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Autore: ilenia23    14/09/2009    4 recensioni
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E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con un altro capitolo per voi!!!! Innanzi tutto, ringrazio come al solito per la vostra attenzione. Secondariamente vorrei informarvi che non so quando sarà il prossimo aggiornamento, nonostante ciò, stay tuned!!!!!
L'anticipazione per il prossimo chap già la sapete quindi non mi resta che augurarvi buona lettura.

Hogwarts - Febbraio 1995


Aryana Silente

Con la bacchetta magica versai l’ennesimo filo argentato nel recipiente davanti a me. Il mio pensatoio era stracolmo quasi in ugual misura a quello di mio padre. Erano passati all’incirca due mesi dal dialogo con Harry nel mio ufficio. Due mesi pieni di avvenimenti a cui non riuscivo a dare spiegazione.
La prima stranezza avvenne due settimane dopo quella fatidica discussione..

Stavo cercando distrattamente di tradurre una lettera di Uriel, appena recapitatami da Siria, la mia aquila reale. Era un fantastico esemplare, simbolo di fierezza, fedeltà, nobiltà e orgoglio. Oltre ad essere più intelligente della norma, possedeva doti straordinarie, quasi umane: capiva prima di me quando stavo poco bene, era metereopatica, e non avevo alcuna ragione per non pensare che possedesse l’ arte divinatoria e che la sapesse usare molto meglio di me. Proprio in quel momento ne ebbi una delle tante dimostrazioni.. Improvvisamente il rapace emise due gridi forti e acuti. Conoscevo bene quel segnale. Qualcuno stava arrivando. Infatti dopo pochi secondi sentii bussare alla porta.
“Avanti” esclamai, riposando la lettera nel cassetto sotto la scrivania.
Un esitante Harry entrò nella saletta circolare.
“Ciao,scusa se ti disturbo..potrei parlarti un secondo?”.
“Certo, accomodati pure”dissi,un po’ stupita.
“Non so se ho fatto bene a venire..comunque..ieri è successa una cosa e speravo tu mi potessi dare qualche delucidazione..”disse alquanto titubante Harry,sedendosi di fronte a me.  
Dopo il nostro incontro di due giorni prima avevo ben pensato di non farmi vedere da lui per un po’. Credevo che gli sarebbe senza dubbio servito un po’ di tempo per metabolizzare  l’ immensa mole di sconvolgenti notizie  appena ingerita. Tuttavia adesso era in piedi di fronte a me, pronto a confidare tutte le sue paure e i suoi turbamenti.  
“Harry, stai sicuro che qualsiasi cosa esca dalla tua bocca rimarrà tra queste mura e poi vorrei ricordarti che stiamo dalla stessa parte, agiamo nello stesso interesse, cioè il tuo”lo rassicurai, cercando di suonare il più convincente possibile.
“Già…”sospirò prima di incominciare il suo racconto. “ Ieri sera ero appena uscito dal bagno dei Prefetti perché.. bhe, me l’ ha suggerito Cedric..sai, per l’uovo. Così stavo camminando sotto il mantello dell’invi..volevo dire..ero ben coperto..”.
“Sotto il mantello dell’invisibilità di James, vuoi dire?” lo interruppi, sorridendogli.
“Tu sai di quel mantello?”chiese Harry, sconvolto.
“Stai scherzando? Tu non hai la minima idea di quante volte ci sia finita sotto quel mantello, soprattutto quando eravamo qui ad Hogwarts. Sai, che ne ho uno simile? Credo sia costato un mucchio di galeoni a mio padre” dissi, tirando fuori dal baule accanto alla scrivania, il mio mantello dell’invisibilità, ormai consunto e logoro, ma perfettamente funzionante.
“Oh, non fare quella faccia..non è eguagliabile al tuo. Quello di James è impeccabile, infallibile, semplicemente perfetto. Questo è solo uno dei tanti tentativi di imitazione. Però devo dire che si è rivelato piuttosto utile nel corso del tempo”dissi, stringendo con nostalgia il mantello tra le mie mani.
“Allora, vuoi continuare il tuo racconto? Non ci perdiamo in inutili chiacchiere..”lo esortai.
