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Autore: observer90    04/06/2023    0 recensioni
Raccolta di One-Shots di "momenti mancanti" su Nick e Jess dopo l'ultima puntata della sesta stagione.
Dal testo: "Quando sono insieme, il mondo perde i propri contorni e ne riacquista subito dei nuovi: è qualcosa di spiazzante e totalizzante allo stesso tempo.
Le cose assumono una forma, per poi sformarsi e ricompattarsi in modo imprevedibile e in un processo a dir poco infinito. Però, loro due sono una costante in mezzo al caos.
E pur essendo passato così tanto tempo da quando si sono conosciuti, messi insieme e poi lasciati, è come se se ne fossero resi conto per la prima volta soltanto adesso.
Nick lo sa che il mondo non è solo bianco o nero, che le cose crollano e svaniscono.
Ma ciò che sente per lei è la costante della sua vita.
La ama. Ama Jess e non può farne a meno. Dopo tutti questi anni, dopo tutto quello che hanno passato, dopo essere stati separati più e più volte, persino dopo essersi messi rispettivamente con due persone che non potrebbero essere più diverse da come sono loro…
In mezzo a tutto questo, Nicholas Miller ama ancora Jessica Day."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Day, Nick Miller, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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6.



9 mesi dopo

10 gennaio 2019

 

Parte 2

 

Non è che Nick odi i bambini. È che semplicemente trova che stiano bene con un ciuccio in bocca, un pannolino pulito addosso e in una casa molto, molto distante dalla sua. Visite occasionali ai rumorosi infanti sono sopportabili, se hanno una durata media di un minuto e mezzo e lui tiene una bottiglia di birra quasi vuota in mano.
Ma mai, in nessun caso, Nick può sopportare un fastidioso, puzzolente esserino posizionato nel suo salottoa casa sua, e per di più mentre è sobrio ed è nel pieno di una crisi causata dal blocco dello scrittore (dannatissimo). Come se non bastasse, la pargoletta è pure Ruth, la figlia del suo migliore amico Schmidt e di Cece, che hanno avuto la brillante idea di lasciar loro la propria figlia, dal momento che avevano un disperato bisogno di staccare la spina e ricaricare le batterie (Nick non voleva neanche lontanamente immaginare quanto fosse difficile e stressante avere un bambino che, a tutte le ore del giorno e della notte, richiede attenzioni su attenzioni).

Per la verità, come ricorda adesso Nick gettando un’occhiata al divano, è stata proprio Jess ad insistere perché non chiamassero una babysitter e lasciassero Ruth con loro.

E Nick non era nemmeno in casa per controbattere, perché aveva ricevuto una chiamata dal suo editore che lo aveva invitato (per non dire costretto) ad affrettare la stesura del nuovo romanzo delle Cronache di Pepperwood.

«Oh, Nick, guardala! Non è un amore?»
Jess, di fianco a lui sul divano, tiene la neonata tra le mani ed è nel pieno del suo elemento. Sta seduta sul ciglio per la troppa eccitazione, e squittisce deliziata di fronte alla piccola Ruth. Avvicina il naso a quello della bambina finché non si toccano, e tutte e due emettono ultrasuoni per dimostrare quanto il gesto le stia divertendo.
Non è esattamente quello che Nick aveva in mente quando in passato si era immaginato circondato da donne.

«Jess, ti prego. Devo scrivere»
«Oh, ma dai, fissare intensamente lo schermo del computer non ti servirà a niente! Fa’ una pausa e vieni qui a sederti con noi! Guarda Ruth com’è adorabile, non vorresti tenerla un po' in braccio?»
«No» risponde Nick imbronciato.
Jess gli scocca un'occhiata contrariata. «Scusa, ma non eri tu quello che andava in giro annunciando tutto fiero la nascita della tua figlioccia
«Punto primo: Schmidt continua a ripetermi che non è la mia figlioccia. Punto secondo: quello era prima di ritrovarmela in casa piangente e col pannolino che puzza peggio della lettiera di Ferguson quando Winston si dimentica di pulirla»

«Okay, punto primo: Winston non si dimentica mai di pulire la lettiera di Ferguson. E punto secondo: Ruth una bambina, Nick!» Jess si stringe una gorgogliante Ruth al petto «Cosa pensavi che avrebbe fatto? Che si sarebbe messa a bere whisky con te?»
Nick grugnisce in protesta. «Questo no. Anche da neonata spero abbia gusti migliori»
Jess gli lancia un'ultima occhiata, poi torna a rivolgersi alla bambina. Se la appoggia sdraiata sulle gambe e si china su di lei, facendo facce che considera buffe e parlando con una ridicola vocetta acuta.
«Ma chi è questa bella bambina? Ma sì, è Ruth! Ma che brava che sei, proprio brava!»
Nick sospira, sprofondando ancora di più nel divano. Lo strazio minaccia di proseguire a lungo.
«E adesso tesoro lo zio Nick ti prenderà in braccio, ti cambierà il pannolino e ti canterà una ninnananna per farti addormentare»
«Cosa
Jess scoppia a ridere, con sommo divertimento della malefica infante.
«Oh, dovresti vedere la tua faccia! Su, stavo scherzando!». Vedendo che il cipiglio di Nick non scompare, Jess sorride divertita. «Non avrai mica paura di una bambina?».
«Chi, io? Ma fammi il piacere, Jessica»
«E allora perché non la prendi in braccio?»
«Perché chissà cosa c'è nascosto in quel pannolino»
Jess allora si alza, portando Ruth in un'altra stanza. Nick si chiede cosa abbiano intenzione di combinare quelle due, ma fintanto che non fanno troppo rumore e stanno lontane quel tanto che gli consenta di concentrarsi per scrivere non gli interessa particolarmente.
Quando Jess ricompare, ha un'espressione raggiante sul volto. Si siede di fianco a lui e con un sorriso entusiasta gli allunga la bambina.
Nick le restituisce lo sguardo, perplesso. Dovrebbe prenderla in braccio? Lui? Quella cosetta morbida e bavosa?
«Sei sobrio?»
«Purtroppo sì»
Jess allunga ancora di più le braccia. Tra le sue mani Ruth si muove eccitata.
«E allora prendila in braccio e basta! Le ho anche cambiato il pannolino!»
«Che? E dove l'hai preso, scusa? In cantina?»
Lo sguardo di Jess gli mostra chiaramente che inizia a spazientirsi.
«Cece e Schmidt ce li hanno portati stamattina insieme a Ruth. Schmidt ha perso quasi mezz’ora per spiegarmi come si cambiano i pannolini ai neonati»

