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Autore: ArrowVI    08/06/2023    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 16-16: L'umano più forte [2-3]



Quella scintilla abbagliante lo obbligò a lasciar andare la presa sul mezzo demone, obbligando il demone a coprirsi l'unico occhio con cui poteva ancora vedere chiaramente.
Amon, quella luce... No, quell'incantesimo, lo conosceva già.

Anni addietro, quando attaccò Asgard, furono due soldati a bloccare la sua avanzata.
Il primo sapeva chi fosse. Il soldato più forte che Gaia abbia mai visto, Arthur IX Pendragon. Un umano che con la forza di due armi a lui sconosciute, fu in grado di tenerlo a bada fino all'arrivo del biondo.

Nonostante fosse più forte di quei due soldati, se li avesse affrontati singolarmente, insieme si rivelarono un osso duro che nemmeno Amon ebbe alcuna intenzione di sfidare a lungo, anche a causa dell'esercito Asgardiano che più volte lo bersagliò con armi pesanti anti-demone.

Armi anti-demone: armi pesanti da combattimento, seppur ancora in fase di sperimentazioni, originarie di Savia, la "nazione del progresso". Armi create con l'unica intenzione di penetrare perfino le armature più resistenti che un demone possa creare, esplosivi così potenti in grado di ridurre in cenere perfino i demoni di classe più alta. 
Perfino per qualcuno come Amon, sfidare allo stesso tempo armi di quel tipo, soldati e quei due umani, era una sfida dalla quale probabilmente non sarebbe uscito come vincitore.

Per quanto detestasse ritirarsi, fu obbligato a lasciare il campo di battaglia. Ufficialmente, lo scontro venne dichiarato senza esito ma Amon sapeva che a perdere era stato lui.


Quando vide quel raggio di elettricità azzurra dirigersi nella sua direzione, all'inizio pensò che fosse opera di quel biondo.
L'attacco lasciò terra bruciata ai suoi piedi, creando un altro solco in quello che, fino a ben poco tempo fa, era uno dei giardini più belli di tutta Avalon.


Lentamente l'elettricità che lo avvolse scomparve nel nulla, e sotto gli occhi frustrati e preoccupati dei presenti, Amon emerse dall'enorme polverone quasi completamente illeso, con a malapena alcuni graffi superficiali sulla sua pelle.


All'inizio si guardò intorno alla ricerca di quel "biondo". Lo vide, ma qualcosa in lui era diverso da quello che ricordava.


<< Cosa abbiamo qui... >>
Borbottò tra se e se, fissando Tesla con uno sguardo fisso e minaccioso.
Non ci mise molto a realizzare che non si trattasse della stessa persona... Ciononostante, sapeva anche che quel ragazzino era decisamente connesso a lui.

<< Sei fin troppo simile a quel bastardo... Sei il figlio? >>
Gli domandò.
Tesla digrignò i denti, senza rispondergli. Non sapeva se a frustrarlo di più fosse il fatto di non avergli fatto alcun danno, o se fosse stato scambiato per suo fratello.


<< Oh beh, non importa chi sei. >>
Aggiunse subito dopo, il demone.
Poi un enorme sorriso sadico si fece rapidamente largo nel suo volto.

<< Se ti ammazzo, lo farò sicuramente incazzare. >>


In un battito di ciglia, il demone scattò verso il suo nuovo bersaglio: Neptune provò inutilmente a bloccargli il cammino, ma venne rapidamente sconfitto e messo al tappeto ancora prima di poter anche solo provare a colpirlo con un singolo attacco. 
A seguirlo a ruota fu Michael che, ignorando gli avvertimenti del padre, scagliò prima una fiammata contro il demone, poi si lanciò contro di lui quando realizzò che le sue fiamme non avessero avuto alcun effetto.

Esattamente come accadde a Neptune, bastò una singola ginocchiata in pieno ventre, e Michael si accasciò nel terreno.
La violenza con cui la colpì fu così elevata che tornò alla sua forma umana nell'istante in cui toccò il suolo.

Finalmente, raggiunse il ragazzo biondo.
Bastò un singolo pugno a scagliarlo via con una forza indescrivibile: nonostante Tesla avesse provato a bloccare quell'attacco, servì a poco e nulla. Fu scagliato via con facilità: cadde al suolo rotolando per metri nella terra crepata, venendo ricoperto di graffi su tutto il corpo.


Per quanto avesse voluto "giocare" con quei ragazzini, Amon sapeva che ci fossero cose ben più importanti da fare, nella sua lista.
Rapidamente, il suo sguardo cadde finalmente sul resto dei ragazzini che raggiunsero il campo di battaglia.

Sorrise, ridacchiando tra se e se.

<< Volete curare i vostri superiori, eh? >>
Fu in quell'istante che una figura apparve alle sue spalle, pronta a colpirlo con la sua lama in un momento in cui abbassò la guardia.



<< Ora che Vermilion non è in grado di combattere... Le nostre chance sono scese drasticamente. >>
Ringhiò Andromeda, abbassando lo sguardo.

<< Non che fossero alte, in ogni caso... >>
Strinse i pugni dalla rabbia.

