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Autore: ONLYKORINE    05/06/2023    1 recensioni
Blinny
Ginny, di nuovo single dopo la sua rottura con Harry, incontra Zabini a un ballo del Ministero, scoprendo che sta cercando proprio lei, chiedendo il suo aiuto in cambio di alcune foto che potrebbero sembrare compromettenti, anche se che non lo sono.
Blaise sta cercando la ragazza che aveva parlato con sua madre al San Mungo e quando scopre che è la Weasley e che ha bisogno del suo aiuto, pur di non chiederle nessun favore, decide di ricattarla.
Ma come giustificare agli occhi degli altri il fatto che inizino a frequentarsi così assiduamente? Beh, basterà fare finta di essere amici.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Astoria, Hannah/Neville, Pansy/Theodore, Ron/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La prima foto

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"Theo, ma dove… Oh, ma quanta gente qui…" La voce della Greengrass, la biondina Serpeverde che aveva lasciato Hogwarts l'anno prima del suo, fece girare Ginny verso le tende e capì che quel posticino non era così intimo come aveva immaginato, osservando le tre Serpeverde che oltrepassarono le colonne, ma ringraziandole mentalmente per la distrazione che offrivano.
Con un cenno salutò la più giovane delle Greengrass con cui la Grifondoro aveva scambiato qualche parola l'ultimo anno di scuola e ignorò la Bulstrode, che comunque le ricambiò il favore.
Osservò con poco interesse la più grande delle Serpeverde provarci spudoratamente con Zabini e Nott, e notò le occhiate furtive che la giovane Greengrass lanciava invece a Malfoy che ci provava esageratamente con sua sorella. Valutò l'idea di tornare in sala, alla mercé di tutto il mondo magico, pur di non rimanere lì ad assistere a quella che pensava si sarebbe trasformata in un orgia.
"Perché non chiedi anche a me di ballare, Daphne? Poi potremmo…" Il biondo stuzzicò la ex compagna di casa, anche se a Ginny sembrò che Malfoy in verità giocasse con qualcosa di più grande di lui. La Serpeverde gli diede una risposta sagace che la Grifondoro non ascoltò, ma notò lo sguardo triste che la giovane ex verde argento aveva in volto.
"Draco, se vuoi ballo io con…"
"Oh, per le scarpe sporche di Merlino!" borbottò sottovoce Ginny quando capì la situazione.
"Come?" le chiese curioso Zabini, e lei si girò verso di lui senza quasi rendersene conto.

 

"Quella ragazza è cotta. Potrebbe finire male..." rispose la rossa sottovoce e Blaise si stupì del fatto che lei avesse capito, dopo pochi minuti, ciò che loro sapevano da sempre: Astoria moriva dietro a Draco da quando lo conosceva. Vide la ragazza avanzare di qualche passo e avvicinarsi alla sorella di Daphne. "Vieni con me" disse e, senza aspettare risposta, prese per un braccio la biondina per trascinarla via, uscendo da quell'anfratto nascosto.

 

Ginny, come spesso succedeva, non pensò alle conseguenze del suo gesto e trascinò la giovane Greengrass fuori da quella trappola mortale. Lei sapeva cosa voleva dire morire dietro a qualcuno che non ti aveva in nota; sapeva cosa significava aspettare con ansia che lui si accorgesse di te e attendere una sola parola, un solo sguardo o qualunque altra cosa che ti facesse capire che lui voleva ciò che volevi tu. Ma Draco Malfoy non era Harry Potter: poteva essere un guaio. Mentre oltrepassava la barriera delle tende per tornare nella sala da ballo, si girò e vide lo sguardo di Malfoy che osservava la ragazza andare via: qualcosa dentro di lui era all'erta, ma non voleva ammetterlo. O forse, non poteva. Ginny capì che la cosa era strana, come se Malfoy volesse dire qualcosa verso la ragazza ma non lo facesse per un qualsiasi motivo. Pensando che fosse colpa di tutte quelle persone che erano lì con loro, non si sentì in colpa a trascinare via la biondina che, stranita, non aveva posto resistenza.
"Ma dove andiamo?" chiese invece, innocentemente, quando raggiunsero lentamente la metà del salone.
"Lontano da Malfoy, Greengrass" rispose semplicemente e quando la biondina tentò di protestare continuò. "Da quanto tempo va avanti questa situazione?" La ragazza spalancò gli occhi e scosse la testa in un momento di tristezza, mentre gli occhi le si riempirono di lacrime. "Ok, vediamo di smetterla di correre dietro a qualcuno che non ha intenzione di aspettarti".
"Che vuol dire?"
"Che ora lascerai perdere Malfoy e ti guarderai intorno. Ho il presentimento che presto sarà la ex Serpe bionda a correre dietro a te."
Si diresse decisa verso il buffet e si fece riempire il bicchiere da uno degli elfi. "Perché non prendi da bere anche tu?" La giovane annuì un po' stranita e prese un calice posato su uno dei vassoi. "Vieni, intanto ti spiego fino a che punto puoi spingerti prima di farti veramente male".

