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Autore: ONLYKORINE    22/05/2023    4 recensioni
Blinny
Ginny, di nuovo single dopo la sua rottura con Harry, incontra Zabini a un ballo del Ministero, scoprendo che sta cercando proprio lei, chiedendo il suo aiuto in cambio di alcune foto che potrebbero sembrare compromettenti, anche se che non lo sono.
Blaise sta cercando la ragazza che aveva parlato con sua madre al San Mungo e quando scopre che è la Weasley e che ha bisogno del suo aiuto, pur di non chiederle nessun favore, decide di ricattarla.
Ma come giustificare agli occhi degli altri il fatto che inizino a frequentarsi così assiduamente? Beh, basterà fare finta di essere amici.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Astoria, Hannah/Neville, Pansy/Theodore, Ron/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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prologo

Prologo

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Lasciarsi

"Non è fantastico, qui, Ginny?"
Ginny si coprì con il lenzuolo mentre rotolava sulla schiena nel grosso letto. Sì, era fantastico: finalmente lei e Harry avevano ripreso a fare l'amore dopo tantissimo tempo e sapeva che era merito della loro vacanza in Romania.
"Sì, Harry, è molto bello" lo assecondò.
"Che ne diresti se… se rimandassimo il ritorno?"
Ginny sospirò: sapeva che sarebbe successo. Harry, a due anni dalla sconfitta di Voldemort, sembrava un'anima in pena. All'inizio erano stati i giornalisti e i sensi di colpa a dargli problemi, poi, quando il mondo magico aveva iniziato a riprendersi, lui era rimasto indietro: aveva partecipato alla ricostruzione di Hogwarts e a tutti gli altri eventi, sì, aveva sorriso e stretto mani, l'aveva abbracciata e baciata in pubblico, ma lui era cambiato. Ginny era consapevole del fatto che nessuno di loro era rimasto incolume al combattimento e allo svolgersi della battaglia, che le ferite che una guerra causa al cuore, all'anima e alla mente sono peggiori di quelle del corpo, ma Harry sembrava l'unico a non riuscire ad andare avanti. Come se non ci provasse neanche, era assente al mondo e le giornate avevano iniziato a passare senza di lui.
Il bel mondo lo stava abbandonando: dopo un primo assedio veramente pesante, anche i giornalisti avevano iniziato a lasciarlo stare e, se Ginny aveva pensato che sarebbe stato meglio, alla fine aveva capito anche lei che Harry stava elaborando male il tutto. L'unica era stata portarlo via dall'Inghilterra.
Aveva scritto a Charlie, spiegando al fratello quanto fosse grave la situazione, e lui aveva accettato di ospitarli per quella che Ginny aveva presentato a Harry come una vacanza.
"Harry…"

 

"Ginny, davvero, non c'è fretta di tornare, in fin dei conti…" la interruppe Harry, pensando che lei avrebbe fatto storie e, essendosi già preparato il discorso perché ci stava pensando da qualche giorno, si preparò a sostenere la sua opinione.
"Harry, ascoltami: so che non sei felice a casa. Qui ti ho visto: sei un'altra persona, sei quel ragazzo di cui mi sono innamorata la prima volta che l'ho visto e, allo stesso tempo, sei cresciuto e maturato. Hai ragione, dovresti rimanere qui. Penso addirittura che non dovresti più tornare stabilmente in Inghilterra, se ciò dovesse farti tornare l'uomo con cui vivo da sei mesi…"
Appena la fidanzata sospirò, Harry ne approfittò per interromperla e continuare a perorare la sua causa. "Ho fatto richiesta di trasferimento al Ministero e mi è stato concesso! Sono così felice che la pensi come me, pensavo che avresti…"

 

Ginny sorrise di un sorriso mesto e gli accarezzò la guancia con il dorso delle dita. "Hai chiesto un trasferimento senza parlarne prima con me?" Stranamente, non era arrabbiata. Lei capiva perfettamente tutto: era solo triste.
Harry spalancò gli occhi: probabilmente non aveva pensato al fatto che avrebbe dovuto parlarne prima con lei anche se, in fin dei conti, avrebbero dovuto sposarsi da lì a qualche mese e quello non era il miglior modo per iniziare una relazione duratura. Ma, ancora, capiva. E capiva anche che non era normale: non era normale che a lei stesse bene. Anche se voleva che lui fosse felice, non avrebbe dovuto essere così rassegnata all'idea di perderlo.
Quando Harry l'aveva lasciata per andare a cercare gli Horcrux il suo cuore si era spezzato e lei aveva sofferto così tanto che pensava di morirne, mentre in quel momento…

