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Autore: Evola Who    01/07/2023    2 recensioni
I cittadini di Hawkins, ritornarono ad acquistare dei loro vecchi negozi di fiducia. Facendo rintonare gli affari di Donald a girare, come il resto dei negozianti. Anche se erano rimasti sconvolti dall’arresto dell’ex sindaco Kline.
E Joyce e Hopper ebbero finalmente il loro appuntamento da Enzo il venerdì sera alle diciannove...
Finalmente, potevano vivere la loro relazione e assicurando, recuperando il tempo perduto, per una vita normale.
Con pregi e difetti…
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonathan Byers, Joyce Byers, Murray Bauman, Will Byers
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hop e Undi arrivarono alla residenza della famiglia Byers alle sette e mezza di sera in punto. Parcheggiarono nel vialetto della casa, scendendo dal blazer della polizia.


Undi era felice di questa uscita fuori programma. In questo ultimo periodo si era molto affezionata a Joyce, vedendola sempre di più come una figura materna. E passare la cena insieme a Will e Jonathan era sempre una piccola festa. Aveva anche portato da casa una busta formato famiglia di Pop-corn per la serata film, cosa che faceva sorridere Hop.
 
La ragazza suonò il campanello impaziente di essere ricevuta.

“Ricordati Undi, comportati in maniera educata e gentile a casa di Joyce e non esagerare con i pop-corn” avvertì Hop “Non voglio che tu e Will sporchiate tutto il soggiorno con le briciole. Non è carino.”

“Lo so, ma tu lo fai sempre con la tua poltrona” rispose con tono innocente.

“Sì, ma quando non abbiamo ospiti in casa. E poi pulisco sempre… quando mi ricordo di farlo…”

Undi fece spallucce, ma sentì la porta aprirsi e la voce allegra della padrona di casa che diceva: “Undi!”

“Joyce!” disse abbarcandola felice: “Grazie per averci inventato a magiare stasera! Papà aveva finito i mac and cheese”

La donna rise, ricambiando l’abbraccio e accarezzandole la testa.

“Allora dovrò dire a tuo padre di smettere di farti magiare roba surgelata e imparare a cucinare qualcosa di più sano” rispose guardando Hop con finto rimprovero.

“Beh, ci potrei provare, ma non prometto niente” ammise divertito alzando le mani in segno di resa.

Joyce alzò gli occhi al cielo, ma sorridendo.

Undi sciolse l’abbraccio e con fierezza mostrò il sacchetto di alluminio dicendo: “Ho portato i pop-corn per stasera! Così sarà davvero una serata cinema!”

“Oh, Undi è pensiero molto gentile da parte tua. Grazie” rispose accarezzandole i capelli, stavano diventando sempre più lunghi.

“E prometto di non sporcare il soggiorno di briciole!”

Joyce rimase perplessa da quella promessa, lanciando uno sguardo a Hopper che in tutta risposta fece spallucce con finta innocenza.

“Beh, so che non lo farete, ma grazie.” Rispose con tono gentile.

“Dai, entrante, i ragazzi stanno apparecchiando.”

“Okay!” rispose Undi correndo in casa, tenendo stretto il sacchetto di pop-corn al petto.

I due adulti rimasero da soli sul portico di casa a scambiarsi sguardi languidi ora che avevano un po’ di privacy.

Hop camminò, fermandosi davanti a lei, appoggiando la mano sullo stipite della porta e con fare seduttivo disse: “Ciao”

“Ciao”
rispose con finta timidezza, le braccia conserte.

“Grazie ancora per averci ospitato nella tua umile casa”

“Ohm non c’è di che sceriffo. Per me è sempre un piacere ospitarla. Anche se, venire da me a mani vuote è un gesto un po' maleducato da parte di un ospite.” Disse con finto rimprovero.

“Beh, posso farmi perdonare in qualche modo? Magari proprio qui. Adesso?”

“Ovvero?” domandò incuriosita.

“I ragazzi ci stanno guardando?”

