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Autore: fanny6    13/09/2009    1 recensioni
L'era dei Malandrini è nel suo splendore, ma il tempo passa anche per loro, l'ultimo anno è arrivato.... "Ah, il tempo. Il tempo è una cosa potente, può cambiare tutto..." "Insomma Lunastorta, smettiamola con queste cose noiose...! Oh guarda! C'è la Evans, devo farmi bello!" Inoltre, l'arrivo di due nuove studentesse darà all'anno scolastico una svolta del tutto inaspettata...
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'The living years'
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Grazie per i complimenti! :) VI avverto che questo capitolo NON è l'ultimo.....



Nel giro di qualche ora, la tempesta che la notte precedente aveva infuriato si era calmata. Il mattino seguente l'aria era fresca e frizzante, creando un'atmosfera ideale per sostenere l'ultima parte degli esami.
Peccato, però, che un'atmosfera ideale per gli addii non fosse ancora stata inventata.
Sirius non sapeva cosa aspettarsi, e soprattutto quando, e fu davvero difficile convincerlo che Jane sarebbe stata ancora lì quando sarebbe uscito dall'aula.
Una parte di sè, la più razionale, fremeva nel tentare di concentrarsi sull'esame, mentre l'altra, la più impulsiva, non avrebbe fatto altro che alzarsi e correre fuori dall'aula, nel disperato tentativo di trovare Jane e convincerla a non andare.
Quando uscì, all'ora di pranzo, e si precipitò in sala Grande sentì i suoi muscoli sciogliersi in un solo colpo quando la vide seduta ad aspettarlo
Cercò di sorridere tranquillamente quando Jane gli domandò dell'esame, ma quello che ottenne fu più probabilmente un'espressione tesa e forzata.
Miriam li osservava -Al tramonto- disse solo, guardandolo
Sapeva bene che se Sirius avesse potuto, avrebbe ordinato alla Terra di fermare il suo giro, per far sì che l'ora del tramonto non arrivasse mai.
Ma, come disse Remus a James quel pomeriggio, il tempo è una cosa inesorabile, e per quanto ci sforziamo di fermarlo, non potremo mai impedirgli di scorrere
-E piantala con questa palla, eh?!- rispose brusco James all'amico
Remus tacque. Sapeva quanto James fosse empatico nei confronti di Sirius, era come se fossero gemelli, condividevano gioie e dolori
-...ma l'hai visto? E' uno straccio, Lunastorta! E noi siamo qua a parlare del tempo!- riprese poi James, quasi in collera con se stesso
-Non possiamo fare niente- osservò Remus, mentre Peter annuiva
-Ma si che possiamo fare qualcosa! Andiamo! Tu che sei così intelligente, perchè non trovi una soluzione, eh?!-
-James- sospirò Remus -Se avessi una soluzione non ti pare che l'avrei detto? Non c'è soluzione al tempo. Siamo maghi, ma non possiamo fermare certe cose. Nemmeno noi-
James si guardò attorno, sconsolato e infuriato, afferrò il libro che l'amico stava puntualmente leggendo e lo scaraventò a terra.
Miriam era a preparare la partenza. Non usavano giratempo, Silente aveva trovato un altro modo. Jane era con Sirius.
La testa di Sirius era un ribollire di inutili considerazioni: com'era giusto passare le ultime ore assieme? Cosa era giusto dirsi? Quali sarebbero state le ultime parole? Davvero non c'era soluzione alla sua partenza?
Ma niente di tutto questo uscì dalle sue labbra, quasi sempre serrate in quelle ultime ore. L'attesa forse era anche peggio del distacco.
Jane dal canto suo, appariva piuttosto tranquilla.
-Sai...fino a qualche ora fa ero semplicemente distrutta dall'idea di lasciarti per sempre....- disse ad un certo punto -...ma adesso no. Adesso so che non saremo mai davvero separati. Lo so, che non è la stessa cosa, Sirius.- Proseguì, anticipandolo -Ma so che sarai sempre nel mio cuore. Per sempre. Non è un addio per sempre, perchè noi saremo insieme- era strano, ma quella sicurezza le dava forza e speranza
Le stesse cose che avrebbe voluto trovare anche lui, ma che davvero non riusciva neanche a pensare.
