DIO È MORTO
(1967)
Ho visto
la gente della mia età andare via,
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla follia,
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già…
«Un giorno ci daremo tutti quanti una svegliata e capiremo che, questo stato delle cose, non può continuare! Allora sì, che a qualcuno tremerà il fondoschiena, perché quando il popolo si arrabbia, cadono troni e crollano nazioni!»
Tanto per cambiare, il Professore sta pontificando. Di fuori è invecchiato, non c’è dubbio. Ma, di dentro, è altrettanto indubbio che sia rimasto lo stesso rivoluzionario sessantottino di sempre. Uno di quelli che avevano un’ideale… e che non lo hanno abbandonato. Sono rimasi fedeli alla linea, come si suol dire.
Al contrario di tanti altri.
«Ci renderemo conto che denaro, potere, falsi miti e inutili illusioni non sono la realtà!» prosegue. «Tutto questo è la nostra morte, la morte di dio! Però, io lo sento, un giorno comprenderemo che cosa conti per davvero, e allora ci ribelleremo!»
Il Professore, quando sente suonare quel vecchio brano, si esalta sempre. Soprattutto alle strofe finali, quando si profetizza il mondo che verrà, in un crescendo in cui – con inquietudini molto sessantottine – si annuncia la fine del mondo vecchio e la nascita di un tempo nuovo.
Onestamente, non condivido la sua visione del mondo. La trovo vecchia e superata. Ormai non ci crede proprio più nessuno, al mondo che verrà. Sono abbastanza disilluso, io.
Quando ascolto questa canzone, la stoppo sempre al termine della seconda strofa, sull’ultimo “dio è morto”. Dubito che, quel vecchio dio, possa davvero risorgere.
Non ce ne sono più le basi.
Ma il Professore non la pensa come me, e io sarei ben felice di essere sconfessato da lui.
Lui, che la canzone riesce ancora ad ascoltarla fino in fondo, e a crederci, soprattutto.
Io penso,
che questa mia generazione è preparata,
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perché noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni
e poi risorge…