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Autore: Evola Who    19/06/2023    5 recensioni
I cittadini di Hawkins, ritornarono ad acquistare dei loro vecchi negozi di fiducia. Facendo rintonare gli affari di Donald a girare, come il resto dei negozianti. Anche se erano rimasti sconvolti dall’arresto dell’ex sindaco Kline.
E Joyce e Hopper ebbero finalmente il loro appuntamento da Enzo il venerdì sera alle diciannove...
Finalmente, potevano vivere la loro relazione e assicurando, recuperando il tempo perduto, per una vita normale.
Con pregi e difetti…
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonathan Byers, Joyce Byers, Murray Bauman, Will Byers
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hawkins, fine agosto 1985. Melvald’s General Store. 11:30 di mattina.
 
Joyce stava sistemando la busta della spessa di una signora anziana, per fare il conto in cassa dicendo: “Sono quindici dollari e cinquanta.”

La donna pagò, Joyce gli passò la busta assicurandosi che non fosse troppo pesante per lei.

“Oh no, Tranquilla cara, ho sollevato sacchi di patate più pesanti di me quando ero giovane. Questa busta della spesa è come una piuma per me.” Rispose la cliente prendendo la busta con entrambi le mani sorridendo.

“D’accordo, allora vi auguro una buona giornata, e trona a trovarci.” Salutò Joyce vedendola uscire dal negozio.

Joyce fece un piccolo sospiro, ma sorridendo. Da quando il centro commerciale ha preso fuoco, i cittadini di Hawkins, ritornarono ad acquistare dei loro vecchi negozi di fiducia. Facendo rintonare gli affari di Donald a girare, come il resto dei negozianti. Anche se erano rimasti sconvolti dall’arresto dell’ex sindaco Kline e i suoi crimini.

Tutti volevo buttare questa storia alle spalle, una volta per tutte Anche se tutti erano rimasto scioccati dai crimini di Kline e dal suo arresto, ma volevano comunque buttarsi questa storia alle spalle.

Joyce rimase dietro alla casa, sfogliando una rivista in attesa del prossimo cliente, finché non sentì la porta aprirsi e già solo dai passi, capì chi era.

“Buongiorno, sceriffo Hopper” disse alzò lo sguardo sorridendo.

“Buongiorno anche a te, mia giovane, onesta e bellissima cittadina” rispose avvicinandosi al balcone.

Indossava ancora la divisa da poliziotto a maniche corte, il suo solito capello a Fedora, e gli occhiali da sole, guardò Joyce con uno sguardo scaltro.

“Qual buon vento ti porta qui da noi, sceriffo?” domandò con tono ironico, mettendo i gomiti sul balcone e le mani chiuse sotto al mento.

“Beh, ero qui per comprami le sigarette e qualcosa da mangiare…” rispose con finto tono annoiato, appagando il braccio sul balcone e incrociando i piedi sotto: “Ma ora, ho davanti qualcosa di ben più interessante…” e abbassò gli occhiali mostrando i piccoli e magnetici occhi blu, con un mezzo sorriso ammiccante sotto hai baffi curati: “Molto, molto più interessante…” e continuò con il flirt.

Joyce ridacchiò per quella scena -non era più abituata di quel tipo di linguaggio- ma cercò di restare al gioco e continuare con il flirt: “E sentiamo, sceriffo, quale sarebbe l’oggetto dei suoi desideri?”

“Beh, qualcosa che probabilmente non è in vendita.”

“Muuh, forse per lei sceriffo possiamo fare un ‘eccezione…”.
Rispose Joyce con malizia.

“Davvero?” disse divertito, avvicinandosi al suo viso
“Davvero…”

“Allora, posso baciarla?” Domandò lui con fare insolente, mentre si sporgeva verso il volto di Joyce, che sorrideva divertita:
“Certo –rispose lei- sceriffo Hopper.”

Ridacchiarono divertiti, finché Hopper non le diede un dolce e lungo bacio sulle labbra.

Come era previsto dalla dichiarazione di Hopper e dal loro primo bacio, ebbero finalmente il loro appuntamento da Enzo il venerdì sera alle diciannove. prendendola a casa di Joyce, come l’aveva chiesto.

Passarono una stupenda serata romantica tra lumi di candele, quartetto d’archi dal vivo, mangiando lasagne e due porzioni di grissini (sotto consiglio di Hopper) e bevendo Chianti.

Tra risate, contatti di mano sul tavolo e sguardi innamorati, passarono il resto della serata passeggiando sotto le stelle e scambiandosi vari baci incerti ma appassionati, come se fossero due adolescenti della loro prima cotta.

