Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: paiton    22/08/2023    0 recensioni
Scusate per la lunga assenza ma i viaggi di vacanza mi hanno tolto quasi tutto il tempo per scrivere!
Questo racconto è inserito nel Romanzo “Il Ritorno di Dhaitus” che si può trovare nella sezione “Giochi di ruolo” dentro a “D&D Forgotten Realms”, non è necessario leggere la I Parte della storia per comprendere le vicende della Seconda Parte, tuttavia per affrontare l’intero svolgimento degli eventi è consigliato informarsi bene sulle narrazioni.
Il lettore, trasportato in storie fantastiche si renderà conto di come, attraverso le lettere, le parole, le frasi e il metodo di comunicazione della scrittura in tutte le sue accezioni, quindi Tu… tu ti renderai conto dell’esistenza reale di un mondo fantastico immaginario in cui tuttavia, ciascuno di noi può potenzialmente entrare senza problematiche relative allo spazio fisico, senza accalcarsi insomma.
Grazie dell’attenzione signorine e signore, signorini e signori! Che inizi lo Spettacolo!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il sole sta per nascere dalle colline, Darean e Draco pagaiano con forza, Frittun è davanti e indica la direzione da tenere per schivare gli scogli, più si avvicinano alla costa più affiorano in gran numero;
 
“Hanno già messo i piedi sulla terraferma!” Informa Darean spiando il trio di fuggitivi da lontano
 
Uno scoglio impatta contro il fondo della scialuppa, poi ne urtano un altro: “Rallentiamo ragazzi, piano!”
 
Riescono a fermare la bagnarola legandola con la corda, Draco saltella sugli ultimi scogli prima di raggiungere la spiaggia, dietro di lui Frittun che zampetta come un ragno salterino, per ultima Darean che al terzo balzo raggiunge una liscia superficie piena di muschio mucillaginoso, il suo piede scivola in avanti come se fosse ghiaccio, dà una fortissima craniata sullo scoglio, battendo la nuca e finisce in acqua. Quando risale gocciolante e con una profonda ferita all’autostima sente un dolore allucinante alla coscia: una grossa alga marina carnivora ha conficcato i denti affilati proprio nella sua carne.

“Una specie ormai molto rara nelle nostre zone, quasi estinta” informa Frittun “Questa deve essere una spiaggia poco battuta dai turisti” il monaco si avvicina all’elfa e stacca delicatamente la creatura utilizzando una tecnica ingegnosa, poi la ributta al suo posto, nel mare.
 
“Ti hanno insegnato a saltare da un albero all’altro ma sei mancata al corso di sopravvivenza per destreggiarti in riva al mare! Male male!” Scherza Draco  
 
“Questa te la potevi davvero risparmiare” Risponde seccata mentre controlla la sana crescita del bernoccolo
 
“Sentirai la gamba un po' indolenzita, i denti della pianta marina contengono un leggero veleno”
 
“Grazie Frittun, lo so bene, mi è già capitato. Non dovrebbe darmi noie”
 
Ormai hanno perso di vista il trio così decidono di seguire il sentiero poco battuto che si inoltra nella foresta; dopo la notte insonne a causa dei combattimenti iniziano ad essere esausti, devono recuperare il mana.
 
“Ci accampiamo nella foresta per riposare?” consiglia Draco dopo aver valutato attentamente il suo stato di attenzione e quello dei compagni.

“Propongo di continuare a camminare ancora per un po', non sappiamo quali pericoli potrebbero presentarsi. Diciamo che non è la nostra giornata fortunata” Ribadisce Darean

“Sicuramente la tua giornata è più sfortunata della mia” e il draconide le fa l’occhiolino

“Quanto sto sperando che inciampi e caschi in un cespuglio sparaspine!”