“Si, dicevo..stavo camminando sotto il mantello e per guidarmi usavo una mappa del castello..non una mappa come tutte le altre..”.
“La mappa del malandrino? Come l’ hai avuta? Pensavo l’avesse presa Gazza..”.
“Infatti..era nell’ufficio di Gazza. Me l’ hanno fatta avere i gemelli ma questa è un’ altra storia..”.
“Già, già..continua pure..”.
“Quindi stavo osservando la mappa quando ho visto qualcosa di strano. Nell’ufficio di Piton, c’era qualcuno che non doveva essere lì: Bartemius Crouch. Questo diceva la mappa”.
“Come Bartemius Crouch?”esclamai scettica.
“Proprio lui. Ovviamente mi sono stranito e ho cercato di andare a vedere cosa diavolo stesse facendo all’una di notte nell’ufficio di Piton quando dovrebbe essere a casa malato. Purtroppo non ci sono riuscito poiché ho avuto un piccolo inconveniente..una specie di incontro-scontro con il professor Piton, Moody e Gazza..”.
“Com’è andata a finire la faccenda?”.
“Nel nulla, in quanto è stato solo grazie a Moody che sono riuscito a tornare sano e salvo in dormitorio. Gli ho consegnato la Mappa e sono andato a dormire. Ha detto che ci avrebbe pensato lui”.
“Hai raccontato a Moody, quello che hai visto e gli hai consegnato la Mappa?”.
“Si..ho fatto male?”.
“Assolutamente no.Hai fatto la cosa più giusta. Al più presto ne parlerò con Malocchio. La faccenda sta cominciando a diventare parecchio strana..”.
“Intendi Crouch? All’inizio pensavo che la Mappa sbagliasse ma..”.
”La mappa non sbaglia mai”completai al suo posto. Poi ripresi: “Cosa ci faceva Piton sveglio a quell’ora e in giro per il castello?Non si era accorto che qualcuno si era intrufolato nel suo ufficio?”.
“Si era alzato perché Pix aveva prodotto dei tonfi, lanciando il mio uovo in aria e poi,  venendo da noi, si è accorto che qualcuno aveva rovistato tra le cose del suo ufficio..”.
“Capisco..”mugugnai intenta a pensare alle notizie appena apprese..
Pix aveva prodotto chiasso nel bel mezzo della notte per cui Gazza si era precipitato a vedere cosa accadeva insieme a Piton, comprensibilmente allarmato dal rumore proveniente dall’esterno. L’unico che non aveva motivo di essere lì era Malocchio.  Impossibile che fosse stato svegliato dai tonfi visto che il suo appartamento era alquanto distante dal luogo dell’ azione. L’unica ipotesi possibile era che fosse in giro di notte, a seguire una pista o semplicemente a scervellarsi…d’altronde sarebbe stato proprio tipico di Malocchio questo genere di cose. Per capirci più chiaro in quella storia l’unica alternativa sembrava essere parlare con Moody.
“D’accordo Harry, sei stato molto saggio a venirmi ad informare. Ti prego, se dovessero succedere episodi simili in futuro, di venirmeli a riferire nell’immediato, come hai fatto oggi. È vitale per la tua sicurezza e anche per quella degli altri campioni che tutto sia chiaro e che fili liscio come l’olio. Adesso, se vuoi scusarmi..devo andare a parlare con Moody riguardo questa faccenda. Ti farò sapere al più presto”.
“Oh, bene..allora io vado..”balbettò Harry stranito. Forse si aspettava delle risposte ma in quel momento non ero in grado di dargliele.
“Harry..”lo fermai, mentre varcava la porta.
“Si?”.
“Stai bene?”.
“Sono un po’ confuso..per tutto”.
“Dovresti ricordarti più spesso che cosa hai affrontato in questi quattordici anni. Sei in gamba, Harry. Se il tuo nome è uscito da quel calice, vuol dire che sei all’altezza e puoi farcela”.
“Io spero tanto che sia come dici tu”.
“è come dico io, fidati. Risolverò questa faccenda, te lo prometto”.
“Grazie”.
“Cerco di rimediare a quello che non ho potuto fare in questi anni. Ci vediamo, Harry” dissi ,salutandolo, mentre si allontanava.


                                                                                                 *****************


In questa atmosfera piena di dubbi e incertezze, arrivò il 24 Febbraio, giorno della seconda prova, e proprio quel giorno accadde la seconda stranezza..

