Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: ArrowVI    19/05/2023    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 16-13: Scontro con il Ruggente [2-2]

 

Ripensandoci tutt'ora, non so cosa ci fossimo aspettati quando andammo contro un avversario come Amon.

Forse fu la spavalderia a guidarci...
O, forse, semplicemente stupidità.

In ogni caso, non ci mettemmo molto a comprendere e a rimpiangere l'errore che commettemmo. 
La differenza tra Amon e Asteroth era... Molto più ampia di quanto non mi fossi mai immaginato.

Anche un demone potente come lui, non durò più di qualche minuto in uno scontro. La violenza e la forza di quel mostro, fu solo seconda a quella che vidi per mano di Azael, il giorno che rapì mia sorella...

Ed esattamente come quel giorno, realizzai troppo rapidamente che non sarei riuscito a fare nulla.

La forza con cui Amon mise Asteroth al tappeto fu sconcertante: con quella discesa, il terreno vibrò con l'intensità di mille vulcani all'impatto e non fui in grado di fare altro se non fissarli con la bocca spalancata.
L'armatura che avvolse il suo corpo che noi fummo a malapena in grado di scalfire, Amon la mandò in mille minuscoli frantumi, esponendo alla luce del sole il corpo bruciato e insanguinato di quello che, fino a pochi secondi prima, altro non sarebbe dovuto essere se non un suo alleato.

Non posso nascondere che, davanti a quella scena, mi bloccai.
Fu solo quando sentii la voce dei miei compagni, se tornai finalmente con i piedi per terra.

Non avevamo un piano perfetto, ma Xane sperava che ci avrebbe permesso di guadagnare per lo meno qualche minuto.

Jessica si sarebbe dovuta occupare di curare Xernes, Sarah ed Ehra, mentre gli altri si sarebbero occupati di provare a rallentare Amon.

Guidati da Vermilion e Andromeda, osservai mentre Michael, Neptune e Tesla, si diressero verso quel terrificante avversario.
Dentro di me, qualcosa urlò.
Mentre li guardai allontanarsi da noi, le loro schiene riportarono alla luce le immagini del giorno che mio padre mi lasciò indietro, accompagnato dai suoi soldati, per andare alla ricerca di mia sorella... Accompagnato dalle immagini delle loro bare.

In qualche modo, fui in grado di trattenermi.
Avrei dovuto fermarli...? 
Avrei dovuto aiutarli...?

Non lo so... Non ho idea di cosa avrei dovuto fare, in quella situazione. Forse, semplicemente, non sarei potuto riuscire a fare nulla in ogni caso.
Non riesco a comprendere cosa abbia visto in me, un soldato impeccabile come Arthur, che abbia attirato la sua attenzione.

Non sono mai stato in grado di prendere decisioni per me stesso... E non sono mai riuscito a risolvere nessuna situazione in cui mi fossi ritrovato.

Ciononostante, continuai a ripetermi che "questa volta sarebbe andato tutto bene". 
Dopotutto, prima o poi sarebbe dovuto succedere anche a me...


Fui... Uno sciocco per pensarlo.


Osservai in silenzio mentre Jessica continuò a curare Ehra, ma la Direttrice non sembrava avere alcuna intenzione di riprendersi.
Trascorsero alcuni minuti interminabili, prima che riaprì gli occhi.

La prima persona su cui posò lo sguardo, non appena ci riconobbe, fu Jessica... E i suoi occhi si fecero lucidi.

Non riesco ancora a credere che lei sia veramente sua madre...


Subito dopo, ci domandò di cercare Sarah e Xernes.
I suoi capelli cambiarono colore, trasformandosi in un colore biondo acceso.
Non lo notai prima di quel momento, ma durante lo scontro i suoi capelli continuarono a cambiare colore, ma non so esattamente per quale motivo.

Non che sia così strano, dopotutto, per "la Strega". Dopo averla vista volare nel cielo con quelle sue ali da farfalla, smisi di farmi troppe domande su di lei.


Quando raggiungemmo Sarah, per un attimo sperai che avremmo avuto una chance di vittoria... Ma ben presto le mie speranze andarono in frantumi, esattamente come il muro di ghiaccio che Xane sollevò alle nostre spalle.
Per qualche motivo, fummo noi ad attirare la sua attenzione.

Ancora prima che potessi rendermene conto, Amon cominciò a volare nella nostra direzione con una velocità terrificante. Xane provò a bloccare la sua avanzata con un enorme muro di ghiaccio cristallino, ma andò in frantumi esattamente come le mie speranze.
Non servì nemmeno a rallentarlo.