«Mezz’ora, hai detto? E io dov’ero?»

«Assorto nel tuo blocco dello scrittore» Jess scivola accanto a lui sul divano e gli allunga Ruth, che stavolta muove senza sosta le gambette tozze e paffute, «Avanti, prendila in braccio, ti do una mano»
Con una delicatezza disarmante Jess gli deposita il fagottino rosa tra le mani, e Nick resta lì impalato senza sapere cosa fare. Ruth, però, continua a muoversi e a gorgogliare versi acuti.
«Come la devo prendere? Porca miseria, non sta ferma un attimo!»
Jess ha un sorriso nella voce «Tienila un po' sollevata, se la aiuti riesce a stare anche seduta»
Mentre Nick lotta per capire cosa fare, Ruth emette un verso simile ad una risatina e si allunga ad afferrare la punta del naso di Nick.
«Ahia! Molla l'osso, tu! Cavolo, sei forzuta per essere uno scricciolo»
Si massaggia il naso con aria contrariata, mentre Jess ride sotto i baffi.
«Hai ragione, Ruth, il naso dello zio Nick è enorme»

«Cosa? Perché le dai manforte, Jess?»

«Ah, ma smettila di comportarti da Brontolo e sta’ al gioco, Nick!»

«Se io sono Brontolo, allora tu sei Biancaneve»

Jess tossicchia, e farfuglia qualcosa sottovoce, ma prima che Nick possa domandarle cosa abbia mormorato nota il modo in cui Ruth squittisce divertita quando la mano di Nick passa con burbera delicatezza sulla peluria della sua testa.
Per un po' la bambina si diverte afferrandogli la camicia e minacciando di staccarne gran parte dei bottoni, poi le sue palpebre iniziano a tremolare.
«Ma guardala, fa tanto la dura e un minuto dopo si addormenta come una pera cotta» esclama Nick, e prendendolo alla sprovvista, Ruth si accoccola contro di lui e chiude gli occhi.

Nick, ancora sorpreso, la sposta lentamente sul braccio sinistro, usando la destra per sistemarsi la camicia devastata dall'attacco vandalico del barbaro in miniatura.
«Nick, è un sorriso quello che vedo?» Jess sembra trovarlo piuttosto divertente.
«Smettila»
«Accidenti, sì, sembra proprio un sorriso».
«Ssh, la svegli» Nick si schiarisce subito la voce. «Uhm, non... vorrei che ricominciasse a piangere, è fastidioso»
Il sorriso di Jess si fa sempre più largo. «A-ah, certo».
Con un borbottio lui si gira dall'altra parte, dandole le spalle. Ruth, intanto, sembra immersa in un sonno profondo, e Nick si rende conto con una punta di divertimento che l’espressione addormentata della piccola ricorda quella di Schmidt.

Nick sente gli angoli delle labbra che si piegano verso l'alto. Prima che se ne accorga le parole gli sono già sfuggite di bocca.
«Buonanotte, piccola peste»

 


 

 





 

Nota Autrice: Eccomi tornata su questo fandom dopo un’altra lunga assenza! Nell’ultimo capitolo di questa storia avevo detto che avrei aggiornato a breve, ma purtroppo (o dovrei dire, per fortuna) ho una vita al di fuori di questa piattaforma ed è stata così intensa e ricca di impegni al punto da tenermi lontana dal pc per intere settimane. Non ha poi giovato il fatto che l’ispirazione per questa storia è diventata sempre più altalenante: a volte c’è e si fa sentire tanto, mentre altre volte svanisce completamente. Però non significa che questa storia si concluda qui, perché i capitoli finali che avevo programmato fin dall’inizio sono rimasti tali e ho intenzione di mettere tutto nero su bianco.

Per aggiornare, probabilmente, ci metterò un po’. Negli anni mi sto rendendo sempre più conto che scrivere non è facile, poco importa se si tratta di fanfiction o meno: gli impegni lavorativi e l’ambiente esterno che ci circonda influiscono tanto sulla qualità della scrittura e, anche e soprattutto, sulla spinta motivazionale (anche il buon Nick Miller in questo capitolo ce ne dà una dimostrazione alquanto esaustiva, lol).

Però sono sempre qui, e nonostante tutto, continuerò mio malgrado a scrivere.

Ci vediamo al prossimo capitolo!

 

 

 

 

   
 
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