 

"Scusa, io…" Harry non sapeva cosa dire: lei non sembrava arrabbiata, ma qualcosa gli diceva che non era tutto giusto. "Se non avessero accettato non ti avrei detto niente…"
"E non ti sembra che non sarebbe stato corretto neanche questo?"
Come? Harry non capiva. "In che senso?"
"Dovremmo parlare di quello che non va, progettare un futuro insieme, quelle cose lì che fanno le coppie. Non lasciare che sia il Ministero a decidere il nostro avvenire…"
La voce della ragazza si abbassò e divenne quasi triste, ma Harry capì che non era contraria così si sentiva molto confuso.
"Quindi? Non ho capito…"

 

Ginny sospirò, portandosi a sedere. Era come se quel movimento le avesse dato il coraggio per fare quello che stava facendo. "Tu resta qui, Harry. Io… io torno a casa. Voglio stare vicino alla mia famiglia e sto per diventare titolare in squadra. Non voglio trasferirmi…"
"Ma puoi giocare a Quidditch ovunque! Puoi fare le selezioni qui in Romania e…"
"Harry, sono nelle Holyhead Harpies e, ora che finalmente ci sono riuscita, non voglio ricominciare da un'altra parte. Ho sempre adorato la squadra, è il mio sogno da quando ero piccola: voglio giocare con Gwenog."
"Così preferisci lasciarmi!"
"Preferisco essere felici in due, Harry."

 

Harry sbuffò e si portò le mani dietro la nuca, guardando il soffitto. Cosa fare? "Harry, ascoltami…" iniziò Ginny, sdraiandosi accanto a lui e prendendogli un braccio per appoggiarci la testa e farsi abbracciare. "Tutti e due ci meritiamo di essere felici. E se non possiamo esserlo insieme… dovremo esserlo separati. Ma non per questo dobbiamo odiarci o cose così. Io ti voglio bene e te ne vorrò sempre" disse, poco dopo, e anche lui si rese conto che le sue parole erano vere. Tristi, ma vere. Lei non sarebbe stata felice lì con lui, lontano dalla sua famiglia, avrebbe dovuto ricominciare la sua carriera da capo, e giocare nelle Holyhead Harpies era sempre stato il suo sogno: non poteva costringerla a fare una scelta così drastica.
Annuì e l'abbracciò stretta. "Avevamo appena ripreso a fare l'amore…" disse, sconsolato.
Ginny rise e lui si voltò verso di lei. "Sapevo che ti interessava solo questo!"
Come? No no… "No, è che…" Harry sentì il viso andare a fuoco: non voleva dare quell'impressione.
"Harry, va tutto bene. Sono contenta anch'io di questo. E non ho intenzione di sospenderlo. Dobbiamo recuperare quattro mesi prima della mia partenza!"
Harry la guardò con uno sguardo sornione. "La passaporta è programmata per il ritorno fra quattro giorni…"
"Quindi dovremmo darci dentro!" rispose lei, sorridendo, facendo cadere il lenzuolo e salendo a cavalcioni sul corpo del ragazzo.

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***Eccomi con una nuova storia! Sì, lo so che ne ho ancora qualcuna da finire, ma questa... questa è da un po' che è in lavorazione e io non vedevo l'ora di pubblicarla. Prometto che finirò anche le altre (mi sembra che ne siano rimaste SOLO - 😅 due) e prometto che sarò  costante con la pubblicazione (visto che ho già metà storia, non dovrebbe essere un problema grosso, ma chi lo sa... 😅)

Intanto grazie a tutti perchè sia che stiate leggendo perchè mi conoscete o perchè vi piace la coppia (prima esperienza per me) mi state leggendo. Prometto di non deludervi (O almeno ci proverò!). 

Ah, non per ultimo, diciamo che ultimamente ho guardato i Bridgerton e mi sono divertita a infilare qualche riferimento al 1800 - anche se molto moderno, devo ammettere! 🤭 )

Grazie ancora

   
 
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