Joyce girò la testa dall’altra parte, sentendo le voci dei ragazzi in cucina, lontano dal loro campo visivo.

“No, non ci stanno guardando” rispose ritornando a guardalo.

Hop fece un mezzo sorriso voglioso rispondendo: “Bene”
Si chinò in basso verso di lei per baciarla sulle labbra dolcemente, Joyce fece un verso di approvazione.

Fu un momento breve ma intenso, si staccarono lentamente, guardandosi con complicità.

“Allora? Sono stato perdonato?” chiese con tono sfacciato.
Joyce alzò gli occhi, facendo finta di pensarci e rispondendo con malizia: “Direi di sì, per ora…”

Iniziarono a ridacchiare come ragazzini, ed erano sul punto di scambiarsi un altro bacio quando vennero interrotti da una voce in lontanezza.

Mamma!” urlò Will “Abbiamo finito di apparecchiare!”

“Beh, è meglio entrare” sospirò Joyce “I ragazzi saranno impazienti per le ali di pollo fritte con patatine” si avviò dentro casa.

“E poi dici a me che dovrei far mangiare più sano a mia figlia” ribatté Jim mettendosi le mani in tasca.

“Ha-ah” ridacchiò sarcasticamente.

“Ma questo non vuol dire che mi sto lamentando del menù di stasera”

Entrò in casa, chiudendo la porta.
 

 

***

 
Dopo la cena, Hop, Undi e Will erano nel soggiorno a scegliere il film per la serata, mentre Joyce e Jonathan erano intenti a sparecchiare la tavola.

Hop era seduto sul divano con una sigaretta in mano, mentre Will e Undi erano seduti a gambe incrociate sul tappetto circondanti di VHS che Jonathan aveva preso da Family Video.

Steve e Robin avevano cominciato a lavorare lì dopo l’incendio dello Starcourt, e spesso noleggiavano gratuitamente qualche film al gruppo di amici senza che Keith lo sapesse.

“Cavolo! Jonathan, ha preso solo film per bambini” si lamentò Will: “ ‘Pomi d’ottone e manici di scopa’, ‘La fabbrica di cioccolato’, ‘L’isola del tesoro’…”

“A me sembrano dei film adatti a voi.” disse Hop guardando le cassette: “Tipo questo: ‘ventimila leghe sotto i mari’ con Kirk Douglas che canta canzoni marinaresche in una nave”

“E chi è?” domandò Undi

“Kirk Douglas? È un attore di Hollywood, era molto famoso quando ero giovane.” Rispose Hop “Infatti non dimenticherò mai la prima volta che vidi ‘Spartacus’ al cinema. Era stupendo! Soprattutto la scena di ‘Io sono Spartacus!’.” E imitò il tono deciso della scena. Sotto gli occhi perplessi degli adolescenti.

E dal loro silenzio capì che erano troppo giovani per aver visto film.

“E che cosa sarebbe?” domandò Undi questa volta a Will.

“Nulla, sta solo citando le battute di un film vecchissimo.”

Hop a quelle parole si sentì estremamente vecchio, e frustato, lanciò la casetta dal divano e fumando la sigaretta.

“E poi conosco già la storia di ‘ventimila leghe sotto i mari’. A scuola ci hanno fatto leggere il libro.” Aggiunse Will.

“Allora che cosa volete vedere?” domandò Hop.

“Ho sempre volto vedere i due film di ‘Alien’!” rispose Will.

“ ‘Alien’?”

“Quella della navicella spaziale piena di uova aliene che si schiudono, e i soldati devono uccidere la madre aliena prima che sia troppo tardi?” domandò Undi “Quello che ha visto Max?”

“Esatto!” rispose l’amico “Alieni contro umani nello spazio! Dove nessuno può sentirti urlare!”

Undi sembrava affascinata dalle parole di Will, ma l’entusiasmo fu fermato dal padre che diceva: “Dopo tutto quello che avete passato, volete ancora vedere film su mostri e alieni?”

I due adolescenti non risposero, scambiandosi espressioni pazienti.

