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Autore: paiton    20/06/2023    0 recensioni
Scusate per la lunga assenza ma i viaggi di vacanza mi hanno tolto quasi tutto il tempo per scrivere!
Questo racconto è inserito nel Romanzo “Il Ritorno di Dhaitus” che si può trovare nella sezione “Giochi di ruolo” dentro a “D&D Forgotten Realms”, non è necessario leggere la I Parte della storia per comprendere le vicende della Seconda Parte, tuttavia per affrontare l’intero svolgimento degli eventi è consigliato informarsi bene sulle narrazioni.
Il lettore, trasportato in storie fantastiche si renderà conto di come, attraverso le lettere, le parole, le frasi e il metodo di comunicazione della scrittura in tutte le sue accezioni, quindi Tu… tu ti renderai conto dell’esistenza reale di un mondo fantastico immaginario in cui tuttavia, ciascuno di noi può potenzialmente entrare senza problematiche relative allo spazio fisico, senza accalcarsi insomma.
Grazie dell’attenzione signorine e signore, signorini e signori! Che inizi lo Spettacolo!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutti i forzieri sono stati sistemati nella cabina del generale Voltok, sotto al letto sul quale sta dormendo beato.
 
Il gruppo di avventurieri ha deciso di fare i soliti turni di guardia; Adesso sta a Bran che continua a camminare per tutta la nave, nel mentre ragiona: “Dhaitus, secondo la leggenda, deve essere un’antica divinità. Nessuno l’ha mai visto e si dice che nel Bosco Antico viva tutt’ora un eremita.”
 
Voltok, durante la cena, gli ha spiegato che questo essere umano si è allontanato dalla città di Illigar (“da ciò che era la città di Illigar” parole del generale) molti anni fa; veniva avvistato raramente dai mercanti che andavano e tornavano da Fordan.
 
Si pensava che fosse diventato un druido della foresta per gli abiti poveri che indossava e per le erbe, le pozioni ed i frutti che tentava di vendere ai viandanti con scarso successo.
 
“Come aveva fatto a sopravvivere in solitudine per tutto quel tempo in un luogo tanto pericoloso e selvaggio?
Sicuramente avrà scoperto qualcosa” pensa Bran tra sé e sé.
 
Il racconto della sua esperienza non aveva dato adito a reminiscenze nei suoi amici.
 
Si guarda nella tasca interna e trova un biglietto con sopra iscritto: - Un processo sperimentato può essere una somma di percezioni, ma può anche essere un sogno o un’allucinazione. Non posso dire in quale senso esso esista - le parole non erano state scritte da lui ed erano stampate probabilmente con un oggetto tecnologico, tutti i caratteri si susseguono ordinatamente su linee diritte, le medesime lettere sono precisamente uguali.
 
“Questa è una prova della veridicità del mio racconto, se lo mostro agli altri dovranno per forza credermi!” Bran era già soddisfatto della sua scoperta e doveva solo dare il cambio a Darean per provare a convincerla. È plausibile che più passa il tempo all’interno di questo gioco più la memoria reale svanisce.
 
“Dragoooo!” un urlo proviene da sopraccoperta
 
“Sembrava proprio la voce della vedetta” pensa ancora Bran fra sé e sé mentre corre a controllare, i suoi passi rimbombano sulle assi di legno delle scale.
 
La vedetta, che è già scesa dalla sua postazione di avvistamento per la seconda volta quella notte, punta diritto nella direzione di Bran.
 
“Guarda!” e indica dal lato sinistro della nave “Non ci dovrebbe essere la costa in vista in questo tratto di mare e invece…”
 
Bran strizza gli occhi ed effettivamente intravede, sotto al chiaro di Luna, le forme di un’imponente scogliera e di una piccola spiaggetta rocciosa, si riesce a sentire anche il rilassante suono delle onde che si infrangono sulla battigia.
 