Dopo aver mangiato una razione di cibo continuano a camminare velocemente per un paio d’ore, proseguendo lungo il tragitto nella maniera più silenziosa possibile; il sentiero si interrompe in uno spiazzo ghiaioso contornato da grandi alberi di Laruce.
Darean scende dalle fronde di uno di questi, tasta il terreno con le sue dita affusolate in cerca della minima impronta da seguire; si fa largo passando tra le diramazioni degli arbusti, le erbe ed i fiori del sottobosco finché raggiunge l’ingresso di una grotta.

In breve tempo arrivano anche gli altri: “Ecco l’entrata.” sussurra Darean indicando l’apertura nella roccia a misura di essere umano.

“Potremmo appostarci fuori dalla grotta ed aspettare, facciamo i turni come al solito. Ho bisogno di riposare per recuperare le forze magiche” dice Draco sperando che i suoi bisogni vengano finalmente considerati.

“Facciamo così” bisbiglia Frittun mentre si spreme le meningi “Darean, riesci a costruire una trappola, oppure un congegno che ci consenta di presagire se qualcuno esce o entra nella caverna?”

“Abbiamo le corde, ci posso provare”

“Ottimo, allora entriamo ad esplorare il primo tratto del corridoio poi ci riposiamo tutti insieme. Intanto tu potresti andare a cercare una buona zona per posizionare il giaciglio.”
 
“Agli ordini capo! Mi sembra un’ottima idea! Cercatemi bene perché potrei già essere nel mondo dei sogni” gira le spalle e se ne va in cerca di foglie secche da accatastare.
 
Darean segue Frittun nell’oscurità, tenendo una mano sulla sua spalla, dopo pochi metri vedono un bivio: la strada sulla sinistra sale leggermente di quota mentre quella sulla destra scende e le rocce sul pavimento sembrano più umide.

“Darean, ci conviene posizionare la trappola lungo il corridoio principale, prima del bivio. Per adesso non si sente nessuno in arrivo” mentre parla accende una fiaccola.
 

 
Bran Latewind sta scendendo lentamente dalla cima dell’albero; per qualche incredibile motivo ha ancora tutta l’attrezzatura con sé, tranne la sua amata spada che ha dovuto sacrificare nel gesto eroico di inseguire il drago.

“Un attimo” pensa mentre si adopera ad estrarre il foglietto che aveva in tasca; non trova nemmeno quello: “Accidenti… ho perso anche l’unica prova con cui avrei potuto avvalorare la veridicità del mio racconto. È andato perduto per sempre”

Cerca un riparo allontanandosi dalla zona. La bestia gli aveva lanciato una brutta occhiata prima di sparire; stende tutta la sua attrezzatura e i suoi vestiti a si mette ad aspettare tenendo vicino a sé la balestra e il piccolo spadino che gli è rimasto, per quello che gli possono servire quelle armi inadeguate contro un drago d’ossa.
Respira profondamente e inizia ad essere consapevole che, se prima era coraggioso, adesso anche il più piccolo frammento di paura è sparito dal suo cuore: tutti loro si muovono in un mondo come piccolissimi giocatori in un grande sistema, costruito chissà per quale motivo. Sta domandando a Sé stesso se anche nella sua esistenza reale, di cui al momento non ha nessun ricordo, vive con la stessa intensità.
 
 

Nel frattempo Draco abbraccia Darean, sono stesi nella natura e finalmente si stanno per baciare; tuttavia le sue labbra non hanno una consistenza carnosa, allettante, sono piuttosto pelose e dall’odore pungente.
Draco apre gli occhi mentre sta sbaciucchiando l’ascella di Frittun che si è coricato proprio di fianco a lui. Inizia a sputare per terra facendo un gran baccano e si sente immediatamente pungolato nella carotide.
Darean sta impugnando una freccia e il suo braccio è completamente avvolto attorno al collo del draconide, lo tiene da dietro:

“Zitto, deficiente. Vuoi che ci sentano? Hai rischiato grosso, mi sono fermata giusta in tempo” bisbiglia proprio nel suo orecchio

“Devo aver ingoiato un insetto. Scusami”

“Hai le labbra piene di peli, che razza di insetti ci sono in questo bosco?! Poi c’è un odore tremendo, sei tu?”
Draco si divincola dalla presa e va verso la borraccia per sciacquarsi la faccia, beve un po' d’acqua e inizia a fare i gargarismi.
 