“E non credo che siano nemmeno dei film adatti per la vostra età.”

“Allora possiamo vedere ‘Sixteen Candles’?” domandò Undi.

“E che cosa sarebbe?”

“Un film per ragazze” rispose Will “In breve, tutti si dimenticano del sedicesimo compleanno della protagonista e lei si innamora di due ragazzi.”

“Max l’ha visto e dice che è un film carino” aggiunse Undi: “Anche se lei preferisce di più ‘laguna blu’. Dove parla di un ragazzo e una ragazza, seduti in un’isola deserta e devono scoprire delle cose.”

Hop intuì già qualcosa di non adatto a lei, anche se sperava di sbagliarsi.

“Anche se non ho capito che cosa dovrebbero cercare… “ aggiunse Undi con perplessità, mentre Will iniziava a ridacchiare.

E i peggiori timori di Hop ebbero la conferma.

“Io ho pensato che fosse una specie di tesoro” disse Undi “Ma Max mi ha detto che è in un certo senso un ‘tesoro’, ma in modo diverso e…”

“Oh guarda!” interruppe Hop buttando la sigaretta nel posacenere e chinandosi a perdere una cassetta: “ ‘Risky Business’! ho sentito dire che è davvero un bel film!” disse cercando di essere normale, nascondendo il suo nervosismo.
Sotto gli occhi confusi di Undi e quelli divertiti di Will.

 

***

 
Dopo quel breve momento di tensione da parte di Hop, rintonarono a parlare della scelta del film, finché lo sceriffo vide i due adolescenti iniziare a scambiarsi delle occhiate complici senza dire niente. La cosa cominciò a insospettirlo.

“Hem… Hop” disse Will incerto.

“Sì?”

“Ecco, io e Undi volevamo dirti una cosa.”

“Che cosa?” domandò lui cercando di stare calmo, ma iniziando a preoccuparsi.

“Sì, ma non è niente di grave. Anzi, è una cosa divertente!” assicurò Undi.

“Ovvero?” Chiese Hop sospetto.

“Il mini-Comicon!” disse Will.

“Il mini-comicon?” ripeté Hop perplesso.

“Una fiera del fumetto” rispose Undi.

Hop era colpito. Non si aspettava questa risposta. Credeva di aspettarsi qualcosa di peggio.

“Il mini-comicon è una fiera all’aperto nel parco pubblico di Grant Park a Chicago” disse Will: “Ce l’ha detto oggi Keith in sala giochi! E dice che l’ingresso è gratuito per tre tutti i tre giorni!”

“E i ragazzi hanno pensato che sarebbe stato divertente andare in fiera tutti insieme.” continuò Undi.

“Andare dove?” disse Joyce perplessa entrando in stanza sedendosi vicino a Hop sul divano, Jonathan si sedette accanto a lei, con in mano una ciotola di pop-corn.

“Al mini-Comicon di Chicago” ripeté Undi.

Così i due adolescenti spiegarono l’evento del mini-comicon al Grant Park con l’ingresso gratuito, che sarebbe iniziato la settimana prossima. Tutto il gruppo voleva andarci, ma avevano bisogno di un adulto che li accompagnasse.

“Abbiamo chiesto ai genitori di Mike, ma non possono.” Continuò Will: “Diciamo che non hanno tempo di portarci fuori per il weekend”

“E la stessa cosa vale anche per le madri di Dustin e Lucas” aggiunse Undi.

“E volevamo chiederti se potessi portaci tu a Chicago” rispose Will: “In fondo, sono solo tre ore di macchina.”

“Ragazzi…” rispose Joyce con sguardo dispiaciuto: “Ci piacerebbe accompagnarvi a questa fiera. Ma non possiamo…”
I ragazzi abbassarono lo sguardo delusi.

“Non è che non vogliamo. Ma in questo momento non possiamo lasciare Hawkins. Soprattutto adesso che in negozio c’è un po' più di movimento, il signore Melvald ha bisogno di me. Mi dispiace” ammise Joyce.

