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Autore: lithium    06/07/2023    1 recensioni
Prequel, Sequel, Missing Moments dalla mia fiction su Harry Potter "Il caso Mackenzie", una raccolta di one shots che raccontano momenti o eventi che ho solo sfiorato nel racconto principale e volevo raccontare. Si accettano volentieri suggerimenti per il tema dei capitoli successivi. Non è in alcun modo necessario aver letto la storia principale per comprendere il contenuto di questi piccoli racconti. Se fosse necessario un breve riassunto per seguire meglio la storia lo metterò nell'introduzione del capitolo. Le mie storie seguono quanto più fedelmente possibile il canon di JKR e i libri.
Genere: Azione, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hannah Abbott, Hermione Granger, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Audrey/Percy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Il caso Mackenzie serie'
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NON FACILE DA AMARE

** * **

Che amare qualcuno, amare veramente qualcuno, fosse tutt’altro che semplice, Ron Weasley l’aveva scoperto tanto tempo prima.

Ed accidenti se aveva reagito male! Ora, come allora!

Ma chi poteva biasimarlo. Non era semplice ammettere quello che si è cercato di evitare, sopprimere, allontanare.

Eppure s’era trovato nel mezzo di questo imponderabile mistero prima di sapere dove si stava cacciando, prima di avere i mezzi per capirlo, prima di essere pronto.

C’erano così tanti argomenti, razionali, che Lei avrebbe apprezzato, sicuramente, per cercare in tutti i modi di negare quel sentimento.

Chi si innamorava di qualcuno conosciuto a 11 anni e ci passava il resto della vita? E, poi, Lei avrebbe potuto avere chiunque volesse! Per l’amor del cielo, poteva avere Victor Krum, se solo avesse voluto.

Non era un uomo facile d’amare, Ron Weasley.

Era cocciuto, permaloso, impulsivo. Parlava prima di pensare. La guerra l’aveva reso ombroso, risentito, talora scostante.

Eppure Lei l’aveva rincorso, allora. Se lo ricordava bene quel primo anno di loro, solo loro e non del Trio Magico, in cui tutto era troppo nuovo. Strano. Avrebbe dovuto essere pazzo amore e spensieratezza. Era stato più passione travolgente ed elaborazione del lutto. Sesso bollente e ostilità sottotraccia.

Quante volte aveva pensato di averne fatte abbastanza per farle cambiare idea, per allontanarla per sempre? Quante volte aveva pensato di averne avuto abbastanza?

Era stato un meccanismo di difesa? Forse. Quelle litigate furiose di un tempo erano ancora tutte lì, come aveva dimostrato la sera precedente. Era ancora in grado di farlo impazzire di collera come nessun altro mai. Le sue parole erano ancora le uniche che veramente avevano il potere di distruggerlo.

La capacità emotiva di un cucchiaino. Se mai Hermione si era sbagliata in vita sua era stata quando aveva pronunciato quelle parole!

Ron sentiva.

Eccome.

Nel profondo. Talvolta troppo a fondo.

Che, poi, avesse la capacità di esprimerlo a parole o fosse abbastanza a suo agio per dimostrarlo, era tutt’altro paio di maniche.

Ma lei era stata lì con lui. Nonostante tutto.

Nonostante i musi, le parole non dette, le porte sbattute.

C’erano stati momenti in cui aveva pensato che non c’era via d’uscita, che erano come l’olio e l’acqua, che l’amore non sarebbe stato abbastanza.

In momenti come questi ci pensava.

Oh, sì, c’erano modi in cui erano terribilmente compatibili loro due. Nel letto, per esempio. Dopo quei primi mesi a prendere le misure l’uno dell’altra, era stato tutto in discesa. La passione non era mai mancata loro. Anche quand’erano due ragazzini e non sapevano proprio che farci, salvo che stufare nel loro brodo e sublimarla in discussioni. No, quello non era un problema.

Il problema era lasciarla avvicinare quanto lei voleva e quanto lui, talvolta, trovava intollerabile. Perché il terrore che se ne sarebbe andata, se si fosse resa conto di chi aveva scelto realmente, era lì. Sempre. Covava. Come un serpente velenoso alla base della sua spina dorsale. Come fuoco sotto la cenere.

Hermione era cocciuta. Quanto lui, talora più di lui. Hermione voleva capire, analizzare, sviscerare. Sempre.

Ed a volte, miseriaccia, non c’era proprio niente che lui aveva voglia di sviscerare. Aveva solo voglia di sferrare un pugno nel muro o di volare a tutta velocità fino a non sentire più le dita dal freddo.

Ma non si poteva!

E no, la signorina prendeva la parola relazione dannatamente sul serio. Donna esasperante!

Non era semplice amare qualcuno.

Non era semplice lasciarsi amare.

Osservò nel buio il sole che stava facendo capolino, oltre la collina.

Era il momento di tornare a casa.

E sì, forse era il freddo nelle dita che gliel’aveva fatta passare.

O forse era il fatto che l’amava da matti quella donna che gli toglieva il sonno.

 

 

 

   
 
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