L’Elfa ritorna sull’albero “Il sole si sta abbassando, ci conviene entrare prima del calar della sera; attendono di svegliarsi tutti per bene poi si appropinquano per disinnescare la trappola.

Mentre camminano si ode lo sgocciolio delle stille che scendono attraverso i percorsi nella pietra e si riuniscono nelle pozzanghere disseminate ovunque.

“Il corridoio di destra potrebbe portare alla fonte dell’acqua, forse è meglio optare subito per quello di sinistra” propone Thormec Frittun

“Sono d’accordo, prima rintracciamo il generale e la vedetta meglio è. Abbiamo già perso troppo tempo, dobbiamo scovare il tesoro al più presto.”
Salendo di quota incontrano una serie di piccole sale con stalattiti e stalagmiti sottilissime, di colore bianco candido. Per un unico corridoio continuano ad inerpicarsi, sulla loro sinistra scorre un rigagnolo con acqua cristallina; raggiungono una grande stanza, dentro la quale Frittun percepisce una fievole luce. Alte colonne di colore smeraldo e altre turchesi si sono formate nel corso delle ere, un lavoro minuzioso e perfetto.

“Attenti, noto luminescenza dall’altro lato, dietro quelle formazioni”

Tutti e tre iniziano a muoversi ancora più silenziosi stando ben attenti a non cadere nei buchi; tutto è estremamente scivoloso.
Alcune fiaccole sono posizionate lungo le pareti rocciose, altre sulle lucide e monumentali formazioni di minerali.
Darean indica una direzione precisa davanti a loro. Frittun e Draco orientano proprio là il loro sguardo.
 
Il Monaco non fa nemmeno in tempo a pensare prima di parlare: una palla di fuoco inizia a levitare nell’aria proprio in direzione di Plaudirin, che sosta dietro a un parallelepipedo di roccia.
Lei arretra mentre la vampata si diffonde su tutta l’area, il fuoco corre sulle pareti illuminando a giorno la caverna.
Gli occhi degli avventurieri non erano più abituati alla luce, così si trovano momentaneamente con la vista appannata.

“Accidenti Draco! Potevi almeno avvisare! Mi hai acciecato!”

“I draconici vengono fregati una sola volta! Se vieni imbrogliato due volte dalla stessa persona la colpa è solamente tua!”
 
Attendono che l’effetto abbagliante passi, restano nascosti, poi continuano ad avanzare tentando di restare in copertura dietro alle numerose rocce e colonne; non si vede anima viva tuttavia ci sono sei corridoi da esplorare, tre a destra e tre a sinistra.
 
“Frittun, vieni un po' a vedere se riconosci questi simboli” Chiede Darean
 
Il Monaco osserva bene l’altare posto di fronte alla parete dove si è volatilizzata pochi minuti prima Plaudirin: “Non ho mai visto scritte di tal fattura” azzardando sfiora con le dita alcune delle incisioni nell’altare.

Non accade nulla di pericoloso “Spero che non stiano cercando di mettersi in contatto con Kudonosor, sarebbe una tragedia per tutto il continente” dopo aver pronunciato tali parole i suoi compagni diventano parecchio preoccupati, Draco alza un sopracciglio.

“Avrei potuto evitare certe affermazioni, in ogni caso è meglio trascrivere i simboli, magari Yugi ci aiuterà a tradurle” Frittun inizia ad appuntarsi le rune.

“Vedete anche voi? È come se la parete fosse liquida.” dice Darean mentre arretra. Draco estrae una fiaccola dalla bisaccia e la accende, poi si avvicina piano piano alla medesima parete: si crea un debole effetto specchio ed effettivamente è come se la parete si muovesse in maniera quasi impercettibile prima avanti, poi indietro.

“È un portale.”

I due ruotano il busto verso il Monaco, ma lui non c’è più, è scomparso.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: paiton