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Autore: Shily    18/05/2023    2 recensioni
1977
È il 24 Dicembre. James, Sirius, Remus e Lily sono in fuga dal professor Lumacorno e dalla McGranitt.
Corrono nei corridoi dei sotterranei, aprono una porta e si ritrovano in una stanza completamente vuota.
Una sfida, un gioco e un boato.
Poi il buio.
--
2023
"Ma che è successo?" chiede Sirius, tentando di alzarsi con difficoltà dal pavimento.
Un grugnito alla sua sinistra gli indica che anche James sta riscontrando i suoi stessi problemi.
"Coraggio, andiamo," li esorta un dolorante Remus. "Sembra non esserci più nessuno fuori. Usciamo, andiamo a dormire e dimentichiamo questa storia."
I quattro ragazzi si avviano velocemente verso l'uscita.
"Ragazzi," James si guarda intorno, una volta uscito dalla stanza. "Non sembra anche a voi che ci sia qualcosa di diverso?"
Gli altri si stringono nelle spalle, e si dirigono a passo spedito verso la torre di Grifondoro.
Genere: Angst, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, I Malandrini, James Sirius Potter, Lily Evans, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Nuova generazione
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Remus Lupin, nella sua tormentata seppur breve esistenza, si è sempre vantato di essere una persona calma, posata. Di certo, se dovesse ricercare una sola dote per descriversi, questa sarebbe quella di essere estremamente riflessivo anche quando le situazioni porterebbero chiunque alla follia più dilagante.

Calmo e riflessivo lo è stato quando, poco più che bambino che si apprestava a scoprire le meraviglie del mondo, si è ritrovato invece a svelarne gli orrori e le ingiuste. Un morso gli ha cambiato per sempre la vita, rendendolo l'ombra di sé stesso e il mostro che popola ogni giorno i suoi stessi incubi: ma a discapito di tutto, e nonostante le urla e i pianti che per giorni hanno accompagnato le sue giornate a causa del dolore dei suoi genitori, Remus è rimasto stranamente quieto davanti a quella rivelazione che avrebbe, di lì a quel momento, condizionato ogni sua singola azione e decisione.

Lo stesso atteggiamento che lo ha accompagnato, d'altronde, nel corso degli anni: quando sua mamma si è ammalata irrimediabilmente, sotto il peso di un dolore troppo grande e di un tormento che non riusciva a lasciarla libera di viversi suo figlio come aveva sempre sognato; o ancora quando la consapevolezza ha cominciato a farsi strada in lui: quella certezza inalienabile e ineluttabile che per lui non ci sarebbe mai stato un futuro degno di essere vissuto.

E' rimasto calmo, Remus Lupin, quando ha scoperto che il suo più caro amico, lo stesso che una volta al mese corre al suo fianco all'interno della Foresta Proibita, lo ha venduto per uno stupido scherzo. Ed è stato riflessivo quando, solo qualche mese prima, la dura realtà è tornata a farsi beffe di lui e mostrarsi ai suoi occhi in tutta la sua crudeltà: tutte le sue certezze sarebbero crollate nel giro di qualche anno, sgretolate sotto il peso di una guerra che nessuno di loro ha richiesto. Ma nonostante tutto ha continuato ad andare avanti, analizzando ogni situazione e reazione nel tentativo fisiologico di dare un senso a ogni cosa.

Remus Lupin è quello calmo del gruppo: quello che riesce sempre a scampare una punizione, che non si lascia mai prendere dall'ansia e ha la capacità di calmarli tutti quanti. Quello da cui andare se si ricerca un appoggio solido, per sedare una crisi di nervi in pieno stile Black o per cercare un punto di vista alternativo a una fine che sembra già essere scritta.

Se fosse stato un Babbano, Remus si sarebbe senz'altro definito come un uomo di scienza: razionale, concreto e soprattutto solido, alla costante ricerca di una risposta. Ma nonostante tutte le prove che la vita gli abbia messo davanti nel corso degli anni, cominciando sin da subito e costruendolo pezzo dopo pezzo fino a diventare la persona che è diventato, nulla avrebbe mai potuto prepararlo al tornando che sta per travolgerlo in pieno.