Tuttavia annuì, tentando ancora un sorriso.
-Le cose inspiegabili, ingiuste, tragiche...succedono sempre. La vita è fatta anche di tragedie. E anche se sembra inutile generalizzare, sappiamo tutti e due che è così. E lo affronteremo insieme...in un certo senso- la sua voce si ruppe
A quell'esitazione Sirius parve riprendersi. Strinse forte le mani di Jane tra le sue, recuperando un po' della vitalità perduta nelle ultime ore -Lo so Jane. So che non possiamo evitarci le tragedie. Solo che tutto questo mi fa arrabbiare...è ingiusto, Jane. Ingiusto-
-Lo so che è ingiusto, ma è così. Io non sono Giulietta, e tu non sei Romeo. Non mi ucciderò perchè non posso stare con te... io cercherò di rendere il mondo un posto meno ingiusto- dichiarò, convinta
-Pensi che riuscirò mai a fare lo stesso?-
-Non lo penso..io lo so, e sai che puoi fidarti- sorrise lei, suo malgrado
Sirius annuì, questa volta convinto, questa volta davvero tornato in sè.
-Jane...c'è una cosa che vorrei chiederti...-
Lei annuì, seria
-Non è il perchè tu e Miriam siete venute qua. Vorrei capire anche quello, ma a quanto pare è impossibile. Mi chiedo solo...davvero noi non...?- rimase in sospeso, certo che lei avesse capito. Infondo, la speranza era sempre l'ultima a morire.
Jane prese un respiro. -Forse.Si.Non ti potrò riconoscere- rispose, telegrafica
Il cuore di Sirius prese a martellare a mille -Non potrai riconoscermi?- chiese, ancora confuso
Jane scosse la testa -Non per quello che sei ora per me...Capisci? L'ho già vissuto, prima che noi ci conoscessimo.....-
Sirius abbassò lo sguardo, come se avesse perduto anche l'ultima possibilità.
Jane gli diede un bacio sulla fronte -...Devi reagire- mormorò -Per me. Fallo per me-
Sirius sorrise, un bagliore di certezza nascosto negli occhi grigi, ora così incupiti -Lo sai che lo farò. Non serve venire dal futuro per saperlo.
Jane gli sorrise, commossa -Grazie..-
-Grazie a te, Jane-
-Ti amo-
Sirius baciò Jane sulla fronte, delicato e protettivo allo stesso tempo.
-Ti amo anch'io, Jane.
Il sole si abbassò, pian piano, e come nelle vecchie favole arrivò l'ora del tramonto. L'ora di dirsi addio per sempre
Tutto era pronto, l'ora era quasi scoccata.
Miriam, con l'aiuto di Silente, aveva preparato la porta. Quella dell'aula di Astronomia.
Non aveva avuto cuore di andare a chiamare Jane, ovunque si trovasse con Sirius, e la stava quindi aspettando, sicura che non avrebbe tardato.
Lily, James, Remus e Peter erano lì, anche loro in attesa. Puntuale come un orologio, Jane arrivò insieme con Sirius
-Allora ci siamo- annunciò Miriam, gli occhi verdi lucidi di lacrime
Jane annuì. Iniziarono a salutare: James, col suo sorriso così contagioso, Lily, così coraggiosa, Remus, così saggio. Peter.
Miriam strinse quel ragazzo nel più gelido degli abbracci. Più i secondi passavano, più si sentiva nel giusto a detestarlo.
Infine, Jane avanzò verso Sirius, consapevole e forte
Cos'era giusto dirsi ora, alla fine di tutto?
Jane gli gettò le braccia al collo, iniziando a piangere -Per sempre- sussurrò
-Sempre- ripetè lui, con una strana e inaspettata sicurezza
-Sempre...-mormorò ancora lei, allontanandosi pian piano
Miriam aveva già la mano sulla maniglia della porta di Astronomia, e guardava tutti con una terribile morsa allo stomaco.
-Jane...è ora- disse poi
Jane annuì, baciando Sirius per l'ultima volta
Sirius strinse a sè Jane per gli ultimi istanti.
Poi la porta si aprì, si richiuse, portando con se le due ragazze venute dal futuro.