 

Blaise aveva osservato le due ragazze andarsene, senza fare niente: la Weasley aveva uno sguardo determinato e lui, che aveva l'impressione di aver capito cosa fosse successo, ne fu quasi orgoglioso.
"È migliorata, la piccola Weasley, eh?" constatò Theo, avvicinandosi a lui, per guardare la rossa che se ne andava verso il tavolo del buffet.
"Mmm… Forse…" ammise Blaise. Non voleva scoprirsi, non lo faceva mai, in nessuna situazione: a poker, quando giocava con gli altri, né nella vita, quando c'erano in ballo sentimenti e segreti.
"Stai attento che Draco potrebbe arrivare prima di te" sussurrò ancora Theo, che lo conosceva da una vita, e Blaise cercò di capire cosa stesse dicendo, mentre si allontanava ammiccando nella sua direzione.
Come? A lui non interessava la Weasley! Ma quando si voltò verso il biondo, pensò che non avrebbe gradito per niente che ci provasse anche con lei. Beh, a meno che la Weasley non lo rifiutasse apertamente, si disse, ripensando a quando poco prima si era spostata per non lasciarsi toccare. Si odiò per quel pensiero che gli stava riempiendo la testa, ma gongolò del fatto che, quando si era avvicinato lui, lei non si era spostata.
Tentando di pensare ad altro, mise le mani in tasca e trovò il biglietto di pergamena che aveva appena fatto leggere alla ragazza: sua madre! Non avevano parlato di sua madre. Deciso ad andare a cercarla, - solo per quello, per nessun altro motivo! – uscì nel salone e si diresse dietro alle ragazze.
Le vide mentre si avvicinavano al buffet e osservò la rossa farsi riempire il bicchiere vuoto e fare un cenno ad Astoria per indicarle di prenderne uno anche lei.
Le ragazze si spostarono verso la fine del tavolo e Blaise osservò la Weasley continuare a parlare alla bionda, che annuiva e pendeva dalle sue labbra. Si mise le mani in tasca e cercò di avvicinarsi a loro senza farsi vedere: voleva mettersi in una posizione comoda per controllare ciò che avrebbe fatto la ex Grifondoro. Astoria l'ascoltava come se fosse sotto l'effetto di un incantesimo e la cosa lo incuriosiva parecchio: gli piaceva osservare l'atteggiamento delle persone, lo aveva sempre aiutato nella vita, soprattutto negli affari e quando giocava a Poker. Sapeva che Draco si toccava la punta naso quando bleffava, mentre se aveva in mano delle carte buone gli veniva un tic al sopracciglio. Theo tendeva a fare una smorfia con la bocca quando mentiva e se era agitato si passava la mano aperta sul retro dei pantaloni. Daphne si mordeva il labbro e stirava il naso quando si arrabbiava
  e Astoria, vabbè che Astoria fosse cotta di Draco lo sapevano praticamente tutti. E Blaise sorrise al pensiero che se ne fosse accorta subito anche la Weasley.
Fece qualche passo, per cercare di trovarsela, se non proprio di fronte, almeno ai tre quarti del profilo, per riuscire a capire cosa stesse dicendo: aveva una discreta abilità nel leggere le labbra.
Dopo pochi minuti, le ragazze vennero raggiunte da due tipi che, anche se davano l'idea di essere arrivati lì ciondolando, Blaise ebbe l'impressione che avessero adocchiato le loro prede già da qualche minuto.

 

Ginny notò Richard Stonewall, del Puddlemere United,  avvicinarsi a lei e alla Greengrass e non seppe se fosse il caso di allontanarsi con una scusa o lasciare che lui arrivasse da loro. Forse, se fosse stata da sola, avrebbe fatto un bel dietro front e si sarebbe avventurata sulla terrazza e probabilmente avrebbe continuato fino in giardino senza fermarsi, nonostante il mal di piedi. Ma non avrebbe potuto abbandonare la ex Serpeverde senza destare sospetti. E poi non le piaceva scappare. Sospirò e rimase in attesa che si avvicinasse.
"Buonasera, ragazze!" esordì Richard quando fu abbastanza vicino da salutarle senza dover alzare la voce.
"Chi è questa incantevole fanciulla?" chiese Rudolph Fastball, compagno di squadra di Richard, cacciatore come lei, osservando la Greengrass con un'occhiata interessata. "Ci hanno presentato, cara?"
Ginny sospirò con finto rimprovero e Richard ammiccò verso di lei. "Balli con me, Ginny?"
Per una volta contenta di avere una buona scusa, la ragazza scosse il capo. "Sono con la mia amica Astoria…" disse, voltandosi subito verso la Greengrass: si chiamava Astoria, giusto?
"Oh, terrò io compagnia ad Astoria" propose Fastball con un elegante baciamano e Ginny notò che la bionda era divertita e, forse, iniziava a godere del fatto che qualcuno l'apprezzasse.
"Andate pure" disse infatti, prima di tornare a rivolgersi a quello che era diventato il suo cavaliere. Beh, c'era dire che la Greengrass si riprendeva subito da una delusione.
"Va bene" acconsentì, alzando una mano e lasciando che il ragazzo gliela prendesse. Magari la prossima volta avrebbe spiegato alla Greengrass cosa fosse un linguaggio in codice. Quando iniziò un nuovo ballo si avviarono insieme verso il centro della pista e Ginny sentì subito gli occhi dei presenti sulla sua schiena. Sentì anche diverse voci che si abbassavano quando, ballando, gli passavano vicino. Cercò di non pensarci e sorrise nonostante tutto: Richard era un bravo ragazzo, ballava bene ed era anche carino.