Poi, il suo sguardo si illuminò ancora una volta di determinazione.
Afferrò ancora una volta la sua lama, preparandosi allo scontro, mentre l'armatura di Abraxas riprese a brillare, avvolgendo il corpo del soldato con la sua energia.

<< Taglierò il suo braccio per la seconda volta... Mi serve solo che voi ragazzini riusciate a distrarlo abbastanza a lungo per permettermi di trovare una finestra per colpire. >>
Disse.

<< Sono troppo lento per raggiungerlo. Non avrò altre chance. >>
Aggiunse subito dopo.
Neptune lo fissò per un istante con uno sguardo confuso, poi esternò tutta la sua preoccupazione.

<< Si, non funzionerà. >>
Sospirò il ragazzo, attirando l'attenzione di Tesla e del soldato su di se.
Michael, invece, continuò a fissare il terreno con lo sguardo pensieroso.

<< Anche se dovessimo essere in grado di rallentarlo per qualche minuto per permetterti di colpire, cosa vorresti fare? >>
Domandò Neptune.

<< La sua pelle è rivestita da un'armatura simile a quella di Asteroth, posso vederlo anche da qui. Anche se tu fossi, in qualche modo, in grado di penetrarla, potrebbe semplicemente far ricrescere il suo braccio. Stiamo rischiando la vita per nulla! >>
Esclamò subito dopo.
Sentendo quelle parole, Andrew esplose con tutta la sua frustrazione.

<< Lo so! >>
Ruggì.

<< Non ho altre idee, non so cosa fare e stiamo finendo il tempo! >>


Prima che potesse nascere una discussione, però, le parole di Michael attirarono l'attenzione del trio.

<< No... Può funzionare. >>
Con sguardi confusi, tutti e tre i presenti lo fissarono, non riuscendo a comprendere per quale motivo sembrasse così sicuro.

<< Il suo braccio non può crescere per una seconda volta. >>
Quella sua spiegazione, oltre a lasciare i suoi compagni completamente di stucco, non bastò a rispondere alle loro domande.
Poi, però, Andrew comprese quale fosse il motivo dietro le parole del ragazzino.

<< Hai visto qualche memoria di tuo padre, vero? >>
Non appena proferì quelle parole, Michael annuì.

<< Si scontrò una volta con Lucifer, in passato. Durante la battaglia, Amon perse una gamba che sostituì con una "protesi elettrica" come quello che ha fatto qui. >>
Disse il ragazzo, sudando.

<< Lucifer, un po' per sfotterlo, gli staccò la protesi di netto giusto per farlo infastidire. Amon non la sostituì per il resto dello scontro. >>
Quella rivelazione lasciò Andromeda senza parole.

<< Per quale motivo avrebbe dovuto farlo? >>
Domandò Neptune.

<< Non può farlo. Creare una protesi di quel tipo per sostituire un arto richiede un quantitativo di energia spropositato, così tanta che Amon non può farlo più di una volta senza rischiare di mettersi KO con le sue stesse mani. >>
Spiegò il ragazzo, tenendo lo sguardo fisso sull'avversario davanti a loro.

<< Inoltre, eventuali armature non possono ricoprire la "protesi". In parole povere, se dovessimo tagliarla, non potrebbe più usare il braccio sinistro per il resto dello scontro. >>

<< Questa potrebbe essere l'unica chance a nostra disposizione per provare a rallentarlo. >>
Concluse, subito dopo.



<< Quindi... Come lo faremo? >>
La domanda che fece al ragazzino, tornò nella mente di Andrew mentre si preparò a colpire Amon alle spalle con il suo fendente.

In qualche modo, il piano sembrava aver funzionato.
Quei tre attirarono l'attenzione di Amon su di lui, permettendogli di raggiungere un punto cieco alle sue spalle per colpirlo senza che potesse accorgersene.


In un istante, quel fendente su cui riposero così tanto le loro speranze...





... Mancò il suo bersaglio.


Ridacchiando, Amon afferrò il soldato per il collo, sollevandolo poi da terra con fare soddisfatto, dopo aver evitato quell'attacco semplicemente spostandosi di lato con un movimento fulmineo.

<< Credevi davvero che un trucco così stupido sarebbe bastato contro di me? >>
Gli domandò.

<< Sapevo cosa stavi cercando di fare fin dal principio: non saresti mai riuscito a colpirmi, soldato. >>
In quell'istante lo scagliò con violenza nel terreno, mandandolo in frantumi e facendogli sputare sangue.


<< Ciononostante, sii fiero di te stesso, umano. >>
Ridacchiò, allungando una mano verso di lui.

<< Quando hai usato quelle due spade, per un attimo ammetto di essermi preoccupato. >>

<< Raggiungi l'inferno sapendo di essere stato l'umano più forte che io abbia mai affrontato in uno scontro uno contro uno. >>

A quelle parole seguì una intensa scarica elettrica che avvolse il corpo di Andromeda, fulminandolo così ferocemente che il sangue cominciò a schizzare fuori dalla sua armatura, ricoprendo il fango sottostante con un colore rosso vivo.


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Fine del capitolo 16-16, grazie di avermi seguito e alla prossima!






 

 

   
 
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