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Autore: Akane    23/06/2023    0 recensioni
“Quei due non saranno distrutti da nessun nemico, saranno distrutti solo da loro stessi. Se un giorno uno dei due morirà, l’altro lo seguirà a ruota solo per il dolore che quella morte comporterà.”
Mentre Zoro e Trafalgar si ritrovano da soli nel Paese di Wa, hanno modo di conoscersi meglio e rinforzare il loro legame. In particolare Trafalgar si rende conto di quanto sia facile connettersi con Zoro, fino a desiderare di averlo per sé. Peccato che lo spadaccino stia con Rufy.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Trafalgar Law | Coppie: Rufy/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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wa-prologo COPPIE: ZoLu (ZoroXRufy), ZoLaw (ZoroXTrafalgar ma è più un Traf - >Zoro per la verità)
CREDITS: I personaggi non sono miei ma di Oda, io scrivo per puro divertimento inventando cose che nella serie originale non sono successe per quel che ci ha mostrato l’autore. 
NOTE: questa fic l’ho scritta nel 2019, ma mi sono dimenticata di pubblicarla, così eccoci qua. Potrebbe essere tranquillamente collegata alle altre che ho scritto su di loro nel corso degli anni, perché segue quello che secondo me è la storia di Zoro e Rufy che nel mio universo stanno insieme. Siccome non farei mai lasciare quei due, ma mi piace ogni tanto mettere Zoro strategicamente con altri, uso certi stratagemmi. Così dato che mi piace tanto Trafalgar, che a mio avviso farebbe una bella coppia con Zoro, ho approfittato del momento in cui quei due rimangono insieme una volta che si separano da Rufy, Nami e tutti quelli che vanno a recuperare Sanji. Mi era piaciuto il fatto che Zoro non era d’accordo sull’andare a prenderlo ed era in pensiero per Rufy, infatti gli fa le raccomandazioni. Perciò Zoro e Traf anticipano Rufy e gli altri nel Paese di Wa, ma si sa che ci sono delle certe difficoltà e che le cose non possono andare lisce. 
In realtà la fic è una sorta di evoluzione di Trafalgar, interpretato a modo mio così come lo vedo io. 
Le fan art non sono mie ma trovate in rete. Metterò un capitolo a settimana circa, per rimanere aggiornati su quando li metto seguite la mia pagina su FB.
Buona lettura. Baci Akane