 

Blaise si allungò a prendere un bicchiere di vino quando vide il ragazzo che si era avvicinato alla Weasley, circondarle la vita con la mano, mentre si allacciava a lei per ballare. Una sensazione strana gli prese l'esofago e scese fino alla bocca dello stomaco, così, pensando che fosse qualche tipo di arsura, si scolò il bicchiere velocemente e ne afferrò al volo un altro direttamente dal vassoio di uno degli elfi.
Osservò, con quella che doveva essere fin troppa attenzione, la coppia e si avvicinò per riuscire a vederli bene in viso: lui era un tipo muscoloso e Blaise pensava di averlo già visto, forse giocava a Quidditch, ma non si ricordava di quale squadra facesse parte. E sorrideva. Troppo. Il suo sguardo si posò più volte sulla ragazza davanti a lui e Blaise ebbe l'impressione che anche lui avesse notato la linea dell'abbronzatura che aveva acceso pensieri peccaminosi nella sua testa. Lui sorrideva dolcemente e la guardava con tenerezza, ma anche con uno sguardo di chi avesse già assaggiato il dessert: fra loro c'era qualcosa, era abbastanza sicuro che fosse così.
Quando lesse sulle sue labbra 'ci siamo divertiti' per un attimo trattenne il respiro e si maledisse per dove si era posizionato perché non riusciva a vedere il viso di lei. Cosa gli stava rispondendo? Se ne sarebbe andata via con lui? Sospirò e vuotò velocemente un altro bicchiere: se lei se ne fosse andata avrebbe dovuto trovare un altro modo per parlarle. E per chiederle se fosse vero o meno che anche lei aveva avuto un vuoto di memoria come sua madre. Li osservò volteggiare e vide il volto sorridente della ragazza ogni volta che lui la faceva girare. Stava perdendo tempo ed era un po' nervoso. Quando la musica di quel ballo finì, ebbe quasi l'idea di andare da loro, di prenderla per mano e obbligarla a ballare con lui. Sempre soltanto per la questione di sua madre.
La vide tornare verso Astoria e l'altro damerino, dotato di muscoli e probabilmente un giocatore anche lui, e i ragazzi continuarono a chiacchierare fino a quando Blaise vide la bionda annuire e accettare di ballare: finalmente qualcuno che la invitava senza guardare prima sua sorella, pensò. Si scoprì a pensare come la cosa gli facesse piacere, ma i ragazzi rimasti soli erano un'attrazione più interessante dei ballerini e non riuscì a toglier loro gli occhi di dosso.

 

Ballare le piaceva un sacco, quello che non le piaceva erano i pettegolezzi, le foto rubate e le bugie. Ginny cercò di non pensarci e ringraziò il cielo che Richard, che lo sapeva, tentò in tutti i modi di distrarla e di non pensare al fatto che fossero in mezzo alla pista. Quando le ricordò della loro serata di tre giorni prima, sorrise con tenerezza: lui era veramente gentile, ma sotto molti aspetti le ricordava Harry e aveva paura che fosse uno dei motivi per cui aveva accettato di uscire con lui.
La loro serata era finita bene, si erano divertiti davvero e non era stato male neanche il sesso, ma lei glielo aveva detto: "Niente obblighi, divertiamoci e basta". Ma non era quello che cercavano i ragazzi? Sesso senza impegni? Perché insistere?
Lui, alla fine del ballo, dovette aver capito la situazione perché non insistette più e non smise di essere comunque gentile. E lei aveva ripreso a sentire male ai piedi. Come avrebbe voluto togliersi le scarpe!
Quando Astoria e Fastball tornarono dal ballo, Richard le disse che se avesse cambiato idea, avrebbe saputo dove trovarlo e le baciò il dorso della mano prima di andarsene insieme al ragazzo.
"Mia madre mi sta chiamando… Weasley, ti spiace se vado…" Astoria le aveva posato una piccola mano sulla spalla e Ginny si girò per scusarsi. "Certo, certo, scusami se ti ho rapito…"
"Oh, no, grazie mille, invece!" rispose lei, con gli occhi che brillavano. Chissà, forse a volte bastava poco per acquisire un po' di fiducia in se stessi, pensò Ginny e le fece un cenno del capo mentre la guardava andarsene.
Ginny rimase sola giusto qualche minuto, o forse di più, quando pensò di andare a cercare il resto della sua famiglia, prima che un piccolo gufo di pergamena le sbatté sul viso per caderle in mano e spiegarsi per ritornare un foglio aperto.
Lo lesse velocemente, si guardò intorno sorridendo e poi, in un gesto veloce e che non avrebbe calcolato nessuno, si diresse verso la fine della sala, per imboccare un corridoio e uscire di nascosto dal retro.