Ancora una volta, l'unica cosa che fui in grado di fare fu... Nulla.
Tutto accadde così velocemente che non fui nemmeno in grado di reagire. Quei suoi movimenti fulminei, Xane sparì dal mio campo visivo ancora prima di realizzare che avesse distrutto quel muro ghiacciato.
Lo vidi al suolo, fumante, dopo essere stato colpito in pieno da un fulmine del demone.
Notai la sua armatura di sabbia, la stessa che usò per proteggersi dagli attacchi di Tesla durante l'esame alla Star.

Nonostante non bastò a proteggerlo completamente, notai che fosse ancora vivo.
Alle spalle del demone vidi il resto dei miei compagni che finalmente ci raggiunsero. Accompagnati da Andromeda passarono al contrattacco, ma sapevo non sarebbero durati a lungo.
Nonostante il loro vantaggio numerico, quel mostro li stava sopraffacendo con facilità uno dopo l'altro, evitando ogni singolo attacco che provavano a tirargli addosso.

Non so per quale motivo rimasi immobile.
Era paura... Era stupore?

No, semplicemente... Non trovai la forza dentro di me per combattere.


"Perché ora...?"
Furono le uniche parole che riecheggiarono nella mia mente, quando rimasi immobile a fissare Amon, davanti a me, dritto negli occhi.

Il mio sguardo cadde inconsciamente sul resto dei miei compagni, alle spalle del demone. 
Erano stati tutti sconfitti nel giro di pochi istanti. Immobili nel terreno, pieni di ferite fumanti e sanguinanti.

Se anche loro, tutti insieme, erano stati sconfitti così velocemente... Cosa mai avrei potuto fare, da solo?

Nel viso del demone vidi un semplice sorriso divertito.
Poi mi superò, senza neanche sollevare un dito su di me.

Quel suo comportamento mi prese completamente alla sprovvista.
Eppure, quella scena mi fu fin troppo familiare...

Nei suoi occhi vidi pietà. 
Per lui, non ero una minaccia. Un ragazzino senza alcuna voglia di combattere, qualcuno che non poteva neanche opporsi a lui.
Fu la stessa cosa che accadde contro Azael, quando Marianne venne rapita.

Amon mi superò senza neanche guardarsi indietro, e si diresse con un passo lento e pesante verso Jessica.


<< Una curatrice? >>
Sentii pronunciare dal demone.

<< So chi devo uccidere per prima. >>


"Muoviti...!"
Nonostante volessi impedirglielo, non fui in grado di farlo.

"Fai qualcosa...!"


Quelle scene mi tornarono ancora una volta alla mente... Quando rimasi immobile, in mezzo al fango misto al mio stesso sangue, a fissare Azael che portò via mia sorella.
Non fui in grado di salvarla, nonostante volessi farlo.
Troppo debole... Sono sempre stato troppo debole, dopotutto... Sia contro Azael, sia quando Nergal e Asteroth attaccarono l'istituto. Anche quando non fui in grado di accompagnare mio padre alla ricerca di mia sorella.

E, ancora una volta, troppo debole per provare a fare la differenza.
Sentii le forze abbandonare rapidamente il mio corpo, poi abbassai lo sguardo verso il terreno.


Furono le urla di Jessica che mi fecero tornare in me.
Mi voltai di scatto, realizzando che il demone l'avesse finalmente raggiunta.

L'afferrò per il collo con una mano: stava cercando di soffocarla. Intorno al suo corpo vidi una delicata barriera rosa, che Jessica probabilmente creò per provare a proteggersi.


Quella scena fu fin troppo simile a quella che vidi quando Marianne fu rapita.
La osservai in lacrime, mentre allungò una mano nella mia direzione invocando il mio nome, nella speranza che potessi salvarla.
Allo stesso modo, Jessica allungò un braccio verso di me.

Perché...?
Perché sono così... Debole e insignificante?
Deve esserci qualcun altro in grado di aiutarti, giusto?

Mi voltai verso il resto dei miei compagni.
Erano tutti nel terreno.
Nessuno di loro sarebbe riuscito ad aiutarci.


Facendo leva sulla mia disperazione, obbligai il mio corpo a muoversi.
Rilasciai il mio Ki e scattai verso Amon.

