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Autore: Mokochan    18/05/2023    1 recensioni
“Lumine, occhi di miele contornati da ciglia quasi bianche, si limitò a fissarlo.
Lui non indietreggiò, né tolse la mano – perché avrebbe dovuto farlo? Non voleva farlo.”
[Wanderer/Lumine | Storia partecipante alla “BTS Challenge - Love Yourself, Speak Yourself” indetta dal forum Torre di Carta]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lumine, Scaramouche
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Smascheratrice di Menzogne




“I didn’t even have a name/Until I met you.
You gave me your love/And now have become my reason.”

BTS (Jin solo song) – Moon



Quella ragazza era stata una spina nel fianco fin dal primo momento in cui l’aveva incontrata.
Il Vagabondo si chinò verso il corpo addormentato della giovane, badando bene a non svegliare la sua irritante compagna, il tintinnìo del freddo metallo che custodiva la sua Visione che gli sbatteva contro il petto, una brezza inusuale in quella notte immobile tra gli alberi antichi di Sumeru, ripari sicuri da occhi indiscreti.
Lumine dormiva così profondamente che avrebbe potuto farle qualsiasi cosa – il suo vecchio io l’avrebbe uccisa, tormentando ogni centimetro del suo corpo umano e imperfetto.
Il suo nuovo io, il cui nome gli risultava difficile da pronunciare, si limitò a studiare il candore della sua pelle, il calore che questa emanava; le sue dita indugiarono esitanti sulla sua guancia, freddo contro caldo, fili di capelli d’oro a incorniciarne il volto disteso.
Una marionetta non poteva provare alcun tipo di tepore, non poteva saggiare la morbidezza di un corpo senza chiedersi cosa avesse di così speciale, percepirne con chiarezza l’inusuale odore, limitata in ogni aspetto, ben lontana dal dio che aveva sognato di essere.
Eppure ci provò, provò a tastare con delicatezza per capire perché lo attraesse con tale violenza, avvertendo in ogni respiro di lei il vuoto nel proprio petto, che un cuore non lo avrebbe ospitato mai. Spinse le dita contro la pelle, una pressione maggiore dettata dalla disperazione, e quel gesto rude fece sollevare le palpebre della Viaggiatrice.
Lumine, occhi di miele contornati da ciglia quasi bianche, si limitò a fissarlo.
Lui non indietreggiò, né tolse la mano – perché avrebbe dovuto farlo? Non voleva farlo.
Inumidendosi le labbra rosate, Lumine gli regalò uno sguardo tra il dolce e il confuso, privo delle tracce di diffidenza che soleva rivolgergli, quasi nuda nelle emozioni.
«Di’ il mio nome» sussurrò il Vagabondo, sentendo l’urgenza di parlarle, odiando ogni fibra del proprio essere, quasi sottomesso a colei che aveva contribuito a distruggerlo, portandolo sulla via del bene rendendolo schiavo di un’altra dea. «Dillo, sciocca umana.»
Un soffio dalle labbra, la lingua tra i denti. «Hayate
Suonava così bene che Hayate lo detestò e, scostandosi da Lumine, il profondo buco nel suo petto divenne più netto, la Visione che ora pulsava come un cuore vero, sostituta divina, smascheratrice di menzogne – avrebbe sacrificato tutto per sentirle ripetere quel nome, facendolo sentire amato, obbligandolo ad amarla.
Il fremito umano che lo pervase lo invitò a scappare, le gambe che d’istinto lo portavano via da lei, lontano da sentimenti che non avrebbe dovuto provare, al riparo tra alberi sempre più fitti; strinse la Visione tra le dita con tale forza da incrinare il metallo che la conteneva, il vento che vibrava violento attorno a lui, conducendolo in alto, fino al ramo robusto di una quercia antica.
Odio, dolore, desiderio: Hayate li aveva provati per secoli, scontrandosi con la propria natura di marionetta, con quel suo corpo anaffettivo e rotto in più parti; lacerato dalla stessa Lumine con quei suoi occhi di miele. Eppure avrebbe dato qualsiasi cosa per sentire di nuovo il proprio nome, e quegli occhi su di sé, e quelle labbra dischiuse, e quel bruciante desiderio umano.
Quella carne contro le sue dita inanimate.




Note dell’Autrice –
Non pensavo che avrei mai scritto una Wanderer/Lumine, ma eccoci qui. Ispirata dai lyrics di Moon di Jin dei BTS, approdo per la prima volta nel fandom di Genshin Impact, pure con un personaggio su cui non avrei mai e dico mai pensato di scrivere (e non parlo della coppia, poi!). Invece mi riscopro a shippare anche Wanderer/Lumine, mannaggiaame. Tornando a noi, nel gioco si può scegliere il nome da dare al ragazzo, e quello scelto dalla sottoscritta è Hayate (smooth; sound of the wind; hurricane). Lo ritenevo adatto a lui, quindi l'ho usato anche in questa storia. Proprio il fatto che sia stata lei a scegliere quel nome crea in lui emozioni contrastanti. Anyway, forse mi è davvero partita la ship per questi due, almeno quando lei è la Viaggiatrice (come Principessa dell'Abyss Order, lei la shippo con Dainsleif in maniera quasi tassativa).

Credo che ora andrò, sperando di non avervi fatto leggere una schifezza (>.<). Un bacione!

Mokochan
   
 
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