 

Blaise vide la Weasley rimanere da sola dopo che il damerino, con un sorrisino, veniva scaricato e si allontanava, e dopo che Astoria ebbe sentito il richiamo di Mrs Greengrass che la chiamava con un cenno.
Pensò che fosse il momento giusto per andare a parlarle: chissà, magari l'avrebbe stuzzicata e presa in giro per il ballo con quella sottospecie di dandy. Ghignò al pensiero di darle fastidio, camminando lentamente verso di lei, quando la ragazza alzò gli occhi sorridendo a un gufo di carta e lesse il biglietto con gli occhi che brillavano, per poi, subito dopo, scappare via da una porta laterale. Per un attimo si sentì escluso, se avesse alzato gli occhi ad altezza uomo, avrebbe visto che stava arrivando da lei, che la stava cercando, ma non lo aveva fatto. Anche se non era escluso che se ne andasse comunque. Chi le aveva scritto? Un suo amante? Il tipo di prima? Avevano fatto una sceneggiata per qualcuno e poi si vedevano di nascosto? Per un momento pensò quasi di esserne la causa, per poi scuotere la testa e darsi del cretino.
Vabbè. Guardò verso una finestra aperta e vide la luna nel cielo. Al diavolo la Weasley, era la luce giusta per le foto. Si diresse verso il guardaroba e recuperò mantello e scopa: era arrivato il suo momento.

 

*

Dopo venti minuti, Blaise aveva fatto un bel po' di foto: al cielo, alla dimora di Stin'sen dall'alto, ai fiori del giardino, a qualche creatura che girava di notte. Aveva uno scatto bellissimo di un gatto nero a cui erano brillati gli occhi quando aveva fatto la foto.
Dei risolini e un mormorare sottovoce dalla parte meno luminosa del giardino gli fecero capire che qualche coppietta aveva deciso per un po' di privacy, così si avvicinò per curiosare e quando vide Theo con una ragazza dai lunghi capelli mori, tornò a volare lontano. Scosse la testa: quel ragazzo si sarebbe messo nei guai. Sperò che, almeno questa volta, la ragazza fosse maggiorenne. E che lui si sarebbe ricordato il suo nome il giorno dopo. Fece un altro giro in cielo con la scopa, ma decise di azionare un incantesimo di dissimulazione su di lui e la firebolt che cavalcava.
Scattò altre foto e, quando ormai pensava di aver finito, sentì un fruscio e un'esclamazione poco signorile venire da una panchina nel giardino sul retro, da dove si poteva accedere tramite una scalinata un po' scomoda e quindi che in pochi usavano.
Si avvicinò, convinto che fosse qualcuno che aveva più di un motivo per stare così nascosto, così prese già in mano la macchina fotografica, azionando lo zoom con un incantesimo di sua invenzione e guardò nell'obbiettivo per non farsi scappare la cosa.
Quello che vide, però, per poco non lo fece cadere dalla scopa: la Weasley, seduta sulla panchina, stava voltando il viso lentamente, mentre sorrideva, verso qualcuno e in quel momento gli parve così bella che Blaise pensò che ci si sentisse così, sotto un incantesimo. Le labbra della ragazza e i suoi occhi sorridevano felici, niente di ciò che lui aveva visto nella sala o mentre ballava, un sorriso che le illuminava il viso, rendendola bella come una fata di primavera.
Blaise era rimasto incantato, ma le sue mani avevano agito d'impulso, immortalando quel gesto per sempre nella macchina. Quando la pellicola speciale scivolò fuori dalla macchina fotografica, Blaise la guardò, osservandola per un minuto buono prima di metterla via e tornare a guardare la ragazza per capire cosa fosse stato a provocarle quella reazione.

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***Eccomi! Sono tornata giusto oggi e ho pensato di continuare a pubblicare. Che dite, ho fatto bene? Grazie a chiunque legga!



   
 
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