“Non fa niente mamma, lo capisco” rispose Will con tono calmo e comprensivo. Quel tono fece nascere un piccolo senso di colpa in Joyce.

“Beh, papà magari ci potresti accompagnarci tu” disse Undi guardando Hop: “Per te non sarebbe un problema accompagnarci tutti a Chicago. Vero?”

Joyce girò la testa verso l’uomo notando il suo sguardo incerto.

“Sì, mi piacerebbe accompagnarvi… ma non posso.” Ammise: “Anche io in questo momento non posso lasciare Hawkins. L’indagine dell’incendio allo Starcourt è ancora in corso e stiamo cercando di chiudere il più presto possibile, con tutta la questione burocratica in corso.”

“Oh, okay…” rispose Undi con aria delusa.

Sia Joyce che Hopper guardarono i volti rammaricati dei loro figli, sentendosi in colpa.

“Ma... magari Jonathan sarà felice di portavi alla fiera” suggerì Joyce guardano il figlio maggiore: “Giusto Jonathan?”

Undi e Will alzarono lo sguardo verso l’adolescente con aria speranzosa.

“Ecco… veramente questo weekend sarei già occupato…” ammise un po’ imbarazzato.

I due adulti si girarono verso di lui, stupiti da quella risposta e non capendo a cosa si stesse riferendo.

“Davvero?” domandò Will perplesso.

“Ho promesso a Nancy di aiutarla con il trasloco di sua nonna in una casa di riposo” rispose: “Solo che vive fuori città e resteremo da lei fino a lunedì, per aiutarla a impacchettare le sue cose e mettere la casa in vendita.”

“Scusami, ma perché non possono andare Ted e Karen?” domandò Hopper.

“Beh, la nonna è la madre del signor Wheeler. E da quello che mi ha spiegato Nancy lei e sua madre non vanno molto d’accordo…”

“Oh, capisco…”

Jonathan si scusò con Undi e Will, e Joyce continuò a suggerire altre presone come Steve e la sua amica Robin. Ma Will rispose che non potevano, lavoravano da poco a Family Video e non potevano assentarsi fino alla fine dell’estate.

“Allora, ragazzi, mi dispiace dirlo, ma nessuno di voi potrà andare a Chicago” disse Hop.

Will e Undi sospirarono tristi.

“Mi dispiace ragazzi, ma è così” disse Hop paziente: “E di certo, nessuno di voi andrà a Chigaco da solo per una fiera.”

“Ma sono certa che ci saranno altri eventi del genere in futuro.” cercò di rallegrare la situazione Joyce.

“Sì, ma ci saranno durante l’anno scolastico e saranno in una convention a pagamento.” Rispose Will: “Questa invece è gratis per tre giorni ed è all’aperto.”

“E poi a Max farebbe bene uscire un po' da Hawkins…” aggiunse Undi: “Dopo ciò che è successo con il Mind Flayer … si sente ancora in colpa per Billy” guardò in basso con aria triste.

“E noi crediamo che potarla fuori dalla città le farebbe bene. Almeno per un po'” aggiunse Will.

Joyce, Hopper e Jonathan non sapevano che cosa dire.

“È un gesto molto nobile da parte vostra. Ma…” cercò di dire Joyce con tono paziente, ma venne interrotta da Hopper che chiese: “Quando inizia questa fiera?”

Joyce e Jonathan lo guardarono perplessi.

“Inizia questo venerdì mattina e finisce domenica sera.” Rispose Will

“Perciò un intero weekend.”

“Esatto, anche se… suppongo che non sia possibile, ma ci piacerebbe stare lì per tutti i tre giorni.”

Hop iniziò a pensare, finché non gli venne un’idea: “Beh, forse conosco qualcuno che sarebbe disposto a portarvi a Chicago, senza nessun problema.”

“Davvero?!” dissero Will e Undi insieme, stupiti.

“Davvero?” ripeterono Joyce e Jonathan confusi.

“Certo!” ammise Hop convinto: “E credo che sarà molto contento di farlo…”

 


 


   
 
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