 

⚡️


 

"Ragazzi, 'giorno" è il saluto di Albus, ancora mezzo addormentato, che li accoglie non appena entrano in cucina. I capelli sono stravolti e piegati tutti su un solo lato, una palpebra è stranamente cadente e indossa dei curiosi occhiali che nessuno di loro ha mai visto prima. "Come avete dormito?"

Sirius storce il naso. "Da quando porti gli occhiali?"

"Da sempre credo." Il Serpeverde si stringe nelle spalle. "Servono per riposare gli occhi, però di solito durante il giorno ne faccio a meno." Si gratta la nuca per un momento, pensieroso.

"Questo perché prima li portava sempre" si intromette la voce squillante di Lily Luna, prontamente seguita da un'assonnata ma già vestita Grace. "Solo che un giorno James glieli ha rotti per fargli un dispetto e Al ha deciso che non li avrebbe più messi per non dargli soddisfazioni."

I due Malandrini annuiscono perplessi a quelle parole e si siedono anche loro al tavolo da pranzo.

"Questo" mormora il ragazzo con tono di ammissione, "e il fatto che con gli occhiali non facessero altro che confondermi con Harry Potter."

"Allora" Remus afferra una tazza di succo di zucca, "quali sono i piani per oggi?"

"È Natale" trilla Lily Luna eccitata. "Tra poco la mamma comincerà a chiamare James perché si alzi, cosa che chiaramente non avverrà fino a quando papà non gli butterà un gavettone nel letto. Ci sarà un quarto d'ora di discussioni e dopo andremo tutti alla Tana."

Lily, seduta al suo fianco, si volta a guardarla confusa: "Alla cosa?"

"Alla Tana!" risponde Albus con tono ovvio.

"È casa dei miei suoceri." Al suono di quella voce sobbalzano tutti all'unisono mentre il Salvatore del Mondo Magico entra in cucina con i capelli, se possibile, ancora più stravolti di quelli del figlio e un pigiama con sopra dei boccini con gli occhi. "Sarà un po' caotico ma non abbiate paura, a un certo punto vi confonderete anche voi nella massa di Weasley."

"JAMES SIRIUS, SE NON TI ALZI ENTRO DIECI SECONDI TI ASSICURO CHE TI FACCIO SEDERE VICINO A TUO ZIO PERCY."

Lily Luna ridacchia nel sentire la voce della madre dal piano di sopra. "È proprio Natale."

Albus, invece, getta uno sguardo sul proprio orologio. "Pa', tra quanto pensi che farai il bagno a James? Così mi regolo per fare la doccia."

"Buongiorno a tutti" fa la sua entrata in cucina anche James, con una mano a stropicciarsi gli occhi e l'altra ad aggiustarsi gli occhiali sul naso.

"Direi che le urla di vostra madre hanno svegliato almeno qualcuno." Harry sorride da dietro la propria tazza. "Mi dispiace, Jake. Non erano rivolte a te."

"Non... non si preoccupi" balbetta il Grifondoro, prima di abbassare lo sguardo e sedersi impacciato al suo posto. Controlla di non essere più ascoltato e si volta verso gli altri: "Anche se quando ha urlato il nome di vostro fratello, pensavo davvero che ce l'avesse con me."

Lily, seduta proprio di fronte a lui, ridacchia e per la prima volta dopo tanto tempo lascia che i loro occhi si incrocino senza scappare. "Ehi" esclama all'improvviso, "c'è un gufo fuori la finestra."

Tutti i Potter svegli più i Malandrini si voltano all'unisono verso il punto indicato.

"Non lo conosco, non è della famiglia." Albus si alza ad aprirgli. "Papà, è del ministero?"

L'uomo scuote la testa, perplesso. "Ho detto chiaramente che non sarei stato reperibile in questi giorni."