“Non ho mai perso l’orientamento in vita mia!” la voce della vedetta trema e il suo tono è chiaramente arrabbiato, “Ho visto un altro drago, è più piccolo rispetto a quello che ci ha attaccato prima. Si è tuffato in acqua proprio qui sotto” lui osserva a destra e a sinistra, si sporge dal parapetto mentre resta ancorato con le sue mani nerborute alla sponda della nave.
 
Bran corre veloce a suonare la campana e sveglia tutti gli altri, Draco barcollante arriva per ultimo con il lenzuolo appoggiato sulle spalle: “Non si può nemmeno dormire in pace… stavo facendo un bellissimo sogno…”
 
“C’è un altro dei tuoi fratelli Draghi là fuori!”
 
“Accidenti Bran, sei arrivato da così poco tempo e già ti fai odiare… ma non conosci il detto - mai svegliare il drago che dorme - ?” e si ricorica sul pavimento mettendosi le braccia incrociate sotto alla faccia, a mo’ di cuscino.
 
“Smettila di dire fesserie e muoviti!” Bran lo tira letteralmente in piedi con tutta la sua forza e il lenzuolo gli rimane impigliato nella coda.
 
“E va bene… andiamo ad arrostire anche questo rompipalle…!” Ancora assonnato Draco segue il guerriero.
 
Frittun e la vedetta controllano sulle carte nautiche; non si capacitano di come siano finiti in quella zona. Un forte rumore di assi spezzate focalizza l’attenzione di tutti verso il lato est del veliero. Darean è già sul posto e prende la mira con il suo arco:
 
“Hanno bucato questa parte della nave! Se non erro sono appena entrati nella cabina del generale!” Si sente un forte colpo secco senza rimbombo, come se una spada avesse colpito un oggetto molto resistente.
 
Mentre la vedetta sta ritornando nella sua postazione una nuvola nera scatta contro Draco che si ritrova con la schiena a terra, faccia a faccia con un draghetto d’ossa più piccolo di quello che hanno assassinato poche ore prima.
 
Una martellata micidiale di Frittun e una freccia, che si conficca perfettamente nella sua orbita oculare, gli fanno lasciare la presa. Draco ha le spalle sanguinanti nei punti in cui il draghetto gli ha conficcato le unghie.
 
Bran sa già che non farà in tempo a raggiungere Voltok passando da dentro alla nave, quindi si è posizionato in piedi sulla sponda e attende il passaggio del secondo drago per lanciarsi. Anche Darean si mette al suo fianco mentre Draco si concentra per lanciare la sua terza palla di fuoco; si porta le dita alle tempie, poi ruota le braccia tese in senso contrario una all’altra, una fiammella si crea dal centro del cerchio che sta ipoteticamente disegnando nell’aria. Le fiamme diventano cento, poi mille, aumentano di volume e di temperatura, ora sono di un rosso rubino intenso.
 
“Bilancia tutti i centri del tuo corpo per raggiungere l’equilibrio” le sagge parole del maestro Dung ritornano dal passato e riecheggiano nella sua mente “Quando sarai saldo nello spirito allora rilascia la tua energia!” così sta facendo il discepolo e la voluminosa palla di fuoco colpisce il draghetto, che subito s’incendia, le sue ali iniziano a lacerarsi, lancia un gemito e cade a testa in giù nell’acqua salata; il fratello vola veloce in suo soccorso, adesso si sono immersi entrambi di nuovo.
 
Nel mentre Draco sta già correndo verso la sponda della nave però scivola sopra un tratto bagnato del pavimento, ruota di centoottanta gradi e vola giù dal veliero.
Darean sta correndo al suo fianco, cerca di afferrarlo al volo mentre capitombola fuori ma resta con un pugno di squame fra le dita.
 