NEL PAESE DI WA

PROLOGO 

zolawzolawzolaw

Non gli piaceva mai salutarlo, specie se per farlo andare in una tipica missione suicida. 
- Giuro che se per riprendere quel deficiente non torna più, faccio una strage! - si lasciò sfuggire a denti stretti appena dopo averlo salutato con sicurezza. 
Trafalgar lo guardò sorpreso accanto a lui. 
- Perché non sei andato con lui? - sebbene Trafalgar pensasse fosse un’ottima idea separare i due più caccia guai del pianeta, non si spiegava perché Zoro avesse scelto di precedere Rufy nel Paese di Wa se non voleva separarsi da lui. Zoro indurì l’espressione fissando la nave secondaria con cui Rufy, Nami ed altri membri andavano in missione per recuperare Sanji. 
- Perché non deve fare una guerra contro Big Mom, non serve l’artiglieria pesante, serve la furbizia e Nami è più utile di me in questo. - Trafalgar ridacchiò sentendolo ammettere con estrema ed ammirevole logica cosa fosse meglio nella situazione in cui si erano messi. 
- Dillo alla vena che ti batte sulla tempia! - rispose divertito, toccandogliela. Zoro lo sgomitò girandosi di scatto, preferendo non avere come ultima visione di Rufy una nave che diventava un puntino all’orizzonte blu. Senza rispondere andò verso la coperta con l’intenzione di farsi una doccia e dormire fino all’arrivo al paese di Wa, una volta là si sarebbe distratto con altri pensieri. 
Appena giunto nella stanza dei ragazzi non fece in tempo a togliersi tutti i vestiti che sentì ancora l’irritante voce di Trafalgar, irritante in quel momento perché di norma era piuttosto tollerabile. 
- Si può sapere perché non sei andato con lui se lo volevi? È ovvio che ci volevi andare! - Trafalgar insisteva e questa volta senza prenderlo in giro, irritante in ogni caso. Zoro cercò di ignorarlo. 
- Perché è meglio così. - rispose laconico Zoro sfilandosi la maglietta di dosso, aveva ancora delle bende con cui Chopper l’aveva medicato dopo le dure battaglie fatte a Dressrosa, se le tolse infastidito rivelando delle ferite non rimarginate, alcuno un po’ sanguinanti. 
- Non dovresti toglierle ancora... - disse il medico guardando il corpo possente ma ferito di Zoro, oltre a quelle nuove, c’erano molte altre vecchie. 
Zoro lo ignorò e si tolse anche i pantaloni, ma Trafalgar tornò alla carica deciso a rimettergli le bende dopo la doccia. Non poteva permettersi che uno degli uomini più forti non guarisse bene, doveva essere al cento percento.
- Comunque non lo capisco, tu e lui vi separate spesso per le missioni, ma è evidente che non ti piace e preferiresti fargli da guardia del corpo costantemente... al di là che la ritengo una cosa stupida, se è quello che vuoi, perché semplicemente non lo fai? Continui a separarti praticamente tutte le volte... - Zoro a quel punto, completamente nudo e sulla soglia del bagno, si girò seccato ed esasperato rispose alzando la voce: 
- Percché io e lui non possiamo sempre stare insieme, dannazione!  
Trafalgar ancora non capiva ed insistette seguendolo anche dentro il bagno, allargò le braccia guardandolo apparentemente immune allo spettacolo che gli offriva mentre lo spadaccino si infilava sotto l’acqua. 
- Ma perché? Voglio dire, se vuoi stare con lui chi te lo impedisce?  
- Il buonsenso! Ci sono volte che andiamo a sbaragliare tutti e allora è giusto stare insieme, ma altre in cui non dobbiamo semplicemente massacrare tutti, quella fase viene dopo... ma tu che ne sai? - Zoro iniziò a lavarsi con Trafalgar lì appoggiato braccia conserte alla soglia, ancora cupo che non capiva. 
- Se io voglio stare con uno ci sto e basta. - continuò imperterrito. 
Zoro, insaponando il proprio corpo, rispose ancora seccato. 
- Non possiamo. Io e Rufy nelle missioni siamo devastanti, non lo facciamo apposta, siamo fatti così. Lo vedrai quando ci ritroveremo a Wa... - dicendolo provò un senso di sollievo, per un attimo pensò al loro ritrovo e immaginò come ogni piano sarebbe saltato per aria all’istante. - Separati ce la possiamo ancora fare, insieme è impossibile, credimi. A volte è semplicemente meglio così per la missione. - Trafalgar capiva il discorso e capiva anche che era molto maturo da parte sua come discorso, ma ugualmente pensava che non era facile superare di logica il cuore, specie per due impulsivi come loro. 
- Siete bravi... - si lasciò sfuggire una volta che Zoro chiuse il rubinetto dell’acqua, il rumore delle goccioline che come piccole cascate percorrevano il suo corpo muscoloso e martoriato. Lo spadaccino lo guardò avvolgendosi un asciugamano alla vita.