Il Serpeverde si scambia uno sguardo preoccupato con la sorella e prende la lettera che il gufo stringe tra le zampe. Nella stanza, improvvisamente, cala il silenzio interrotto solo da alcuni versi dell'animale.

"È..." si rigira la lettera chiusa tra le mani, "è senza indirizzo. Niente sigillo di Hogwarts."

Harry alterna uno sguardo perplesso e guardingo allo stesso tempo tra i suoi figli. "E perché mai la scuola dovrebbe scriverci il ventiquattro dicembre?"

Alla domanda del padre, Lily Luna scoppia a ridere istericamente. "Intendeva dire da scuola, perché come sai zio Neville è un professore e quindi è sempre a scuola." Si guarda intorno alla ricerca di un appoggio. "E Al ha una cotta per Alice, la figlia dello zio, quindi sperava venisse da lei. Che è a scuola, dove scrivono lettere con un sigillo."

"Oh!" Lo sguardo di Harry si illumina di comprensione paterna. "Non sapevo stessi con la figlia di Neville, Al."

Albus sgrana gli occhi davanti all'espressione colpevole della sorella e quella divertita degli altri. "Io non sto con Alice. Noi non stiamo insieme. Lily si inventa le cose, io non... lei non..." Abbassa la testa sconfitto, lasciando che alcune ciocche gli ricadiavano davanti agli occhi e comincia ad aprire la lettera incriminata. "Potremmo non parlarne più, per favore?"

"Al" l'uomo si schiarisce la gola con un colpo di tosse, "se vuoi che lei ti scriva, forse dovresti prima farlo tu e..."

"POTREMMO NON PARLARNE PIÙ, HO DETTO? SÌ? GRAZIE! Ora leggeró la lettera e faremo finta che niente sia successo. Lettera che..." corruga le sopracciglia, "è vuota. C'è solo scritto chi è?"

Proprio in quel momento bussano alla porta, facendo sobbalzare il Serpeverde dallo spavento mentre il signor Potter porta istintivamente una mano alla bacchetta.

"Rimanere qua!" intima a tutti loro prima di avvicinarsi alla porta d'ingresso e, mentre spaventata lo osservava allontanarsi da loro, a Lily ritornano inevitabilmente alla memoria le parole della sera prima.

Sono più di vent'anni che la guerra è finita ma ti assicuro che per ognuno di noi, nelle vite dei nostri genitori, è ancora come essere lì.

E vorrebbe solo alzarsi e stringere quell'uomo fin troppo adulto tra le sue braccia, perché sarà anche stata madre solo per un anno, ma in quel momento si rende conto di non essere riuscita a dare a suo figlio la stabilità e la certezza di sentirsi al sicuro.

Dalla cucina sentono delle parole lontane e confuse, il rumore di una porta che si apre e un urlo capace di far cadere a Lily Luna il proprio succo di mano.

"HOLA FAMILIA!"

"Non ci credo" esclama Albus parlando da solo. "Che deficiente che è!"

Ma a discapito delle sue parole, sul suo viso si apre un largo e sorriso sincero mentre si fionda sull'uscio della stanza e si lancia tra le braccia di una figura appena apparsa.

Tutto ciò che riescono a vedere, in quell'insieme di braccia a cui ben presto si aggiunge anche Lily Luna, è un ciuffo di capelli color turchese. Si scambiano uno sguardo confuso, solo l'ennesimo di quella giornata appena cominciata, mentre anche Harry si appresta a tornare nella stanza.

"Non farlo mai più" borbotta all'indirizzo del nuovo arrivo e gli lascia una pacca sulla spalla mentre gli passa accanto. "E non voglio mai più sapere che torni da una missione e non mi avvisi."

Il nuovo arrivato riesce finalmente a svincolarsi dalla stretta in cui l'hanno chiuso i due fratelli  e ne riemerge con un ghigno divertito e i capelli diventati improvvisamente corvini.

A quella vista Lily sgrana gli occhi mentre James si toglie gli occhi per pulirli.

"E questa richiesta viene dal Capo del dipartimento Auror?"

