Partecipa al #thINKtober2018 di Lande di Fandom.
Prompt Lista 2: 24. POV Third Person.
Fandom: Dragonball.
Parole: 628.
Chapter
2:
Blindness
Goku
osservò Vegeta seduto in poltrona, gli occhi grigi persi
nel vuoto, la schiena curva e le braccia abbandonate.
Elly
l’obbligò ad aprire la bocca, infilandogli un
cucchiaio
colmo di minestra.
Son
avvertì una fitta al petto.
"Tutto
questo non mi sembra ancora possibile… Se quel
giorno fossi arrivato in tempo" pensò.
Goku
planò, il battito cardiaco
era accelerato e alcune ciocche more, spesse tre dita, gli aderivano al
volto.
Il resto della capigliatura intorno al suo viso oscillava mossa dal
vento.
Diminuì l'aura e atterrò. Gocce di sudore
gl'imperlarono il volto e un
frammento della tuta arancione si stacco e rotolò. La stoffa
della maglietta
azzurra era quasi totalmente strappata.
«Vegeta!
Vegeta!» chiamò. Il
corpo dell'altro saiyan era steso immobile a terra.
Son
si mise a correre verso di
lui, percorrendo la piana annerita dagli attacchi energetici,
evitò i resti
carbonizzati di un albero e saltò oltre un gruppo di pietre.
Uno dei suoi
stivali era bucherellato.
«Vegeta…»
disse con tono
preoccupato. La radura intorno a loro era completamente annerita, gli
alberi
erano bruciati. «… Ti prego, non essere
morto…» implorò.
"Nonostante
tutti i miei
allenamenti, se un dio non vuol far riconoscere la sua aura o
nascondere quelle
delle sue vittime, ci riesce. Se Elly non fosse volata a casa mia,
malridotta e
terrorizzata, non avrei mai saputo quello che stava succedendo".
Raggiunse
il maggiore steso
esamine per terra, il volto del principe dei saiyan era ingrigito,
ricoperto di
sangue e teneva la bocca socchiusa. La battle
suit era per metà distrutta e il
sudore colava sui pettorali ricoperti di cicatrici del principe dei
saiyan.
Goku
slacciò il sacchetto di
senzu dalla vita, lo teneva legato alla cintura di tela blu e
infilò nella
bocca dell’amico un fagiolo di balzar.
Il
petto di Vegeta iniziò ad
alzarsi e abbassarsi in modo regolare, Goku espirò di
sollievo e sorrise.
«Urca,
mi ero spaventato…
Pensavo di averti perso» si lamentò.
Vegeta
mugolò, si diede la
spinta e si alzò seduto in piedi. Si massaggiò il
capo sentendo le tempie
pulsare e si leccò le labbra, sapevano di sangue.
Vide
nero, sbatté ripetutamente
le palpebre, ma continuava solo a vedere oscurità intorno a
sé. Dimenò le mani,
sfiorò il ginocchio di Goku, tastò il terreno e
rabbrividì, strisciò
all’indietro sentendo il respiro di Son e gridò.
«Vegeta,
sono io, tranquillo.
Lo scontro è finito, a quanto pare gli dei hanno deciso di
risparmiarti» cercò
di rassicurarlo Goku.
«T-tu
non capisci…» gemette
Vegeta. Dimenò la coda, peluria castana era sporca di terra,
detriti e sangue. «Vedo
nero… I-io non ti vedo… Lo-loro hanno voluto
qualcosa in cambio, in sacrificio»
disse sofferente.
«Sono
qui, Vegeta… Spiegami
tutto, con calma» disse Goku.
«Kakaroth»
lo chiamò Briefs in
un sussurro, continuando a battere furiosamente gli occhi. Si
portò la mano
alle labbra, iniziando ad ondeggiare su se stesso. «Sono
cieco» ammise.
«Cosa?!»
domandò Goku.
Vegeta
sentì il suo respiro
caldo addosso. «Non
vedi la mia mano?» chiese Son, sventolandogliela davanti.
«Kakaroth…
Gli dei mi hanno
punito per aver combattuto contro di loro…» ammise
Vegeta, incassando il capo
tra le spalle.
«Ci
sarà una soluzione!
S-senti… Forse un secondo senzu…»
tentò Son. «No,
non funzionerà. Non per
questo genere di problema. Andiamocene» rispose secco Briefs
con tono
allarmato.
«Vegeta,
ti porto a casa» disse
Goku. Gli prese la mano nella propria e si teletrasportò
alla Capsule
Corporation.
Vegeta
si aggrappò a lui,
riapparvero nel giardino davanti alla casa a cupola e Goku
aiutò il principe a
rialzarsi.
Vegeta
rischiò di cadere
diverse volte e Son dovette assisterlo.
«Bulma!
Bulma, vieni!» chiamò a
gran voce Goku. Vide la scienziata corrergli incontro con aria
allarmata.
«Elly
mi ha raccontato tutto!
Venite dentro!» gridò.
Goku
negò con il capo. «No,
Bulma, non tutto…» esalò.