lo stesso vale per me Jason e vale per tutti voi" dice Hudson questa volta in modo garbato dandogli persino la sua mano come garanzia di parola.

"Tu cosa hai pensato Jason?" chiede il super figo del mio nemico.
Questo suo modo semplice di fare o di parlare mi intriga.

O Gesù questo dolore mi fa dire cose che non penserei da normale ragazza che odia e allontana tipi come Dave.

"Ho solo pensato al il cibo per ora se tu hai qualche idea e a me sta bene va bene che tu la dica senza nascondere niente a nessuno o omettere qualcosa - esce quattro pacchetti - dato che non è un pranzo con i fiocchi divideremo questi quattro pacchetti al giorno per tre giorni, può essere solo questo il massimo almeno per ora, noi tutti qui presenti siamo dodici e quindi un pacchetto ogni tre persone" finisce il suo monologo ed io gli sorrido.

"Che c'é sono anche intelligente non solo il ragazzo che hai visto prima" lo sguardo di tutti si posa su di me e la mia amica mi da una gomitata molto fugace.

Potenziale playboy é questo ciò che ho capito dal suo sorriso sghembo.

"Senza nascondere e omettere niente, visto che il cibo é solo spazzatura ho in mente una cosa" spiega lui sedendo difronte a Jason.

"Che voleva le lasagne?" sussurro ma non appena vedo la faccia di Dave in fiamme mi metto composta e zitta ad un angolo della stanza.

"Siamo dodici e quindi ci dividiamo in quattro gruppi da tre, faremo cose giuste ovvero, un sorteggio senza che nessuno possa scegliere per via dei sentimenti, forza o amicizia, solo se nei primi tre nomi dovessero uscire tutte ragazze ,in quel caso si rifà tutto il sorteggio, la stessa cosa vale se sono tre sorteggiati tutti maschi. 

Tutti noi dobbiamo fare qualcosa nessuno deve rimanere impalato qui a godere del benessere degli altri " ed io che avevo odiato questo ragazzo per niente.

"A te sta bene?" dice Hudson a Jason che annuisce d'accordo.

Non appena i due si accordano sento un dolore lancinante alla spalla tanto da farmi cadere urlando di dolore.
Jade, Jason e Donovan si avvicinano a me preoccupati mentre Hudson si fa sempre piú cupo.

"Che ha?" chiede Jason all'improvviso ed io non so che rispondere.
"Devo dirti una cosa ed è giusto che tu sappia" dico affannata per il dolore e sincera.

"Ha il ciclo" all'improvviso la voce di Hudson fa voltare tutti compreso la sua ragazza che sembra avere avuto una paralisi facciale.

"Da quando sai che la Willson ha le sue cose?" Domanda Susan mettendo le braccia sotto il seno arrabbiata.

"Devo parlare con Susan e Katrine aspettate un attimo e poi possiamo riprendere con il sorteggio" Hudson mi tira con se e la sua ragazza, in una piccola fetente stanza di questa fredda botola.

"Voi due cosa mi state nascondendo? vi siete scopati mi hai tradita?" dice lei e io scoppio a ridere.
"O mio dio assolutamente no" dico io guardando subito dopo Hudson.
"Dille almeno la verità" continuo io a ridere per l'oscenità detta.

"Ho dovuto mentire a quel ragazzo Susan altrimenti se sanno cha lei é ferita non condivideranno il loro cibo con noi o peggio ci metteranno fuori dal nostro rifugio..." spiega lui alla sua ragazza dai capelli neri.

"E allora vaffanculo mettiamo lei fuori cosí non sarai il bugiardo che ha detto e promesso di non omettere o nascondere cose a nessuno" alzo gli occhi al cielo.

"Non metteremo nessuno fuori perché non andrò un'altra volta li fuori a fare il supereroe del cazzo e poi tu sai bene che mio padre e sua madre stanno da mesi insieme, non lascerò che quella stessa donna pianga sua figlia e non ho voglia di assistere all'ennesimo e oltraggioso funerale" lei ride a quelle parole e annuisce.

Hudson va via lasciandoci sole sto per girare i tacchi e seguirlo ma lei mi fa girare verso di lei con uno strattone.

"Non ti azzardare ad avvicinarti un' altra volta a Dave oppure dirò a tutti quello che mi ha appena detto il mio uomo"     

Non penso a me penso a lui che per una volta mi ha protetto da qualcuno dicendo una bugia per me.

"Va bene" Rispondo strattonando la sua mano.

Hudson chi sei veramente?
   
  



   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Luna_Piena96