Harry scuote la testa con un sorriso sconfitto. "No, da un padrino che non riesce a dormire da giorni e la cui moglie non gli parla perché ti ha mandato in missione."

"Oh, una bella fortuna. Ho sentito dire che le punizione del Capo Auror sono tra le peggiori di tutto il ministero." Si toglie la giacca di pelle e si affianca al più grande, dandogli una spallata. "Quanto a quelle del padrino, beh, giurerei che sono molto meno spaventose."

"Pensavamo che non saresti tornato in tempo per Natale" esclama Lily Luna, radiosa. "Ormai c'eravamo rassegnati. James aveva persino deciso di vestirsi a lutto."

"Vuoi scherzare? E perdermi il Natale in casa Weasley? Mai!"

"Anche perché Vic non te l'avrebbe perdonato" ribatte Albus serafico, tornando a sedersi al suo posto.

"Anche. Sono un uomo semplice: la mia fidanzata chiede e io eseguo in silenzio come la vittima che sono." A quel punto si volta verso il tavolo, dove i Malandrini continuano a osservarlo con curiosità senza riuscire a togliere gli occhi di dosso ai suoi capelli. "Ehi, Harry, credo tu abbia qualche figlio in più quest'anno."

"Sono degli amici dei ragazzi e..."

"I tuoi capelli erano blu" lo interrompe Sirius, gli occhi quasi fuori dalla testa. "E poi neri e poi di nuovo blu."

"Intendi... così?" Il ragazzo strizza le palpebre è un secondo dopo sfoggia una luminosa chioma rossa. "Sono un mutaforma. Piacere comunque, io sono..."

Si avvicina a loro con un braccio teso in modo amichevole ma la sua presentazione viene interrotta da un paio di passi pesanti lungo il corridoio.

"Non ci credo! TEDDY LUPIN!"

James Sirius, appena apparso in solo boxer e maglietta tra loro, si lancia tra le braccia del più grande con un'esclamazione colorita.

Così facendo, almeno, riesce a distogliere l'attenzione dai ragazzi seduti e dallo sguardo sempre più vitreo di uno di loro.

"Re... ehm, Frank, ti senti bene?"

"Non sembra, guardate com'è pallido."

"Ma sta respirando?"

"Oddio, ora sviene."

"Forse avremmo dovuto prepararlo meglio, ma davvero pensavamo che non sarebbe venuto" si giustifica Lily Luna a gran voce.

Sirius si avvicina all'amico e lo scuote per una spalla. "Non svenire, tu non sei James. Puoi affrontarla meglio di così. E poi tuo figlio è un figo" mormora a bassa voce. "Può cambiare colore di capelli ed è un auror. E poi hai visto com'è vestito? Quella giacca e gli anfibi... Merlino!"

"In effetti" sussurra Lily, senza distogliere lo sguardo da quel Lupin così atipico per i loro standard, "sembra quasi figlio di Sirius."

In risposta ottiene un colpo di tosse da parte di James, una risata da parte dei due Potter e uno sguardo sempre più allucinato da Remus.

"Cos'è tutto questo casino?" chiede la voce della signora Potter, sempre più vicina. "James, spero tu ti sia vestito perché se facciamo tardi per colpa... TEDDY! MERLINO, STAI BENE!"

"Vedo che siete tutti sorpresi di vedere che sono vivo dopo una missione" scherza il ragazzo mentre la donna spinge via il figlio e lo stringe a sé. "Guardate che sono bravo nel mio lavoro."

"Il mio bambino è a casa" mormora sottovoce Ginny, incontrando lo sguardo sereno e affettuoso del marito. "Hai mangiato? Quando sei arrivato? Ti fa male da qualche parte? Oh, Teddy, che bel regalo che ci hai fatto!"

James inclina la testa di lato, non riuscendo a distogliere la propria attenzione da quella scena. Dal modo in cui le loro storie, sebbene lontane anni e anni, sembrino aver trovato un modo di unirsi lo stesso e percorrere la stessa strada. Si volta verso Remus - il dolce, tenero Remus. L'amico di una vita, il fratello di sempre - ma lo trova perso a osservare quel figlio che non aveva mai neanche immaginato nei propri pensieri.