La mia reazione lo colse alla sprovvista: lo colpii in pieno collo con un calcio, ma non ebbe alcun effetto.
Lentamente, il demone allentò la presa su Jessica, permettendole di respirare senza però lasciare andare la presa, quindi posò finalmente il suo sguardo su di me.

Con uno sguardo serio, mi disse "Quindi hai voglia di lottare."

Bastò un pugno con la sua mano libera e caddi al suolo come un sacco di patate.
Poi, un dolore intenso avvolse il mio corpo quando mi diede un calcio nel fianco.

Sentii alcune delle mie costole andare in frantumi all'impatto.
Sollevai rapidamente lo sguardo per realizzare semplicemente di essere diventato il nuovo giocattolo di quel mostro.
Non so come feci a salvarmi, ma in qualche modo il suo secondo calcio non fu in grado di spezzarmi l'osso del collo. Forse, perché non era sua intenzione farlo.

Sentii solamente la sua risatina mentre cominciò a calpestarmi la testa.

<< Non vali un cazzo. >>
Non fui in grado di vedere con quale faccia disse quelle parole, ma mi tornò in mente l'espressione annoiata che Azael mi mostrò quel giorno.

<< Togliti dai piedi, verme. >>
Finalmente, decise di lasciarmi andare e di tornare sul suo primo bersaglio.

Il figlio di Zibroi Alcher... Uno dei più grandi soldati che Mistral vide nella sua storia.
Se mio padre mi avesse visto, in questo momento... Cosa avrebbe detto...? 

Sarebbe stato deluso dalla mia debolezza?
O, forse, dalla mia insicurezza?
Non lo so... Non voglio saperlo.

Voglio solo sprofondare nel vuoto... Voglio solo che tutto finisca...


Marianne... Madre, padre...

Mi dispiace...





Il piano sarebbe dovuto essere incredibilmente semplice.
Vermilion e Andrew avrebbero affrontato il demone direttamente, mentre Michael, Tesla e Neptune avrebbero dato loro supporto in qualunque modo sarebbe stato necessario.

Ciononostante, le cose non andarono nel verso giusto.
Per così tanti anni Vermilion sognò di vendicarsi di quel bastardo, e finalmente la chance le si presentò davanti.

Eppure, quando lo raggiunse, si bloccò.
Lo sguardo insanguinato del demone riportò alla luce le immagini del giorno in cui lui le tolse tutto.

Le fiamme intorno alla ragazza si estinsero nello stesso istante che i loro sguardi s'incontrarono.

"Ci conosciamo, noi due, non ho forse ragione? "
Bastarono quelle parole a farla tremare.

"E io che credevo di aver ucciso anche te..."
Vermilion andò in pezzi.

La sua sete di vendetta, scomparve nel nulla.
Il suo coraggio si trasformò in terrore, lo stesso terrore che la divorò il giorno che Amon uccise i suoi compagni.

Non fu nemmeno in grado di indietreggiare, o sentire la voce dei compagni intorno a se che le domandarono cosa stesse succedendo.
Lentamente, la ragazza scoppiò in lacrime, poi cadde al suolo.
Inginocchiandosi e tremando, non fu in grado di fare altro se non fissare quel mostro dritto negli occhi: le immagini dei corpi privi di vita dei suoi compagni riaffiorarono nella sua mente.

Il corpo bruciato di Simon con un enorme buco sanguinante.
Laura, distesa nel terreno, con il collo spezzato.
E Xanders, disteso ai piedi di un albero, con la sua armatura insanguinata.


Tremando, la ragazza non fu in grado di fare nulla se non invocare l'aiuto di chiunque.
Sentendo le sue parole, Amon scoppiò con una risata terrificante, poi afferrò la ragazza per il mento, fissandola dritta negli occhi con uno sguardo divertito.

"Mi stavi fissando con uno sguardo pieno d'odio, e ti sei spezzata da sola ancora prima che io abbia fatto qualcosa."
Ridacchiò.

"Se non fossi deluso, lo troverei divertente."

Davanti agli occhi della ragazza, uno scontro scoppiò subito dopo.
Amon venne investito da alcune fiamme, poi dei fulmini azzurri che l'obbligarono a indietreggiare.


Lentamente, la ragazza sollevò le sue mani tremanti, portandole davanti al suo volto e nascondendosi.

"Mi... Dispiace..."
Furono le uniche parole che uscirono dalla sua bocca.



_____________________________________________________________________________________________________________________________


Fine del capitolo 16-13, grazie di avermi seguito e alla prossima!


 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: ArrowVI