Prologo
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Lasciarsi
"Non
è fantastico,
qui, Ginny?"
Ginny si coprì con il
lenzuolo mentre rotolava sulla schiena nel grosso letto. Sì,
era fantastico:
finalmente lei e Harry avevano ripreso a fare l'amore dopo tantissimo
tempo e
sapeva che era merito della loro vacanza in Romania.
"Sì, Harry, è molto
bello" lo assecondò.
"Che ne diresti se…
se rimandassimo il ritorno?"
Ginny sospirò: sapeva che
sarebbe successo. Harry, a due anni dalla sconfitta di Voldemort,
sembrava
un'anima in pena. All'inizio erano stati i giornalisti e i sensi di
colpa a
dargli problemi, poi, quando il mondo magico aveva iniziato a
riprendersi, lui
era rimasto indietro: aveva partecipato alla ricostruzione di Hogwarts
e a
tutti gli altri eventi, sì, aveva sorriso e stretto mani,
l'aveva abbracciata e
baciata in pubblico, ma lui era cambiato. Ginny era consapevole del
fatto che
nessuno di loro era rimasto incolume al combattimento e allo svolgersi
della
battaglia, che le ferite che una guerra causa al cuore, all'anima e
alla mente sono peggiori di quelle del corpo, ma Harry sembrava l'unico
a non riuscire ad
andare avanti. Come se non ci provasse neanche, era assente al mondo e
le
giornate avevano iniziato a passare senza di lui.
Il bel mondo lo stava
abbandonando: dopo un primo assedio veramente pesante, anche i
giornalisti
avevano iniziato a lasciarlo stare e, se Ginny aveva pensato che
sarebbe stato
meglio, alla fine aveva capito anche lei che Harry stava elaborando
male il
tutto. L'unica era stata portarlo via dall'Inghilterra.
Aveva scritto a Charlie,
spiegando al fratello quanto fosse grave la situazione, e lui aveva
accettato
di ospitarli per quella che Ginny aveva presentato a Harry come una
vacanza.
"Harry…"
"Ginny, davvero,
non
c'è fretta di tornare, in fin dei conti…" la
interruppe Harry, pensando
che lei avrebbe fatto storie e, essendosi già preparato il
discorso perché ci
stava pensando da qualche giorno, si preparò a sostenere la
sua opinione.
"Harry, ascoltami: so
che non sei felice a casa. Qui ti ho visto: sei un'altra persona, sei
quel
ragazzo di cui mi sono innamorata la prima volta che l'ho visto e, allo
stesso
tempo, sei cresciuto e maturato. Hai ragione, dovresti rimanere qui.
Penso
addirittura che non dovresti più tornare stabilmente in
Inghilterra, se ciò
dovesse farti tornare l'uomo con cui vivo da sei mesi…"
Appena la fidanzata
sospirò, Harry ne approfittò per interromperla e
continuare a perorare la sua
causa. "Ho fatto richiesta di trasferimento al Ministero e mi
è stato
concesso! Sono così felice che la pensi come me, pensavo che
avresti…"
Ginny sorrise di
un
sorriso mesto e gli accarezzò la guancia con il dorso delle
dita. "Hai
chiesto un trasferimento senza parlarne prima con me?" Stranamente, non
era arrabbiata. Lei capiva perfettamente tutto: era solo triste.
Harry spalancò gli occhi:
probabilmente non aveva pensato al fatto che avrebbe dovuto parlarne
prima con
lei anche se, in fin dei conti, avrebbero dovuto sposarsi da
lì a qualche mese
e quello non era il miglior modo per iniziare una relazione duratura.
Ma,
ancora, capiva. E capiva anche che non era normale: non era normale che
a lei
stesse bene. Anche se voleva che lui fosse felice, non avrebbe dovuto
essere
così rassegnata all'idea di perderlo.