E infondo, si trova a riflettere il Grifondoro, qualcosa di buono devono pur averlo fatto se in quella cucina c'è tutto quello amore. Se ci sono un Potter e un Lupin che si abbracciano, e se soprattutto il suo amico è riuscito a trovare la sua felicità e il coraggio di meritarsela anche solo per un'istante.

"Non è che non abbiamo fiducia nelle tue capacità" borbotta Ginny, costringendo il figlioccio a sedersi per riempirgli il piatto. "Ma magari il tuo capo poteva anche evitare di mandare proprio te in una missione così pericolosa."

"Cerca di capirla" scherza James Sirius con tono leggero, "sei letteralmente andato nella tana del lupo. È un miracolo che tu non stia ululando alla luna, noi avevamo aperto delle scommesse in proposito."

"Ben due volte che vado incontro alla possibilità di diventare un lupo mannaro nel giro di ventiquattro anni." Ted Lupin scuote la testa con ironia. "Chissà alla terza cosa vinco."

A Remus cade la forchetta di mano, sbattendo rumorosamente contro il piatto.

"James" si volta la signora Potter, "in che senso 'avete scommesso'?"

"Non credo di sentirmi bene" mormora con un singhiozzo Remus prima di cadere a terra.

 

⚡️


 

La Tana è semplicemente tutto ciò che nessuno di loro si sarebbe mai potuto immaginare. Confusionaria, in apparenza male assortita e stranamente avvolgente: sembrava che l'unica cosa capace di tenerla su sia la magia e Remus, facendo un commento a mezza voce, non escludo del tutto la possibilità che sia proprio così.

"Puoi smettere di essere così funereo, per favore?"

Il licantropo alza gli occhi al cielo e si scosta con un gesto veloce dalla possibile stretta dell'amico. "Sirius, tu non capisci! Devo essere impazzito nel corso degli anni. Sposarmi, fare un figlio... ma cosa diamine avrò nella testa?"

"L'amore?" James ridacchia e scuote la testa, passandogli accanto proprio in quel momento. "Lily Luna mi ha assicurato che no, non gli succede niente una volta al mese. Che prima, a colazione, scherzavano e che Testa Lupin è un vero figo." Fa una piccola smorfia, confuso. "Non so quanto possa esserti utile quest'ultima informazione, ma lei lo ha ribadito con fermezza."

"EHI" sentono urlare da dentro la Tana, "MA C'È LUPIN!"

"È bello, no?" chiede invece Lily, le braccia avvolte intorno al proprio corpo e l'espressione persa davanti a sé. "Vedere tutto questo amore e questa felicità... e sapere che in un certo senso è partito tutto da noi. Non vi dà speranza?"

I tre Malandrini le rivolgono uno sguardo sorpreso e allo stesso tempo meravigliato da quella sua dichiarazione. A sciogliere il ghiaccio è proprio Sirius, che le passa un braccio intorno alle spalle e annuisce.

"Bentornata, signora Potter. C'eri mancata!"

"Non chiamarmi così!" Lily scuote la testa e si scambia un sorriso complice con James prima di essere delicatamente spinta all'interno della Tana.

Nel salotto, semplicemente, sembra essere scoppiata una bomba color rosso. Risate, urla e voci si sovrappongono in un insieme di schiamazzi e soprattutto di discorsi che iniziano senza arrivare a una conclusione.

Il loro sguardo viene attirato da Al, che con un cenno della testa li invita ad avvicinarsi verso il fondo della stanza.

"Siamo un po' caotici" sembra quasi scusarsi non appena gli si affiancano. "Ma questo andrà a nostro favore, non vi si noterà neanche."

"Sono tutti tuoi cugini?" Sirius si guarda intorno meravigliato.

Il Serpeverde annuisce. "Fatta eccezione per Tedsy, ovviamente. Ma lui è praticamente un fratello, quindi direi di sì." Si sofferma su Remus con occhio critico e attento. "Come l'hai presa?"