Durò un istante, ma a Sirius parve un'eternità. Scattò in avanti, e afferrò la maniglia della porta da poco richiusa. Aveva cambiato idea, non avrebbe mantenuto la promessa fatta a Jane, quella di non tentare di ostacolare il suo ritorno. L'avrebbe fatta restare per sempre...Ma si accorse, tragicamente, che era troppo tardi. Davanti a lui c'era solo l'aula di Astronomia, deserta.
Jane, comparsa come per magia nello studio di Silente, insieme a Miriam, cadde in ginocchio e scoppiò a piangere
L'amica si chinò accanto a lei, con le lacrime agli occhi, ma non provò nemmeno a parlarle.
Consegnarono a Silente al boccetta di un ricordo, e uscirono, scosse e frastornate
Hogwarts era sempre la stessa, gli stessi corridoi, le stesse aule...purtroppo, però, non potevano dire lo stesso per le persone che avrebbero trovato in Sala Comune tra qualche istante
Erano ancora lì, davanti alla porta di Astronomia.
Sirius Black come impietrito, a fissare lo spazio vuoto davanti a sè.
Gli ci volle qualche giorno per ritrovare una parola che non fosse monosillabica
James cercava inutilmente di tirargli su il morale -Dai, Felpato, che ne dici di un tuffetto nel lago? Dovevamo ancora fare la gara di tuffi, ricordi?!-
-Scusa, James...non mi va ora-
-Ok, allora ci andremo io e Peter più tardi...Hei, Peter, hai sempre intenzione di chiedere alla Piovra di uscire?!-
Peter farfugliò qualcosa
-Eddai! E tu, Lunastorta? Anche se la luna piena e vicina, non disdegnerai di lavarti! E poi dobbiamo mettere in mostra i nostri atletici fisici, no?-
Ma per quanto James cercasse di fare il mattatore, non otteneva buoni risultati.
Infine, ebbe un'idea che ottenne successo -Se facessimo trovare oggi la mappa a Gazza?-
Quella fu probabilmente l'unica cosa sensata che riuscì a dire, e di fatti trovò l'approvazione di tutti e tre gli amici
Quel pomeriggio, Gazza li trovò a confabulare complicemente, sporcando un tappeto
-Ahhh ragazzi....a quanto pare anche se avete finito la scuola, avete ancora voglia di punizioni!- gracchiò il vecchio custode, Mrs Purr alle calcagna
Finsero di scappare e , per sbaglio, a James cadde la mappa.
-Oh, no! La carta! La carta suprema! La chiave del nostro successo!- gridò il ragazzo, disperato
Sirius lo guardò sarcastico -Sempre troppo teatrale- gli bisbigliò
-Ah, dai. Dobbiamo dargli soddisfazione!- rispose James, in preda al divertimento puro, mentre Gazza raccoglieva la Mappa da terra, con fare vittorioso
-Questa finisce sottochiave!A AHA!-
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!- il grido di James perforò i timpani di tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze
Sirius scosse la testa. Non era in vena di trovarlo divertente. Jane gli mancava ogni giorno, non poteva non pensare a lei
Gazza saltellò contento nel suo ufficio, e James prese ridere come un'idiota -Haha! Ma l'hai visto com'era contento, Felpato?-
-Già...- sospirò Sirius
-Dai, ragazzi, adesso che è fatta torniamo nel dormitorio...- propose Remus, che al contrario di James aveva notato l'espressione di Sirius
Sirius disse che preferiva andare a fare un giro
-Vuoi che veniamo con te, o preferisci stare solo?-
Borbottò che preferiva stare da solo per un po'
-Come vuoi, allora a dopo- salutò Remus, acchiappando James per un braccio per trascinarlo con sè
-Quanto pensi che ci vorrà perchè torni...normale?-
Remus sospirò -Non saprei...ma penso a un certo punto inizierà poco alla volta a stare meglio. Sirius non si arrende-
James annuì. Lo sapeva. Sirius non si era arreso mai, nonostante la famiglia, e le difficoltà
-Adesso però sarà meglio lasciarlo stare, no? Dopotutto, oggi abbiamo lasciato il segno nella storia- sorrise Remus
  
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