- Perché? - chiese stupito senza aspettarsi quella frase. Trafalgar imbarazzato sollevò le spalle fingendo che non fosse così grave. 
- Io non so se ci riuscirei. Se avessi chi amo vicino dubito sarei in grado di staccarmi mai da lui. Anche se fosse per il bene di una missione importante. 
- Non ci siamo solo noi. - disse razionale e calmo, non più irritato. Trafalgar notò come le ferite non ancora rimarginate si riaprivano sanguinando di nuovo per l’acqua calda che aveva stimolato i capillari, così prese il necessario riposto in un armadietto proprio nel loro bagno e senza chiedergli nulla lo spinse verso il lavandino. 
Zoro oppose poca resistenza capendo cosa voleva fare e sentendo la sensazione delle garze imbevute di soluzione passate delicatamente sulle ferite, chiuse il solo occhio che gli era rimasto appoggiandosi con le mani al bordo del lavandino. Sospirò cercando di rilassarsi. Era piacevole quel tocco sulla schiena, una mano a tenerlo fermo. 
Chissà fra quanto avrebbe risentito le mani di Rufy su di sé. 
- Non hai paura che Big Mom lo uccida? Che non sia capace di frenarsi e attenersi al piano esclusivamente di recupero? -  chiese ancora infierendo senza cattiveria, ma solo con semplice curiosità. Zoro si girò di scatto a quella domanda che era peggio delle ferite che aveva ancora addosso. Si ritrovarono a fissarsi vicini, Trafalgar non indietreggiò nemmeno a quella vicinanza ubriacante, domando molto bene quell’agitazione che quel tipo  gli stava creando dai festeggiamenti a Dressrosa. 
Quel giorno Zoro l’aveva preso sotto braccio e l’aveva costretto a bere con lui, come se fossero amici di vecchia data, compagni di ciurma a tutti gli effetti e non solo semplici alleati. 
- Io e lui abbiamo superato cose assurde separati, tu eri presente a quella peggiore. - disse Zoro minaccioso riferendosi alla morte di Ace e alla sua quasi dipartita. Anche Zoro aveva superato un duro scoglio sotterrando il proprio orgoglio ed il proprio sogno, implorando il suo nemico affinché lo allenasse trasformandolo in un suo allievo. 
Non era stato facile quello ed era stato peggio l’addestramento in sé, Mihawk era stato terribile, impietoso. Il proprio occhio perduto e chiuso da una cicatrice perenne, parlava perfettamente da solo. La mano di Trafalgar sulla spalla nuda lo costrinse a girarsi di nuovo per finire, lo fece e il dottore vi praticò delle semplici medicazioni evitando le bende. 
- So che siete forti, tu proprio non capisci cosa voglio dire... - Zoro era un po’ duro di comprendonio, era un lato che Trafalgar aveva imparato e che riteneva anche divertente se non mandava a monte un piano importante. 
- No, sei tu che non capisci Trafalgar. - fece stringendo con forza il bordo del lavandino con i muscoli che per un momento si tendevano provocando strane sensazioni in Trafalgar. - Io mi fido di Rufy. Se mai dovesse affrontare Big Mom invece che semplicemente sottrarle Sanji, allora significa che potrà batterla e tornerà da me. - Trafalgar raggelato e profondamente colpito dalla sua enorme fede in Rufy, rimase con le mani sulle garze applicate e fermate con dello scotch medico di carta, fermo lì a fissare la sua schiena ampia e possente. 
- Sei certo che tornerà sempre? - Zoro annuì.
- Rufy tornerò sempre da me. Qualunque cosa dovrà affrontare. - Trafalgar capì che se da un certo punto di vista erano uno la debolezza dell’altro, erano allo stesso tempo un’enorme forza e provò un netto senso di invidia verso di loro e quel legame così forte ed incrollabile. Un legame, una ragione di vita che valeva la pena cercare e trovare, che in quel momento desiderò distintamente, confondendo il volerne uno con il volere loro. 
Il dottore si morse il labbro fissando le proprie mani ancora sulla schiena di Zoro e leccandosi si allontanò. 
- Spero di non essere lì il giorno in cui non tornerà. - era negativo di natura, dopo quanto passato era normale; Zoro non tendeva ad essere niente, solo schifosamente realista. 
Si girò togliendosi l’asciugamano e lo guardò mentre usciva dal bagno, Trafalgar gli lanciò un’ultima occhiata non potendo evitare di ammirare il suo corpo ancora nudo che non si sarebbe tolto facilmente dalla mente. 
- Tornerà sempre. - insistette Zoro.
Trafalgar non disse quel che pensò a quel punto, andandosene. 
“Quei due non saranno distrutti da nessun nemico, saranno distrutti solo da loro stessi. Se un giorno uno dei due morirà, l’altro lo seguirà a ruota solo per il dolore che quella morte comporterà.”
Di questo Trafalgar ne era convinto. 

   
 
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