Il ragazzo si stringe nelle spalle e sospira. "Non riesco a togliergli gli occhi di dosso. Mi sembra assurdo che..." deglutisce a vuoto, "che sia mio. Che ci sia un po' di me in lui."

"Non deve essere facile" commenta allora l'altro. "Averli così vicini e sapere di non poter dire niente. Mi dispiace, vorrei che le cose potessero essere diverse."

"Non pensarci" gli sorride Lily con aria affettuosa. "È Natale e direi che noi stiamo vivendo appieno un miracolo."


 

⚡️



 

"E quindi gli ho spiegato che l'unico motivo per cui non l'hanno ancora designato per una missione non è che io sono il figlioccio di Harry Potter, ma che lui non è neanche capace a distinguere la destra dalla sinistra" spiega Ted Lupin, con gli occhi di tutti i cugini di casa Weasley avidamente puntati addosso. "E visto che ci riescono persino i Troll, era già un miracolo che fosse riuscito a prendere qualche MAGO."

"E questo non c'entra niente con il fatto che al tuo settimo anno lui abbia chiesto di uscire a Vic, vero?" lo pungola James Sirius, comodamente stravaccato al suo fianco.

Le punte dei capelli del più grande virano verso una sfumatura rossastra mentre lui scuote la testa. "Ma va! Ho ventiquattro anni, io, e poi non sono una persona gelosa."

"Signor Lupin, non si sentirà forse un po' troppo sicuro per essere uno che non vede la fidanzata da settimane?"

Tutti loro si voltano verso l'ingresso del salotto mentre una ragazza, appena arrivata, si appoggia mollemente contro lo stipite della porta. Si apre in un sorriso mentre i capelli sembrano quasi fluttuare intorno al viso.

"Mi sono innamorato!" è il commento di Sirius, a tratti biascicato, mentre a scattare in piedi con slancio è proprio Ted.

Il ragazzo ridacchia, muove qualche passo e i capelli virano immediatamente verso una tonalità molto più affine a quella della nuova arrivata.

"Dici che dovrei preoccuparmi?"

"Purtroppo no." Scuote la testa con finto rammarico. "Ho sentito dire che ha una certa predilezione per i ragazzi che non si fanno mai sentire. O che non comunicano di essere tornati in patria."

"Ero in missione, ma neanche per zia Ginny è stata una buona giustificazione" spiega e si stringe nelle spalle. "Posso salutarti o preferisci che ti mando prima un gufo?"

"Che idiota che sei!"

"MERLINO!" quasi grida Sirius, afferrando con entrambe le mani il braccio di Remus e scuotendolo con forza. "Si stanno baciando. Tuo" abbassa notevolmente la voce, "figlio sta baciando un angelo. La donna più bella che abbia mai visto. E sta con un Lupin."

Anche James sgrana gli occhi mentre tutti ragazzi cominciano a salutare la nuova arrivata, ancora stretta tra le braccia del fidanzato. "Lui è tipo la versione evoluta di un Lupin" mormora, non riuscendo a distogliere lo sguardo da quella scena.

"Ora vado e le chiedo se vuole essere la madre dei miei figli."

A sorpresa, a dire quella frase, non è Sirius ma Lily.




 

⚡️

Eccomi qui con una confessione: io amo Ted e Vic. Loro sono la mia ship per eccellenza, e sono pronta a difenderli fino alla morte.

Per cui, beccatevi un po' di capitolo TedVic Centrico.

I prossimo capitolo sono in assoluto i miei preferiti: preparatevi perché io davvero vorrei poterveli pubblicare tutto insieme solo per togliermi questo prurito e parlarne insieme. Per cui si, commentante commentate commentante che sennò ho l'impressione di parlare da sola.

Ciò detto, detto ciò: per chi, proprio come me, proprio non ne volesse sapere di lasciar stare i Malandrini - sto pubblicando una minilong AU Jily. "WISH YOU WERE HERE", che trovare nel mio profilo.

 

   
 
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