Quando Harry l'aveva
lasciata per andare a cercare gli Horcrux il suo cuore si era spezzato
e lei
aveva sofferto così tanto che pensava di morirne, mentre in
quel momento…
"Scusa,
io…"
Harry non sapeva cosa dire: lei non sembrava arrabbiata, ma qualcosa
gli diceva
che non era tutto giusto. "Se non avessero accettato non ti avrei detto
niente…"
"E non ti sembra che
non sarebbe stato corretto neanche questo?"
Come? Harry non capiva.
"In che senso?"
"Dovremmo parlare di
quello che non va, progettare un futuro insieme, quelle cose
lì che fanno le
coppie. Non lasciare che sia il Ministero a decidere il nostro
avvenire…"
La voce della ragazza si
abbassò e divenne quasi triste, ma Harry capì che
non era contraria così si
sentiva molto confuso.
"Quindi? Non ho
capito…"
Ginny
sospirò, portandosi
a sedere. Era come se quel movimento le avesse dato il coraggio per
fare quello
che stava facendo. "Tu resta qui, Harry. Io… io torno a
casa. Voglio stare
vicino alla mia famiglia e sto per diventare titolare in squadra. Non
voglio
trasferirmi…"
"Ma puoi giocare a
Quidditch ovunque! Puoi fare le selezioni qui in Romania e…"
"Harry, sono nelle Holyhead Harpies e, ora
che finalmente ci
sono riuscita, non voglio ricominciare da un'altra parte. Ho sempre
adorato la
squadra, è il mio sogno da quando ero piccola: voglio
giocare con Gwenog."
"Così
preferisci lasciarmi!"
"Preferisco
essere felici in due, Harry."
Harry
sbuffò e si portò le mani dietro la nuca,
guardando il soffitto. Cosa fare?
"Harry, ascoltami…" iniziò Ginny, sdraiandosi
accanto a lui e
prendendogli un braccio per appoggiarci la testa e farsi abbracciare.
"Tutti e due ci meritiamo di essere felici. E se non possiamo esserlo
insieme… dovremo esserlo separati. Ma non per questo
dobbiamo odiarci o cose
così. Io ti voglio bene e te ne vorrò sempre"
disse, poco dopo, e anche
lui si rese conto che le sue parole erano vere. Tristi, ma vere. Lei
non
sarebbe stata felice lì con lui, lontano dalla sua famiglia,
avrebbe dovuto
ricominciare la sua carriera da capo, e giocare nelle Holyhead Harpies
era
sempre stato il suo sogno: non poteva costringerla a fare una scelta
così
drastica.
Annuì
e l'abbracciò stretta. "Avevamo appena ripreso a fare
l'amore…"
disse, sconsolato.
Ginny
rise e lui si voltò verso di lei. "Sapevo che ti interessava
solo
questo!"
Come?
No no… "No, è che…" Harry
sentì il viso andare a fuoco: non voleva
dare quell'impressione.
"Harry,
va tutto bene. Sono contenta anch'io di questo. E non ho intenzione di
sospenderlo. Dobbiamo recuperare quattro mesi prima della mia partenza!"
Harry
la guardò con uno sguardo sornione. "La passaporta
è programmata per il
ritorno fra quattro giorni…"
"Quindi
dovremmo darci dentro!" rispose lei, sorridendo, facendo cadere il
lenzuolo
e salendo a cavalcioni sul corpo del ragazzo.
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***Eccomi con una nuova storia! Sì, lo so che ne ho ancora qualcuna da finire, ma questa... questa è da un po' che è in lavorazione e io non vedevo l'ora di pubblicarla. Prometto che finirò anche le altre (mi sembra che ne siano rimaste SOLO - 😅 due) e prometto che sarò costante con la pubblicazione (visto che ho già metà storia, non dovrebbe essere un problema grosso, ma chi lo sa... 😅)
Intanto grazie a tutti perchè sia che stiate leggendo perchè mi conoscete o perchè vi piace la coppia (prima esperienza per me) mi state leggendo. Prometto di non deludervi (O almeno ci proverò!).
Ah, non per ultimo, diciamo che ultimamente ho guardato i Bridgerton e mi sono divertita a infilare qualche riferimento al 1800 - anche se molto moderno, devo ammettere! 🤭 )
Grazie
ancora