E quando i baci diventarono sempre più lunghi e caldi, con la voglia di desiderare di più, Joyce propose di andare a casa sua, approfittando della assenza dei figli (visto che Will e Undi erano andati ad un pigiama party insieme i loro amici, a casa di Dustin e Jonathan stava passando la serata insieme a Nancy con i loro amici Steve e Robin dormendo fuori e, così, passarono la loro prima notte di passione.

E da allora erano diventati una vera coppia di fidanzati, vivendo un lungo e agognato momento di luna di miele, e trovandosi sempre insieme a casa di lei il venerdì sera per cenare tutti insieme con i loro rispettivi figli.

Si scambiavano in segreto baci e piccoli momenti di flirt o allusioni; ma anche per stavano semplicemente in compagnia parlando dei loro rispettivi lavori, delle loro giornate e delle piccole difficoltà di tutti giorni e spesso si scambiavano commenti piccanti.

Continuarono il loro bacio, finché non si allontanarono, guardandosi negli occhi e scambiandosi sguardi appagati.

 “Ciao” disse Hopper sorridendo.

Joyce ridacchiò rispondendo: “Ciao anche a te”

“Ti disturbo?”

“Non molto. Ancora poca gente in giro.”

“Allora ho fatto bene a venire qui…” Sussurrò.

“E perché?”

“Perché posso renderti la giornata un po' più interessante…”

Joyce rise al tono di voce seducente di Hopper, oltre che al suo mezzo sorriso convinto. Era però allo stesso tempo eccitata dalla sua risposta controbatté con lo stesso tono: “Questo lo vedremo…”
Ridacchiarono e si avvicinarono per un altro bacio, ma una voce in lontananza interruppe tutto.

“Joyce!”

La donna si allontanò da Hopper di scatto, girandosi dall’altra parte e rispondendo con tono teso: “Sì?”

 Si stava avvicinando alla cassa, mentre stava leggendo una bolla di scarico mentre diceva: “Ti ho messo una scatola di…” alzò lo sguardo e vide Jim, in piedi con la mano sul balcone con l’intento di alzare gli occhiali dal naso.

“Oh sceriffo, che sorpresa!” disse Donald con finto stupore con un sorriso sulle labbra.

“Giorno anche a te, Melvald” rispose Hopper con un accendo di saluto con il capello, mentre Joyce cercò di metterete a posto la rivista e cercando di far vedere che fosse tutto normale.

“State ancora investigando per l’incendio dello Starcout?”

“Sì, sì, stiamo ancora investigando” rispose con tono formale: “Anche se, crediamo che sia stato un incidente. Probabilmente causato da un corto circuito del impianto elettrico.”

“Ah! Lo sapevo! Quel maledetto di Kline avrà comprato dei sistemi elettrici da due soldi, pur di costruire quel maledetto centro commerciale!” si lamentò Donald: “Sapevo che quel posto avrebbe causato solo guai! E che avrebbe ridotto questa città in banca rotta! Meno male che quel posto non farà più chiedere i piccoli negozi gestiti da cittadini onesti.”

Jim e Joyce si scambiarono un’occhiata complice, senza aggiungere nulla.

“E ora guardaci: Siamo una città senza un sindaco, che sta faticando a ricominciare da capo.”

“Dai Donald, vedrai che presto ritorneremo alla nostra solita clientela fissa e movimentata” assicurò Joyce con tono gentile.

“Ah, lo spero! Visto che ho ordinato un bel po' di materiale da cartoleria per il ritorno a scuola!” rispose con tono un po' burbero. Facendo sorridere Joyce.

“Allora speriamo solo che la gente si svegli e voti un tizio normale come sindaco” aggiunse Hopper con sarcasmo.

“No, a questa città servirebbe un cittadino onesto, che conosce il duro lavoro e le vere difficoltà della gente, riesce a sistemare le cose per bene!” rispose il proletario convinto: “Qualcuno che conosce bene la città e sa come dirigerla. Tipo te, Joyce.”

“Io?” rispose incredula da questa affermazione.

“Sì, tu Joyce! Tu saresti adatta per dare il sindaco!”

La donna ridacchiò, incerta da queste parole: “Grazie, ma non credo di essere adatta per il ruolo di ‘il sindaco della città’.”

Hopper la guardò, sorridendo della per la sua modestia.

“Già non ho doti da leader. Figuriamoci se la gente vorrebbe votare per la vecchia matta di Joyce Byers”

“Ma hai dimostrato di avere sempre ragione sulla scomparsa di tuo figlio, e ti ho sempre vista come una grande stacanovista e una madre single in grado di gestire tutto. E secondo me, tu saresti in grado di gestire questa città, meglio di chiunque altro.”