Non avevo dormito per niente, ero stata impegnata tutta la notte nel prelievo degli ostaggi che i campioni avrebbero dovuto salvare in fondo al lago.
Ero di pessimo umore poiché non riuscivo a sbarazzarmi di Bagman, che mi trotterellava intorno dalla colazione.
Erano le nove in punto e la prova sarebbe incominciata a momenti.
Io e Ludo ci stavamo occupando di dividere gli studenti sulle gradinate, per casa. In realtà ero solo io che mi davo da fare infatti Bagman non faceva altro che blaterare riguardo le sue glorie passate, scommettendo ogni tanto con qualche studente che passava di là.
“La vuoi finire o no di parlare a vanvera?Sto cercando di finire il lavoro, Ludo!”esclamai spazientita.
“Sempre la solita permalosa..ma lo sai che a me piaci così, infiammata”mi sussurrò all’orecchio.
Mi voltai verso Bagman e ,con le sopracciglia inarcate e uno sguardo severo, sibilai:  “Prova a rifarlo e finisci in fondo al lago, in compagnia dei tritoni, intesi?!”.
“Ok, Ok…Oh, guarda chi c’è..”esclamò indicando le postazioni dei giudici.
Percy Weasley si stava accomodando nel posto riservato a Crouch, accompagnato da altri due Auror di mia conoscenza, Wiston e Roberts.
“Dove diamine è Crouch?”esclamai, irata.
“Il povero Barty deve stare molto male per non essere venuto nemmeno oggi..”.
“Oppure non vuole semplicemente farsi vedere..”sussurrai, senza farmi sentire da Bagman.
Ero inviperita.
Quella sarebbe stata l’occasione perfetta per chiedere spiegazioni direttamente al mago che però, ancora una volta, sembrava essere impossibilitato a presentarsi.
Non appena si accorse della nostra attenzione, Percy incominciò ad agitare le braccia per salutarci.
“è proprio strano quel ragazzo, non è vero?”esclamò Bagman divertito.
“Senti chi parla..”lo canzonai mentre ci avvicinavamo alla tribuna riservata ai giudici.
“Salve Signorina Silente, Bagman..”esclamò Percy, facendo quasi un inchino al nostro cospetto.
Mi chiedevo come facesse ad inchinarsi con tale riverenza di fronte ad uno come Ludo..
In ogni caso la mia attenzione fu catturata da una massa di riccioli ramati che travolsero il mio viso.
 Amanda Roberts mi aveva appena coinvolta in un abbraccio mozzafiato.
Era una mia collega del dipartimento Auror e, in tutta onestà, rimasi completamente scioccata da quel gesto. Mi aveva sempre odiato per via dell’ Auror al suo fianco, Wiston.
Ma non ebbi il tempo di volgere la mia mente a quei ricordi perché la riccia prese a parlare freneticamente, saltellando e facendo muovere innaturalmente la mano sinistra, ostentando senza pudore l’anello di fidanzamento che portava al dito.
“Aryana..finalmente ci incontriamo! Oh Merlino, avrei così tante cose da raccontarti..
Guarda qua! Ti piace?”mi chiese ,continuando a sventolare freneticamente la mano davanti al mio viso.
Senza aspettare una risposta, proseguì: ”Wiston me l’ ha regalato poco tempo fa. A breve ci sposeremo in una chiesetta adorabile, leggermente fuori Londra. Ovviamente tu devi esserci. Oh, Aryana, sono così felice, tu no?”.
Durante il monologo di Amanda, continuavo a gettare occhiate di sottecchi a Wiston il quale sembrava a dir poco ombroso. Evidentemente la mia presenza lo innervosiva parecchio ma era naturale che fosse così. D’altronde quello stesso anello era stato oggetto della mia attenzione, ancor prima di quella della sua attuale padrona.
“Si, certamente. Contentissima per voi, congratulazioni. Adesso però se vuoi scusarmi ho molto da fare”dissi, troncando la discussione sul nascere sia perché non m’interessava un accidente sia perché avevo finalmente intravisto Moody e non volevo perdere assolutamente l’occasione di parlargli.
“Ehi Malocchio! Ti ho cercato ovunque!”esclamai, prendendolo alla sprovvista.
Per poco non si rovesciò il contenuto della fiaschetta addosso. Sentii un odore nauseabondo, vagamente familiare ma non mi preoccupai, era Malocchio. Chissà che intrugli aveva messo in quella fiaschetta.
“Aryana..Come mai mi cercavi? Guai in vista?”.
