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Autore: SerenitaDolce95    23/05/2023    0 recensioni
Vi dico immediatamente che non ci penso neanche a riportare la collana alla negoziante di quella bigiotteria. Questa collana è il solo ricordo che ho di Ottaviano e non mi separerei da lei per niente al mondo. Sapete cosa faccio? Io scapperò via da questo posto schifoso. Tornerò nell’Antica Roma costi quel che costi. Domani non riporterò indietro nessuna collana. Se mia madre non intende chiarire quello che deve chiarire con Cesare vuol dire che ci penserò io a parlare a Cesare. Metterò a rischio la mia vita; ma se devo morire, non morirò fino a quando, non avrò chiarito questa storia.
Devo riprendermi quello che è mio. Devo riconquistare anche la fiducia di Ottaviano in me e rimettere a posto la nostra storia. L’unico problema è che mi serve un piano strategico per uscire fuori di casa. Non posso aspettare domani mattina. Domani mattina potrebbe essere troppo tardi. Eppure, questa non sarebbe la prima volta che evado di casa in piena notte. La cosa si ripete a quanto pare. Lo capisco che è un metodo del tutto incivile uscire di casa senza dirlo ai genitori, ma devo farlo. Non ho intenzione di arrendermi. Ho deciso: questa notte evado. Adesso mi metto
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Diciotto
 
La mattina seguente Ottaviano ed Elena si svegliarono ancora sulla nave. Erano le prime ore del mattino e Bruto era preso a navigare la nave. Claudia in tanto stava coccolando il suo pancino, stava a pensare che non vedeva l’ora di vedere il bambino e si chiedeva se anche Brutto lo voleva.
   Ottaviano si era messo a parlare con Bruto di qualcosa che lei non aveva idea di quale fosse il contenuto della conversazione. Decise di andare vicino alla sua amica.
   «Allora come va il tuo bel pancino amica mia?» domandò Elena.
   «Bene amica mia. Ho tanta impazienza di vedere il piccolino o la piccolina» commentò Claudia.
   «Bruto cosa vorrebbe?» chiese Elena curiosa.
   «Maschio ovvio» rispose Claudia.
   «Allora sarà un bel maschietto» disse Elena.
   «Tu e Ottaviano invece niente ancora?» domandò Claudia.
   «No, per ora. Anche se stanotte lo abbiamo fatto. Credo che Ottaviano sia un po' spaventato riguardo ad avere un bambino. Me lo ha confessato ieri dopo che abbiamo fatto l’amore» spiegò Elena.
   «Figurati se il figlio di Giulio Cesare ha paura di diventare padre» commentò Claudia.
   «Non lo so … so solo che un figlio da lui io lo vorrei tanto!» ammise Elena.
   «Arriverà! Dovete solo provarci e riprovare» disse Claudia.
   Poco dopo furono interrotte da Ottaviano.
   «Belle donne stiamo per attraccare a terra. Preparatevi per scendere dalla nave» disse Ottaviano.
   Dopo circa venti minuti erano già attraccati e scesi dalla nave.
   «Ora dobbiamo raggiungere il palazzo del re Mecerete» spiegò Bruto.
   «Mecerete? Ma che nome è?» chiese Ottaviano ridendo un po'.
   «Vedrai» rispose Bruto che sembrava ridere tra sé.
   Ottaviano pensò che non avesse mai sentito un nome del genere. A dirla tutta non aveva mai sentito il nome del re greco e di lui non sapeva praticamente niente. Era però curioso di conoscerlo.
   Quando arrivarono al palazzo del re, Bruto si presentò alle guardie e fece la presentazione anche di Elena, Ottaviano e Claudia. Era fatta, le guardie li accompagnarono fino alla sala del loro re. Vennero annunciati al sovrano che era seduto pensieroso sulla sua specie di trono.
   Bruto fu il primo ad andare incontro al re Mecerete.
   «Bruto! Ma che bella sorpresa, non mi aspettavo il tuo arrivo qui da me» disse il re accogliendolo allegramente.
   «Lo so che non ho avvisato ma è stata una cosa improvvisa» spiegò Bruto.
   «Come mai?» chiese il re.
   «Sono venuto qui con Ottaviano il figlio di Cesare, la sua fidanzata e la mia fidanzata. Cesare non era d'accordo di unire in matrimonio Ottaviano e Elena la sua fidanzata. Ci ho pensato io allora li ho portati qui, li ho fatti scappare via da Roma» spiegò Bruto.
   «Hai fatto bene! Non è giusto dividere due giovani che si amano» rispose il re impaziente.
   Lo sguardo del re cadde verso Elena.
   «Quella bella ragazza è la tua Bruto?» chiese il re.
   Ottaviano subito rispose contrariato.
   «No, è la mia fidanzata! » disse Ottaviano irritato.
«Tu sei Ottaviano? » chiese il re.
«Si» rispose Ottaviano con tono poco simpatico.
«Sei la copia di Cesare per forza sei tu» continuò Mecerete.
«Conoscete mio padre?» chiese Ottaviano.
«Ma certo che lo conosco. Chi non conosce Giulio Cesare?» rispose Mecerete mezzo divertito.
Poco dopo Mecerete si rivolse a Claudia che anche lei era una bella ragazza dopo tutto.
«Allora siete voi la ragazza di Bruto?» domandò Mecerete.
«Si, sono io. Mi chiamo Claudia» rispose Claudia.
«Bel nome» commentò Mecerete.
Elena in tanto si era accorta che Mecerete aveva qualcosa di Cesare. C’era qualcosa nell'espressione del viso di Mecerete che le ricordava Cesare. Per poco cominciò a chiedersi se fosse un parente di Cesare. Non era possibile solo perché il re era greco. Aveva qualcosa di misterioso però, si chiedeva se davvero fosse solo una sua impressione o c'era qualcosa che nessuno sapeva di lui.
«Allora vi faccio condurre nel posto dove dormirete» disse Mecerete dando gli ordini a dei suoi servitori.
 
 
 
  
  
  
    
 
 
  
  

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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