“Ci penserò Donald, ci penserò” rispose ironicamente sorridendo.
Donald ricambiò, capendo che sarebbe stato solo una piccola fantasia, che non verrà mai presa su serio.

“Bene, io devo fare qualche commissione. Ci sono delle scatolette di cibo per gatti, da prezzare e mettere a posto. Puoi farlo tu?”

“Certo”

“Bene! Allora ci vediamo più tardi. Sceriffo!”

“Melvald”

E lo videro andare via dalla porta, lasciandoli da soli, dentro al negozio.

Joyce fece un piccolo sospiro, prese la prezzatrice sotto la cassa, e iniziò a regolarla.

“Sai, Donald non ha tutti i torti…” disse Hopper

“Ah sì, ovvero?” rispose indifferente.

“Tu come sindaco”

Alzò la testa e, notato il volto convito del suo fidanzato, rispose: “Su serio?”

“Sì!” disse sicuro: “in fondo Melvald ha ragione. hai sempre avuto ragione su Will, sulle calamite, l’apertura del varco e su tutto quello che è successo in questi tre anni.”

“Sì, ma avere ragione sui mostri che tormentano tuo figlio e sulla presenza di scienziati pazzi, non mi fa di me un ottimo sindaco”

“Ma saresti in grado di gestire questa città, meglio di chiunque altro” ripeté Hopper con tono sincero: “E protesti dare il ben servito a tutta quella gente che ti hanno sempre dato della pazza.” E si tolse gli occhiali da sole.

“Mi stai suggerendo di diventare sindaco, solo per vendicami?” chiese lei incuriosita

Hopper fece finta di pensarci, rispondendo e facendo spallucce: “Io lo farei.” E rise divertito.

Joyce alzò gli occhi al cielo ma sorridendo disse: “Grazie per il suggerimento Hop, ma credo di essere un po' troppo vecchia per fare cose da adolescente infantile” con sorriso compiaciuto.
Hopper non rispose, ma alzando lo sguardo emise un piccolo sbuffo.

“E poi, se non ricordo male, un certo sceriffo mi aveva proposto di smettere fare la commessa, per lavorare con lui in polizia.” Rispose appoggiando le braccia sul bancone con tono vago.

“Beh, perché la stessa persona aveva detto, e testuali parole: ‘Vederti tutti i giorni? Non credo proprio…’.” Ribatté sarcasticamente con sorriso compiaciuto.

“Beh, professionalmente parlando questo potrebbe essere un problema per lei.

“Allora, se questa persona diventasse sindaco, lo sceriffo diventerebbe il suo braccio destro”

Il suo braccio destro?” Chiese Joyce perplessa.

“Certo. I suoi occhi e orecchi in tutta la città e sempre al servizio del sindaco.” Iniziò a avvicinandosi poco, poco al viso di lei con tono profondo.

“Però, dovrà sempre prendere ordini da lei. Se questo sceriffo può accettare di prendere ordini da una donna?” ripeté con tono malizioso.

Hopper era ormai quasi vicino alle sue labbra rispondendo: “Credo che lo troverebbe abbastanza eccitante per lui, visto che lo fa già”

Joyce ridacchiò, iniziando a scambiandosi piccoli baci sulle labbra.  Godendo quel momento di romanticismo, visto che erano da soli. Finché con la coda del occhio, Joyce non vide gente che iniziava a passare davanti alla vetrina.

Così si allontanarono quasi bruscamente da lui dicendo: “È meglio che torni al lavoro. Non voglio che Donald torni e veda che non ho fatto niente.” Ripresa la prezzatrice in mano cercò di nascondere il suo nervosismo.

Hopper rimase fermo sulla sua posizione, si chinò sul balcone con le braccia incrociate sopra e perplesso da quello stacco improvviso da parte sua.

E vedendo lo sguardo nervoso di lui con gli occhi rivolti all’ingresso, e comprese il perché di quel gesto.

“Allora,” disse Joyce uscendo dal balcone camminando davanti allo sceriffo “Hai da fare, o vuoi tenermi compagnia mentre sistemo il cibo per gatti?” e prezzò il suo distintivo con aria divertita.

“Beh, se la mia compagnia vale più di venticinque centesimi...” rispose guardandosi il prezzo attaccato al suo distintivo.

Joyce rise, iniziando a incamminandosi verso al reparto con Hopper al seguito.




 
   
 
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