“Oh, No. È solo che..Harry mi ha raccontato cosa è successo l’ altra notte a proposito di Piton e Crouch e volevo sapere da te cosa hai risolto”.
Il suo viso si fece cupo e divenne più pallido del solito.
 Sembrava stesse tremando.
“Oh, io..a dire la verità, poco e nulla. Secondo me Crouch non c’ entra niente. Il ragazzo deve essersi sbagliato, oppure la Mappa. In fondo è solo una Mappa, non è infallibile”.
“Ti assicuro che quella mappa lo è. Non sbaglia mai. Secondo me invece c’è sotto qualcosa..voglio dire…è palese: Crouch che sta male è già una stranezza degna di nota, adesso la sua improvvisa apparizione nel castello nel cuore della notte..Queste non sono per niente coincidenze, Malocchio”.
“Ma anche a volerci vedere qualcosa di strano…andiamo, Aryana, stiamo parlando di Crouch!è molto più probabile che sia stato un errore di Potter piuttosto che altro..”.
Decisi di non continuare oltre.
Era ovvio che Moody nascondeva qualcosa..non era da lui comportarsi in quella maniera così superficiale. Forse non si fidava e non voleva condividere le sue tesi con me.     
In ogni caso non ebbi modo di riflettere infatti la gara stava per incominciare e di Harry non c’era nessuna traccia. Mi recai velocemente da mio padre che, attorniato dai presidi e dai campioni, cercava di temporeggiare.
“Che sta succedendo, Silente?Dov’è il vostro campione?”chiese Karkaroff con le mani poggiate sulle spalle di Krum.
“Igor, stai tranquillo. Harry non si ritirerà. Vedrai che fra poco arriva. In fondo non è ancora scoccata l’ora stabilita”disse pacatamente Albus.
“Mio padre ha ragione, Igor. Harry non è il tipo da farsela addosso per qualche spettro ,al contrario di qualcun altro di tua conoscenza, non è così?”biascicai al suo orecchio, sadica.
Si voltò con una smorfia tra il disgustato e il terrorizzato dipinta in volto, ma prima che potessi dire qualcos’altro un brivido percorse tutta la mia schiena.
Era un segnale che ben conoscevo..una delle mie brevi visioni stava per arrivare.
Feci in tempo ad allontanarmi dalla folla e poi il paesaggio attorno a me scomparve..
Fu brevissimo, una serie di immagini sfilarono velocemente davanti ai miei occhi: Harry che dormiva sui libri in biblioteca; l’orologio segnava le 9:00, mancavano solo dieci minuti all’inizio della prova; Moody sorseggiava guardingo la sua fiaschetta, lontano dagli altri e infine Harry che correva a perdifiato dritto verso il lago.
Ritornai in me e, voltandomi, vidi mio padre dirigersi rapido nella mia direzione.
Come al solito, aveva capito tutto, nonostante intorno a lui, nessuno si fosse accorto di nulla.
“Cosa hai visto?”mi chiese, calmo.
“Harry…sta arrivando..e poi..Moody..tutto troppo strano e confuso..forse sa qualcosa che noi non sappiamo..Credo abbia una pista che non ci vuole rivelare..”.
“Malocchio? Sei sicura?”.
“No..lascia stare..ne parliamo dopo..”dissi evasiva mentre contemporaneamente Harry arrivò alla riva del lago.
“Harry, sei pronto?”gli chiesi preoccupata.
“Si..o almeno, lo spero”disse con il fiatone.
Lo guardai negli occhi intensamente, come solo io sapevo fare, e seppi che non stava dicendo una bugia.
Avrei voluto saperne di più, indagare attraverso la sua mente il piano che aveva scelto, sempre se ne avesse avuto uno,magari comunicargli attraverso i pensieri qualche trucco o incantesimo da usare,  ma non lo feci perché sapevo che gli avrebbe fatto male e non sarebbe stato d’accordo con il frugare nella sua mente. D’altro canto, ci sarebbe voluto tempo che non avevamo e instaurare un rapporto telepatico con un’ altra persona non era esattamente qualcosa di semplice..
Per cui mi limitai a sedermi nella tribuna dei giudici mentre i campioni si tuffavano in acqua. La mia indole diffidente mi obbligò ad osservare attentamente Malocchio Moody.
Più lo guardavo più mi convincevo che c’ era qualcosa di molto strano in lui..qualcosa di troppo strano..   
  
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