Adesso sì che è in pericolo, lo vede impattare di schiena contro la superficie del mare; laggiù tra le onde riemerge con il capo; si guarda attorno, allora lei incocca un’altra freccia e inizia a mirar nella sua direzione nell’attesa di vedere spuntare i draghi.
Frittun non ha ben capito cosa sia successo nell’oscurità, inizia a correre verso la ranger ma scivola anche lui e per evitare di battere il sedere per terra mette le mani in avanti, spingendo Darean giù dall’imbarcazione.
 
Mentre è in volo Darean spera di non far male a Draco o per lo meno di non arrivargli dritto in testa, poveretto.
 
Splash!
 
Tutti e due sono finiti nell’oceano e si aiutano per risalire in superficie tenendosi per mano.
 
 
Appena Draco mette la testa fuori dall’acqua lei tira un profondo respiro mentre cerca di rimanere a galla
“Siamo accomunati da un destino alquanto buffo, vero Darean?”  intravede un’ombra scura che passa sopra di loro.
 
“Attenta! È appena rientrato nella nave!” Pronunciato l’avvertimento entrambi si sentono sollevare verso l’alto, ma restano immersi nell’acqua, piano piano salgono e un’onda liquida arriva sul ponte.
 
Nel frattempo Bran spalanca la porta della cabina di Voltok e vede il generale a terra senza sensi, respira ancora. Il draghetto si è appoggiato i forzieri sotto alle ascelle e si accinge a prendere il volo. Il guerriero, con uno scatto fulmineo, abbraccia la sua coda proprio mentre salta nell’aria; i due passano per l’apertura che lui stesso aveva creato.
 
Il draghetto prova a staccarselo di dosso ma la sua presa è potente come una morsa, Bran non vuole mollare e stringe ancora più forte.
 
Il drago prende quota lentamente, appesantito dal passeggero che si ritrova addosso, la sua traiettoria non è stabile; arrivato ad una certa altezza scende in picchiata e si rituffa nel mare scuro. Appena un attimo prima di finire sott’acqua Bran fa una profonda inspirazione e l’aria, aiutata dalla velocità, riempie completamente i suoi polmoni.
 
Veloce anche in questo denso elemento, l’esperto nuotatore tira delle forti calciate a gambe tese muovendosi a sinusoide; il guerriero viene strattonato in alto ed in basso, gli inizia a mancare il fiato perché deve usare molta forza per restare ancorato al corpo della bestia; l’ossigeno viene bruciato in fretta dal suo organismo.
 
Si ritrova totalmente senza aria e proprio in quell’istante escono dall’oceano e prendono quota, sempre più in alto. Sorvolano la piccola spiaggia rocciosa; giù vede un sentiero che entra nel bosco e passa al di sotto delle fronde degli alberi.
 
Volano ancora più in alto, sopra una foresta, seguendo l’irto pendio; il draghetto sta a bassa quota e cerca di farlo schiantare contro il tronco di un albero. Bran si accorge che poco più avanti finisce la foresta ed inizia una zona rocciosa, allora si sgancia, cerca di aggrapparsi ad un ramo che si spezza. Il Drago si volta per osservare la sua caduta rovinosa nel sottobosco e continua il suo tragitto.
Il secondo ramo brandito dal guerriero resta intatto e lui si salva solo con qualche graffio, vede la creatura entrare in una caverna posta sulla sommità del monte.
 
 
Sul veliero Draco e Darean ringraziano Frittun che è stato molto veloce nel salvataggio.
 
Darean nota che una scialuppa di salvataggio si sta muovendo in direzione della costa rocciosa, pare che Plaudirin, il generale e la vedetta siano già partiti. In quel momento arrivano gli altri elfi e la guardia nanica rimasta che si sono appena svegliati.
 
“Perché il generale è salpato senza dirci nulla?” chiede Frittun a loro “Avete ordini specifici?”
 
“No signore.” risponde un elfo
 
“Voi state qui a controllare la nave e cercate di ripararla! Noi cerchiamo di capire cosa diavolo sta succedendo! Il tesoro è stato rubato…”

 
   
 
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